Infezioni da clamidia

DiMargaret R. Hammerschlag, MD, State University of New York Downstate Medical Center
Reviewed ByChristina A. Muzny, MD, MSPH, Division of Infectious Diseases, University of Alabama at Birmingham
Revisionato/Rivisto Modificata mar 2025
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La clamidia è un batterio che può causare malattie negli esseri umani, che comprendono infezioni a trasmissione sessuale (ITS) e infezioni degli occhi e delle vie respiratorie.

Le specie di clamidia responsabili di malattie nell’uomo sono tre, ossia:

  • Chlamydia trachomatis

  • Chlamydia pneumoniae

  • Chlamydia psittaci

Chlamydia trachomatis

C. trachomatis può causare infezioni in molti organi del corpo, come l’uretra, la cervice uterina e il retto. Viene trasmesso prevalentemente per via sessuale e può essere trasmesso anche dalle donne in gravidanza ai bambini. (Vedere anche Infezioni da clamidia e altre infezioni non gonococciche.)

C. trachomatis è l’infezione batterica segnalata più comunemente negli Stati Uniti. Le ITS sono infezioni trasmesse da persona a persona attraverso il contatto sessuale. Si raccomandano pratiche sessuali più sicure per ridurre il rischio di trasmissione della C. trachomatis ad altre persone. (Vedere anche Prevenzione della clamidia.)

Quando si diffonde attraverso il contatto sessuale, C. trachomatis può causare le seguenti infezioni:

Una donna in gravidanza con infezione da C. trachomatis può trasmettere l’infezione al bambino durante il parto, causando un’infezione oculare (congiuntivite) o polmonare (polmonite) nel neonato. Per prevenire queste infezioni nei neonati, i medici eseguono screening e trattano le gestanti a rischio di infezione da clamidia. Negli Stati Uniti queste misure hanno ridotto notevolmente l’incidenza di congiuntivite e polmonite nei neonati. (Vedere anche Screening per la clamidia.)

Alcuni ceppi di C. trachomatis causano un’infezione oculare chiamata tracoma. Il tracoma è un’infezione prolungata della congiuntiva (la sottile membrana che riveste la superficie dell’occhio e l’interno delle palpebre).

Chlamydia pneumoniae

C. pneumoniae può causare un’infezione polmonare (polmonite). C. pneumoniae si trasmette da persona a persona quando una persona infetta tossisce o starnutisce mentre è in stretto contatto con altre, che successivamente inspirano le goccioline di saliva contenenti i batteri.

Molti casi di polmonite che si sviluppano fuori dagli ospedali (cioè trasmessi all’interno di una comunità) possono essere causati da C. pneumoniae. L’infezione da C. pneumoniae rappresenta un rischio in particolare per le persone che si trovano in case di riposo, scuole, caserme, carceri o in altre condizioni di sovraffollamento. C. pneumonia può inoltre essere un fattore scatenante per la malattia reattiva delle vie aeree (una diagnosi formulata dai medici in caso di sospetta asma non ancora confermata) e bronchite acuta.

Chlamydia psittaci

C. psittaci causa la psittacosi, un tipo di polmonite non comune. La psittacosi è un’infezione rara.

C. psittaci è presente negli uccelli, compresi i volatili da compagnia come pappagalli, parrocchetti e calopsitte e il pollame. La psittacosi può svilupparsi nei proprietari di animali domestici, veterinari e lavoratori dell’industria del pollame esposti a tacchini o anatre. L’infezione si contrae inalando polvere proveniente dagli escrementi degli uccelli infetti.

L’infezione da C. psittaci può provocare febbre alta, intenso mal di testa, dolore muscolare e tosse. Raramente, i soggetti possono avere problemi di respirazione.

Si sospetta un’infezione da C. psittaci principalmente in persone a stretto contatto con uccelli, di solito animali domestici come pappagalli o parrocchetti, e anche nei veterinari e nei dipendenti degli impianti di lavorazione della carne di tacchino e anatra. La diagnosi viene confermata mediante esami del sangue per rilevare anticorpi; alcuni laboratori sono attrezzati per eseguire la tecnica della reazione a catena della polimerasi (PCR), per la quale si utilizza un campione di sangue. La tecnica della PCR aumenta la quantità di DNA batterico e quindi consente ai medici di identificare i batteri con maggiore rapidità.

I medici trattano i soggetti affetti da psittacosi con antibiotici assunti per via orale come azitromicina, levofloxacina, moxifloxacina e doxiciclina. Nella maggior parte dei casi di preferisce la doxiciclina. I soggetti con psittacosi grave, come quelli con grave polmonite o insufficienza respiratoria, possono essere ricoverati e ricevere antibiotici in vena (per via endovenosa).

Ulteriori informazioni

Di seguito si riportano alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che il Manuale non è responsabile del contenuto di queste risorse.

  1. Centers for Disease Control and Prevention (CDC): Chlamydia—CDC Fact Sheet

  2. MSD Veterinary Manual: Psittacosis (Chlamydiosis, Parrot Fever)

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