Nefrite lupica

DiFrank O'Brien, MD, Washington University in St. Louis
Reviewed ByNavin Jaipaul, MD, MHS, Loma Linda University School of Medicine
Revisionato/Rivisto Modificata apr 2025
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La nefrite lupica è una glomerulonefrite causata dal lupus eritematoso sistemico. I reperti clinici comprendono ematuria, proteinuria in range nefrotico (≥ 3 g/die) e, negli stadi più avanzati, iperazotemia. La diagnosi si basa sulla biopsia renale. Il trattamento è quello della malattia di base e di solito prevede l'uso di corticosteroidi e altri farmaci immunosoppressivi.

La nefrite lupica è presente nel 20-60% dei pazienti con lupus eritematoso disseminato (1). Negli Stati Uniti, colpisce in modo sproporzionato le minoranze, in particolare gli afroamericani (2).

Riferimenti generali

  1. 1. Kidney Disease: Improving Global Outcomes (KDIGO) Glomerular Diseases Work Group. KDIGO 2021 Clinical Practice Guideline for the Management of Glomerular Diseases. Kidney Int 2021;100(4S):S1-S276. doi:10.1016/j.kint.2021.05.021

  2. 2. Portalatin GM, Gebreselassie SK, Bobart SA. Lupus nephritis - An update on disparities affecting African Americans. J Natl Med Assoc 2022;114(3S2):S34-S42. doi:10.1016/j.jnma.2022.05.005

Fisiopatologia della nefrite lupica

La fisiopatologia comporta la deposizione di immunocomplessi con sviluppo di glomerulonefrite. Gli immunocomplessi sono costituiti da

  • Antigeni nucleari (in particolare del DNA)

  • Alta affinità di anticorpi IgG antinucleo (ANA) che fissano il complemento

  • Anticorpi anti-DNA

Sono caratteristici depositi subendoteliali, intramembranosi, subepiteliali o mesangiali. Ovunque si depositino immunocomplessi, l'immunofluorescenza è positiva per complemento e per IgG, IgA e IgM in proporzioni variabili. Le cellule epiteliali possono proliferare, formando semilune.

La classificazione della nefrite lupica si basa sulle caratteristiche istologiche (vedi tabella Classificazione della nefrite lupica).

Nefropatia da sindrome antifosfolipidica

Questa sindrome può presentarsi con o senza nefrite lupica in fino a un terzo dei pazienti con lupus eritematoso sistemico. La sindrome si verifica in assenza di qualsiasi altro processo autoimmune in circa il 30% dei pazienti affetti (1). Nella sindrome antifosfolipidica, l'anticoagulante lupico circolante causa microtrombi, danno endoteliale e atrofia corticale ischemica. La nefropatia da sindrome antifosfolipidica aumenta il rischio di ipertensione e di malattia renale cronica o insufficienza renale rispetto alla nefrite lupica isolata.

Riferimenti relativi alla fisiopatologia

  1. 1. Kidney Disease: Improving Global Outcomes (KDIGO) Glomerular Diseases Work Group. KDIGO 2021 Clinical Practice Guideline for the Management of Glomerular Diseases. Kidney Int 2021;100(4S):S1-S276. doi:10.1016/j.kint.2021.05.021

Sintomatologia della nefrite lupica

La sintomatologia più evidente è quella del lupus eritematoso sistemico; i pazienti che esordiscono con la malattia renale possono avere edema, ipertensione, o una combinazione delle precedenti.

Tabella
Tabella

Diagnosi della nefrite lupica

  • Analisi delle urine e misurazione della creatininemia (tutti i pazienti con lupus eritematoso sistemico)

  • Biopsia renale

La diagnosi va sospettata in tutti i pazienti con lupus eritematoso sistemico, in particolare nei pazienti che hanno proteinuria, ematuria microscopica, cilindri eritrocitari o ipertensione. La diagnosi va sospettata anche nei pazienti con ipertensione inspiegabile, elevati livelli di creatininemia, alterazioni urinarie e che hanno manifestazioni cliniche che suggeriscono lupus eritematoso sistemico.

Inizialmente, si eseguono l'analisi delle urine e la misurazione della creatinina sierica, il rapporto proteine/creatinina su campione singolo, gli anticorpi anti-DNA a doppia elica (anti-dsDNA) e i livelli di complemento (C3 e C4) (1). Titoli elevati di anticorpi anti-dsDNA e bassi livelli di complemento indicano spesso una nefrite lupica attiva e supportano la diagnosi.

Se gli studi sopra menzionati sono anomali, in particolare nei casi di filtrazione glomerulare in declino o proteinuria confermata, viene solitamente eseguita una biopsia renale per confermare la diagnosi e classificare il disturbo istologicamente (1). La classificazione istologica consente di determinare la prognosi e orientare il trattamento (vedi tabella Classificazione della nefrite lupica).

Alcuni dei sottotipi istologici sono simili ad altre glomerulopatie; p. es., la nefrite lupica membranosa è istologicamente simile alla glomerulonefrite membranosa idiopatica e la nefrite proliferativa diffusa è istologicamente simile alla glomerulonefrite membranoproliferativa di tipo I. La sovrapposizione tra queste categorie è notevole e i pazienti possono passare da una classe all'altra.

Nefrite lupica
Nefrite lupica-proliferativa mesangiale (classe II)
Nefrite lupica-proliferativa mesangiale (classe II)

L'immagine in alto mostra la deposizione mesangiale di IgM (immunofluorescenza con anti-IgM, ingrandimento originale ×400). Nell'immagine in basso, sono visibili in microscopia elettronica a trasmissione (×8000) densi depositi di immunocomplessi mesangiali e aggregati reticolari all'interno del citoplasma delle cellule endoteliali.

L'immagine in alto mostra la deposizione mesangiale di IgM (immunofluorescenza con anti-IgM, ingrandimento originale ×4

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Imagine fornita da Agnes Fogo, MD, and the American Journal of Kidney Diseases' Atlas of Renal Pathology (vedi www.ajkd.org).

Nefrite lupica, focale (classe III)
Nefrite lupica, focale (classe III)

La nefrite lupica focale è caratterizzata dalla proliferazione endocapillare causata da depositi di immunocomplessi che coinvolgono < 50% dei glomeruli in un campione bioptico.

La nefrite lupica focale è caratterizzata dalla proliferazione endocapillare causata da depositi di immunocomplessi che

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Imagine fornita da Agnes Fogo, MD, and the American Journal of Kidney Diseases' Atlas of Renal Pathology (vedi www.ajkd.org).

Nefrite lupica, diffusa (classe IV)
Nefrite lupica, diffusa (classe IV)

La nefrite lupica diffusa è caratterizzata dalla proliferazione endocapillare causata da depositi di immunocomplessi che coinvolgono > 50% dei glomeruli in un campione bioptico.

La nefrite lupica diffusa è caratterizzata dalla proliferazione endocapillare causata da depositi di immunocomplessi ch

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Imagine fornita da Agnes Fogo, MD, and the American Journal of Kidney Diseases' Atlas of Renal Pathology (vedi www.ajkd.org).

Nefrite lupica-membranosa (classe V)
Nefrite lupica-membranosa (classe V)

Fori diffusi, piccoli spuntoni e lieve espansione mesangiale con piccole aree di colorazione rosa indicano la presenza di depositi di immunocomplessi mesangiali (colorazione all'argento di Jones, ×400).

Fori diffusi, piccoli spuntoni e lieve espansione mesangiale con piccole aree di colorazione rosa indicano la presenza

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Imagine fornita da Agnes Fogo, MD, and the American Journal of Kidney Diseases' Atlas of Renal Pathology (vedi www.ajkd.org).

La funzione renale e l'attività del lupus eritematoso sistemico devono essere regolarmente monitorate. Un aumento dei livelli di creatininemia indica un deterioramento della funzione renale, mentre una riduzione dei livelli di C3 e C4 o un aumento del titolo di anticorpi anti-dsDNA suggeriscono un incremento dell'attività della malattia.

Riferimento relativo alla diagnosi

  1. 1. Kidney Disease: Improving Global Outcomes (KDIGO) Glomerular Diseases Work Group. KDIGO 2021 Clinical Practice Guideline for the Management of Glomerular Diseases. Kidney Int 2021;100(4S):S1-S276. doi:10.1016/j.kint.2021.05.021

Trattamento della nefrite lupica

  • Inibizione del sistema renina-angiotensina per l'ipertensione o la proteinuria

  • Corticosteroidi in combinazione con micofenolato o ciclofosfamide per nefrite attiva potenzialmente reversibile

  • A volte altri agenti immunosoppressori (p. es., belimumab, inibitori della calcineurina) vengono aggiunti al regime iniziale

  • Trapianto di rene per i pazienti con insufficienza renale terminale

L'inibizione del sistema renina-angiotensina con un ACE-inibitore o un inibitore dei recettori dell'angiotensina II è indicata per pazienti con ipertensione anche lieve (p. es., pressione arteriosa > 130/80 mmHg) o proteinuria. Inoltre, la dislipidemia e gli altri fattori di rischio per l'aterosclerosi devono essere trattati in modo aggressivo.

Immunosoppressione

Il trattamento è guidato dalla classificazione istologica della nefrite lupica, dal grado di attività e cronicità della malattia e dalla presenza di concomitanti patologie renali.

L'attività è stimata dal punteggio di attività nonché in base ai criteri clinici (p. es., sedimento urinario, aumento delle proteine urinarie, aumento della creatininemia). Molti esperti ritengono che un punteggio di cronicità lieve-moderato, poiché indicativo di reversibilità, giustifichi una terapia più aggressiva rispetto a un punteggio di cronicità più grave. La nefrite lupica con maggiore tendenza al peggioramento e alla reversibilità appartiene solitamente alla classe III o IV; non è chiaro se una nefrite di classe V giustifichi un trattamento aggressivo.

Il punteggio di attività delinea il grado di infiammazione. Il punteggio si basa su proliferazione cellulare, necrosi fibrinoide, semilune cellulari, trombi ialini, lesioni delle anse, infiltrazione leucocitaria glomerulare e infiltrazione interstiziale di cellule mononucleate. Il punteggio di attività è meno correlato alla progressione della malattia, ed è usato, piuttosto, per aiutare a identificare la nefrite attiva.

L'indice di cronicità delinea il grado di lesioni croniche. Si basa sulla presenza di sclerosi glomerulare, semilune fibrose, atrofia tubulare e fibrosi interstiziale. L'indice di cronicità predice la progressione della nefrite lupica verso l'insufficienza renale. Un indice di cronicità lieve-moderato indica una malattia almeno parzialmente reversibile, mentre un punteggio di cronicità più severo può indicare una malattia irreversibile.

Il trattamento per la nefrite lupica proliferativa associa i corticosteroidi con altri immunosoppressori (1, 2).

La terapia di induzione per la nefrite focale o diffusa del lupus di solito consiste in corticosteroidi in combinazione con micofenolato o ciclofosfamide endovenosa (vedi tabella Protocolli della ciclofosfamide EV per il lupus eritematoso sistemico). Il prednisone è in genere iniziato alla dose di 60-80 mg per via orale 1 volta/die viene scalato, in base alla risposta in 6-12 mesi. Non vi è consenso circa il regime di dosaggio ottimale dei corticosteroidi. Possono essere utilizzate anche dosi iniziali più basse di prednisone seguite da riduzioni più rapide. Le recidive sono di solito trattate con un aumento del dosaggio del prednisone e a volte un cambiamento dell'agente immunosoppressivo aggiuntivo. La ciclofosfamide e il micofenolato sono ugualmente efficaci, sebbene la tossicità sistemica possa essere minore con il micofenolato che con la ciclofosfamide (3). Alternative ragionevoli per la terapia di induzione comprendono il micofenolato in combinazione con un inibitore della calcineurina (tacrolimus o voclosporina) o con il belimumab (4, 5).

Dopo che una risposta renale appropriata è stata ottenuta con la terapia di induzione, la terapia immunosoppressiva viene continuata per almeno 2 anni e spesso più a lungo. Quando la ciclofosfamide viene utilizzata come terapia iniziale, i pazienti passano al micofenolato per la terapia di mantenimento per limitare la tossicità da ciclofosfamide. Il micofenolato è anche preferito rispetto all'azatioprina per la terapia di mantenimento a causa dei più alti tassi di recidiva osservati con l'uso di azatioprina. Tuttavia, l'azatioprina è preferita per le pazienti che vogliono avere una gravidanza. L'azatioprina è anche un'opzione ragionevole per i pazienti che sono intolleranti al micofenolato o hanno un accesso limitato a causa dei costi. La terapia con basse dosi di prednisone è continuata nella maggior parte dei pazienti e titolata in base all'attività della malattia.

Per i pazienti con nefropatia pura da lupus, vi è una mancanza di consenso per quanto riguarda il ruolo della terapia immunosoppressiva, e alcuni esperti ne limitano l'uso in funzione del grado di proteinuria e dei risultati della biopsia renale. Tuttavia, i pazienti che hanno una nefropatia membranosa da lupus concomitante e una nefrite focale o diffusa vengono trattati con lo stesso approccio della nefrite lupica focale o diffusa.

Altri trattamenti

Gli anticoagulanti presentano un beneficio teorico per i pazienti con nefropatia da sindrome antifosfolipidica, ma il valore di tale trattamento non è stato stabilito. Tuttavia, i pazienti con sindrome antifosfolipidica e un evento trombotico definito devono essere anticoagulati in accordo con gli agenti preferiti per la sindrome antifosfolipidica.

Il trapianto renale è un'opzione per i pazienti con insufficienza renale dovuta a nefrite lupica. La recidiva di malattia dopo il trapianto è rara (< 5%), ma il rischio può essere maggiore nei pazienti neri, nelle femmine e nei giovani (6).

Riferimenti relativi al trattamento

  1. 1. Fanouriakis A, Kostopoulou M, Cheema K, et al: 2019 Update of the Joint European League Against Rheumatism and European Renal Association-European Dialysis and Transplant Association (EULAR/ERA-EDTA) recommendations for the management of lupus nephritis. Ann Rheum Dis 9(6):713-723, 2020. doi: 10.1136/annrheumdis-2020-216924

  2. 2. Kidney Disease: Improving Global Outcomes (KDIGO) Lupus Nephritis Work Group: KDIGO 2024 Clinical Practice Guideline for the management of LUPUS NEPHRITIS. Kidney Int 105(1S):S1–S69, 2024. doi:10.1016/j.kint.2023.09.002

  3. 3. Tunnicliffe DJ, Palmer SC, Henderson L, et al: Cochrane Database Syst Rev 6(6):CD002922, 2018. doi: 10.1002/14651858.CD002922.pub4

  4. 4. Rovin BH, Onno Teng YK, Ginzler EM, et al: Efficacy and safety of voclosporin versus placebo for lupus nephritis (AURORA 1): a double-blind, randomised, multicentre, placebo-controlled, phase 3 trial. Lancet 397(10289):2070-2080, 2021. doi: 10.1016/S0140-6736(21)00578-X

  5. 5. Rovin BH, Furie R, Onno Teng YK, et al: A secondary analysis of the Belimumab International Study in Lupus Nephritis trial examined effects of belimumab on kidney outcomes and preservation of kidney function in patients with lupus nephritis. Kidney Int 101(2):403-413, 2022. doi: 10.1016/j.kint.2021.08.027

  6. 6. Contreras G, Mattiazzi A, Guerra G, et al: Recurrence of lupus nephritis after kidney transplantation. J Am Soc Nephrol 21(7):1200–1207, 2010. doi:10.1681/ASN.2009101093

Prognosi della nefrite lupica

La classe della nefrite influenza la prognosi renale (vedi tabella Classificazione della nefrite lupica), così come le altre caratteristiche istologiche renali, la funzionalità renale basale e l'etnia (1).

I pazienti con nefrite lupica sono ad alto rischio di tumori, soprattutto linfomi a cellule B. Il rischio di complicanze aterosclerotiche (p. es., coronaropatia, ictus ischemico) è pure elevato, a causa della frequente compresenza di vasculiti, ipertensione, dislipidemia ed uso di corticosteroidi.

Riferimento relativo alla prognosi

  1. 1. Portalatin GM, Gebreselassie SK, Bobart SA. Lupus nephritis - An update on disparities affecting African Americans. J Natl Med Assoc 2022;114(3S2):S34-S42. doi:10.1016/j.jnma.2022.05.005

Punti chiave

  • La nefrite viene diagnosticata in fino al 60% dei pazienti con lupus eritematoso sistemico ed è probabilmente presente in un numero maggiore.

  • Effettuare un'analisi delle urine e misurare la creatinina sierica in tutti i pazienti con lupus eritematoso sistemico e biopsia renale se si riscontra un'anomalia inspiegabile in entrambi i test, in particolare in presenza di bassi livelli di C3 e C4 e elevati di dsDNA.

  • Intraprendere l'inibizione dell'angiotensina per l'ipertensione, anche lieve, e trattare i fattori di rischio aterosclerotici in modo aggressivo.

  • Trattare la nefrite attiva, potenzialmente reversibile, con corticosteroidi più micofenolato e/o ciclofosfamide.

  • Continuare la terapia di mantenimento per almeno 2 anni, che in genere comprende micofenolato e prednisone a basso dosaggio.

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