Complicanze del diabete mellito

DiErika F. Brutsaert, MD, New York Medical College
Revisionato/Rivisto ott 2022
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I fatti in Breve

I soggetti con diabete mellito sono esposti a molte gravi complicanze a lungo termine che possono colpire diverse parti del corpo, in particolare vasi sanguigni, nervi, occhi e reni.

(Vedere anche Diabete mellito)

Esistono due tipi di diabete mellito:

  • Tipo 1, in cui il sistema immunitario dell’organismo aggredisce le cellule del pancreas che producono insulina distruggendole in modo permanente per oltre il 90%

  • Tipo 2, in cui l’organismo sviluppa resistenza agli effetti dell’insulina

In entrambi i tipi, la quantità di zucchero (glucosio) nel sangue è elevata.

I soggetti con diabete di tipo 1 o 2 sono particolarmente esposti alle complicanze derivanti dall’elevato livello di glucosio. Tuttavia, dal momento che il diabete di tipo 2 potrebbe essere insorto ben prima della sua diagnosi, le complicanze del diabete di tipo 2 potrebbero essere più serie o in stato avanzato quando vengono scoperte.

I soggetti affetti da diabete mellito possono andare incontro a molte gravi complicanze a lungo termine. Alcune di queste iniziano dopo qualche mese dall’insorgenza del diabete, benché la maggior parte tenda a svilupparsi dopo alcuni anni. La maggior parte di queste complicanze peggiora gradualmente. Nei soggetti con diabete, quanto maggiore è la capacità di controllare il livello di glucosio nel sangue, tanto minore è la probabilità che queste complicanze si sviluppino o peggiorino.

Cause delle complicanze del diabete mellito

La maggior parte delle complicanze del diabete è il risultato di problemi dei vasi sanguigni. I livelli di glucosio che restano alti per un lungo periodo di tempo causano restringimento dei vasi di piccolo e grande calibro. Il restringimento riduce l’afflusso di sangue a molte parti del corpo con i problemi che ne conseguono. Esistono diverse cause di restringimento dei vasi sanguigni:

  • Sulle pareti dei piccoli vasi si accumulano sostanze derivate dagli zuccheri complessi, che causano l’ispessimento e la rottura dei vasi stessi.

  • Uno scarso controllo della glicemia causa un innalzamento delle sostanze grasse nel sangue, favorendo l’aterosclerosi e la riduzione del flusso sanguigno nei vasi di calibro maggiore.

Tipi di complicanze del diabete

Complicanze a carico dei vasi sanguigni nel diabete

L’aterosclerosi causa infarto e ictus. L’aterosclerosi è 2-4 volte più frequente nei soggetti con diabete rispetto ai soggetti sani e tende a comparire in età più giovane.

Nel tempo, il restringimento dei vasi sanguigni può danneggiare il cuore, il cervello, le gambe, gli occhi, i reni, i nervi e la pelle, causando angina, insufficienza cardiaca, ictus, crampi alle gambe mentre si cammina (claudicazione), riduzione della vista, malattia renale cronica, lesioni dei nervi (neuropatia) e lesioni cutanee.

Problemi infettivi nel diabete

I soggetti affetti da diabete spesso sviluppano infezioni batteriche e micotiche, in genere della pelle e della bocca. In caso di livelli elevati di glucosio nel sangue, i globuli bianchi non sono in grado di reagire in maniera efficace alle infezioni. Nei soggetti con diabete qualsiasi infezione tende a peggiorare e richiede tempi di guarigione più lunghi. Talvolta, un’infezione è il primo segno della presenza del diabete.

Una di queste infezioni è un’infezione da lieviti chiamata candidosi. Il lievito Candida è un normale ospite della bocca, del tratto digerente e della vagina e generalmente non provoca danni. Nei soggetti con diabete, tuttavia, la Candida può manifestare una crescita eccessiva sulle mucose e nelle zone umide della pelle, causando eruzioni cutanee.

I pazienti affetti da diabete sono inoltre particolarmente soggetti a ulcere e infezioni dei piedi e delle gambe a causa della cattiva circolazione a livello cutaneo. Molto frequentemente, queste ferite guariscono lentamente o non guariscono affatto. Quando le ferite non guariscono, in genere si infettano e questo può causare gangrena (morte dei tessuti) e infezione ossea (osteomielite). Può rendersi necessaria l’amputazione del piede o di parte della gamba.

Problemi agli occhi nel diabete

Le lesioni dei vasi oculari possono causare perdita della vista (retinopatia diabetica). Il trattamento laser consente di riparare la rottura dei vasi dell’occhio e prevenire danni permanenti della retina. A volte, possono essere utilizzate altre forme di intervento chirurgico o farmaci iniettabili. Pertanto, i soggetti affetti da diabete devono essere sottoposti ogni anno a visita oculistica, per controllare la presenza di eventuali segni iniziali di lesioni.

Danni al fegato nel diabete

È comune per i soggetti con diabete essere affetti anche da steatosi epatica, una condizione caratterizzata dalla presenza di anomali depositi di grasso nel fegato. La steatosi epatica a volte può progredire in malattie epatiche più gravi, come la cirrosi. Il medico formula una diagnosi di problemi al fegato se gli esami del sangue per valutare la funzionalità epatica sono anomali e conferma tale diagnosi con una biopsia epatica. Può essere utile perdere peso, tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue e trattare il colesterolo alto.

Danni ai reni nel diabete

I reni possono presentare alterazioni funzionali, fino alla malattia renale cronica che nel tempo può richiedere la dialisi o il trapianto di rene. I medici spesso esaminano le urine dei soggetti diabetici ricercando alterati livelli delle proteine (albumina), segno iniziale di danno renale. Al primo segno di complicanze renali, il soggetto viene spesso trattato con farmaci che rallentano la progressione della malattia renale, ad esempio inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio 2 (sodium-glucose co-transporter-2, SGLT-2) (farmaci che aumentano l’escrezione del glucosio nelle urine), inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (angiotensin-converting enzyme, ACE) o bloccanti dei recettori dell’angiotensina II (angiotensin II receptor blockers, ARB).

Danno nervoso nel diabete

Il danno nervoso può manifestarsi in diversi modi. In caso di malfunzionamento di un singolo nervo, un braccio o una gamba può divenire improvvisamente debole. In caso di lesione ai nervi delle mani, delle gambe e dei piedi (polineuropatia diabetica), si verifica un’alterazione della sensibilità, con conseguente comparsa di formicolio o sensazione di bruciore e debolezza alle braccia e alle gambe. Il danno ai nervi cutanei rende più frequenti i traumi ripetuti poiché il soggetto non è in grado di percepire le variazioni della pressione o della temperatura.

Problemi ai piedi nel diabete

Il diabete causa diverse alterazioni nel corpo. Nei piedi sono frequenti e difficili da trattare:

  • Danni ai nervi (neuropatie) che alterano la sensibilità del piede tanto da non fare avvertire il dolore. Irritazione e altre forme di lesione possono passare inosservate; un trauma può ledere la cute senza la comparsa di alcuna percezione dolorosa.

  • Alterazioni della sensibilità che modificano il modo in cui i diabetici caricano il peso sui piedi, concentrandolo in determinate aree, con conseguente formazione di calli. I calli (oltre alla pelle secca) aumentano il rischio di lesione cutanea.

  • La cattiva circolazione nei piedi causata dal diabete rende più probabile la formazione di ulcere, in caso di lesioni cutanee, che guariscono lentamente.

Poiché il diabete può alterare la capacità dell’organismo di combattere le infezioni, una volta formatasi, l’ulcera del piede si infetta facilmente. A causa delle neuropatie, è possibile che i soggetti avvertano il disagio causato da un’infezione solo quando questa è ormai grave e difficile da trattare, portando alla gangrena. I diabetici hanno una probabilità 30 volte maggiore di andare incontro all’amputazione di un piede o di una gamba rispetto ai soggetti sani.

La cura del piede è fondamentale (vedere Igiene del piede). I piedi devono essere protetti dalle lesioni e la pelle deve essere mantenuta idratata con appositi prodotti di buona qualità. Le calzature devono adattarsi correttamente e non causare zone di irritazione. Devono avere un adeguato rivestimento interno per distribuire la pressione durante la stazione eretta. Si raccomanda di non camminare a piedi nudi. Può anche essere utile recarsi regolarmente da un podologo (un medico specializzato nella cura del piede) per il taglio delle unghie e la rimozione dei calli. Inoltre, la sensibilità e l’afflusso di sangue ai piedi devono essere regolarmente valutati da un medico.

Tabella

Monitoraggio e prevenzione delle complicanze del diabete

Al momento della diagnosi e, in seguito, almeno una volta all’anno, i soggetti con diabete di tipo 2 sono monitorati per la presenza di complicanze del diabete, come ad esempio danni ai reni, agli occhi e ai nervi. Nei soggetti con diabete di tipo 1, i medici iniziano a monitorare le complicanze 5 anni dopo la diagnosi. I test di screening tipicamente includono quanto segue:

  • Esame dei piedi per verificarne la sensibilità e cercare segnali di scarsa circolazione (ulcere, perdita di peli)

  • Esame degli occhi (eseguito da un oculista)

  • Esami del sangue e delle urine per la funzionalità renale

  • Esami del sangue per i livelli di colesterolo

  • Talvolta elettrocardiogramma

È possibile prevenire o ritardare il peggioramento delle complicanze mediante un rigoroso controllo del glucosio nel sangue o mediante trattamento farmacologico precoce. I fattori di rischio per i problemi cardiaci, come ad esempio ipertensione arteriosa e alti livelli di colesterolo, vengono valutati a ciascuna visita e trattati farmacologicamente, se necessario.

Un’adeguata cura dei piedi e regolari esami della vista possono aiutare a prevenire o ritardare l’insorgenza delle complicanze del diabete. I soggetti diabetici ricevono vaccini contro Streptococcus pneumoniae, epatite B e COVID-19 e, di solito, i medici raccomandano che ricevano la vaccinazione antinfluenzale annuale in quanto sono a rischio di infezione.

Anche il trattamento dell’ipertensione arteriosa e del colesterolo alto, che possono causare problemi di circolazione, consente di prevenire alcune delle complicanze del diabete. Ai soggetti diabetici di età compresa tra 40 e 75 anni viene somministrata una terapia con statine per ridurre i livelli di colesterolo e il rischio cardiovascolare. Anche le persone con meno di 40 anni oppure oltre i 75 anni a rischio elevato di cardiopatia devono assumere una statina.

Un altro problema comune nelle persone con diabete è la gengivite: pertanto è importante recarsi regolarmente dal dentista per l’igiene e le cure preventive.

Sapevate che...

  • I soggetti che riescono a controllare rigorosamente i livelli di glucosio nel sangue possono riuscire a ridurre al minimo o a ritardare le complicanze del diabete.

Prevenzione dell’ipoglicemia

Una delle sfide derivanti dal tentativo di controllare rigorosamente i livelli di glucosio nel sangue è il possibile abbassamento eccessivo di tali livelli (ipoglicemia) con alcuni farmaci ipoglicemizzanti comunemente utilizzati (come insulina o sulfaniluree). È importante riconoscere la presenza di bassi livelli di glucosio nel sangue in quanto il trattamento dell’ipoglicemia rappresenta un’emergenza. I sintomi possono comprendere attacchi di fame, battito cardiaco accelerato, tremore, sudorazione e incapacità di ragionare in modo chiaro.

Se l’ipoglicemia è molto grave, deve essere rapidamente somministrato zucchero per prevenire danni permanenti e alleviare i sintomi. Nella maggior parte dei casi, il diabetico può assumere zucchero. È possibile somministrare zucchero in qualsiasi forma, anche se il glucosio agisce più rapidamente rispetto allo zucchero da tavola (saccarosio). Molti diabetici portano con sé compresse di glucosio o confezioni con un gel contenente glucosio. Altre possibilità prevedono l’assunzione di un bicchiere di latte (che contiene lattosio, un tipo di zucchero), acqua zuccherata, succo di frutta o una porzione di torta, frutta o altri tipi di dolci. In situazioni più gravi, può essere necessaria, in pronto soccorso, la somministrazione di glucosio per via endovenosa.

Un altro trattamento dell’ipoglicemia consiste nell’impiego del glucagone. Il glucagone può essere iniettato per via intramuscolare o inalato sotto forma di polvere nasale e induce il fegato a liberare grandi quantità di glucosio in pochi minuti. Piccoli dispositivi portatili contenenti una siringa o una penna (autoiniettore) con glucagone sono disponibili per un pronto utilizzo in situazioni in cui non è possibile ingerire zucchero per via orale per le persone con episodi frequenti di ipoglicemia.

Ulteriori informazioni

Di seguito si riportano alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto delle risorse.

  1. American Diabetes Association: informazioni complete sul diabete, comprese indicazioni su come convivere con il diabete

  2. JDRF (già Juvenile Diabetes Research Foundation): informazioni generali sul diabete mellito di tipo 1

  3. National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases: informazioni generali sul diabete, incluse le ultime ricerche e i programmi di sensibilizzazione comunitaria