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MALATTIA

Panoramica sulla disfunzione sessuale femminile

DiAllison Conn, MD, Baylor College of Medicine, Texas Children's Pavilion for Women;
Kelly R. Hodges, MD, Baylor College of Medicine, Texas Children's Pavilion for Women
Revisionato/Rivisto ago 2021
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La disfunzione sessuale comprende dolore durante i rapporti sessuali, contrazioni dolorose involontarie (spasmi) dei muscoli intorno alla vagina, mancanza di interesse (desiderio) nel sesso e problemi con l’eccitazione o l'orgasmo. Per una diagnosi di disturbo da disfunzione sessuale questi problemi devono essere fonte di stress per la donna.

  • Depressione o ansia, altri fattori psicologici, patologie e farmaci possono contribuire alla disfunzione sessuale, analogamente ad altre situazioni della donna, fra cui le difficoltà relazionali.

  • Per identificare il problema, i medici di solito hanno colloqui sia separati sia congiunti con i partner e, se la donna manifesta dolore o problemi di orgasmo, procedono a una visita ginecologica.

  • Indipendentemente dalla causa della disfunzione, migliorare la relazione, avere una comunicazione chiara e aperta e predisporre al meglio le circostanze per le attività sessuali spesso possono essere di aiuto.

  • Possono essere utili anche la terapia cognitivo-comportamentale, la consapevolezza di sé o una combinazione di entrambe, oltre ad altre forme di psicoterapia.

Circa il 30-50% delle donne presenta problemi sessuali nel corso della vita. Se i problemi raggiungono una gravità tale da provocare angoscia, si può parlare di disfunzione sessuale.

La disfunzione sessuale può essere descritta e diagnosticata in termini di problemi specifici, come i seguenti:

Nella disfunzione sessuale indotta da sostanze/farmaci la disfunzione sessuale è correlata all’inizio dell’assunzione, al cambiamento della dose o all’interruzione dell’assunzione di una sostanza o di un farmaco. La sostanza può essere un farmaco prescritto, uno stupefacente per uso ricreativo o una sostanza di abuso.

La disfunzione sessuale di altro tipo include disfunzioni sessuali che non rientrano nelle altre categorie. Include la disfunzione sessuale senza una causa identificabile o che non soddisfa del tutto i criteri di un disturbo da disfunzione sessuale specifico.

Il disturbo dell'eccitazione genitale persistente è una rara malattia non inclusa nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, quinta edizione, DSM-5), che fornisce ai medici i criteri specifici per la diagnosi dei disturbi psicologici. Le donne affette da disturbo dell’eccitazione genitale persistente provano un’eccessiva eccitazione fisica (indicata dall’aumento del flusso di sangue agli organi genitali e delle secrezioni vaginali), ma il desiderio sessuale è assente. Non viene identificata alcuna causa per l’eccitazione, che solitamente non scompare dopo l'orgasmo.

in quanto pressoché tutte le donne con disfunzione sessuale presentano caratteristiche collegate a più di un singolo problema specifico. Ad esempio, le donne che hanno difficoltà a eccitarsi possono provare meno piacere nel sesso, hanno difficoltà a raggiungere l’orgasmo o trovano il sesso perfino doloroso. È comprensibile che queste donne, e la maggior parte di coloro che avvertono dolore durante l’attività sessuale, perdano interesse e desiderio per il sesso.

Attività sessuale normale

La funzione e la risposta sessuale coinvolgono la mente (pensieri ed emozioni) e il corpo (tra cui il sistema nervoso, circolatorio ed endocrino). La risposta sessuale comprende quanto segue:

  • Motivazione: la volontà di intraprendere o continuare un’attività sessuale. Le ragioni alla base della volontà di intraprendere attività sessuali sono varie, inclusi interesse o desiderio per il sesso, che possono essere scatenati da pensieri, parole, immagini, odori o sensazioni tattili. La motivazione può essere evidente oppure aumentare con l’eccitazione della donna.

  • Stimolo: è composto da un elemento soggettivo (l’eccitazione sessuale avvertita e consapevole) e un elemento fisico (un aumento del flusso sanguigno nella regione genitale). Nelle donne, l’aumento del flusso sanguigno provoca il rigonfiamento del clitoride (che corrisponde al pene maschile) e delle pareti della vagina (un processo definito congestione), oltre a un aumento delle secrezioni vaginali (che hanno funzione lubrificante). Il flusso di sangue può aumentare senza che la donna ne sia consapevole e senza che si senta eccitata.

  • Orgasmo: è il picco o l’acme dell’eccitazione sessuale. Subito prima dell’orgasmo, la tensione muscolare aumenta in tutto il corpo; con l’inizio dell’orgasmo, i muscoli intorno alla vagina si contraggono ritmicamente. La donna può avere anche parecchi orgasmi.

  • Risoluzione: è una sensazione di benessere e rilassamento muscolare diffuso, che di solito segue l’orgasmo. Tuttavia, la risoluzione può avvenire lentamente dopo un’attività sessuale molto eccitante ma senza orgasmo. Alcune donne possono rispondere a una stimolazione addizionale quasi immediatamente dopo la risoluzione.

La maggior parte delle persone, uomini e donne, intraprendono un’attività sessuale per diverse ragioni. Ad esempio, perché attratte da una persona, o perché desiderano un piacere fisico, affetto, amore, una storia romantica o intimità. Tuttavia le donne sono più inclini ad avere motivazioni emotive, come

  • fare esperienza e potenziare l’intimità emotiva

  • aumentare il proprio senso di benessere

  • vedere confermato il proprio fascino

  • soddisfare o compiacere il partner

Nelle donne, il desiderio può svilupparsi dopo l’inizio dell'attività e della stimolazione sessuale. La stimolazione sessuale può scatenare eccitazione e piacere e risposte fisiche (incluso l’aumento del flusso di sangue ai genitali). Il desiderio di soddisfazione sessuale aumenta al progredire dell’attività sessuale e dell'intimità; un’esperienza fisicamente ed emotivamente gratificante soddisfa e rafforza le motivazioni originali della donna. Alcune donne possono sentirsi sessualmente appagate anche se non raggiungono l’orgasmo; altre trovano maggiore soddisfazione se lo raggiungono.

In genere nelle donne il desiderio prima dell’attività sessuale diminuisce con gli anni, ma aumenta temporaneamente, indipendentemente dall’età, se hanno un nuovo partner.

Cause

I fattori che causano o contribuiscono alla disfunzione sessuale possono assumere aspetti diversi. Tradizionalmente si considerano cause di ordine fisico e psicologico, Tuttavia, i due tipi di cause non possono essere separati. I fattori psicologici possono provocare cambiamenti nel cervello, nei nervi, negli ormoni e infine anche negli organi genitali. I cambiamenti fisici possono comportare effetti psicologici, che, a loro volta, producono altri effetti fisici. Alcuni fattori sono collegati più alla situazione che alla donna. Inoltre, spesso la causa della disfunzione sessuale non è chiara.

Fattori psicologici

Depressione e ansia contribuiscono comunemente alla disfunzione sessuale. Nell'80% delle donne con depressione maggiore e disfunzione sessuale quest'ultima migliora se la depressione viene trattata efficacemente con antidepressivi.

Varie paure (di lasciarsi andare, di essere rifiutata o di perdere il controllo) e una bassa autostima possono contribuire alla disfunzione sessuale.

Esperienze pregresse possono influire sullo sviluppo psicologico e sessuale della donna e provocare problemi come:

  • Esperienze sessuali o di altro tipo negative possono essere causa di bassa autostima, vergogna o senso di colpa.

  • La violenza emotiva, fisica o sessuale durante l’infanzia o l’adolescenza può insegnare ai bambini a controllare o nascondere le emozioni, un valido meccanismo di difesa. Tuttavia, le donne che controllano o nascondono le emozioni possono avere difficoltà a esprimere le sensazioni sessuali.

  • Se le donne perdono un genitore o una persona cara durante l’infanzia, possono provare difficoltà a entrare in intimità con un partner sessuale perché temono una perdita simile, talvolta senza esserne consapevoli.

La funzione sessuale può essere influenzata da diverse preoccupazioni legate al sesso. Ad esempio, la preoccupazione della donna di conseguenze indesiderate del sesso (come una gravidanza o un’infezione sessualmente trasmessa) o riguardo alle prestazioni sessuali proprie o del partner.

Tabella

Fattori situazionali

I fattori legati alle circostanze possono essere:

  • La situazione stessa della donna: ad esempio la donna può non avere un’alta opinione di sé se ha problemi di fertilità o ha subito un intervento chirurgico per l’asportazione della mammella, dell’utero o altra parte del corpo associata al sesso.

  • Le relazioni: le donne possono non avere fiducia o provare sentimenti negativi nei confronti del proprio partner sessuale, oppure possono sentirsi meno attratte rispetto all’inizio della relazione.

  • L’ambiente: non è necessario che l’ambiente sia erotico, privato o abbastanza sicuro per un’espressione sessuale disinibita.

  • La cultura: le donne possono provenire da una cultura che limita l’espressione o l’attività sessuale. In alcune culture le donne hanno vergogna o si sentono colpevoli riguardo alla sessualità e vi sono casi in cui le donne e i loro partner provengono da culture con visioni diverse al riguardo.

  • Distrazioni o stress emotivo: la famiglia, il lavoro, i problemi economici o altro ancora possono destare preoccupazione nelle donne e quindi interferire con lo stimolo sessuale.

Fattori fisici

Alla disfunzione sessuale possono contribuire svariate condizioni fisiche e i farmaci. Possono intervenire anche i cambiamenti ormonali che si verificano con l’età o a causa di una malattia.

Dopo la menopausa, cambiamenti della vagina e delle vie urinarie (chiamati sindrome genito-urinaria della menopausa) possono influenzare la funzione sessuale. Ad esempio, i tessuti vaginali si assottigliano, diventano secchi e perdono elasticità dopo la menopausa a causa della diminuzione dei livelli di estrogeno. Questa condizione, detta atrofia vulvo-vaginale (o vaginite atrofica), può rendere doloroso il rapporto sessuale, I sintomi urinari che possono manifestarsi durante la menopausa comprendono una necessità impellente di urinare (urgenza minzionale) e frequenti infezioni delle vie urinarie.

Sintomi simili possono anche derivare dalla rimozione di entrambe le ovaie e da cambiamenti ormonali che si verificano dopo il parto (postpartum).

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, un tipo di antidepressivi, provocano comunemente problemi della funzione sessuale. Questi farmaci possono contribuire allo sviluppo di vari tipi di disfunzione sessuale.

Anche l’alcol può causare problemi della funzione sessuale.

Sapevate che...

  • Solitamente gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (un tipo di antidepressivi) provocano problemi alla funzione sessuale allo stesso modo della depressione.

Diagnosi

  • Un colloquio con la donna e il partner, separatamente e insieme, se possibile

  • Esame pelvico

Un disturbo sessuale in genere è diagnosticato quando i sintomi sono presenti da almeno 6 mesi e provocano notevole stress. Alcune donne possono non essere angosciate o infastidite dalla riduzione o dall’assenza di desiderio, interesse, stimolo sessuale o dell’orgasmo. In tali casi, non viene diagnosticato alcun disturbo.

La maggior parte dei disturbi da disfunzione sessuale viene diagnosticata in base ai criteri descritto nel DSM-5. Questi disturbi includono disturbo da dolore genito-pelvico/della penetrazione, disturbo dell'orgasmo femminile, disturbo dell’interesse/dello stimolo sessuale femminile e disfunzione sessuale indotta da sostanze/farmaci.

La disfunzione sessuale femminile può essere caratterizzata da almeno uno dei seguenti fattori:

  • Dolore durante l'attività sessuale

  • Perdita del desiderio sessuale

  • Compromissione dell’eccitazione

  • Incapacità di raggiungere l’orgasmo

La disfunzione sessuale femminile è diagnosticata quando uno qualsiasi di questi sintomi provoca sofferenza personale.

La diagnosi dei disturbi da disfunzione sessuale spesso comporta un colloquio dettagliato con entrambi i partner, singolarmente e insieme. I medici chiedono innanzitutto alla donna di descrivere il problema con le proprie parole. Il medico chiede quindi chiarimenti in merito a:

  • Sintomi

  • Altri disturbi

  • Interventi ginecologici e ostetrici subiti

  • Lesioni nella zona pelvica

  • Abuso sessuale

  • Uso di sostanze

  • Il rapporto con il partner

  • Umore

  • Autostima

  • Le relazioni durante l’infanzia

  • Esperienze sessuali precedenti

  • I tratti della personalità (come la capacità della donna di concedere fiducia, la tendenza a essere ansiosa e la necessità di sentirsi in controllo)

Viene quindi eseguito un esame pelvico per ricercare anomalie degli organi genitali esterni e interni, compresa la vagina e la cervice. Il medico spesso riesce a identificare dove ha origine il dolore. Questa visita viene effettuata nel modo più delicato possibile. Il medico esegue movimenti lenti e spesso spiega in dettaglio le procedure della visita, aspetto che può aiutare la donna a rilassarsi. Se la donna lo desidera, può chiedere di tenere uno specchio per osservare i propri genitali e potersi controllare. Se teme la penetrazione di qualsiasi oggetto nella vagina, può tenere la mano su quella del medico per controllare l’esame interno. La diagnosi di un problema sessuale non richiede l’uso di particolari strumenti, come lo speculum per l’esame interno.

Tuttavia, se il medico sospetta un’infezione sessualmente trasmessa o un’altra infezione (come un’infezione da lieviti o una vaginosi batterica), può introdurre uno speculum nella vagina per dilatarne le pareti (come nel Pap test) e prelevare un campione di liquido vaginale. Il campione viene esaminato per la presenza di organismi che possono causare infezioni sessualmente trasmesse o altre infezioni e una porzione può essere inviata a un laboratorio, dove gli organismi vengono messi in coltura per facilitarne l’identificazione.

Trattamento

  • Misure generali per cercare di correggere i fattori che contribuiscono alla disfunzione sessuale

  • Terapie psicologiche

  • Farmaci, compresa la terapia ormonale

  • Fisioterapia

Certi trattamenti dipendono dalla causa della disfunzione sessuale. Tuttavia, alcune misure generali possono essere d’aiuto indipendentemente dalla causa:

  • Per entrambi i partner, imparare l’anatomia della donna e i modi per eccitarla

  • Darsi un tempo per l’attività sessuale: le donne, che solitamente sono super affaccendate, possono essere preoccupate o distratte da altre attività (come il lavoro, la casa, i figli, la comunità). Può essere di aiuto mettere l’attività sessuale fra le priorità e riconoscere quanto siano controproducenti le distrazioni.

  • Essere consapevoli di se stessi: vale a dire imparare a concentrarsi su ciò che accade nel presente, senza esprimere giudizi o monitorare quanto accade. Essere consapevoli aiuta la donna a liberarsi dalle distrazioni e le consente di fare attenzione alle sensazioni provate durante l’attività sessuale restando concentrata sul momento. Su Internet sono disponibili molte risorse per imparare a praticare la consapevolezza di sé.

  • Migliorare la comunicazione, anche sul sesso, fra la donna e il suo partner

  • Scegliere il momento e il luogo giusto per l’attività sessuale: ad esempio, a tarda notte, quando la donna è pronta per dormire, non è un buon momento. Assicurarsi che il luogo sia riservato può aiutare se la donna teme di essere scoperta o interrotta. Un altro aiuto può essere il concedersi tutto il tempo necessario, e un ambiente che stimoli le sensazioni sessuali.

  • Lasciarsi andare a più tipi di attività sessuale: ad esempio, accarezzare e baciare le zone erogene del corpo, toccarsi reciprocamente i genitali per un certo tempo prima di iniziare il rapporto può aumentare l’intimità e ridurre l’ansia.

  • Trascorrere insieme del tempo che non implica attività sessuali: le coppie che parlano molto regolarmente hanno maggiori probabilità di volersi concedere delle attività sessuali insieme.

  • Favorire la fiducia, il rispetto e l’intimità emotiva fra i partner: queste qualità devono essere coltivate con o senza l’aiuto di un professionista. Le donne hanno bisogno di queste qualità per avere una risposta sessuale. Le coppie potrebbero aver bisogno di aiuto per imparare a risolvere i conflitti che interferiscono con la loro relazione.

  • Prendere provvedimenti al fine di prevenire conseguenze indesiderate: tali misure sono particolarmente utili allorché il timore di una gravidanza o di infezioni sessualmente trasmesse inibisce il desiderio.

La semplice consapevolezza di ciò che è necessario per una risposta sessuale sana può bastare perché le donne cambino modo di pensare e di comportarsi relativamente al sesso. Tuttavia, spesso è necessario più di un trattamento, poiché le donne possono avere più tipi di disfunzione sessuale. Talvolta è necessario un team multidisciplinare, compresi consulenti sessuali, specialisti del dolore, psicoterapeuti e/o fisioterapisti.

Terapie psicologiche

Le terapie psicologiche possono aiutare molte donne. Ad esempio, la terapia cognitivo-comportamentale può aiutare le donne a riconoscere un’opinione negativa di sé derivante da una malattia o dalla sterilità. La terapia cognitiva basata sulla consapevolezza di sé (Mindfulness-based cognitive therapy, MBCT) combina la terapia cognitivo-comportamentale con la pratica della consapevolezza di sé. Come nella terapia cognitivo-comportamentale, le donne sono incoraggiate a identificare i pensieri negativi e successivamente a osservarli e riconoscere che sono solo pensieri e potrebbero non riflettere la realtà. Si tratta di un approccio che rende i pensieri meno fuorvianti e distruttivi. La MCBT può essere utilizzata per trattare il disturbo dell'interesse sessuale/dell’eccitazione e il dolore che si manifesta ogniqualvolta viene esercitata una pressione sull'orifizio vaginale (chiamato vestibolodinia provocata, un tipo di disturbo da dolore genito-pelvico/della penetrazione).

Se problemi dell’infanzia (come abusi sessuali) interferiscono con la funzione sessuale, potrebbe essere necessaria una psicoterapia più approfondita.

La terapia sessuale spesso aiuta le donne e i loro partner ad affrontare i problemi che interferiscono con la loro vita sessuale, come specifici problemi sessuali e la relazione di coppia.

Farmaci

La terapia con estrogeni può essere utilizzata per trattare la disfunzione sessuale delle donne affette da sindrome genito-urinaria della menopausa. Se le donne presentano solo sintomi vaginali e urinari, i medici di solito prescrivono forme di estrogeni da inserire nella vagina, come una crema (con un applicatore di plastica), una compressa o un anello simile a un diaframma (forme vaginali). Queste forme possono trattare efficacemente i sintomi che interessano la vagina (come la secchezza e l'assottigliamento della vagina, il bisogno impellente di urinare e le infezioni frequenti delle vie urinarie), ma non sono utili per gli sbalzi d’umore, le vampate di calore o i problemi del sonno.

Gli estrogeni possono essere anche applicati esternamente sulla pelle (forme topiche).

Se le donne lamentano vampate di calore fastidiose, i medici possono prescrivere estrogeni assunti per via orale o cerotti di estrogeni applicati sulla pelle. In queste forme, gli estrogeni interessano l’intero organismo e possono contribuire a migliorare l’umore, a ridurre le vampate di calore e i problemi del sonno, a mantenere la vagina in condizioni di buona salute e adeguatamente lubrificata per il rapporto sessuale.

Se le donne sono ancora in possesso dell’utero (cioè non hanno subito un’isterectomia), ricevono estrogeni associati a un progestinico (una versione sintetica del progesterone) perché l’assunzione di soli estrogeni aumenta il rischio di sviluppare tumori dell’epitelio uterino (tumore dell’endometrio). Vengono utilizzate basse dosi di estrogeni.

La terapia con estrogeni può essere iniziata al momento della menopausa o entro pochi anni. Oltre ai benefici, gli estrogeni presentano potenziali rischi (incluso un leggero aumento del rischio di cancro della mammella); le donne devono pertanto discutere con il proprio medico i rischi e i benefici prima di iniziare ad assumerli.

Per trattare la sindrome genito-urinaria della menopausa può essere utilizzato l’ospemifene (un modulatore selettivo del recettore degli estrogeni).

Nelle donne in post-menopausa, anche una forma sintetica di deidroepiandrosterone (DHEA), chiamata prasterone, inserita in vagina, può alleviare la secchezza vaginale e rendere meno dolorosi i rapporti sessuali.

Poiché gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono contribuire a vari tipi di disfunzione sessuale, può essere utile sostituirli con un altro antidepressivo che compromette meno la risposta sessuale. Tali farmaci possono essere bupropione, moclobemide, mirtazapina e duloxetina. Anche il bupropione con un SSRI può essere più efficace per la risposta sessuale rispetto al solo SSRI. Alcune evidenze suggeriscono che sidenafil (usato per trattare la disfunzione erettile) può aiutare le donne che non hanno più orgasmi dopo aver iniziato la terapia con SSRI ad averli nuovamente. Questo farmaco non è tuttavia solitamente raccomandato, perché le evidenze della sua efficacia nelle donne non sono chiare.

Il testosterone, somministrato attraverso un cerotto, può aiutare le donne in post-menopausa con disturbo dell'interesse sessuale/dell’eccitazione. Tuttavia, i medici devono controllare regolarmente le donne per effetti collaterali come acne, eccessiva crescita di peli (irsutismo) e sviluppo di caratteristiche maschili (virilizzazione).

Altri trattamenti

Diversi tipi di fisioterapia possono essere utili nelle donne affette da disturbo da dolore genito-pelvico/della penetrazione.

I fisioterapisti possono utilizzare varie tecniche per distendere e rilassare i muscoli pelvici contratti:

  • Mobilizzazione dei tessuti molli e rilascio miofasciale: l’uso di vari movimenti (come spinte ritmiche o massaggi) per esercitare una pressione e distendere i muscoli interessati o i tessuti che ricoprono i muscoli (miofasce)

  • Compressione dei punti scatenanti: applicazione di pressione in zone molto sensibili dei muscoli interessati, che possono corrispondere al punto in cui ha origine il dolore (punti scatenanti)

  • Elettrostimolazione: applicazione di una leggera corrente elettrica mediante un dispositivo posizionato sull’orifizio vaginale

  • Allenamento della vescica e riqualificazione intestinale: alle donne devono seguire un rigoroso regime per la minzione e vengono consigliati esercizi per rafforzare i muscoli intorno all'uretra e all'ano, a volte con biofeedback

  • Ecografia terapeutica: applicazione di energia (prodotta da onde sonore ad alta frequenza) sui muscoli interessati (che aumenta il flusso di sangue alla zona, migliora la guarigione e rilassa i muscoli contratti)

Se la muscolatura pelvica contratta rende l'attività sessuale dolorosa, le donne possono inserire dispositivi autodilatanti, disponibili su prescrizione e senza prescrizione, per distendere i muscoli e rendere la vagina meno sensibile. L’attività sessuale può diventare quindi più agevole.

Lubrificanti vaginali e creme idratanti possono ridurre la secchezza vaginale, causa di dolore durante il rapporto. Questi trattamenti includono oli alimentari (come l'olio di cocco), lubrificanti a base di silicone e prodotti a base acquosa. I lubrificanti a base acquosa si essiccano rapidamente e possono essere riapplicati, ma sono preferiti rispetto alla vaselina e ad altri lubrificanti a base oleosa. Gli oli alimentari tendono a danneggiare i contraccettivi in lattice, come i preservativi e i diaframmi. Non devono essere utilizzati insieme ai preservativi. I lubrificanti a base di silicone possono essere usati con i preservativi o i diaframmi, come pure con i lubrificanti a base acquosa. Le donne possono chiedere al proprio medico che tipo di lubrificante è meglio per loro.

A seconda del tipo di disfunzione, si può optare per un addestramento nelle abilità sessuali (per esempio, istruzioni sulla masturbazione) ed esercizi per facilitare la comunicazione con un partner sessuale sulle proprie esigenze e preferenze.

Le donne con disturbo da interesse sessuale/dell’eccitazione o disturbo dell'orgasmo possono utilizzare dispositivi come vibratori o succhia clitoride, ma non esistono evidenze sufficienti a riprova della loro efficacia. Alcuni di questi prodotti sono disponibili senza prescrizione e possono essere tentati.

Primo piano sull’invecchiamento: la disfunzione sessuale nelle donne anziane

La ragione principale per cui le donne anziane abbandonano il sesso è la mancanza di un partner sessualmente attivo. Tuttavia, i cambiamenti correlati all’età, in particolare in seguito alla menopausa, possono rendere le donne più inclini all’insorgenza di disfunzioni sessuali. Inoltre, disturbi che possono interferire con la funzione sessuale, come diabete, aterosclerosi, infezioni delle vie urinarie e artrite, diventano più comuni con l’avanzare dell’età della donna, ma non terminano l’attività e il piacere sessuale, e non tutte le disfunzioni sessuali nelle donne anziane sono conseguenze dei cambiamenti dell’età.

Nelle donne anziane, come in quelle più giovani, il problema più comune è lo scarso interesse sessuale.

Con l’avanzare dell’età, le donne producono meno estrogeni,

  • I tessuti che circondano l'orifizio vaginale (labbra) e le pareti della vagina perdono elasticità e si assottigliano (la cosiddetta atrofia vulvo-vaginale). I tessuti possono anche infiammarsi e irritarsi a causa della ridotta produzione di estrogeni (la cosiddetta vaginite atrofica). Entrambe queste modificazioni possono causare dolore durante l'attività sessuale con penetrazione.

  • Le secrezioni vaginali si riducono e di conseguenza anche la lubrificazione durante il rapporto sessuale.

  • La produzione di testosterone diminuisce gradualmente a partire dai 30 anni di età e si interrompe intorno ai 70 anni. Non è tuttavia chiaro se questa riduzione provochi una riduzione dell’interesse e della risposta sessuale.

  • L’acidità della vagina diminuisce, rendendo i genitali più soggetti a irritazioni e infezioni.

  • La carenza di estrogeni può contribuire all’indebolimento legato all’età della muscolatura e degli altri tessuti di supporto presenti nella pelvi, talvolta provocando la protrusione nella vagina di un organo pelvico (vescica, intestino, utero o retto; il cosiddetto prolasso degli organi pelvici). Di conseguenza, l’urina può fuoriuscire involontariamente, con conseguente imbarazzo.

  • Con l’avanzare degli anni, l’afflusso di sangue nella vagina diminuisce e l’organo si accorcia, si restringe e diventa più asciutto. I disturbi vascolari (come l’aterosclerosi) possono ridurre ulteriormente il flusso di sangue.

Altri problemi possono interferire con la funzione sessuale. Ad esempio, le donne anziane possono sentirsi angosciate dai cambiamenti nel loro corpo dovuti a disturbi, interventi chirurgici o allo stesso invecchiamento. Possono pensare che il desiderio e le fantasie erotiche non siano adatte o che siano vergognose in età avanzata. Possono essere preoccupate per la salute generale o per la funzione sessuale del partner, oppure per la propria prestazione sessuale. Molte donne anziane provano interesse sessuale, ma se il partner non risponde più, il desiderio può eclissarsi lentamente;

tuttavia non devono convincersi che la disfunzione sessuale sia normale per la loro età. Se ne sono infastidite, è opportuno che ne parlino con il medico. In molti casi, trattare un disturbo (come la depressione), interrompere o sostituire un farmaco, conoscere meglio la propria funzione sessuale o parlare con i professionisti o un consulente sanitario può essere di aiuto.

Se l’atrofia vulvo-vaginale e/o la vaginite atrofica sono un problema, è possibile intervenire inserendo in vagina estrogeni o testosterone in forma di crema (con un applicatore di plastica), in compresse o in un anello (simile a un diaframma). Gli estrogeni possono essere assunti per via orale o tramite cerotti o gel applicati su un braccio o su una gamba, ma solo se la menopausa è appena iniziata o dura da pochi anni. In queste forme, gli estrogeni interessano l’intero organismo e possono pertanto contribuire a migliorare l’umore, a ridurre le vampate di calore e i problemi del sonno, a mantenere la vagina in condizioni di buona salute e adeguatamente lubrificata per i rapporti sessuali. I cerotti o i gel a base di estrogeni sono preferibili rispetto alle compresse orali per le donne in post-menopausa. Se le donne sono ancora in possesso dell’utero ricevono anche un progestinico (una versione sintetica dell’ormone progesterone), perché l’assunzione di soli estrogeni aumenta il rischio di tumori dell’epitelio uterino (tumori dell’endometrio). Oltre ai benefici, gli estrogeni presentano potenziali rischi (incluso un leggero aumento del rischio di cancro della mammella); le donne devono pertanto discutere con il proprio medico i rischi e i benefici prima di iniziare ad assumerli.

Talvolta, se tutte le altre misure si rivelano inefficaci, viene prescritto testosterone per via orale in aggiunta alla terapia con estrogeni, anche se non è una combinazione raccomandata, in quanto considerata ancora in via sperimentale e di cui non si conosce la sicurezza a lungo termine.