Anamnesi ed esame obiettivo nelle malattie cardiovascolari

DiThomas Cascino, MD, MSc, Michigan Medicine, University of Michigan;
Michael J. Shea, MD, Michigan Medicine at the University of Michigan
Revisionato/Rivisto lug 2021
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L’anamnesi e l’esame obiettivo possono indicare la presenza di una malattia cardiaca o vascolare che richiede ulteriori analisi per poter porre una diagnosi precisa.

Anamnesi

Quando i medici “fanno l’anamnesi”, significa che chiedono a un soggetto di spiegare la “cronologia” del disturbo che li affligge. Innanzitutto, il medico interroga il paziente sui sintomi. Dolore toracico, respiro affannoso, la consapevolezza di battiti cardiaci rapidi o irregolari (palpitazioni), svenimento, capogiri o stordimento, difficoltà a restare sdraiati e gonfiore (edema) di gambe, caviglie e piedi o addome suggeriscono la presenza di una cardiopatia.

Altri sintomi più generici, quali febbre, debolezza, stanchezza, inappetenza e una sensazione generale di malattia o di disagio (malessere), possono essere causati da una cardiopatia, ma possono avere molte altre origini.

Dolore, parestesie o crampi muscolari a una gamba possono suggerire una arteriopatia periferica a carico delle arterie di braccia, gambe e tronco (eccetto i vasi che apportano sangue al cuore).

Successivamente il medico chiede informazioni su

  • Un’eventuale anamnesi precedente di malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, diabete o colesterolo alto

  • Lo stile di vita, sedentario o attivo

  • I sintomi che compaiono durante uno sforzo o durante l’attività fisica e che scompaiono a riposo

  • Uso di sostanze (come farmaci su prescrizione, non soggetti a obbligo di prescrizione, naturopatici e/o stupefacenti per uso ricreativo), alcolici e tabacco

  • Anamnesi familiare di patologie che colpiscono il cuore o i vasi sanguigni

Esame obiettivo

Durante l’esame obiettivo, il medico può controllare

  • Il peso e l’aspetto generale del soggetto

  • I parametri vitali (come temperatura, frequenza respiratoria e pressione arteriosa)

  • Occhi

  • Vene del collo

  • Murmuri cardiaci e polmonari

  • Frequenza cardiaca (polsi)

  • Gambe e caviglie, per eventuali segni di gonfiore

  • Cute

Il medico valuta eventuale stato di pallore, sudorazione o sonnolenza, che possono essere sottili indicatori di cardiopatia. Vengono inoltre annotati l’umore generale e la sensazione di benessere del soggetto, che possono essere influenzati da malattie cardiache.

La valutazione del colorito cutaneo è importante perché uno stato di pallore o un colorito bluastro o rossastro (cianosi) possono indicare un basso livello di globuli rossi (anemia) o un inadeguato apporto di sangue. Questi risultati possono indicare che la cute non riceve sufficiente ossigeno dal sangue a causa di un disturbo polmonare, un’insufficienza cardiaca o vari problemi circolatori.

Il medico palpa il polso arterioso a livello cervicale, ascellare, epitrocleare (incavo del gomito), radiale (polso), addominale, femorale (inguine), popliteo (incavo del ginocchio) e pedidio (piede), per valutare l’efficacia e la corrispondenza del flusso ematico in entrambi i lati del corpo. Una loro alterazione può suggerire una malattia cardiovascolare.

Il medico ispeziona le vene del collo mentre il soggetto è disteso e la parte superiore dell’organismo è sollevata e forma un angolo di 45°. Queste vene vengono esaminate poiché sono direttamente collegate all’atrio destro (camera cardiaca superiore che riceve il sangue povero di ossigeno) e pertanto forniscono un’indicazione sul volume e sulla pressione del sangue che entra nella parte destra del cuore. Vene del collo molto distese suggeriscono una pressione alta in modo anomalo nel lato destro del cuore.

Il medico controlla la presenza di eventuale gonfiore (edema) dovuto a una raccolta di liquido nei tessuti sottocutanei esercitando una pressione sulla cute delle caviglie e delle gambe e talvolta in sede lombare. L’edema può derivare da insufficienza cardiaca o altri disturbi come malattie renali o epatiche.

Vengono esaminati gli occhi perché la membrana fotosensibile sulla superficie interna degli occhi (retina) è l’unica sede in cui i medici possono visualizzare direttamente vene e arterie. Per visualizzare i vasi sanguigni della retina i medici usano l’oftalmoscopio. Alterazioni visibili della retina sono comuni fra i soggetti con ipertensione arteriosa, diabete, arteriosclerosi e infezioni batteriche delle valvole cardiache (endocardite).

Il medico ispeziona il torace per determinare se la frequenza respiratoria e i movimenti siano normali. Battendo (percuotendo) il torace con le dita, il medico può determinare se i polmoni si riempiano d’aria, come di norma, o se contengano liquido (versamento pleurico), una situazione anomala che può essere causata da insufficienza cardiaca e alcune malattie polmonari. La percussione aiuta inoltre a stabilire se il sacco che avvolge il cuore (pericardio) contenga liquido.

Il medico ausculta i rumori respiratori con uno stetoscopio. L’auscultazione di crepitii suggerisce la presenza di liquido all’interno dei polmoni dovuto a insufficienza cardiaca.

Posizionando una mano sul torace del soggetto, il medico può sentire (palpare) dove il battito cardiaco è più intenso e, di conseguenza, determinare dove il cuore è ingrossato. È inoltre possibile stabilire la qualità e l’intensità delle contrazioni durante ogni battito cardiaco. Talvolta, un flusso ematico turbolento e anomalo all’interno dei vasi o tra le camere cardiache provoca una vibrazione (definita fremito) che può essere avvertita con la punta delle dita o il palmo della mano.

Tramite l’auscultazione cardiaca con lo stetoscopio, il medico può percepire i suoni caratteristici di apertura e chiusura delle valvole del cuore. Le alterazioni delle valvole e del cuore creano un flusso ematico turbolento che provoca suoni caratteristici definiti soffi. Il flusso turbolento si genera di solito quando il sangue si muove attraverso valvole ristrette o insufficienti. Tuttavia, non tutte le cardiopatie causano soffi e non tutti i soffi indicano una patologia cardiaca. Per esempio, le donne in gravidanza presentano spesso soffi cardiaci dovuti a un incremento fisiologico del flusso ematico. Soffi cardiaci innocenti possono manifestarsi anche nei neonati e nei bambini, a causa del rapido flusso ematico attraverso le piccole strutture cardiache. Dato che nei soggetti in età avanzata la parete vascolare, le valvole e gli altri tessuti si irrigidiscono gradualmente, il sangue può scorrere in maniera turbolenta anche in assenza di una cardiopatia seria. Inoltre, il medico può auscultare rumori a cigoli e schiocchi nel momento in cui si apre una valvola anomala. Un ritmo di galoppo (suono simile al galoppo di un cavallo), dovuto a uno o due toni cardiaci aggiuntivi, viene spesso percepito in caso di insufficienza cardiaca.

Posizionando lo stetoscopio sopra le arterie e le vene di tutto l’organismo, il medico può sentire suoni generati da un flusso turbolento (soffi). I soffi vascolari possono essere provocati da un restringimento dei vasi sanguigni, un aumento del flusso ematico o una connessione anomala tra arteria e vena (fistola arterovenosa).

Il medico palpa l’addome per determinare se il fegato è ingrossato. Un ingrossamento può indicare che il sangue si è accumulato nelle vene principali che confluiscono verso il cuore. L’edema addominale da raccolta di liquido può suggerire un’insufficienza cardiaca. Con una lieve pressione addominale, il medico controlla il polso dell’aorta addominale e ne determina l’ampiezza.

Monitoraggio dinamico (domiciliare) della pressione arteriosa

Se la diagnosi di ipertensione è dubbia (per esempio, se le misurazioni eseguite in ambulatorio variano eccessivamente), il medico può raccomandare l’uso di un monitoraggio continuo della pressione nelle 24 ore. Il monitor è un dispositivo portatile azionato da una batteria, legato in vita e connesso a un manicotto di sfigmomanometro, fissato sull’avambraccio. Questo strumento registra ripetutamente la pressione durante tutto il giorno e tutta la notte per un periodo di 24 o 48 ore. Le letture determinano non solo la presenza di ipertensione, ma anche la sua gravità.

Anche i medici spesso raccomandano agli ipertesi di controllare la propria pressione arteriosa a domicilio. L’autocontrollo della pressione può aiutare i soggetti ad aderire alle raccomandazioni terapeutiche del medico. Un’alternativa per il controllo a domicilio della pressione è un monitor domestico della pressione arteriosa poco costoso. Si tratta di un dispositivo portatile a batteria che consente di misurare agevolmente la pressione a casa utilizzando un bracciale posizionato attorno al polso o al braccio. Sebbene questi monitor non siano altrettanto accurati rispetto ai dispositivi utilizzati nell’ambulatorio del medico, consentono di controllare la pressione arteriosa più spesso e facilitano l’aggiustamento de farmaco da parte del medico.