Panoramica sulle infezioni neonatali

DiBrenda L. Tesini, MD, University of Rochester School of Medicine and Dentistry
Revisionato/Rivisto lug 2022
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

L'infezione neonatale può essere contratta

  • In utero per via transplacentare o tramite rottura delle membrane

  • Nel canale del parto durante il parto (intrapartum)

  • Da fonti esterne dopo la nascita (postpartum)

I comuni agenti virali comprendono virus herpes simplex, HIV, cytomegalovirus ed epatite B. L'infezione intrapartum da HIV o epatite B si verifica durante il passaggio attraverso un canale del parto infetto o tramite infezione ascendente, se il parto è ritardato dopo la rottura delle membrane; questi virus possono più raramente essere trasmessi per via transplacentare. Il cytomegalovirus è comunemente trasmesso per via transplacentare.

Gli agenti batterici comprendono streptococchi di gruppo B, microrganismi Gram-negativi (principalmente Escherichia coli), Listeria monocytogenes, gonococchi e clamidie.

Infezione in utero

Le infezioni intrauterine, che possono verificarsi in qualsiasi momento prima della nascita, derivano da un'infezione materna conclamata o subclinica. Le conseguenze, che dipendono dall'agente e dall'epoca gestazionale in cui avviene l'infezione, comprendono l'aborto spontaneo, il ritardo di crescita intrauterina, il parto prematuro, la natimortalità, le malformazioni congenite (p. es., rosolia), e le infezioni neonatali sintomatiche (p. es., cytomegalovirus, toxoplasmosi, sifilide) o asintomatiche (p. es., cytomegalovirus).

Gli agenti infettivi comuni trasmessi per via transplacentare comprendono rosolia, toxoplasma, cytomegalovirus, sifilide e Virus Zika. L'HIV e l'epatite B vengono trasmesse meno comunemente per via transplacentare.

Infezione intrapartum

Le infezioni neonatali da virus herpes simplex, HIV, epatite B, streptococchi di gruppo B, microrganismi Gram-negativi (principalmente Escherichia coli), Listeria monocytogenes, gonococchi e clamidie si verificano in genere col passaggio attraverso un canale del parto infetto. A volte l'infezione ascendente può verificarsi se il parto è ritardato dopo la rottura delle membrane.

Infezione post-partum

Le infezioni post-partum sono acquisite dal contatto direttamente con una madre infetta (p. es., la tubercolosi, che a volte è anche trasmessa in utero) o attraverso l'allattamento al seno (p. es., HIV, cytomegalovirus) o dal contatto con familiari o visitatori, operatori sanitari o l'ambiente ospedaliero (numerosi microrganismi, see page Infezione neonatale nosocomiale).

Fattori di rischio per infezioni neonatali

Il rischio di contrarre un'infezione intrapartum e post-partum è inversamente proporzionale all'età gestazionale. I neonati sono immunologicamente immaturi, con ridotta funzione dei leucociti polimorfonucleati, dei monociti e delle cellule immuno-mediate; soprattutto i neonati prematuri ( see also page Funzione immunologica neonatale).

Le IgG materne sono trasportate attivamente attraverso la placenta, ma livelli efficaci per tutti i microrganismi non vengono raggiunti fino quasi al termine. Gli anticorpi IgM non attraversano la placenta. I neonati prematuri hanno una ridotta produzione anticorpale intrinseca ed una ridotta attività del complemento. I neonati prematuri sono inoltre più predisposti alla richiesta di procedure invasive (p. es., intubazione endotracheale, prolungato accesso EV) che predispongono all'infezione.

Sintomatologia delle infezioni neonatali

Segni e sintomi dell'infezione nei neonati tendono a essere aspecifici (p. es., vomito o alimentazione scarsa, incremento della sonnolenza o letargia, febbre o ipotermia, tachipnea, eruzioni cutanee, diarrea, distensione addominale). Molte infezioni congenite acquisite prima della nascita possono causare o essere accompagnate da vari sintomi o anomalie (p. es., restrizione della crescita, sordità, microcefalia, anomalie, difficoltà di accrescimento, epatosplenomegalia, alterazioni neurologiche).

Diagnosi delle infezioni neonatali

  • Valutazione clinica

Un'ampia varietà di infezioni, inclusa la sepsi, deve essere considerata nei neonati malati alla nascita o subito dopo, in particolare in quelli che presentano fattori di rischio. Infezioni come la rosolia congenita, la sifilide, la toxoplasmosi e il cytomegalovirus devono essere ricercate nei neonati con anomalie come la restrizione della crescita, sordità, microcefalia o altre anomalie fisiche, epatosplenomegalia o alterazioni neurologiche.

Trattamento delle infezioni neonatali

  • Terapia antibiotica

Il trattamento primario per una presunta infezione batterica nel neonato è la terapia antibiotica empirica d'emergenza con farmaci quali ampicillina e gentamicina o ampicillina e cefotaxime. La scelta finale dei farmaci è basata sui risultati delle colture simili a quelle degli adulti, poiché i microrganismi infettanti e la loro sensibilità non sono specifici per i neonati. Tuttavia, la dose del farmaco e la frequenza sono influenzati da numerosi fattori, quali l'età e il peso (vedi tabelle Antibiotici nei neonati).

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