Malnutrizione proteico-energetica

DiShilpa N Bhupathiraju, PhD, Harvard Medical School and Brigham and Women's Hospital;
Frank Hu, MD, MPH, PhD, Harvard T.H. Chan School of Public Health
Revisionato/Rivisto ott 2023
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

La denutrizione proteico-energetica, in precedenza denominata malnutrizione proteico-calorica, è un deficit energetico dovuto a una carenza di tutti i macronutrienti, ma principalmente le proteine. Essa generalmente comprende la carenza di molti micronutrienti. La denutrizione proteico-energetica può essere improvvisa e totale (inedia) o graduale. La gravità varia dalle carenze subcliniche al deperimento evidente (con edema, perdita di capelli e atrofia cutanea) e all'inedia. Spesso sono compromessi più sistemi organici. La diagnosi solitamente comporta l'esecuzione di esami di laboratorio, tra cui l'albumina sierica. Il trattamento consiste nella correzione delle carenze di liquidi e di elettroliti con soluzioni EV, reintroducendo poi gradualmente le sostanze nutritive, se possibile per via orale.

(Vedi anche Panoramica sull'iponutrizione.)

Nei Paesi con risorse alimentati sufficienti, la malnutrizione proteico-energetica è diffusa tra gli anziani ricoverati (sebbene spesso non sospettata) e tra i pazienti con malattie che riducono l'appetito o compromettono la digestione, l'assorbimento o il metabolismo dei nutrienti. Nei Paesi con alti tassi di insicurezza alimentare, la malnutrizione proteico-energetica colpisce i bambini che non assumono calorie o proteine sufficienti.

Classificazione ed eziologia della malnutrizione proteico-energetica

La malnutrizione proteico-energetica è classificata come lieve, moderata o grave. Il grado è determinato calcolando il peso come percentuale del peso atteso per la lunghezza o per l'altezza usando standard internazionali (valore normale, da 90 a 110%; lieve malnutrizione proteico-energetica, da 85 a 90%; moderata, da 75 a 85%; grave, < 75%).

La malnutrizione proteico-energetica può essere

  • Primaria: causata da un apporto inadeguato di nutrienti

  • Secondaria: causata da patologie o farmaci che interferiscono con l'utilizzo dei nutrienti

Malnutrizione proteico-energetica primaria

In tutto il mondo, la malnutrizione proteico-energetica primaria si verifica soprattutto nei bambini o negli anziani che non hanno accesso alle sostanze nutritive, sebbene una causa frequente nell'anziano sia la depressione. La malnutrizione proteico-energetica può anche derivare dal digiuno o dall'anoressia nervosa. Gli abusi sui bambini o gli abusi sugli anziani possono anche esserne una causa.

Nei bambini, la malnutrizione proteico-energetica primaria cronica ha 3 forme comuni:

  • Marasma

  • Kwashiorkor

  • Kwashiorkor marasmatico

La forma clinica dipende dal rapporto tra le fonti energetiche non proteiche e quelle proteiche. La fame è una forma acuta grave di malnutrizione proteico-energetica primaria.

Il marasma (chiamato anche forma secca di malnutrizione proteico-energetica) è una grave carenza di calorie e proteine che tende a svilupparsi nei neonati e nei bambini molto giovani. Causa una perdita di peso e una deplezione dei tessuti grassi e muscolari. Nel marasma, la maggior parte del grasso sottocutaneo e le riserve di grasso più profonde vengono perse, rendendo le coste, le anche, le ossa facciali e la colonna vertebrale visibili attraverso la pelle. Nei Paesi con alti tassi di insicurezza alimentare, il marasma è la forma più diffusa di malnutrizione proteico-energetica nei bambini.

Il kwashiorkor (detto anche forma umida, gonfia o edematosa) è un rischio dopo l'abbandono prematuro dell'allattamento al seno, che tipicamente si verifica quando nasce un fratello più piccolo, con il distacco del bambino più grande dal seno. Così i bambini affetti dal kwashiorkor tendono a essere più grandi d'età di quelli con il marasma. Il kwashiorkor può dipendere anche da una malattia acuta, frequentemente una gastroenterite o un'altra infezione (probabilmente secondaria alla liberazione di citochine), in un bambino che abbia già una malnutrizione proteico-energetica. Una dieta che sia più carente di proteine che di calorie può causare il kwashiorkor più che il marasma. Meno diffuso del marasma, il kwashiorkor tende a essere confinato in zone specifiche del mondo, quali l'Africa rurale, i Caraibi e le isole del Pacifico. In queste aree, le derrate alimentari (p. es., patate americane, tapioca, patate dolci, banane verdi) sono povere di proteine e ricche di carboidrati. I bambini con kwashiorkor hanno una crescita stentata; capelli innaturalmente biondi, radi e fragili; e chiazze di pelle scolorite. Nel kwashiorkor, vi è una perdita di liquidi dalle membrane cellulari, con uno stravaso di liquido intravascolare e di proteine, che comporta un edema periferico.

Il kwashiorkor marasmatico si verifica quando un bambino con kwashiorkor non consuma abbastanza calorie. È caratterizzata da caratteristiche del marasma e del kwashiorkor, edema e atrofia.

In entrambi, marasma e kwashiorkor, l'immunità cellulo-mediata è compromessa, aumentando la predisposizione alle infezioni. Le infezioni batteriche (p. es., polmoniti, gastroenteriti, otite media, infezioni delle vie urinarie, sepsi) sono frequenti. Le infezioni inducono la liberazione di citochine, che favoriscono l'anoressia, peggiorano l'atrofia muscolare e causano una marcata riduzione dei livelli di albumina sierica.

L'inedia è una totale assenza di nutrienti. Essa si verifica di tanto in tanto quando il cibo è disponibile (p. es., nel digiuno o nell'anoressia nervosa), ma generalmente si verifica perché il cibo non è disponibile (p. es., durante la carestia o nelle zone desertiche).

Malnutrizione proteico-energetica secondaria

Questo tipo è in genere è il risultato di:

  • Disturbi che influiscono sulla funzione gastrointestinale: i disturbi che colpiscono le funzioni gastrointestinali possono interferire con la digestione (p. es., insufficienza pancreatica), con l'assorbimento (p. es., enterite, enteropatia) o con il trasporto linfatico dei nutrienti (p. es., fibrosi retroperitoneale, malattia di Milroy).

  • Disturbi di deperimento: nei disturbi con deperimento (p. es., AIDS, cancro, broncopneumopatia cronica ostruttiva, insufficienza renale), il catabolismo causa un eccesso di citochine, con conseguente denutrizione attraverso anoressia e cachessia (atrofia di muscoli e grasso). L'insufficienza cardiaca terminale può causare cachessia cardiaca, una grave forma di iponutrizione; il tasso di mortalità è particolarmente elevato. I fattori che contribuiscono alla cachessia cardiaca possono comprendere congestione passiva epatica (causando anoressia), edema del tratto intestinale (compromettendo l'assorbimento), e, nella malattia avanzata, aumentata richiesta di ossigeno a causa del metabolismo anaerobico. Le patologie che provocano deperimento possono causare una riduzione dell'appetito o compromettere il metabolismo dei nutrienti.

  • Condizioni che aumentano le richieste metaboliche: queste condizioni comprendono infezioni, ipertiroidismo, feocromocitoma, altri disturbi endocrini, ustioni, traumi, interventi chirurgici, e altre malattie critiche.

Fisiopatologia della denutrizione proteino-energetica

L'iniziale risposta metabolica di malnutrizione proteico-energetica è un ridotto tasso metabolico. Per procurarsi l'energia, l'organismo prima di tutto degrada il tessuto adiposo. Tuttavia, più tardi, quando questi tessuti sono esauriti, il corpo può utilizzare le proteine per ricavare energia, con un bilancio negativo di azoto. Vengono distrutti anche gli organi viscerali e i muscoli con una riduzione del peso. La perdita di peso degli organi è massima a livello del fegato e dell'intestino, intermedia a livello del cuore e dei reni e minima a livello del sistema nervoso.

Sintomatologia della malnutrizione proteico-energetica

I sintomi della malnutrizione proteico-energetica moderata possono essere costituzionali o coinvolgere specifici sistemi di organi. Si verificano frequentemente apatia e irritabilità. Il paziente è debole e la capacità di lavoro diminuisce. La capacità di apprendimento e, talvolta, lo stato di coscienza sono alterati. Si sviluppano una temporanea carenza di lattosio e acloridria. La diarrea è frequente e può essere aggravata da un deficit intestinale di disaccaridasi, specialmente di lattasi. I tessuti gonadici vanno incontro ad atrofia. La malnutrizione proteico-energetica può causare amenorrea nelle donne e perdita della libido negli uomini e nelle donne.

L'atrofia del grasso e dei muscoli è comune in tutte le forme di malnutrizione proteico-energetica. Qualora l'inedia sia prolungata, la perdita di peso può raggiungere il 50% negli adulti e forse più nei bambini.

Negli adulti, la cachessia è maggiormente evidente nelle zone del corpo dove normalmente si trovano depositi cospicui di adipe (p. es., costole, anche, ossa facciali, colonna vertebrale). I muscoli si rimpiccioliscono e le ossa diventano sporgenti. La cute diventa sottile, disidratata, anelastica, pallida e fredda. I capelli sono secchi e cadono facilmente, diventando radi. La guarigione delle ferite è compromessa. Nei pazienti anziani, aumenta il rischio di fratture dell'anca e di ulcere da pressione (decubito).

Con la malnutrizione proteico-energetica grave, acuta o cronica, le dimensioni del cuore e la gittata cardiaca diminuiscono; il polso rallenta e la pressione arteriosa diminuisce di molto. La frequenza respiratoria e la capacità vitale diminuiscono. La temperatura corporea scende, contribuendo talvolta al decesso. Si possono sviluppare edema, anemia, ittero e petecchie. Si possono verificare insufficienze epatica, renale o cardiaca.

Nei neonati il marasma causa fame, perdita di peso, ritardo dell'accrescimento e atrofia del grasso sottocutaneo e dei muscoli. Le costole e le ossa del viso appaiono sporgenti. La cute flaccida e sottile, pende in pieghe.

Il kwashiorkor è caratterizzato da un edema periferico e periorbitale dovuto alla riduzione del siero di albumina. L'addome sporge perché i muscoli addominali sono indeboliti, l'intestino è disteso, il fegato si ingrossa, ed è presente ascite. La cute è disidratata, sottile e raggrinzita; può divenire iperpigmentata e squamosa e successivamente ipopigmentata, friabile e atrofica. La cute in zone differenti del corpo può essere colpita in momenti diversi. I capelli possono diventare sottili, bruno-rossastro o grigi. I capelli cadono facilmente, diventando alla fine radi, ma le ciglia possono crescere eccessivamente. Episodi alterni di iponutrizione e di nutrizione adeguata possono far assumere ai capelli un aspetto a "bandiera a strisce". I bambini affetti possono essere apatici, ma diventano irritabili quando sono obbligati a fare qualcosa.

L'inedia totale è fatale in 8-12 settimane. Così, determinati sintomi di malnutrizione proteico-energetica non hanno il tempo di svilupparsi.

Diagnosi della malnutrizione proteico-energetica

  • La diagnosi si basa generalmente sull'anamnesi

  • Per determinare la gravità: indice di massa corporea, albumina sierica, conta totale dei linfociti CD4+ e transferrina sierica

  • Per diagnosticare le complicanze e le conseguenze: emocromo con formula, elettroliti, azotemia, glucosio, calcio, magnesio e fosfato

La diagnosi di malnutrizione proteico-energetica può essere basata sull'anamnesi quando l'apporto dietetico è notevolmente inadeguato. L'eziologia di un apporto inadeguato, in particolare nei bambini, deve essere identificata. Nei bambini e negli adolescenti, si devono considerare gli abusi sui minori e l'anoressia nervosa.

L'esame obiettivo può comprendere la misurazione dell'altezza e del peso, l'ispezione della distribuzione del grasso corporeo, e le misurazioni antropometriche della massa corporea magra. L'indice di massa corporea (IMC = peso[kg]/altezza[m]2) viene calcolato per determinare la gravità. I segni possono solitamente confermare la diagnosi.

Gli esami di laboratorio sono necessari se la storia alimentare non indica chiaramente un inadeguato apporto calorico. Il dosaggio dell'albumina sierica, la conta linfocitaria totale e dei linfociti T CD4+, la transferrina, la risposta agli antigeni cutanei possono aiutare a stabilire la gravità della malnutrizione proteico-energetica (vedi tabella Valori di uso comune per valutare la gravità della malnutrizione proteico-energetica) o a confermare la diagnosi nei casi limite. Molti altri esami possono essere alterati: p. es., ridotti livelli di ormoni, vitamine, lipidi, colesterolo, prealbumina, fattore di crescita insulino-simile di tipo 1, fibronectina e proteina legante il retinolo. I livelli urinari di creatinina e di metilistidina possono essere usati per stimare il grado di distruzione muscolare. Dal momento che il catabolismo proteico rallenta, anche il livello di urea urinaria diminuisce. Questi reperti di rado influenzano il trattamento.

Tabella

Gli esami di laboratorio sono necessari per identificare le cause di una malnutrizione proteico-energetica secondaria sospetta. Il dosaggio della proteina C-reattiva o del recettore solubile dell'interleuchina-2 deve essere effettuato quando la causa dell'iponutrizione non è chiara; queste misurazioni possono essere di aiuto nello stabilire se c'è un eccesso di citochine (eventualmente suggerendo patologie infiammatorie o deperenti altrimenti occulte come infezioni, ipertiroidismo, AIDS o cancro). Possono essere effettuati anche test di funzionalità tiroidea.

Altri test di laboratorio possono rilevare anomalie associate che possono richiedere un trattamento. Devono essere misurati gli elettroliti sierici, l'azotemia, il glucosio e possibilmente i livelli di calcio, magnesio e fosfato. I livelli di glucosio e degli elettroliti ematici (in particolare potassio, occasionalmente sodio), fosfato, calcio, magnesio sono generalmente bassi. L'azotemia è spesso bassa a meno che non sia presente un'insufficienza renale. Può essere presente acidosi metabolica. Di solito si esegue un emocromo con formula; quasi sempre sono presenti un'anemia normocitica (abitualmente dovuta a carenza proteica) o un'anemia microcitica (dovuta alla contemporanea carenza di ferro).

Si deve eseguire la coprocoltura, che deve essere controllata per la presenza di uova e di parassiti se la diarrea è grave o se non si risolve con un trattamento. A volte le analisi delle urine, l'urinocoltura, l'emocoltura, il test alla tubercolina e una RX torace sono utilizzati per diagnosticare infezioni occulte, poiché i soggetti con una malnutrizione proteico-energetica possono avere un'alterata risposta alle infezioni.

Trattamento della malnutrizione proteico-energetica

  • Solitamente alimentazione per via orale

  • Possibilmente evitare il lattosio (p. es., se la diarrea persiste suggerisce intolleranza al lattosio)

  • Terapia di supporto (p. es., cambiamenti ambientali, assistenza all'alimentazione, farmaci oressizzanti)

  • Per i bambini, alimentazione ritardata da 24 a 48 h

In tutto il mondo, la più importante strategia preventiva della malnutrizione proteico-energetica è ridurre la povertà e migliorare l'educazione nutrizionale e i provvedimenti di salute pubblica.

La malnutrizione proteico-energetica lieve o moderata, inclusa una breve inedia, può essere trattata fornendo una dieta equilibrata, preferibilmente per via orale. Supplementi alimentari liquidi per via orale (generalmente privi di lattosio) possono essere utilizzati quando non possono essere ingeriti adeguatamente i cibi solidi. La diarrea spesso complica l'alimentazione orale perché l'inedia rende il tratto gastrointestinale più suscettibile al passaggio dei batteri nelle placche di Peyer, facilitando la diarrea infettiva. Se la diarrea persiste (suggerendo un'intolleranza al lattosio), vengono somministrate formulazioni a base di yogurt piuttosto che a base di latte poiché i soggetti con intolleranza al lattosio possono tollerare lo yogurt. Ai pazienti deve essere anche somministrato un integratore multivitaminico.

La malnutrizione proteico-energetica grave o l'inedia prolungata necessitano di un trattamento ospedaliero con una dieta controllata. La priorità principale è di correggere le alterazioni elettrolitiche e dei fluidi e di trattare le infezioni. Un recente studio ha suggerito che i bambini possono trarre profitto da una profilassi antibiotica. Il passo successivo è quello di integrare i macronutrienti per via orale o, se necessario (p. es., quando la deglutizione è difficile), tramite una sonda per alimentazione, un sondino nasogastrico (di solito) o un tubo gastrostomico (nutrizione enterale). La nutrizione parenterale è indicata se il malassorbimento è grave.

Possono essere utili altri tipi di trattamento per correggere deficit specifici, che possono diventare evidenti con l'aumentare del peso corporeo. Per evitare queste carenze, i pazienti devono continuare ad assumere le sostanze micronutrienti in quantità pari a circa il doppio del fabbisogno giornaliero raccomandato fino a quando il recupero non è completo.

Bambini

Devono essere trattati i disturbi di base nei bambini con malnutrizione proteico-energetica.

Per i bambini con diarrea, la nutrizione può essere ritardata di 24-48 h per evitarne il peggioramento; durante questo intervallo, i bambini richiedono la reidratazione orale o EV. L'alimentazione viene fornita spesso (da 6 a 12 volte/die) ma, per evitare il superamento della ridotta capacità di assorbimento intestinale, in piccole quantità (< 100 mL). Durante la prima settimana, sono somministrate di solito le formulazioni a base di latte con l'aggiunta di supplementi, in quantità progressivamente crescenti; dopo una settimana, si può dare il dosaggio pieno di 175 kcal/kg con 4 g di proteine/kg. Deve essere somministrato il doppio della dose giornaliera raccomandata di micronutrienti, usando gli integratori multivitaminici commerciali. Dopo 4 settimane, la formulazione può essere sostituita con latte intero più olio di fegato di merluzzo e cibi solidi, inclusi uova, frutta e carne.

La distribuzione dell'energia tra i macronutrienti deve essere all'incirca per il 16% proteica, per il 50% lipidica e per il 34% carboidratica. Un esempio è rappresentato dall'associazione di latte vaccino scremato in polvere (110 g), saccarosio (100 g), olio vegetale (70 g), e acqua (900 mL). Possono essere impiegate molte altre formulazioni (p. es., latte intero fresco [ricco di grassi] più olio di mais e maltodestrina). Il latte in polvere usato nelle formulazioni è diluito con acqua.

Di solito, gli integratori devono essere somministrati insieme alle formulazioni:

  • Il magnesio 0,4 mEq/kg/die IM, viene somministrato per 7 giorni.

  • Le vitamine del complesso B, due volte la dose giornaliera raccomandata, vengono somministrate per via parenterale per i primi 3 giorni, abitualmente insieme a vitamina A, fosforo, zinco, manganese, rame, iodio, fluoro, molibdeno e selenio.

  • Poiché l'assorbimento del ferro per via orale è scarso nei bambini con malnutrizione proteico-energetica, può essere necessario un supplemento di ferro per via orale o IM.

I genitori vengono istruiti sul fabbisogno nutrizionale.

Adulti

Devono essere trattati i disturbi di base. Per esempio, se l'AIDS o il cancro causano un'eccessiva produzione di citochine, il megestrolo acetato o il medrossiprogesterone acetato possono migliorare l'assunzione di cibo. Tuttavia, poiché questi farmaci riducono drasticamente il testosterone negli uomini (con eventuale perdita muscolare) deve essere somministrato anche testosterone. Dal momento che questi farmaci possono causare insufficienza surrenalica, devono essere usati solo per un periodo breve (< 3 mesi).

Un farmaco oressigeno, come il dronabinolo estratto dalla cannabis, deve essere somministrato ai pazienti con anoressia quando la causa non è evidente, o ai pazienti in fase terminale quando l'anoressia altera la qualità della vita. Un ormone steroide anabolizzante (p. es., testosterone enantato, nandrolone) o l'ormone della crescita possono beneficiare i pazienti con cachessia dovuta a insufficienza renale e pazienti anziani (p. es., aumentando la massa magra o la possibilità di migliorare la funzione).

La correzione della malnutrizione proteico-energetica negli adulti di solito è simile a quella dei bambini; l'alimentazione è spesso limitata a piccole quantità. Tuttavia, per la maggior parte degli adulti, l'alimentazione non deve essere ritardata. Per l'alimentazione orale può essere usata una formulazione commerciale. Gli integratori devono essere somministrati nella quantità di 60 kcal/kg, con 1,2-2 g di proteine/kg. Qualora siano utilizzati integratori orali liquidi insieme ai cibi solidi, essi devono essere somministrati almeno 1 h prima dei pasti, così da non ridurre la quantità di cibo ingerita al pasto.

Il trattamento dei pazienti anziani istituzionalizzati con malnutrizione proteico-energetica richiede molteplici interventi:

  • Qualificazione ambientale (p. es., rendendo la zona pranzo più attraente)

  • Alimentazione assistita

  • Variazioni nella dieta (p. es., l'uso di additivi alimentari e di supplementi calorici durante i pasti)

  • Trattamento della depressione e delle altre patologie concomitanti

  • Uso di farmaci oressigeni, di steroidi anabolizzanti o di entrambi

L'impiego a lungo termine dell'alimentazione enterale gastrostomica è essenziale per i pazienti con disfagia grave; il suo uso in pazienti con demenza è controverso. Un crescente numero di prove sostiene l'eliminazione delle diete terapeutiche sgradevoli (p. es., con poco sale, per diabetici, a basso contenuto di colesterolo) nei pazienti ospedalizzati poiché tali diete riducono l'introito di cibo e possono causare una grave malnutrizione proteico-energetica.

In pazienti con limitazioni funzionali, la consegna a domicilio dei pasti e l'alimentazione assistita sono la chiave del problema.

Complicanze del trattamento

Il trattamento della malnutrizione proteico-energetica può causare delle complicanze (sindrome da rialimentazione), compreso il sovraccarico idrico, i deficit elettrolitici, l'iperglicemia, le aritmie cardiache e la diarrea. La diarrea è generalmente lieve e si risolve; tuttavia, la diarrea nei pazienti che soffrono di malnutrizione proteico-energetica grave causa occasionalmente un'importante disidratazione o il decesso. Le cause di diarrea (p. es., sorbitolo utilizzato negli elisir per alimentazione enterale, Clostridioides difficile se il paziente ha ricevuto un antibiotico) possono essere correggibili. La diarrea osmotica, per un eccesso di calorie, è rara nei soggetti adulti e deve essere considerata solo quando sono state escluse altre cause.

Poiché la malnutrizione proteico-energetica può compromettere la funzionalità cardiaca e renale, l'iperidratazione può causare un sovraccarico di volume intravascolare. Il trattamento provoca una riduzione del potassio e del magnesio extracellulari. La deplezione del potassio o di magnesio può causare aritmie. Il metabolismo dei carboidrati che avviene durante il trattamento stimola il rilascio di insulina, che regola il fosfato all'interno delle cellule. L'ipofosfatemia può causare debolezza muscolare, parestesie, convulsioni, coma e aritmie. Poiché i livelli di fosfato possono cambiare rapidamente durante l'alimentazione parenterale, i livelli devono essere misurati regolarmente.

Durante il trattamento, l'insulina endogena può diventare inefficace, causando iperglicemia. Ne possono conseguire disidratazione e iperosmolarità. Si possono sviluppare aritmie ventricolari fatali, probabilmente causate da un intervallo QT prolungato.

L'alimentazione parenterale presenta un rischio di infezione poiché il catetere viene lasciato in sede per lungo tempo e il glucosio della soluzione favorisce la crescita batterica.

Per ragioni sconosciute, la nutrizione parenterale totale, se somministrata per più di circa 3 mesi, induce una diminuzione della densità ossea in alcune persone. Il miglior trattamento consiste nell'interrompere temporaneamente o permanentemente questo tipo di alimentazione. La nutrizione parenterale totale può anche causare disfunzione epatica, più comunemente nei neonati prematuri. Esami del sangue sono eseguiti per monitorare la funzionalità epatica. La regolazione della soluzione può essere d'aiuto. Si possono sviluppare calcoli della cistifellea. Il trattamento prevede la correzione della soluzione e, se possibile, la somministrazione di cibo per via orale o mediante sondino.

Il sondino per l'alimentazione può irritare ed erodere i tessuti nasofaringei e/o esofagei. In tali casi, l'uso di un tipo di sondino diverso può consentire di continuare l'alimentazione. Nei pazienti anziani alimentati con sondino, l'inalazione è frequente. Il cibo ha meno probabilità di essere inalato quando la soluzione viene somministrata lentamente e quando la testata del letto è elevata durante 1-2 ore dopo l'alimentazione con sondino.

Prognosi della malnutrizione proteico-energetica

Bambini

Nei bambini, la mortalità varia dal 5 al 40%. Il tasso di mortalità è più basso nei bambini con malnutrizione proteico-energetica lieve e in quelli ai quali sia stato somministrato un trattamento intensivo. Il decesso nei primi giorni di terapia è dovuto di solito a carenze elettrolitiche, sepsi, ipotermia o insufficienza cardiaca. L'alterazione dello stato di coscienza, l'ittero, le petecchie, l'iponatriemia e la diarrea persistente sono segni infausti. La risoluzione dell'apatia, dell'edema e dell'anoressia sono segni favorevoli. Il recupero è più rapido nel kwashiorkor che nel marasma.

Gli effetti a lungo termine della malnutrizione proteico-energetica nei bambini non sono ben documentati. Alcuni bambini sviluppano un malassorbimento e un'insufficienza pancreatica cronici. I bambini molto piccoli possono sviluppare una lieve disabilità intellettiva che può persistere almeno fino all'età scolare. Si può verificare un danno cognitivo permanente, a seconda della durata, della gravità e dell'età d'esordio della malnutrizione proteico-energetica.

Adulti

Nei soggetti adulti, la malnutrizione proteico-energetica può causare morbilità e mortalità (p. es., la progressiva perdita di peso aumenta il tasso di mortalità nei pazienti anziani nelle case di riposo). Nei pazienti anziani, la malnutrizione proteico-energetica aumenta il rischio di morbilità e di mortalità dovute ad interventi chirurgici, infezioni o altre patologie.

Tranne quando si verifica un'insufficienza organica, il trattamento è costantemente efficace.

Punti chiave

  • La malnutrizione proteico-energetica può essere primaria (ossia, causata da ridotta assunzione di sostanze nutritive) o secondaria a disturbi gastrointestinali, disturbi che producono deperimento e condizioni che aumentano le richieste metaboliche.

  • Nelle forme gravi di malnutrizione proteico-energetica, il grasso corporeo e infine il tessuto viscerale si perdono, l'immunità è compromessa, e la funzione degli organi rallenta, a volte con conseguente insufficienza multiorgano.

  • Per determinare la gravità, esaminare l'indice di massa corporea (IMC), l'albumina sierica, la conta totale dei linfociti, la conta CD4 e la transferrina sierica.

  • Per diagnosticare le complicanze e le conseguenze: esaminare emocromo con formula, elettroliti, azotemia, glucosio, calcio, magnesio e fosfato.

  • Per la malnutrizione proteico-energetica mite, raccomandare una dieta equilibrata, a volte evitare cibi che contengono lattosio.

  • Per la malnutrizione proteico-energetica grave ricoverare il paziente, prescrivere una dieta controllata, correggere le alterazioni elettrolitiche e dei fluidi e trattare le infezioni; comuni complicanze del trattamento (sindrome da rialimentazione) includono sovraccarico idrico, deficit elettrolitici, iperglicemia, aritmie cardiache e diarrea.

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