Crampi mestruali

(dismenorrea; cicli mestruali dolorosi)

DiJoAnn V. Pinkerton, MD, University of Virginia Health System
Reviewed ByOluwatosin Goje, MD, MSCR, Cleveland Clinic, Lerner College of Medicine of Case Western Reserve University
Revisionato/Rivisto Modificata ago 2025
v802972_it
CONSULTA LA VERSIONE PER I PROFESSIONISTI
I fatti in Breve

I crampi mestruali sono dolori che si avvertono nella parte bassa dell’addome (pelvi) alcuni giorni prima, durante o dopo un ciclo mestruale. Il dolore tende a essere più intenso circa 24 ore dopo l’inizio del mestruo e scompare dopo 2-3 giorni. Il dolore è spesso crampiforme o sordo e costante, ma può essere acuto o pulsante e può essere intermittente. Talvolta si estende alla zona lombare e alle gambe.

Molte donne avvertono anche mal di testa, nausea (talvolta anche vomito) e stipsi o diarrea, oltre al bisogno di urinare frequentemente.

Alcune donne con mestruazioni dolorose lamentano anche sintomi della sindrome premestruale (come irritabilità, nervosismo, depressione, affaticamento e distensione addominale). Questi sintomi possono persistere durante parte o tutto il ciclo mestruale.

La dismenorrea interferisce con le attività quotidiane nel 30% o più delle donne e può causare assenze da scuola o dal lavoro. Le donne con dismenorrea hanno una maggiore probabilità di soffrire di dolore pelvico cronico o altre condizioni di dolore cronico.

Cause dei crampi mestruali

I crampi mestruali possono:

  • Non avere una causa identificabile (dismenorrea primaria)

  • Derivare da un altro disturbo (chiamato dismenorrea secondaria)

La dismenorrea primaria di solito ha inizio nell’adolescenza e può migliorare con l’età e dopo la gravidanza. È più comune della dismenorrea secondaria.

La dismenorrea secondaria di solito inizia in età adulta, a meno che non sia causata da un difetto congenito del sistema riproduttivo.

Cause comuni

Gli esperti ritengono che la dismenorrea primaria sia causata dal rilascio nel sangue o nei tessuti, durante la mestruazione, di sostanze dette prostaglandine, i cui livelli risultano alti nelle donne con dismenorrea primaria. Le prostaglandine possono provocare contrazioni dell’utero (come accade durante il travaglio), riducendo il flusso di sangue e provocando dolore e fastidio. Inoltre le prostaglandine rendono le terminazioni nervose dell’utero più sensibili al dolore.

Anche l’ansia può contribuire al dolore.

I fattori di rischio di sintomi gravi includono i seguenti:

  • Menarca precoce

  • Mestruazioni lunghe o abbondanti

  • Non aver mai avuto una gravidanza

  • Età <30 anni

  • Depressione, ansia o livelli elevati di stress

  • Fumo o consumo eccessivo di alcol

  • Anamnesi familiare di dismenorrea

I sintomi tendono a diminuire all’aumentare dell’età e dopo la prima gravidanza.

La dismenorrea secondaria è causata da anomalie dell’apparato riproduttivo. È comunemente causata da

  • Endometriosi: il tessuto che normalmente costituisce l’epitelio dell’utero (tessuto endometriale) fuoriesce dall’utero. È la causa più comune di dismenorrea secondaria.

  • Adenomiosi: neoformazioni di tessuto endometriale nella parete uterina che ne provocano l’ampliamento e il gonfiore durante le mestruazioni.

  • Fibromi: si tratta di tumori benigni composti da tessuto muscolare e fibroso cresciuto nell’utero.

  • Stenosi cervicale: Il passaggio attraverso la cervice (che collega la vagina al corpo principale dell’utero) è ristretto o completamente chiuso.

Cause meno comuni

Esistono molte altre cause di dismenorrea secondaria meno comuni. Tra questi troviamo:

Gli IUD che rilasciano rame sono spesso associati a mestruazioni dolorose. Quelli che rilasciano un progestinico (una forma sintetica dell’ormone femminile progesterone) di solito non causano cicli mestruali dolorosi.

In alcune donne il dolore è dovuto allo stretto lume della cervice (canale cervicale), la cosiddetta stenosi cervicale, che può svilupparsi in seguito a una procedura, come il trattamento di una condizione precancerosa (displasia) della cervice.

Valutazione dei crampi mestruali

Di solito i medici giungono alla diagnosi di dismenorrea allorché la donna segnala la presenza regolare di dolore fastidioso durante le mestruazioni; quindi stabiliscono se si tratta di dismenorrea primaria o secondaria

Segnali d’allarme

Nelle donne che soffrono di dismenorrea, alcuni sintomi sono fonte di preoccupazione:

  • Grave dolore improvviso o nuovo

  • Dolore costante

  • Febbre

  • Secrezione vaginale simile a pus

  • Dolore acuto che peggiora toccando delicatamente l’addome o con anche un minimo movimento della persona

Quando rivolgersi a un medico

Le donne con segnali d’allarme devono consultare un medico il prima possibile (di solito il giorno stesso).

Se le donne, pur non manifestando segnali d’allarme, avvertono crampi più dolorosi del solito o più prolungati nel tempo, devono consultare un medico entro pochi giorni.

Altre donne che hanno crampi mestruali devono rivolgersi al medico, che, in base agli altri sintomi, all’età e all’anamnesi medica, deciderà entro quando fissare una visita.

Come si comporta il medico

Il medico o altri operatori sanitari chiederanno di descrivere il dolore e l’anamnesi medica, inclusa quella mestruale. Viene quindi eseguito un esame obiettivo. I risultati dell’anamnesi e dell’esame obiettivo spesso suggeriscono una causa dei crampi mestruali e gli esami che possono dover essere effettuati (vedere la tabella Alcune cause e caratteristiche dei crampi mestruali).

Per un’anamnesi mestruale completa, il medico chiede alla donna di descrivere le mestruazioni:

  • l’età della prima mestruazione

  • la durata delle mestruazioni

  • quanto abbondante è il flusso

  • qual è l’intervallo fra due cicli

  • se i cicli sono regolari

  • se si verifica spotting tra i cicli mestruali

  • quando si verificano i sintomi in relazione ai cicli mestruali

Il medico chiede inoltre alla donna di descrivere quanto segue:

  • l’età a cui sono iniziati i crampi mestruali

  • di descrivere qualsiasi altro sintomo, compreso dolore pelvico non correlato ai cicli mestruali

  • l’intensità del dolore, cosa allevia o peggiora i sintomi (compresi i farmaci antinfiammatori non steroidei) e come interferiscono i sintomi con le attività quotidiane

  • se la donna avverte dolore durante i rapporti sessuali o ha problemi a concepire (come può accadere nell’endometriosi)

Il medico chiede di altri disturbi e condizioni che possono causare crampi, compreso l’uso di certi farmaci (ad esempio la pillola anticoncezionale) o uno IUD. Chiede informazioni su eventuali interventi chirurgici che aumentano il rischio di dolore pelvico, come un intervento per distruggere o asportare la mucosa uterina (ablazione endometriale).

Si procede quindi all’esame pelvico. Viene controllata la presenza di anomalie, incluse secrezioni, dolorabilità della zona pelvica o ingrossamento dell’utero, polipi cervicali e fibromi.

Il medico palpa anche delicatamente l’addome per controllare aree di particolare sensibilità, che possono indicare grave infiammazione dell’addome (peritonite).

Tabella
Tabella

Esami

Gli esami consentono di escludere disturbi che possono provocare dolore. Per la maggior parte delle donne, gli esami comprendono

  • Un test di gravidanza in tutte le donne in età riproduttiva

  • Ecografia della pelvi per verificare la presenza di fibromi, polipi, endometriosi, adenomiosi e cisti o masse ovariche

In caso di sospetta malattia infiammatoria della pelvi, si procede al prelievo di un campione di secrezioni dalla cervice, che viene esaminato al microscopio e inviato a un laboratorio per l’analisi.

Se i risultati delle analisi non sono chiari e i sintomi persistono, si procede con uno o più dei seguenti esami:

Nell’isterosalpingografia, le radiografie sono eseguite dopo aver iniettato una sostanza visibile ai raggi X (agente di contrasto radiopaco) attraverso la cervice nell’interno dell’utero e nelle tube di Falloppio. Se i risultati non sono chiari, può essere eseguita una risonanza magnetica per immagini (RMI).

Nell’isterosonografia, l’ecografia viene eseguita dopo aver infuso un liquido nell’utero attraverso un tubicino inserito attraverso la vagina e la cervice. Il liquido facilita l’individuazione delle anomalie.

Nell’isteroscopia, il medico inserisce una sottile sonda di visualizzazione attraverso la vagina e la cervice per esaminare l’interno dell’utero. Questa procedura può essere eseguita nello studio del medico o in ospedale in regime ambulatoriale.

Nella laparoscopia, una sonda a fibra ottica viene inserita attraverso una piccola incisione appena sotto l’ombelico per esaminare utero, tube di Falloppio, ovaie e organi addominali. Questa procedura viene effettuata in ospedale o in un centro di chirurgia. La laparoscopia consente al medico di visualizzare direttamente le strutture pelviche.

Trattamento dei crampi mestruali

  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)

  • Spesso contraccettivi ormonali

  • Trattamento delle patologie di base

Se i crampi mestruali hanno origine da un disturbo diverso, è opportuno trattare quest’ultimo quando possibile. Un canale cervicale ristretto può essere dilatato chirurgicamente. Tuttavia, questo intervento di solito allevia solo temporaneamente l’intensità del dolore. Se necessario, si esegue l’asportazione dei fibromi o dei focolai endometriosici (dovuti all’endometriosi).

Se le donne affette da dismenorrea primaria non presentano un disturbo specifico che può essere trattato, possono utilizzare misure generali o FANS per alleviare i sintomi.

Misure generali

L’applicazione sull’addome di un impacco caldo umido o il massaggio addominale possono essere d’aiuto.

Anche dormire, riposare a sufficienza e fare attività fisica regolare possono aiutare.

Altre misure che sono state suggerite per aiutare ad alleviare il dolore includono una dieta a basso contenuto di grassi e integratori alimentari come acidi grassi omega-3, semi di lino, magnesio, vitamina B1, vitamina E e zinco. Non esistono molte evidenze a sostegno dell’utilità della dieta o di questi integratori alimentari, ma la maggior parte presenta pochi rischi e quindi alcune donne possono provarli. Prima di usare questi integratori, è opportuno consultare il medico.

Farmaci

Se il dolore è fastidioso, possono essere utili i FANS, come ibuprofene, naprossene o acido mefenamico. La cura con i FANS deve iniziare 24-48 ore prima dell’inizio della mestruazione e continuare per uno o due giorni dopo.

Se i FANS non sono efficaci, i medici possono raccomandare anche la pillola anticoncezionale contenente un progestinico (una forma sintetica dell’ormone femminile progesterone) e un estrogeno. La pillola impedisce alle ovaie di rilasciare l’ovulo (ovulazione). Le donne che non possono assumere estrogeni possono prendere la pillola anticoncezionale che contiene solo un progestinico.

Se i FANS o le pillole anticoncezionali non alleviano i sintomi, possono essere utilizzati altri trattamenti ormonali. Fra questi, progestinici (come levonorgestrel, etonogestrel, medrossiprogesterone o progesterone micronizzato, assunti per via orale), agonisti dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH; come leuprolide e nafarelin), antagonisti del GnRH (come elagolix), lo IUD che rilascia un progestinico e danazolo (un ormone maschile sintetico). Agonisti e antagonisti del GnRH aiutano ad alleviare i crampi mestruali dovuti a endometriosi. Il danazolo non viene utilizzato spesso, perché presenta molti effetti collaterali.

Altri trattamenti

Gli interventi chirurgici sono opzioni per trattare le cause ginecologiche della dismenorrea secondaria. Se una donna può essere affetta da endometriosi e i farmaci non hanno avuto successo o se presenta infertilità, i medici possono eseguire un intervento chirurgico laparoscopico per confermare la diagnosi di endometriosi e rimuovere il tessuto endometriale (tessuto che proviene dall’epitelio uterino) situato al di fuori dell’utero. Anche i leiomiomi uterini o la stenosi cervicale possono essere trattati chirurgicamente. L’intervento chirurgico per asportare l’utero (isterectomia) pone fine alla dismenorrea.

Nelle donne che lamentano dolore intenso che persiste nonostante tutti i tipi di trattamento, il medico esegue una procedura che distrugge i nervi che arrivano all’utero, bloccando pertanto i segnali del dolore. Queste procedure includono:

  • Iniezione di un anestetico nei nervi (blocco di un nervo)

  • Distruzione dei nervi usando un laser, elettricità o ecografia

  • Taglio dei nervi

La procedura di distruzione dei nervi può essere eseguita utilizzando un laparoscopio. Quando i nervi sono tagliati, occasionalmente vengono danneggiati altri organi pelvici, come gli ureteri.

Gli approcci che intervengono sullo stile di vita o di medicina complementare che sono stati valutati includono regolare attività fisica, yoga, ipnosi, agopuntura, agopressione, terapia chiropratica e termoterapia.

Sono stati proposti come possibili trattamenti per i crampi mestruali anche integratori alimentari (come lo zenzero, la vitamina E) e i cannabinoidi, ma sono necessari ulteriori studi.

Punti principali

  • Con dismenorrea si intendono crampi pelvici o dolore durante il ciclo mestruale.

  • Di solito i crampi mestruali non hanno una causa identificabile (dismenorrea primaria);

  • Il dolore è spesso crampiforme o un dolore sordo e costante, ma può essere acuto o pulsante e di solito inizia alcuni giorni prima di un ciclo mestruale e scompare dopo 2 o 3 giorni.

  • Nella maggior parte delle donne, la valutazione include un test di gravidanza, un esame obiettivo e un’ecografia (per controllare la presenza di eventuali strutture o masse anomale nella pelvi).

  • Per la dismenorrea primaria, misure generali come un sonno adeguato, attività fisica regolare e calore possono aiutare ad alleviare i sintomi.

  • I FANS o un FANS in aggiunta a pillole anticoncezionali che contengono un progestinico ed estrogeni possono aiutare ad alleviare il dolore.

quizzes_lightbulb_red
Test your KnowledgeTake a Quiz!