Panoramica sulla gastroenterite

DiJonathan Gotfried, MD, Lewis Katz School of Medicine at Temple University
Revisionato/Rivisto ott 2021 | Modificata dic 2022
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I fatti in Breve

La gastroenterite è l’infiammazione della mucosa gastrica, dell’intestino tenue e dell’intestino crasso. Origina generalmente dall’infezione di un microrganismo, ma può anche essere provocata da ingestione di tossine chimiche o farmaci.

  • La gastroenterite di solito è causata da un’infezione, ma può anche essere provocata da ingestione di tossine o farmaci.

  • Di norma il paziente lamenta dolore addominale, nausea, vomito e diarrea.

  • La diagnosi si basa su un’anamnesi di recente contatto con soggetti, cibo o acqua contaminati da alcuni microrganismi, recente uso di antibiotici e, in alcuni casi, esami di laboratorio.

  • Il modo migliore per prevenire l’infezione è lavarsi abbondantemente le mani dopo l’evacuazione o il contatto con materia fecale ed evitare cibi poco cotti.

  • Gli antibiotici sono utilizzati per trattare solo alcuni tipi dei batteri che causano gastroenterite.

La gastroenterite di solito si manifesta con diarrea, lieve o grave, che può essere accompagnata da perdita dell’appetito, nausea, vomito, crampi e fastidio addominale. Sebbene di solito non sia un evento grave in un adulto sano, in quanto causa solo fastidio e qualche inconveniente, la gastroenterite può provocare una disidratazione e uno squilibrio elettrolitico potenzialmente letali nei pazienti molto malati o debilitati, molto giovani o molto anziani. Ogni anno negli Stati Uniti circa 1 paziente su 6 sviluppa gastroenterite mangiando cibo contaminato. Ogni anno, almeno 1,6 milioni di persone in tutto il mondo muoiono a causa della gastroenterite infettiva.

(Vedere anche Gastroenterite nei bambini.)

Cause della gastroenterite

Le cause più comuni di gastroenterite sono:

  • Virus (più comunemente)

  • Batteri

  • Parassiti

Altre cause includono:

Le infezioni che provocano gastroenterite possono essere trasmesse da un soggetto all’altro, specialmente se chi presenta diarrea non si lava accuratamente le mani dopo la defecazione. L’infezione può svilupparsi anche se il paziente si tocca la bocca dopo aver toccato un oggetto (pannolino o giocattolo) contaminato da feci infette. Tutte queste forme di trasmissione che coinvolgono feci infette prendono il nome di trasmissione oro-fecale. Un soggetto, e talvolta anche molti (in tal caso la diffusione della malattia è detta epidemia), possono infettarsi ingerendo cibo o bevendo acqua contaminati da feci infette. La maggior parte dei cibi può essere contaminata da batteri e può provocare una gastroenterite se non viene cotta con cura o pastorizzata. Talvolta l’acqua contaminata viene ingerita in situazioni insolite, come quando si nuota in un laghetto contaminato da feci di un animale oppure in una piscina contaminata da feci di un’altra persona. Talvolta, la gastroenterite viene contratta attraverso contatto diretto con animali che trasportano il microrganismo infettivo.

Tabella

Virus

I virus sono la causa più comune di gastroenterite negli Stati Uniti. Certi virus infettano le cellule presenti sulla mucosa dell’intestino tenue in cui si moltiplicano e provocano diarrea acquosa, vomito e febbre. Nella maggior parte dei casi la gastroenterite è causata da quattro tipi di virus: norovirus, rotavirus, astrovirus e adenovirus enterico (intestinale).

La maggior parte delle infezioni di gastroenterite virale è causata da

L’astrovirus può infettare ad ogni età, ma generalmente colpisce in età neonatale e prescolare. Nei climi temperati, l’infezione è più comune durante i mesi invernali. Nei climi tropicali, l’infezione è più comune durante i mesi estivi. Si diffonde per trasmissione oro-fecale. I sintomi iniziano 3-4 giorni dopo l’infezione.

L’adenovirus è la quarta causa più comune di gastroenterite virale infantile. Colpisce più comunemente i bambini di età inferiore ai 2 anni. Le infezioni si contraggono tutto l’anno e aumentano lievemente d’estate. L’infezione si diffonde per trasmissione oro-fecale e in goccioline respiratorie come quelle prodotte dalla tosse. Chiunque le inali può infettarsi. I sintomi compaiono da 3 a 10 giorni dopo l’infezione.

Altri virus (come citomegalovirus ed enterovirus) possono causare gastroenterite in soggetti immunodepressi.

Sapevate che...

  • A livello mondiale, circa 1,5-2,5 milioni di bambini muoiono ogni anno in seguito a gastroenterite causata da un’infezione.

Batteri

Le cause più comuni di gastroenterite batterica sono:

La gastroenterite batterica è meno comune della gastroenterite virale. I batteri causano gastroenterite in svariati modi.

Alcune specie, come il Vibrio cholerae e ceppi enterotossigeni di E. coli aderiscono alla mucosa intestinale senza invaderla e producono enterotossine. Queste tossine provocano una secrezione intestinale di acqua ed elettroliti, dando luogo a diarrea acquosa.

Altri batteri (come Staphylococcus aureus [vedere anche Intossicazione alimentare da stafilococchi], Bacillus cereus e Clostridium perfringens) producono un’esotossina che può essere presente nel cibo contaminato. La tossina può provocare gastroenterite senza dare luogo a infezione batterica. Tali tossine causano generalmente nausea grave, vomito e diarrea. I sintomi si manifestano entro 12 ore dall’ingestione del cibo contaminato e si attenuano nell’arco di 36 ore.

Alcuni batteri (come certi ceppi di E. coli, Campylobacter, Shigella, Salmonella e Clostridioides difficile) invadono la mucosa dell’intestino tenue o del colon danneggiando le cellule, causando piccole ferite (ulcerazioni) che sanguinano e una considerevole fuoriuscita di liquido contenente proteine, elettroliti e acqua. La diarrea contiene leucociti ed eritrociti microscopici e, in alcuni casi, sangue visibile.

La Salmonella e il Campylobacter sono le cause batteriche di diarrea più comuni negli Stati Uniti. Entrambe le infezioni sono più di frequente acquisite da carne di pollame poco cotta. Un’altra possibile origine è il latte non pastorizzato. Può capitare che il Campylobacter sia trasmesso da cani o gatti con la diarrea. La Salmonella può trasmettersi mangiando uova poco cotte o dal contatto con rettili (come tartarughe o lucertole), volatili o anfibi (come rane o salamandre).

Specie di Shigella sono anch’esse una causa comune di diarrea negli Stati Uniti e generalmente si trasmettono attraverso il contatto umano (specialmente negli asili); non mancano tuttavia episodi di trasmissione alimentare.

La gastroenterite da E. Coli può essere causata da diversi sottotipi del batterio.

Clostridioides difficile (C. diff) oggi è probabilmente la causa batterica più comune di diarrea negli Stati Uniti e la causa più comune di diarrea che insorge dopo il trattamento con antibiotici (vedere Gastroenterite da farmaci). Tuttavia, talvolta insorge in soggetti che non sono mai stati trattati con antibiotici. Gli antibiotici uccidono i batteri sani normalmente presenti nell’intestino, consentendo quindi ai batteri di Clostridioides difficile di crescere al loro posto. Il Clostridioides difficile produce una tossina che causa diarrea acquosa da lieve a grave ed emorragica (vedere anche Diarrea indotta da Clostridioides difficile).

Diversi altri batteri causano gastroenterite, ma sono per lo più rari negli Stati Uniti. La Yersinia enterocolitica può causare gastroenterite o una sindrome che presenta analogie con l’appendicite. La contrazione dell’infezione avviene dopo ingestione di carne suina poco cotta, latte non pastorizzato o acqua contaminata. Diverse specie di Vibrio (come il Vibrio parahaemolyticus) causano diarrea dopo ingestione di pesce poco cotto. Il Vibrio cholerae, responsabile di diarrea acquosa, il sintomo principale del colera, talora dà luogo a grave diarrea disidratante nei Paesi in via di sviluppo. Possono svilupparsi epidemie dopo catastrofi naturali o nei campi profughi. La Listeria raramente provoca gastroenterite di origine alimentare, ma più spesso causa un’infezione del torrente ematico o meningite nelle donne in gravidanza, nei neonati o negli anziani. L’Aeromonas viene acquisito durante il nuoto o l’ingestione di acque contaminate, sia dolci che salate. Il Plesiomonas shigelloides può causare diarrea in caso di ingestione di crostacei crudi o di viaggi in Paesi tropicali in via di sviluppo regioni.

Parassiti

I parassiti più comuni sono

Certi parassiti intestinali, in particolar modo la Giardia intestinalis, aderiscono alla mucosa intestinale e causano nausea, vomito, diarrea e un senso di malessere generalizzato. L’infezione che ne risulta, detta giardiasi, si verifica ovunque negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Se l’infezione diventa persistente (cronica), può impedire all’organismo di assorbire le sostanze nutritive (sindrome da malassorbimento). L’infezione si diffonde generalmente bevendo acqua contaminata (talvolta di pozzi o sorgenti d’acqua non conformi trovate facendo escursioni o campeggio), assumendo cibi contaminati o attraverso il contatto umano (come negli asili).

Un altro parassita intestinale, il Cryptosporidium parvum, causa una diarrea acquosa talvolta accompagnata da crampi addominali, nausea e vomito. L’infezione che ne deriva, definita criptosporidiosi, è generalmente lieve in persone altrimenti sane, ma può essere grave o addirittura letale nei soggetti con un sistema immunitario compromesso. Viene più di frequente acquisito bevendo acqua contaminata. Essendo resistente alle normali concentrazioni di cloro, questo parassita è la causa più comune di malattia da uso delle acque a scopo ricreativo negli Stati Uniti.

Altri parassiti che possono causare sintomi analoghi a quelli di criptosporidiosi sono la Cyclospora cayetanensis e, in soggetti immunodepressi, la Cystoisospora belli e un accumulo di organismi definiti microsporidia. L’Entamoeba histolytica causa amebiasi, un’infezione dell’intestino crasso e, in alcuni casi, del fegato e di altri organi. L’amebiasi è una causa comune di diarrea emorragica in Paesi con condizioni igieniche inadeguate, ma è rara negli Stati Uniti.

Sintomi della gastroenterite

Il tipo e la gravità della sintomatologia dipendono dal tipo e dalla quantità dei microrganismi o delle tossine ingeriti. I sintomi variano anche a seconda della resistenza del soggetto. I sintomi spesso iniziano improvvisamente, a volte si manifestano in forma grave, con perdita dell’appetito, nausea o vomito. Possono verificarsi un brontolio udibile dell’intestino e crampi addominali. La diarrea è il sintomo più comune e può essere accompagnato da sangue e muco visibili. Le anse dell’intestino possono essere gonfie (distese) di gas. Il soggetto può avere febbre, accusare malessere generale, presentare dolori muscolari e un senso di spossatezza.

Gastroenterite causata da virus

I virus provocano diarrea acquosa. Raramente le feci contengono muco o sangue. Per i sintomi specifici di norovirus e rotavirus, vedere Gastroenterite da norovirus e Gastroenterite da rotavirus.

L’adenovirus causa vomito lieve 1 o 2 giorni dopo l’inizio della diarrea. La diarrea può durare da 1 a 2 settimane. I lattanti e i bambini possono avere lievi episodi di vomito che di solito inizia 1-2 giorni dopo la comparsa della diarrea. Una febbre leggera si manifesta nel 50% circa dei soggetti. In alcuni casi si può verificare congestione nasale, naso che cola, gola irritata e tosse. I sintomi sono generalmente lievi, ma possono durare più a lungo rispetto ad altre cause virali di gastroenterite.

I sintomi dell’astrovirus sono simili a quelli di un’infezione da rotavirus lieve.

Gastroenterite causata da batteri

I batteri possono causare febbre e indurre diarrea sanguinolenta o acquosa. Alcuni batteri provocano anche vomito.

Gastroenterite causata da parassiti

I parassiti di solito causano diarrea che può durare a lungo e possono indurre diarrea intermittente. La diarrea di solito non è sanguinolenta. La diarrea di lunga durata causata da infezione parassitaria può provocare molta stanchezza e perdita di peso.

Complicanze della gastroenterite

Vomito e diarrea gravi possono portare a una marcata perdita di liquidi (disidratazione). I sintomi di disidratazione comprendono debolezza, diminuita frequenza dell’emissione di urine, secchezza delle fauci e, nei lattanti, la mancata produzione di lacrime quando piangono. Vomito o diarrea eccessivi possono comportare problemi degli elettroliti come bassi livelli di potassio nel sangue (ipokaliemia) e disidratazione, che possono causare un abbassamento della pressione e frequenza cardiaca accelerata. Possono anche svilupparsi bassi livelli di sodio nel sangue (iponatriemia), specialmente se il soggetto sostituisce i liquidi perduti con liquidi che contengono poco sale o che ne sono privi, come l’acqua e il tè. La perdita di acqua e gli squilibri elettrolitici sono potenzialmente gravi, specialmente nei giovani, negli anziani e nei soggetti con patologie croniche. Nei casi gravi si possono sviluppare basso volume di sangue (shock ipovolemico) e insufficienza renale.

Diagnosi della gastroenterite

  • Valutazione medica

  • Essere venuti a contatto con alimenti o acqua contaminati oppure uso di antibiotici o viaggi recenti

  • Talvolta esami delle feci

  • Talvolta sigmoidoscopia

La diagnosi di una gastroenterite è di solito evidente grazie ai soli sintomi, ma la causa spesso non lo è. A volte altri familiari o colleghi hanno avuto recentemente malattie con sintomi simili oppure i soggetti sono stati a contatto con certi animali. Altre volte, la gastroenterite può essere attribuita ad acqua contaminata o cibo cotto male, avariato o contaminato, tra cui frutti di mare crudi o maionese lasciata fuori dal frigorifero troppo a lungo. Anche recenti viaggi, specialmente in alcuni Paesi stranieri, e l’uso recente di antibiotici possono fornire degli indizi.

Se i sintomi sono gravi o durano più di 48 ore, possono essere esaminati in laboratorio campioni di feci per l’analisi di globuli bianchi e batteri, virus o parassiti.

Se i sintomi persistono per più di alcuni giorni, il medico può decidere di esaminare l’intestino crasso con un sigmoidoscopio (sonda di esplorazione flessibile utilizzata per visualizzare la parte inferiore del tratto digerente) per stabilire se il soggetto ha una patologia come la colite ulcerosa.

I malati gravi possono aver bisogno di esami del sangue per stabilire la presenza di squilibri idrici o elettrolitici o di esami per determinare la funzionalità renale.

Prevenzione della gastroenterite

  • Vaccinazione

  • Igiene

  • Allattamento al seno

Sono disponibili due vaccini anti-rotavirus per somministrazione orale, entrambi sicuri ed efficaci contro la maggior parte dei ceppi di rotavirus. La vaccinazione anti-rotavirus rientra nell’ambito del programma pediatrico di vaccinazione raccomandato.

Per i neonati, un modo semplice ed efficace per contribuire alla prevenzione della gastroenterite è l’allattamento al seno. Agli assistenti si raccomanda di lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone prima di preparare i biberon per i neonati che assumono latte artificiale. Inoltre, devono lavarsi le mani dopo aver cambiato i pannolini. Le zone per il cambio dei pannolini devono essere disinfettate usando una soluzione di candeggina per la casa preparata sul momento (circa 60 ml di candeggina diluita in circa 4 litri di acqua). I bambini affetti da diarrea devono essere esclusi dagli asili per l’intero periodo di durata della sintomatologia. I bambini con infezione da E. coli, con diarrea emorragica, o da Shigella devono inoltre risultare negativi a due colture fecali prima di tornare in asilo.

Sapevate che...

  • Bastano 20 secondi per ottenere tutti i benefici del lavaggio delle mani con normale acqua e sapone.

I neonati e altri soggetti immunodepressi non devono essere esposti a rettili, volatili o anfibi, perché questi animali sono tipicamente portatori dei batteri della Salmonella e l’infezione è più grave in questi gruppi di persone.

Dato che la maggior parte delle infezioni che causano la gastroenterite è trasmessa tramite il contatto umano, soprattutto attraverso il contatto diretto o indiretto con feci infette, il metodo di prevenzione più efficace consiste nel lavarsi bene le mani con acqua e sapone dopo la defecazione. Per prevenire infezioni a trasmissione alimentare, si raccomanda di lavare le mani prima di toccare cibo, coltelli e taglieri utilizzati per tagliare la carne cruda prima dell’uso con qualsiasi altro alimento; carne e uova devono essere cotte bene e gli eventuali avanzi riposti in frigorifero subito dopo essere stati cucinati. Prodotti caseari e succo di mela devono essere utilizzati solamente pastorizzati. In viaggio si raccomanda di evitare alimenti e bevande ad alto rischio, come quelli esposti dai venditori ambulanti.

Al fine di prevenire la contrazione di malattie da uso di acque a scopo ricreativo, evitare di nuotare con diarrea in corso. Il pannolino nei bambini deve essere cambiato spesso, in bagno, non vicino al water. Durante il nuoto, evitare di ingerire l’acqua.

Dal momento che la maggior parte degli antibiotici può aumentare il rischio di diarrea causata da infezione da Clostridioides difficile, gli antibiotici vanno usati solo se necessario e mai in situazioni in cui non avranno alcun effetto (ad esempio, per un’infezione virale).

Trattamento della gastroenterite

  • Liquidi e soluzioni reidratanti

  • Talvolta, farmaci

  • Eventualmente probiotici

Reidratazione

Spesso l’unico trattamento necessario per la gastroenterite è il riposo a letto e bere un’adeguata quantità di liquidi. Anche in caso di vomito è necessario bere il più possibile, con sorsi piccoli e frequenti. Se la diarrea o il vomito è prolungato o se il soggetto diventa gravemente disidratato, può essere necessario infondere liquidi ed elettroliti per via endovenosa. Dato che i bambini possono disidratarsi più rapidamente, devono ricevere liquidi con l’appropriata miscela di sali e zuccheri. Una qualunque delle soluzioni disponibili in commercio che servono per reintegrare i liquidi e gli elettroliti perduti (soluzioni reidratanti orali) è soddisfacente. Bevande gassate, tè, bevande per lo sport, bevande contenenti caffeina e succhi di frutta non sono appropriati. Proseguire l’allattamento al seno se possibile.

Al risolversi dei sintomi, è possibile aggiungere gradualmente cibi alla dieta. Nonostante sia spesso raccomandato, non è necessario limitare la dieta ad alimenti leggeri come cereali, gelatina, banane, riso, purea di mele e pane tostato. Tuttavia, in alcuni casi, per qualche giorno dopo la diarrea, si assiste a una temporanea intolleranza al latte e ai suoi derivati.

Farmaci

Il medico può somministrare farmaci antinausea, come ondansetron, proclorperazina e prometazina, per via orale o in forma di iniezione o supposta.

Se la diarrea persiste dopo aver seguito la dieta leggera per 24-48 ore e non vi è sangue nelle feci che indichi un’infezione batterica più grave, il medico può prescrivere un farmaco per il controllo del sintomo, come il difenossilato, o indicare un farmaco da banco come la loperamide. L’uso di loperamide è limitato nei bambini dai 2 ai 18 anni di età e non è consentito nei bambini al di sotto dei 2 anni.

Dato che gli antibiotici possono provocare diarrea e stimolare la crescita di microrganismi resistenti agli antibiotici, sono raramente adatti, perfino quando un batterio noto provoca la gastroenterite. Si può tuttavia ricorrere agli antibiotici se la causa sono alcuni batteri, come Campylobacter, Shigella e Vibrio, nonché per i pazienti affetti da diarrea del viaggiatore. Gli antibiotici vengono utilizzati anche per trattare la diarrea causata da Clostridioides difficile. L’antibiotico usato per il trattamento è diverso dall’antibiotico che ha causato l’infezione da Clostridioides difficile.

Le infezioni parassitarie sono trattate con farmaci antiparassitari come metronidazolo e nitazoxanide.

Sapevate che...

  • Gli antibiotici non sempre sono utili in caso di diarrea di origine batterica.

Probiotici

Alcuni batteri sono naturalmente presenti nel corpo umano e favoriscono la crescita dei batteri buoni (probiotici). L’uso di probiotici, come il lactobacillus (tipicamente presente nello yogurt), può ridurre leggermente la durata della diarrea (forse meno di un giorno). Tuttavia, le evidenze che i probiotici prevengono le conseguenze più gravi della gastroenterite, come la necessità di liquidi per via endovenosa o il ricovero, sono insufficienti per raccomandarne l'uso di routine per trattare o prevenire la diarrea infettiva.