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Linfomi non-Hodgkin

(Linfomi non-Hodgkin)

Di

Peter Martin

, MD, Weill Cornell Medicine;


John P. Leonard

, MD, Weill Cornell Medicine

Revisionato/Rivistogiu 2022
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I fatti in Breve
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I linfomi non-Hodgkin sono in realtà oltre 50 malattie diverse che coinvolgono i linfociti B o T. Ciascuno di questi linfomi ha sembianze diverse al microscopio, un pattern cellulare diverso e un apparato sintomatico e una progressione diversi. La maggior parte (dall’80% all’85%) dei linfomi non-Hodgkin interessa le cellule B. Meno del 15%-20% si sviluppa nelle cellule T.

Il linfoma non-Hodgkin è più diffuso del linfoma di Hodgkin. Si tratta del sesto tumore più comune negli Stati Uniti e provoca il 4% di tutti i decessi dovuti al cancro. Risulta più comune con l’avanzare dell’età.

Negli Stati Uniti, vengono diagnosticati oltre 80.000 nuovi casi ogni anno e il numero di casi nuovi è in aumento, soprattutto nelle persone in età avanzata e in quelle con un sistema immunitario la cui funzionalità è compromessa. I soggetti che hanno subito un trapianto d’organo e alcune persone che hanno contratto l’infezione da virus dell’epatite C o dell’immunodeficienza umana (HIV) sono a rischio di sviluppare il linfoma non-Hodgkin.

Anche le leucemie Panoramica sulle leucemie Le leucemie sono tumori dei globuli bianchi o delle cellule che diventeranno globuli bianchi. I globuli bianchi originano dalle cellule staminali del midollo osseo. Talvolta può succedere che... maggiori informazioni sono tumori che interessano i globuli bianchi. Nelle leucemie, la maggior parte dei globuli bianchi cancerosi si trova nel torrente ematico e nel midollo osseo. Nei linfomi, la maggior parte dei globuli bianchi cancerosi si trova all’interno dei linfonodi e in organi come la milza e il fegato. Tuttavia, leucemia e linfoma non-Hodgkin talvolta si sovrappongono, poiché i soggetti affetti da linfoma possono presentare globuli bianchi maligni nel torrente ematico e i soggetti leucemici possono presentare cellule cancerose nei linfonodi e negli organi.

Linfoma non-Hodgkin
VIDEO

Sapevate che...

  • I linfomi non-Hodgkin comprendono in realtà oltre 50 tipi diversi di malattie.

Cause dei linfomi non-Hodgkin

Sebbene la causa della maggior parte dei linfomi non-Hodgkin non sia nota, esistono prove evidenti a sostegno della natura virale di alcuni tipi di meno comuni di questo tumore. Una forma rara di linfoma non-Hodgkin, altamente aggressiva, che si manifesta nel sud del Giappone e nei Caraibi, può essere associata all’infezione da virus linfotropico umano a cellule T di tipo 1 (human T-cell lymphotropic virus 1, HTLV-1), un retrovirus simile al virus di immunodeficienza umana (HIV) Infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) L’infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) è un’infezione virale che distrugge progressivamente alcuni globuli bianchi e può causare la sindrome da immunodeficienza acquisita (Acquired... maggiori informazioni Infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) . Il virus di Epstein-Barr Mononucleosi infettiva Il virus di Epstein-Barr causa molte patologie, tra cui la mononucleosi infettiva. Il virus si trasmette attraverso i baci. I sintomi variano, ma i più comuni sono affaticamento estremo, febbre... maggiori informazioni Mononucleosi infettiva è associato al linfoma di Burkitt Linfoma di Burkitt Il linfoma di Burkitt è un tipo di linfoma non-Hodgkin molto aggressivo, un tumore dei globuli bianchi che origina dai linfociti B. I linfomi (vedere anche Panoramica sul linfoma) sono tumori... maggiori informazioni Linfoma di Burkitt , un altro tipo di linfoma non-Hodgkin. Altre cause virali sospette comprendono il virus dell'epatite C Panoramica sull’epatite L’epatite è un’infiammazione del fegato. (Vedere anche Panoramica sull’epatite virale acuta e Panoramica sull’epatite cronica). L’epatite è diffusa in tutto il mondo. Essa può essere Acuta ... maggiori informazioni , il sarcoma di Kaposi Sarcoma di Kaposi Il sarcoma di Kaposi è un cancro della pelle che causa molteplici chiazze piane o escrescenze di colore rosa, rosso o viola sulla pelle. È causato dall’infezione da herpesvirus umano di tipo... maggiori informazioni Sarcoma di Kaposi e l’ herpesvirus Panoramica sulle infezioni da herpesvirus Alcune infezioni virali piuttosto comuni sono causate dagli herpesvirus. Esistono otto differenti tipi di herpesvirus che possono infettare l’uomo: Tre herpesvirus, il virus herpes simplex di... maggiori informazioni . I soggetti con HIV presentano un rischio maggiore di sviluppare alcuni sottotipi di linfoma non-Hodgkin. Anche batteri come l’ Helicobacter pylori Infezione da Helicobacter pylori L’infezione da Helicobacter pylori (H. pylori) è un’infezione batterica che provoca infiammazione dello stomaco ( gastrite), ulcera peptica e alcuni tipi di tumore gastrico. L’infezione... maggiori informazioni aumentano il rischio di sviluppare linfomi, specialmente nello stomaco.

Fra gli altri soggetti a rischio di sviluppare linfoma non Hodgkin vi sono coloro che presentano

Sintomi dei linfomi non-Hodgkin

Spesso, il primo sintomo è un ingrossamento linfonodale rapido e generalmente indolore a livello cervicale, ascellare o inguinale. I linfonodi ingrossati a livello toracico possono comprimere le vie aeree, provocando tosse e difficoltà respiratorie, oppure comprimere i vasi sanguigni toracici, causando edema del viso, del collo e delle braccia (sindrome della vena cava superiore). A livello addominale profondo, i linfonodi ingrossati possono determinare compressione su vari organi, causando perdita dell’appetito, stipsi, dolore addominale o gonfiore progressivo delle gambe.

Alcuni linfomi possono manifestarsi nel torrente ematico e nel midollo osseo.

Le cellule linfomatose nel midollo osseo possono interferire con la capacità del midollo osseo di produrre cellule ematiche normali a sufficienza.

I linfomi non-Hodgkin possono invadere anche il tratto digerente, la cute e occasionalmente il sistema nervoso, causando una varietà di sintomi. Alcuni soggetti presentano febbre persistente senza causa evidente, la cosiddetta febbre di origine sconosciuta, che, solitamente, indica una malattia allo stadio avanzato.

Nei bambini, i primi sintomi (anemia, eruzioni cutanee e disturbi neurologici come debolezza e sensibilità alterata) sono probabilmente dovuti a infiltrazione da parte delle cellule linfomatose nel midollo osseo, nel sangue, nella cute, nell’intestino, nel cervello e nel midollo spinale. I linfonodi che si ingrossano sono normalmente quelli più profondi, e l’ingrossamento causa:

  • Accumulo di liquido attorno ai polmoni, con conseguente difficoltà respiratorie

  • Compressione dell’intestino, che causa perdita di appetito o vomito

  • Blocco dei vasi linfatici, che causa ritenzione idrica chiamata linfedema evidente soprattutto a livello di gambe e braccia

Tabella

Diagnosi e classificazione

  • Biopsia linfonodale

Il sospetto di linfoma non-Hodgkin emerge quando un soggetto senza infezioni evidenti presenta un ingrossamento persistente e indolore dei linfonodi che si protrae per diverse settimane. Talvolta, in modo inaspettato, si riscontra la presenza di ingrossamento dei linfonodi profondi toracici o addominali, per mezzo di una radiografia del torace o di una tomografia computerizzata (TC) eseguite per altri motivi.

La biopsia di un linfonodo ingrossato è indispensabile per diagnosticare il linfoma non-Hodgkin e distinguerlo dal linfoma di Hodgkin e da altre cause di ingrossamento linfonodale.

Il tipo di biopsia dipende dal linfonodo interessato e dalla quantità di tessuto necessaria. Per consentire di differenziare il linfoma non-Hodgkin da altre malattie che possono causare ingrossamento linfonodale, come i linfomi di Hodgkin, le infezioni, l’infiammazione o altri tumori, è necessario asportare una quantità di tessuto sufficiente. La modalità migliore per ottenere una quantità sufficiente di tessuto è eseguire una biopsia escissionale (si pratica una piccola incisione per rimuovere un pezzo di linfonodo). Talvolta, quando il linfonodo ingrossato è in prossimità della superficie corporea, si può prelevare una quantità sufficiente di tessuto inserendo un ago cavo (di solito sotto guida ecografica o TC) attraverso la cute all’interno del linfonodo (agobiopsia). In caso di ingrossamento dei linfonodi profondi addominali o toracici, può essere necessario un intervento chirurgico per prelevare una parte di tessuto.

Sebbene più di 50 diverse malattie possano rientrare nella definizione di linfomi non-Hodgkin, queste vengono generalmente raggruppate in due ampie categorie.

I linfomi non dolenti sono caratterizzati da

  • Un lungo periodo di sopravvivenza (molti anni)

  • Risposta rapida a molti trattamenti

  • Periodi variabili di remissione, ma senza guarigione con le attuali terapie standard

I linfomi aggressivi sono caratterizzati da

  • Rapida progressione in assenza di terapia

  • Alti tassi di guarigione con la chemioterapia standard, ma breve sopravvivenza in caso di mancata guarigione

Sebbene interessino solitamente soggetti di mezza età e anziani, i linfomi non-Hodgkin possono insorgere anche nei bambini e nei giovani adulti. I linfomi che si sviluppano nei bambini e nei giovani adulti sono spesso sottotipi aggressivi.

Stadiazione dei linfomi non-Hodgkin

  • Diagnostica per immagini

  • Biopsia del midollo osseo

  • Esami del sangue (tra cui i test di funzionalità epatica e renale)

Specialmente quando le analisi del sangue indicano anemia o bassa conta piastrinica, si può eseguire una biopsia del midollo osseo Esame del midollo osseo I globuli rossi, la maggior parte dei globuli bianchi e le piastrine sono prodotti nel midollo osseo, il soffice tessuto grasso che si trova nelle cavità delle ossa. A volte è necessario esaminare... maggiori informazioni . In alcuni tipi di linfoma non-Hodgkin la PET/TC può individuare con affidabilità il coinvolgimento del midollo osseo, pertanto la biopsia midollare può non essere sempre necessaria. In altri tipi di linfoma non-Hodgkin la PET/TC non consente di individuare con affidabilità il coinvolgimento del midollo osseo e può essere necessaria una biopsia dello stesso se la stadiazione potrebbe modificare il trattamento scelto.

La malattia viene classificata secondo quattro stadi, in base alla sua diffusione (I, II, III e IV). Più alto è il numero, più ampia è la diffusione del linfoma.

Agli stadi I e II la malattia è di grado limitato; mentre agli stadi III e IV il livello di malattia è più avanzato. Se, agli stadi I e II, è presente in un organo esterno al sistema linfatico, il linfoma non-Hodgkin è classificato come stadio IE o IIE. Si usa il termine malattia “bulky” (voluminosa) quando nel torace è presente una massa tumorale di dimensioni diverse a seconda del tipo di linfoma.

Tabella

Trattamento dei linfomi non-Hodgkin

  • Chemioterapia, radioterapia o entrambe

  • Immunoterapia (farmaci costituiti da anticorpi che attaccano le cellule cancerose), associata o meno a chemioterapia

  • Talvolta trapianto di cellule staminali

Il trattamento del linfoma non-Hodgkin varia moltissimo in base al sottotipo.

In alcuni casi di linfomi indolenti, il trattamento non è necessario al momento della diagnosi. Gli studi indicano che l’attesa non compromette gli esiti e previene l’esposizione del paziente agli effetti indesiderati del trattamento prima del necessario. Nei soggetti con linfomi indolenti il trattamento, se necessario, può prolungare la vita e alleviare i sintomi per molti anni.

Nei soggetti con linfomi aggressivi la guarigione è possibile, pertanto si evita di solito l’attesa senza trattamento.

La percentuale di guarigione e di sopravvivenza dipende dal tipo di linfoma non-Hodgkin e dallo stadio della malattia all’inizio del trattamento. Paradossalmente i linfomi asintomatici rispondono rapidamente al trattamento e vanno in fase di remissione (controllo della malattia), con buona sopravvivenza a lungo termine, anche se solitamente non si ottiene la guarigione. Al contrario, le forme aggressive del linfoma non-Hodgkin, che solitamente richiedono un intenso trattamento per andare in remissione, hanno maggiori probabilità di guarigione.

Linfomi non-Hodgkin al I stadio: malattia limitata

I soggetti con linfomi indolenti che presentano una malattia molto limitata (I stadio) vengono spesso trattati con radioterapia Radioterapia antitumorale Le radiazioni sono un tipo di potente energia generata da una sostanza radioattiva, come il cobalto, o da un dispositivo speciale, come un acceleratore (lineare) di particelle atomiche. La radiazione... maggiori informazioni confinata alla sede del linfoma e alle aree adiacenti. Con questo approccio, la maggior parte dei pazienti non subisce recidiva della malattia nella zona irradiata, ma i linfomi non-Hodgkin possono ripresentarsi in altre sedi fino a 10 anni dopo il trattamento, rendendo pertanto necessario il monitoraggio a lungo termine del soggetto. I soggetti affetti da linfomi aggressivi al primissimo stadio devono essere trattati con chemioterapia combinata e, talvolta, con radioterapia.

Linfomi non-Hodgkin al II stadio: malattia limitata o avanzata

Il linfoma non-Hodgkin al II stadio di solito si comporta come una malattia limitata (I stadio), ma a volte si comporta come una malattia in stadio avanzato. I medici scelgono il trattamento in base al comportamento della malattia.

Linfomi non-Hodgkin al III e IV stadio: malattia avanzata

Quasi tutti i soggetti con linfomi indolenti presentano malattia allo stadio da II a IV. Inizialmente, non tutti richiedono trattamento, ma vengono monitorati alla ricerca di progressione della malattia, che potrebbe indicare la necessità di avviare una terapia, talvolta a distanza di anni dalla diagnosi iniziale. Non vi sono evidenze relative al fatto che il trattamento precoce nei soggetti con linfomi indolenti, negli stadi più avanzati, possa prolungare la sopravvivenza. Nel caso in cui la patologia progredisca rapidamente, esistono diverse opzioni di trattamento.

Esistono molteplici opzioni terapeutiche; la scelta del trattamento può dipendere da una serie di fattori, fra cui il sottotipo di linfoma, l'entità della diffusione e i sintomi del soggetto, oltre alle condizioni mediche concomitanti. Il trattamento può includere la somministrazione di anticorpi monoclonali (come rituximab) in monoterapia o in combinazione con chemioterapia Chemioterapia e altri trattamenti sistemici del tumore I trattamenti sistemici sono quelli che hanno effetti su tutto l’organismo piuttosto che essere applicati direttamente sul tumore. La chemioterapia è una forma di trattamento sistemico che utilizza... maggiori informazioni . La maggior parte dei trattamenti viene somministrata per via endovenosa. A volte si usano farmaci orali. Il trattamento generalmente provoca una remissione. La durata media della remissione dipende dall'intensità del trattamento. Il trattamento talvolta può includere anche terapia di mantenimento (terapia somministrata dopo il trattamento iniziale per aiutare la prevenzione delle recidive).

Ai soggetti con linfomi aggressivi allo stadio da II a IV vengono somministrati tempestivamente farmaci chemioterapici in combinazione Terapia antitumorale combinata I farmaci antitumorali sono più efficaci se somministrati in associazione. Il criterio alla base della terapia di associazione è utilizzare farmaci con differenti meccanismi d’azione, riducendo... maggiori informazioni , spesso in associazione a rituximab. Esistono molte associazioni di farmaci chemioterapici potenzialmente efficaci. Le associazioni di chemioterapici vengono spesso indicate con nomi derivati dalle iniziali di ciascun farmaco. Per esempio, una delle associazioni più vecchie e usate più di frequente è nota come CHOP (ciclofosfamide, [idrossi]doxorubicina, vincristina [Oncovin] e prednisone). È stato dimostrato che rituximab migliora l’esito della CHOP e attualmente viene aggiunto di routine alla combinazione (R-CHOP). Circa il 60%-70% dei soggetti con linfomi non-Hodgkin aggressivi allo stadio avanzato viene curato con successo con la chemioterapia R-CHOP. Sono in fase di sperimentazione altre combinazioni di farmaci. In ogni caso, la chemioterapia, che spesso causa la riduzione del numero delle cellule ematiche, viene maggiormente tollerata se somministrata insieme a speciali proteine (denominate fattori di crescita), che stimolano la crescita e la produzione delle cellule ematiche.

Sapevate che...

  • I chemioterapici in associazione sono spesso denominati combinando l’iniziale del nome di ciascun farmaco.

Strategie post-trattamento

Dopo la radioterapia, aumenta il rischio di tumori secondari che si sviluppano nell’arco di 10 o più anni dopo il trattamento in organi localizzati nel campo delle radiazioni. In alcuni soggetti possono svilupparsi leucemie Panoramica sulle leucemie Le leucemie sono tumori dei globuli bianchi o delle cellule che diventeranno globuli bianchi. I globuli bianchi originano dalle cellule staminali del midollo osseo. Talvolta può succedere che... maggiori informazioni molti anni dopo il trattamento con successo del linfoma non-Hodgkin, indipendentemente dal trattamento utilizzato.

Al termine del trattamento, i soggetti vengono sottoposti a esami e visite regolari per rilevare un’eventuale recidiva del linfoma (sorveglianza post-trattamento). Il tipo di esami dipende dai fattori di rischio del paziente e dal tipo di trattamento ricevuto.

Recidiva

La maggior parte dei soggetti che presentano recidiva di un linfoma aggressivo ricevono alte dosi di farmaci chemioterapici associati a trapianto autologo di cellule staminali Trapianto di cellule staminali Il trapianto di cellule staminali consiste nella rimozione di cellule staminali (cellule indifferenziate) da un soggetto sano e nella loro iniezione in un soggetto con un grave disturbo del... maggiori informazioni , cioè usando cellule staminali del soggetto stesso. Con questo tipo di trattamento, alcuni soggetti guariscono. Talvolta è possibile utilizzare le cellule staminali di un fratello o persino di un donatore non consanguineo (trapianto allogenico), ma questo tipo di trapianto presenta un rischio maggiore di complicanze. Talvolta, ai soggetti viene proposto un trattamento con cellule T con recettore chimerico di antigene (CAR), ossia linfociti T ingegnerizzati geneticamente per combattere il linfoma.

Ulteriori informazioni

Di seguito si riporta una risorsa in lingua inglese che può essere utile. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di questa risorsa.

NOTA: Questa è la Versione per i pazienti. CLICCA QUI CONSULTA LA VERSIONE PER I PROFESSIONISTI
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