Palpitazioni

DiAndrea D. Thompson, MD, PhD, University of Michigan;
Michael J. Shea, MD, Michigan Medicine at the University of Michigan
Revisionato/Rivisto ago 2022
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Con palpitazioni si denota la percezione accentuata del proprio battito cardiaco. La sensazione può essere avvertita come una sorta di martellio, sbattimento di ali, corsa o sospensione del battito. Altri sintomi, per esempio, fastidio toracico o respiro affannoso, sono possibilmente presenti in base alla causa delle palpitazioni.

Le palpitazioni sono comuni. In alcuni casi, sono percepiti come spiacevoli e allarmanti, ma raramente sono indicativi di una cardiopatia potenzialmente fatale. Anche molti soggetti non cardiopatici possono presentare palpitazioni.

Cause delle palpitazioni

Normalmente il battito cardiaco non viene percepito. Tuttavia, spesso è percepibile quando un evento ne aumenta l’intensità o la velocità. Battiti così rapidi e potenti sono di solito una risposta normale del cuore (tachicardia sinusale). Le cause possono essere le seguenti:

In altri casi, le palpitazioni originano da un disturbo del ritmo cardiaco (aritmia).

Tipi di aritmie

Le aritmie possono essere innocue o anche potenzialmente fatali.

Le aritmie più comuni comprendono

Entrambe queste aritmie insorgono generalmente in soggetti non cardiopatici e sono innocue. Il battito prematuro non viene percepito. Ciò che il paziente avverte è il successivo battito cardiaco normale, che segue dopo un lieve ritardo ed è lievemente più forte del solito. Anche se il soggetto ha la sensazione che il cuore abbia saltato un battito, di fatto non è così.

Altre aritmie che causano palpitazioni e possono essere causate da gravi cardiopatie includono

Queste altre aritmie comportano una frequenza cardiaca molto superiore alla norma. Le aritmie che implicano una frequenza cardiaca eccessivamente bassa raramente danno luogo a palpitazioni, anche se in alcuni casi il soggetto la percepisce.

Cause delle aritmie

Alcune aritmie (per esempio, battiti atriali prematuri, battiti ventricolari prematuri o TPSV) spesso si sviluppano in soggetti che non presentano malattie di base gravi. Altre originano spesso da una seria cardiopatia o da una malattia in un’altra sede dell’organismo.

Fra le cardiopatie serie figurano angina, attacco cardiaco (sindrome coronarica acuta), cardiopatie congenite (ad esempio sindrome di Brugada o sindrome del QT lungo congenita), valvulopatie cardiache e disturbi del sistema di conduzione (per esempio, sindrome di Wolff-Parkinson-White).

I disturbi non correlati al cuore che potrebbero causare aritmie comprendono:

  • Iperattività della ghiandola tiroide (ipertiroidismo)

  • Bassi livelli di ossigeno nel sangue (ipossia)

  • Bassi livelli di potassio nel sangue (ipocaliemia)

  • Bassi livelli di magnesio nel sangue (ipomagnesiemia)

  • Certe sostanze, fra cui alcol, caffeina, digossina, nicotina e alcuni farmaci stimolanti (come albuterolo, anfetamine, cocaina, epinefrina, efedrina e teofillina)

  • Alti livelli di ormoni prodotti da un tumore delle ghiandole surrenali (feocromocitoma)

Complicanze

Aritmie originanti un incremento della frequenza cardiaca possono causare complicanze (in particolare negli anziani). Se il cuore batte troppo velocemente, può perdere la capacità di pompare un’adeguata quota di sangue e provocare e dare luogo a una sensazione di svenimento o effettivo svenimento o sviluppo di insufficienza cardiaca. L'insufficienza cardiaca sopravviene principalmente in soggetti con pregressa insufficienza cardiaca o attacco cardiaco o in soggetti con frequenza cardiaca molto alta o protratta tachicardia. Un’elevata frequenza cardiaca aumenta inoltre il fabbisogno di ossigeno del muscolo cardiaco. I soggetti con stenosi delle arterie verso il muscolo cardiaco (coronaropatia) possono sviluppare dolore toracico dovuto ad angina o attacco cardiaco (che può avere esiti fatali).

Alcune aritmie, in particolare la tachicardia ventricolare, sono instabili e possono causare un arresto cardiaco.

Valutazione delle palpitazioni

Anche se non tutti i casi di palpitazioni originano da una cardiopatia, le conseguenze di certe patologie cardiache sono talmente serie che è sempre raccomandata una valutazione medica. Le seguenti informazioni possono aiutare a decidere se sia il caso di consultare un medico e cosa aspettarsi nel corso della valutazione.

Segnali d’allarme

Nei soggetti con palpitazioni, certi sintomi e caratteristiche sono segnali d’allarme. Tra questi troviamo:

  • Stordimento o svenimento

  • Dolore o pressione a livello toracico

  • Respiro affannoso

  • Frequenza cardiaca superiore a 120 battiti al minuto o inferiore a 45 battiti al minuto

  • Cardiopatia o anamnesi familiare di decesso improvviso, svenimenti ricorrenti o malattia convulsiva inspiegata

  • I sintomi si manifestano durante l’attività fisica, in particolare se causano perdita di conoscenza

Quando rivolgersi a un medico

In caso di palpitazioni e qualsiasi segnale d’allarme, recarsi al pronto soccorso immediatamente, anche in caso di palpitazioni continue, costanti. In caso di svenimento, dolore toracico o respiro affannoso, chiamare la guardia medica.

In assenza di segnali d’allarme associati a palpitazioni occasionali o episodio isolato, rivolgersi al medico, il quale stabilirà quando vedere il paziente in base all’età, alle condizioni di base e ad altri sintomi.

Come si comporta il medico

Il medico inizia ponendo al paziente domande sui sintomi e sull'anamnesi. Esegue quindi un esame obiettivo. I riscontri dell’anamnesi e emergenti dall’esame obiettivo contribuiscono a stabilire la possibile causa.

I medici chiedono

  • Frequenza delle palpitazioni

  • Durata delle palpitazioni

  • Fattori (per esempio, stress emotivo, attività o apporto di caffeina o altre sostanze) eventualmente scatenanti o esacerbanti le palpitazioni

  • Sostanze in uso, anche caffeina

A volte il medico chiede al soggetto di indicare la frequenza e la cadenza delle palpitazioni, poiché l’andamento dei battiti può contribuire a determinare la causa.

L’esame obiettivo ha inizio con la verifica dei parametri vitali da parte del medico (polso, temperatura e pressione sanguigna). La frequenza cardiaca e la regolarità o l’irregolarità del valore contribuisce a suggerire le cause. La presenza di temperatura elevata suggerisce che la causa è la febbre. Una bassa pressione sanguigna non è indicativa dell’origine, ma indica un’urgenza estrema.

I medici ascoltano il cuore per rilevare eventuali toni anomali, possibilmente indicativi di valvulopatia o infiammazione cardiaca. Ascoltano i polmoni per verificare eventuali toni indicativi di insufficienza cardiaca. Valutano ed effettuano una palpazione della parte frontale del collo, per verificare eventuale ingrossamento o infiammazione della ghiandola tiroide.

L’insorgenza di palpitazioni in associazione ad altri sintomi come respiro affannoso, dolore toracico, debolezza, affaticamento o svenimenti, dipende verosimilmente da un’aritmia o da una malattia seria.

Tabella

Esami

Anche se la maggior parte delle cause che portano a palpitazioni non è seria, generalmente si eseguono accertamenti.

  • Elettrocardiografia (ECG), a volte abbinata al monitoraggio dinamico

  • Analisi di laboratorio

  • A volte diagnostica per immagini, test da sforzo o entrambi

  • A volte studio elettrofisiologico

Si esegue un ECG. Se l’ECG si esegue in corso di palpitazioni o frequenza cardiaca alterata, la diagnosi è generalmente chiara. Tuttavia, solo alcune delle possibili origini producono alterazioni dell’ECG quando il soggetto non ha palpitazioni in corso. Pertanto, chi soffre di palpitazioni intermittenti potrebbe dover indossare un monitor ECG per un giorno o due (vedere la figura Monitoraggio Holter) o per un periodo più lungo (registratore di eventi) per rilevare eventuali ritmi anomali di durata breve o irregolare. In alcuni soggetti i medici possono inserire sotto la pelle un dispositivo per monitorare il battito cardiaco, chiamato registratore a ciclo (loop recorder), che monitora continuamente il battito cardiaco. Mediante un monitor esterno i medici controllano il registratore a ciclo per la presenza di aritmie. Alcuni prodotti disponibili in commercio, come i fitness tracker, che monitorano la frequenza cardiaca, e altri dispositivi che monitorano i ritmi cardiaci, sono disponibili su smartphone e smartwatch, ma offrono informazioni più limitate.

Si rende necessaria l’esecuzione di analisi di laboratorio. Il medico prescrive un emocromo completo e la misurazione degli elettroliti nel siero, fra cui potassio, magnesio e calcio. Potrebbe inoltre richiedere la misurazione di altre sostanze nel sangue (marcatori cardiaci) se il soggetto presenta altri sintomi indicativi di una possibile sindrome coronarica acuta. Il medico misura i livelli di ormone tiroideo nel sangue in caso di sospetta iperattività tiroidea e i livelli di altri ormoni in soggetti che potrebbero avere un feocromocitoma. Possono essere eseguiti altri esami, a seconda delle altre cause sospettate.

Talvolta è necessaria diagnostica per immagini. In soggetti con riscontri ECG indicativi di cardiopatia, i medici svolgono un ecocardiogramma e, in certi casi, una risonanza magnetica per immagini (RMI) del cuore. I soggetti che manifestano sintomi sotto sforzo richiedono un test da sforzo talora associato a ecocardiogramma sotto sforzo o scintigrafia nucleare.

Si esegue l’esame elettrofisiologico (EP) in presenza di sintomi gravi e sospetta aritmia cardiaca pericolosa non rilevata nell’ambito di altri esami. In questo esame, il medico introduce piccoli elettrodi nel cuore attraverso una vena. Gli elettrodi registrano l’attività elettrica cardiaca in maggiore dettaglio rispetto all’ECG.

Trattamento delle palpitazioni

Si sospende l’assunzione di farmaci e sostanze quali caffeina, che sono noti fattori esacerbanti le palpitazioni. Se aritmie pericolose o debilitanti sono causate da un farmaco terapeutico necessario, il medico proverà un altro farmaco.

In presenza di battiti prematuri atriali o ventricolari, che non siano causati da una cardiopatia, il paziente viene in genere rassicurato. Se tali palpitazioni innocue procurano fastidio, il medico può prescrivere un beta-bloccante (tipo di farmaco antiaritmico). Altri disturbi del ritmo e patologie sottostanti eventualmente identificati vengono indagati e trattati. La terapia prevede spesso un’iniziale somministrazione di farmaci per il controllo del ritmo (come digossina, flecainide, verapamil, diltiazem o amiodarone), anche se molti possono a loro volta causare disturbi del ritmo nonché produrre altri effetti collaterali.

Per determinate aritmie (ad esempio flutter atriale, TPSV e tachicardia da rientro nel nodo atrioventricolare) spesso l’opzione migliore è un trattamento più invasivo, detto ablazione con radiofrequenza. Inoltre, se i farmaci non sono efficaci o se il soggetto presenta determinati disturbi del ritmo pericolosi, il medico può optare per trattamenti più invasivi come una cardioversione a corrente diretta o l’impianto di pacemaker e defibrillatore combinati. La scelta della procedura dipende dalla condizione specifica alla base del disturbo.

Indicazioni di base per gli anziani

Gli anziani sono particolarmente a rischio di effetti collaterali causati dall’azione dei farmaci antiaritmici. Inoltre è probabile che sviluppino diversi disturbi di salute e assumano di conseguenza più farmaci. Tali combinazioni farmacologiche possono metterli a rischio di effetti collaterali. In questa particolare popolazione, l’efficacia della funzione di filtro renale dei farmaci dal sangue è attenuata, contribuendo al rischio di effetti collaterali. In alcuni casi, questa fascia di età richiede anche l’impianto di pacemaker, prima che possa assumere farmaci antiaritmici.

Punti principali

  • Le palpitazioni sono comuni e originano da molte cause, che possono essere innocue o potenzialmente fatali.

  • I soggetti con altri sintomi, come stordimento, dolore o pressione al torace o respiro affannoso, potrebbero presentare un disturbo serio e richiedono una tempestiva visita medica.

  • Vengono eseguiti ECG, alcuni esami del sangue e spesso altri esami cardiaci specialistici.

  • Il trattamento dipende dalla causa.