Disturbi cardiaci durante la gravidanza

DiLara A. Friel, MD, PhD, University of Texas Health Medical School at Houston, McGovern Medical School
Revisionato/Rivisto ott 2021
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La maggior parte delle donne affette da patologie cardiache, comprese alcune valvulopatie (come il prolasso della valvola mitralica) e alcuni difetti cardiaci congeniti, può dare alla luce bambini sani in tutta sicurezza, senza alcun effetto negativo permanente sulla funzionalità del cuore o sulla durata della vita. Tuttavia, le donne con insufficienza cardiaca moderata o grave già prima della gravidanza presentano un rischio considerevole di avere problemi, quindi dovrebbero parlarne con il medico per accertarsi di ricevere il trattamento più efficace prima di programmare una gravidanza.

Per le donne con alcuni tipi di patologie cardiache la gravidanza è sconsigliata, poiché aumenta notevolmente il rischio di morte. Tali disturbi includono

Se una donna con una di queste patologie avesse una gravidanza, i medici consiglierebbero l’aborto non appena possibile.

La gravidanza comporta un maggior carico di lavoro per il cuore. Di conseguenza la gravidanza può peggiorare una patologia cardiaca o renderla sintomatica per la prima volta. Di solito, il rischio di morte (per la donna o il feto) aumenta solo in caso di grave cardiopatia prima della gravidanza. Tuttavia, a seconda del tipo e della gravità del disturbo cardiaco, si possono sviluppare complicanze gravi, come l’accumulo di liquido nei polmoni (edema polmonare), frequenza cardiaca anomala e ictus.

Il rischio di problemi aumenta durante tutta la gravidanza con l’aumento della richiesta di lavoro cardiaco. Le cardiopatie in gravidanza possono causare una sensazione eccessiva di stanchezza, con necessità di ridurre le proprie attività. Raramente, alle donne con grave patologia cardiaca è consigliato l’aborto precoce. Il rischio aumenta anche durante il travaglio e il parto. Dopo il parto, le donne con cardiopatia grave, possono non essere ancora fuori pericolo per sei mesi, a seconda del tipo di cardiopatia.

Una patologia cardiaca delle donne in gravidanza può avere ripercussioni anche sul feto, che potrebbe nascere prematuro. Le donne con certi difetti cardiaci congeniti hanno maggiori probabilità di partorire figli con difetti congeniti simili, rilevabili ecograficamente prima della nascita.

Se, durante la gravidanza, dovesse verificarsi un peggioramento improvviso di una grave patologia cardiaca, il feto potrebbe morire.

Cardiomiopatia peripartum

Le pareti del cuore (miocardio) possono essere danneggiate (cardiomiopatia) nelle ultime fasi della gravidanza o dopo il parto (arco di tempo definito periparto) provocando la cosiddetta cardiomiopatia peripartum. La causa è sconosciuta,

La cardiopatia peripartum tende a manifestarsi in donne che presentano una delle seguenti caratteristiche:

  • Avere avuto più gravidanze.

  • Avere superato i 30 anni di età.

  • Avere una gravidanza gemellare.

  • Presentare una preeclampsia (aumento della pressione sanguigna che si sviluppa durante la gravidanza).

La cardiomiopatia peripartum tende a insorgere nelle gravidanze successive, in particolare se la funzione cardiaca non è tornata alla normalità; per tale motivo le donne che presentano tale disturbo vengono spesso scoraggiate ad avere altre gravidanze.

Il trattamento della cardiomiopatia peripartum è simile al trattamento dell’insufficienza cardiaca, fatto salvo il mancato utilizzo di inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori) e di antagonisti dell’aldosterone (spironolattone ed eplerenone).

Valvulopatie

In teoria le valvulopatie vengono diagnosticate e curate prima della gravidanza; nei casi gravi i medici spesso raccomandano il trattamento chirurgico.

Le valvole più interessate durante la gravidanza sono la mitralica e l’aortica. I disturbi che causano l’apertura o il restringimento (stenosi) di una valvola sono particolarmente rischiose. La stenosi della valvola mitrale può causare un accumulo di liquido nei polmoni (edema polmonare) e una frequenza cardiaca rapida e irregolare (fibrillazione atriale). Il trattamento della fibrillazione atriale nelle donne in gravidanza è simile a quello degli altri soggetti, fatta eccezione per il mancato uso di certi farmaci antiaritmici (come l’amiodarone). Le donne in gravidanza con stenosi mitralica vengono tenute sotto stretta osservazione durante tutta la gravidanza, perché la stenosi mitralica può aggravarsi rapidamente. Se necessaria, la valvulotomia è relativamente sicura in gravidanza.

Alle donne con grave stenosi aortica o mitralica sintomatica viene sconsigliata la gravidanza.

In genere le donne con prolasso della valvola mitrale tollerano bene la gravidanza.

Trattamento dei disturbi cardiaci durante la gravidanza

  • Evitare determinati farmaci in gravidanza

  • Durante il travaglio, anestesia epidurale

È opportuno che le donne in gravidanza affette da cardiopatia si attengano ai seguenti consigli:

  • Programmare controlli frequenti

  • Evitare di aumentare eccessivamente di peso

  • Evitare lo stress

  • Riposarsi spesso

Trattare tempestivamente l’anemia qualora si manifestasse.

Alcuni farmaci utilizzati per le cardiopatie non sono ammessi in gravidanza, tra questi:

La scelta dei farmaci per il cuore che si possono continuare ad assumere in gravidanza dipende dalla gravità del disturbo cardiaco e dagli eventuali rischi per il feto. Ad esempio, generalmente si evita il warfarin perché può aumentare il rischio di difetti congeniti. Tuttavia, potrebbe essere comunque somministrato alle donne con una valvola cardiaca meccanica perché riduce il rischio di formazione di coaguli potenzialmente letali.

Se la funzione cardiaca non è buona, la donna potrebbe ricevere digossina (utilizzata per trattare l’insufficienza cardiaca) ed è consigliato riposo a letto o limitare qualsiasi attività a partire dalla 20º settimana di gravidanza.

Durante il travaglio, il dolore va trattato in base al bisogno. Se le donne presentano una cardiopatia grave, i medici possono iniettare un anestetico in sede lombare, nello spazio compreso tra il rachide e il tessuto esterno di rivestimento del midollo spinale (spazio epidurale). Tale procedura viene detta anestesia epidurale. In tal modo si bloccano le sensazioni nella parte bassa del midollo spinale e si riduce la risposta al dolore e la necessità di spingere, allo scopo di ridurre gli sforzi da parte del cuore. Le spinte durante il travaglio sottopongono il cuore a notevole sforzo perché gli impongono di lavorare molto. Poiché queste donne non possono più esercitare le spinte, il bambino deve essere estratto con un forcipe o una ventosa ostetrica.

Nelle donne con stenosi valvolare aortica non deve essere usata l’anestesia epidurale. Al suo posto si può utilizzare un anestetico locale o, se necessario, un anestetico generale.

Le donne vengono monitorate attentamente subito dopo il parto e controllate periodicamente dal cardiologo per diverse settimane successive al parto.