I neonati possono acquisire infezioni dopo il ricovero nella nursery ospedaliera o nell'unità di terapia intensiva neonatale piuttosto che tramite trasmissione materno-fetale in utero o intrapartum. Per alcune infezioni (p. es., streptococchi di gruppo B, virus dell'herpes simplex) può non essere chiaro se la fonte di contagio è materna o l'ambiente ospedaliero.
L'infezione ospedaliera (nosocomiale) è principalmente un problema che riguarda i neonati prematuri ed i neonati a termine con malattie che necessitano di ricovero prolungato. I neonati a termine sani, hanno tassi di infezione < 1% (1). Per i neonati in nidi con cure particolari, l'incidenza aumenta con la diminuzione del peso alla nascita (2).
Le infezioni nosocomiali più frequenti sono le infezioni nel flusso sanguigno associate agli accessi vascolari centrali e le polmoniti nosocomiali.
(Vedi anche Panoramica sulle infezioni neonatali.)
Riferimenti generali
1. Testoni D, Hayashi M, Cohen-Wolkowiez M, et al. Late-onset bloodstream infections in hospitalized term infants. Pediatr Infect Dis J. 2014;33(9):920-923. doi:10.1097/INF.0000000000000322
2. Wang L, Du KN, Zhao YL, Yu YJ, Sun L, Jiang HB. Risk Factors of Nosocomial Infection for Infants in Neonatal Intensive Care Units: A Systematic Review and Meta-Analysis. Med Sci Monit. 2019;25:8213-8220. Published 2019 Nov 1. doi:10.12659/MSM.917185
Eziologia dell'infezione neonatale nosocomiale
Nei neonati a termine, l'infezione nosocomiale più frequente è:
L'infezione cutanea da Staphylococcus aureus (sia meticillino sensibile che meticillino-resistente)
Anche se il personale del reparto neonatale dell'ospedale che è portatore nasale di S. aureus è una potenziale fonte di infezione, anche i neonati e le madri colonizzate possono essere serbatoi. Il moncone ombelicale, il naso e l'inguine possono essere colonizzati durante i primi giorni di vita. Spesso le infezioni non si manifestano finché il neonato non è a domicilio.
Nei neonati con peso alla nascita molto basso (< 1500 g), gli organismi gram-positivi causano circa il 70% delle infezioni ad insorgenza tardiva, in particolare gli stafilococchi coagulasi-negativi (1). Anche i microrganismi Gram-negativi, tra cui Escherichia coli, Klebsiella, Pseudomonas, Enterobacter e Serratia, sono patogeni importanti e possono essere cause più comuni di infezione a esordio precoce. Le infezioni fungine (Candida albicans e C. parapsilosis) sono più comuni tra i neonati che ricevono lipidi per via endovenosa per la nutrizione. Le modalità di infezione (e la resistenza agli antibiotici) variano tra gli ospedali e le unità e cambiano nel tempo. Focolai intermittenti talvolta si verificano quando un microrganismo particolarmente virulento colonizza un'unità.
Più lungo è il soggiorno nelle unità di terapia intensiva neonatale e maggiore è il numero di procedure eseguite nei neonati con peso molto basso alla nascita (p. es., cateterizzazione arteriosa e venosa a lungo termine, intubazione endotracheale, pressione positiva continua delle vie aeree, sondini nasogastrici o nasodigiunali), maggiore è la probabilità di infezione.
Riferimento relativo all'eziologia
1. Stoll BJ, Hansen N, Fanaroff AA, et al. Late-onset sepsis in very low birth weight neonates: the experience of the NICHD Neonatal Research Network. Pediatrics. 2002;110(2 Pt 1):285-291. doi:10.1542/peds.110.2.285
Prevenzione dell'infezione neonatale nosocomiale
Riduzione della colonizzazione da S. aureus in tutti i neonati ospedalizzati
Prevenzione della colonizzazione e dell'infezione nelle unità di cure speciali neonatali e nelle unità di terapia intensiva neonatale
Igiene delle mani
Sorveglianza per l'infezione
A volte antibiotici
Vaccinazione
Riduzione della colonizzazione
L'uso di un agente antisettico topico durante il bagno di routine e/o la preparazione della cute per le procedure sterili può aiutare a ridurre la colonizzazione batterica della cute nei neonati. I prodotti a base di clorexidina sono sempre più utilizzati per questo scopo, ma l'FDA (U.S. Food and Drug Administration) avverte del rischio di irritazione cutanea e di ustioni chimiche nei bambini < 2 mesi di età. Alcuni esperti raccomandano un bagno sistematico con clorexidina nei neonati in terapia intensiva neonatale che sono a maggior rischio di infezioni ematiche associate agli accessi vascolari centrali (1).
L'American Academy of Pediatrics raccomanda la pulizia a secco del cordone ombelicale, ma questa pratica può determinare un'elevata frequenza di colonizzazione da S. aureus, ed in alcuni ospedali si sono verificati dei focolai (2).
Non sono consigliate colture di routine del personale o ambientali (3).
Prevenzione della colonizzazione e dell'infezione nei nidi con cure speciali richiede la disponibilità di spazio sufficiente e personale.
Devono essere adottate tecniche adeguate, in particolare per la collocazione e la cura degli strumenti invasivi e per la meticolosa pulizia, disinfezione o sterilizzazione degli strumenti. Il monitoraggio attivo di aderenza alle tecniche è essenziale. Protocolli formali basati su evidenze per l'inserimento e la gestione dei cateteri centrali hanno ridotto significativamente il tasso di infezioni del flusso sanguigno associate al catetere centrale.
Allo stesso modo, è stato identificato un gruppo di procedure e protocolli che riducono la polmonite nosocomiale in terapia intensiva neonatale; questi includono l'istruzione e la formazione del personale, la sorveglianza attiva per la polmonite nosocomiale, sollevare la testa del letto di un neonato intubato di 30-45° e garantire una completa igiene orale. Può anche essere utile posizionare il neonato in posizione laterale con il tubo endotracheale orizzontale con il circuito di ventilazione (4, 5).
(Vedi anche le linee guida attuali del Centers for Disease Control and Prevention [CDC] per prevention and control [2024] e CLABSI prevention and control [2024] nelle unità di terapia intensiva neonatale.)
Igiene delle mani
Altre misure preventive comprendono una meticolosa attenzione all'igiene delle mani. La pulizia con preparazioni alcoliche è efficace quanto quella con acqua e sapone diminuendo la conta delle colonie batteriche sulle mani, ma se le mani sono visibilmente sporche, devono essere prima lavate con acqua e sapone.
Le incubatrici forniscono un isolamento protettivo limitato; l'interno e l'esterno delle incubatrici diventano rapidamente e fortemente contaminati, e il personale può contaminarsi a livello delle mani e degli avambracci. Le precauzioni universali sul sangue e sui liquidi corporei aggiungono un'ulteriore protezione.
Sorveglianza delle infezioni
È necessario eseguire una sorveglianza attiva per l'infezione. In un focolaio epidemico, è utile costituire un gruppo di neonati malati o colonizzati ed assegnare loro personale infermieristico separato. È necessaria la sorveglianza continua per 1 mese dopo la dimissione per valutare l'adeguatezza delle misure di controllo messe in atto per porre fine all'epidemia.
Antibiotici
L'antibioticoterapia profilattica generalmente non è efficace, accelera lo sviluppo di batteri resistenti ed altera l'equilibrio della normale flora nel neonato. Tuttavia, durante un focolaio confermato nel nido, si può prendere in considerazione l'uso profilattico di antibiotici contro patogeni specifici (p. es., penicillina G per la profilassi contro l'infezione da streptococco di gruppo A).
Vaccinazione
I vaccini inattivati devono essere somministrati in base al programma routinario a qualsiasi neonato che si trova in ospedale.
I vaccini virali vivi (p. es., vaccino anti-rotavirus) possono provocare una certa eliminazione virale asintomatica e possono essere somministrati alla dimissione ospedaliera o durante il ricovero in base alle preferenze istituzionali.
Riferimento relativo alla prevenzione
1. Nelson MU, Shaw J, Gross SJ. Randomized Placebo-Controlled Trial of Topical Mupirocin to Reduce Staphylococcus aureus Colonization in Infants in the Neonatal Intensive Care Unit. J Pediatr. 2021;236:70-77. doi:10.1016/j.jpeds.2021.05.042
2. Stewart D, Benitz W; COMMITTEE ON FETUS AND NEWBORN. Umbilical Cord Care in the Newborn Infant. Pediatrics. 2016;138(3):e20162149. doi:10.1542/peds.2016-2149
3. Bryant K, Brady MT, Myers Cox K, et al. Recommendations for Prevention and Control of Infections in Neonatal Intensive Care Unit Patients: Central Line-associated Blood Stream Infections. Centers for Disease Control and Prevention National Center for Emerging and Zoonotic Infectious Diseases Division of Healthcare Quality Promotion. 2022;1-37.
4. Manzoni P, De Luca D, Stronati M, et al. Prevention of nosocomial infections in neonatal intensive care units. Am J Perinatol. 2013;30(2):81-88. doi:10.1055/s-0032-1333131
5. Cipolla D, Giuffrè M, Mammina C, Corsello G. Prevention of nosocomial infections and surveillance of emerging resistances in NICU. J Matern Fetal Neonatal Med. 2011;24 Suppl 1:23-26. doi:10.3109/14767058.2011.607567
Punti chiave
L'infezione nosocomiale è principalmente un problema che riguarda i neonati prematuri e i neonati a termine con malattie che necessitano di ricovero prolungato.
Un basso peso alla nascita è un fattore di rischio per l'infezione, in particolare nei neonati con cateteri centrali, tubi endotracheali o entrambi.
Tecnica meticolosa per l'inserimento e il mantenimento di cateteri, tubi e dispositivi è essenziale per la prevenzione; protocolli formali migliorano l'aderenza.
La profilassi antibiotica non è raccomandata tranne possibilmente nel corso di un'epidemia confermata nel nido che coinvolge un agente patogeno specifico.
I vaccini inattivati devono essere somministrati in base al programma routinario.
