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Endocardite infettiva

Di

Guy P. Armstrong

, MD, Waitemata District Health Board and Waitemata Cardiology, Auckland

Revisionato/Rivisto lug 2022
Visualizzazione l’educazione dei pazienti
Risorse sull’argomento

L'endocardite infettiva è un'infezione dell'endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o a volte fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie, anemia, fenomeni embolici e vegetazioni endocardiche. Le vegetazioni possono causare insufficienza o stenosi valvolare, ascessi miocardici o aneurismi micotici. La diagnosi richiede l'isolamento dei microrganismi nel sangue e di solito un ecocardiogramma. Il trattamento consiste in una prolungata terapia antimicrobica e qualche volta nell'intervento chirurgico.

Il termine endocardite in genere indica infezioni dell'endocardio (ossia, endocardite infettiva). La definizione comunque può comprendere anche endocarditi non infettive Endocardite non infettiva Le endocarditi non infettive si riferiscono allo sviluppo di trombi sterili di piastrine e di fibrina sulle valvole cardiache e sull'endocardio adiacente in risposta a traumi, immunocomplessi... maggiori informazioni , in cui dei trombi sterili di piastrine e di fibrina si depositano sulle valvole cardiache e sull'adiacente endocardio. Le endocarditi nate come non infettive a volte portano allo sviluppo di un'endocardite infettiva. Entrambe possono comportare fenomeni embolici e peggiorare la performance cardiaca.

La diagnosi di endocardite infettiva è di solito basata su un insieme di segni clinici piuttosto che sul risultato di un singolo test definitivo.

Le endocarditi infettive possono insorgere a qualsiasi età. Gli uomini ne sono affetti all'incirca con una frequenza doppia rispetto alle donne. L'incidenza dell'infezione e la mortalità aumentano con l'aumentare dell'età. I pazienti che usano droghe endovenose illecite, i pazienti immunocompromessi, i pazienti con protesi valvolari cardiache e altri dispositivi intracardiaci sono a più alto rischio. Vi è anche un aumentato rischio nei pazienti con cateteri intravascolari a permanenza.

Eziologia dell'endocardite infettiva

Il cuore in condizioni di normalità è relativamente resistente all'infezione. I batteri e i funghi non aderiscono facilmente alla superficie endocardica e il flusso sanguigno continuo aiuta a prevenire la loro colonizzazione sulle strutture endocardiche. Pertanto, 2 fattori sono tipicamente necessari per l'endocardite:

  • Un'anomala predisposizione dell'endocardio

  • Presenza di microrganismi nel flusso sanguigno (batteriemia)

Una massiccia batteriemia o dei microrganismi particolarmente virulenti (p. es., Staphylococcus aureus) causano un'endocardite su valvole normali.

Fattori endocardici

L'endocardite di solito interessa le valvole cardiache. I maggiori fattori predisponenti sono le patologie cardiache congenite Panoramica sui disturbi cardiovascolari congeniti Le cardiopatie congenite sono le anomalie congenite più comuni, verificandosi in quasi l'1% dei nati vivi ( 1). Tra i difetti di nascita, la cardiopatia congenita è la principale causa di mortalità... maggiori informazioni Panoramica sui disturbi cardiovascolari congeniti , la malattia valvolare reumatica Artrite reumatica La febbre reumatica è una complicanza infiammatoria non suppurativa, acuta, di un'infezione faringea da streptococco del gruppo A di Lancefield che causa artrite, cardite, noduli sottocutanei... maggiori informazioni Artrite reumatica , le valvole aortiche bicuspidi Valvola aortica bicuspide La valvola aortica bicuspide è la presenza di sole due (piuttosto che le normali tre) cuspidi valvolari. La valvola aortica bicuspide è la più comune anomalia cardiovascolare congenita. È presente... maggiori informazioni o calcifiche, il prolasso valvolare mitralico Prolasso della valvola mitrale Per prolasso della valvola mitrale si intende la fluttuazione o protrusione dei lembi valvolari mitralici nell'atrio sinistro durante la sistole. La causa più frequente è la degenerazione mixomatosa... maggiori informazioni Prolasso della valvola mitrale , la cardiomiopatia ipertrofica Cardiomiopatia ipertrofica La cardiomiopatia ipertrofica è una patologia congenita o acquisita caratterizzata da una spiccata ipertrofia ventricolare con disfunzione diastolica (p. es., dovuta a stenosi della valvola... maggiori informazioni Cardiomiopatia ipertrofica e precedente endocardite. Le protesi valvolari e gli altri dispositivi intracardiaci rappresentano un rischio particolare. Occasionalmente, trombi murali, difetti del setto interventricolare (comunicazione interventricolare) Difetto del setto interventricolare (comunicazione interventricolare) Un difetto del setto interventricolare (comunicazione interventricolare) è un'apertura nel setto interventricolare, che causa una comunicazione tra i ventricoli. Ampi difetti provocano un notevole... maggiori informazioni Difetto del setto interventricolare (comunicazione interventricolare) e un dotto arterioso pervio Dotto arterioso pervio Il dotto arterioso pervio è una persistenza della connessione fetale (dotto arterioso) tra aorta e arteria polmonare dopo la nascita. In assenza di altre anomalie strutturali del cuore o di... maggiori informazioni Dotto arterioso pervio possono diventare siti infetti. Il nido di infezione è di solito una vegetazione sterile di fibrina-piastrine che si forma quando le cellule endoteliali danneggiate rilasciano il fattore tissutale.

L'endocardite infettiva si verifica il più delle volte nelle sezioni cardiache sinistre (p. es., valvola mitrale o aortica). Circa il 10 e il 20% dei casi è a carico delle sezioni cardiache di destra (valvola tricuspide o polmonare). I pazienti che usano droghe illecite per via endovenosa hanno un'incidenza molto più alta di endocardite destra (circa dal 30 al 70%).

Microrganismi

I microrganismi che infettano l'endocardio possono avere origine da sedi infette distanti (p. es., ascessi cutanei, device interni, infezione delle vie urinarie) o avere un'evidente zona di ingresso come un catetere venoso centrale o un accesso venoso periferico. Quasi ogni impianto di materiale estraneo (p. es., dispositivi protesici o ancora apparati per dialisi peritoneale) è a rischio di colonizzazione batterica, diventando così una sorgente di batteriemia e quindi di endocardite. L'endocardite può anche derivare da batteriemia asintomatica, come quella che tipicamente si verifica durante le procedure invasive odontoiatriche, mediche o chirurgiche. Perfino lavarsi i denti e masticare può causare batteriemia (di solito da streptococco viridans) nei pazienti con gengiviti.

I microrganismi causali variano in base al sito di infezione, fonte di batteriemia e altri fattori di rischio correlati al sito di ingresso (p. es., droghe EV illecite), ma, nel complesso, streptococchi e Staphylococcus aureus causano dall'80 al 90% dei casi. Enterococchi, bacilli Gram-negativi, microrganismi HACEK Infezioni da microrganismi HACEK Il gruppo HACEK (specie Haemophilus, Aggregatibacter actinomycetemcomitans, Cardiobacterium hominis, Eikenella corrodens, Kingella kingae) comprende microrganismi... maggiori informazioni (Haemophilus spp, Actinobacillus actinomycetemcomitans, Cardiobacterium hominis, Eikenella corrodens, e Kingella kingae), e funghi causano la maggior parte delle restanti endocarditi. Tuttavia, l'incidenza di endocardite stafilococcica ed enterococcica è in aumento, e l'endocardite streptococcica sta diminuendo.

La malattia si sviluppa in 3 fasi:

  • Batteriemia: presenza di microrganismi nel sangue

  • Adesione: il microrganismo aderisce all'endotelio anomalo o danneggiato attraverso le molecole di adesione superficiali

  • Colonizzazione: proliferazione del microrganismo insieme a infiammazione, che porta a una vegetazione matura

Molti dei microrganismi responsabili producono un biofilm di polisaccaridi che li proteggono dalle difese immunitarie dell'ospite e impedisce la penetrazione di antibiotici

Fisiopatologia dell'endocardite infettiva

L'endocardite ha conseguenze locali e sistemiche.

Conseguenze locali

Le conseguenze locali dell'endocardite infettiva comprendono

Le infezioni delle protesi valvolari comportano generalmente ascessi dell'anello valvolare, vegetazioni stenosanti, ascessi miocardici e aneurismi micotici che si manifestano con stenosi valvolare, deiscenza e disturbi della conduzione.

Conseguenze sistemiche

Le conseguenze sistemiche dell'endocardite sono principalmente dovute a

  • Embolizzazione del materiale infetto dalla valvola cardiaca

  • Fenomeni immuno-mediati (principalmente nell'infezione cronica)

Le lesioni del cuore destro tipicamente producono emboli settici polmonari, che possono causare infarto polmonare, polmonite o empiema. Le lesioni del cuore sinistro possono embolizzare in qualsiasi organo, specialmente reni, milza e sistema nervoso centrale. Gli aneurismi micotici si possono formare in tutte le grandi arterie. Sono frequenti gli emboli cutanei e retinici. La glomerulonefrite diffusa può essere causata dal deposito di immunocomplessi.

Classificazione dell'endocardite infettiva

L'endocardite infettiva può presentare un'evoluzione asintomatica, subacuta o un'evoluzione più acuta, fulminante, con un'alta probabilità di generare un rapido scompenso.

L'endocardite batterica subacuta, sebbene aggressiva, si sviluppa abitualmente in maniera insidiosa e progredisce lentamente (ossia, in settimane o mesi). Spesso non è evidente alcuna fonte di infezione o porta di ingresso dei germi. L'endocardite batterica subacuta è causata più comunemente dagli streptococchi (specialmente viridans, microaerofilo, anaerobico, streptococchi nonenterococchi di gruppo D ed enterococchi) e meno comunemente da S. aureus, Staphylococcus epidermidis, Gemella morbillorum, Abiotrophia defectiva (precedentemente noto come Streptococcus defectivus), Granulicatella spp e dal fastidioso Haemophilus spp. L'endocardite batterica subacuta si sviluppa spesso su valvole anormali dopo una batteriemia asintomatica dovuta a infezioni periodontoiatriche, gastrointestinali o genitourinarie.

L'endocardite batterica acuta generalmente si sviluppa all'improvviso e progredisce rapidamente (ossia, nell'arco di vari giorni). La sorgente di infezione o porta di ingresso è spesso evidente. Quando i batteri sono virulenti o la carica batterica è massiccia, l'endocardite batterica acuta può interessare delle valvole normali. L'agente abitualmente responsabile è lo S. aureus, lo streptococco emolitico di gruppo A, i pneumococchi o i gonococchi.

L'endocardite su protesi valvolare si verifica nel 2-3% dei pazienti entro 1 anno dall'intervento di sostituzione valvolare e nello 0,5%/anno successivamente. È più frequente dopo la sostituzione della valvola aortica rispetto a quella mitralica e colpisce in eguale misura le valvole meccaniche o le bioprotesi. Le infezioni a rapida comparsa (< 2 mesi dopo l'intervento chirurgico) sono causate soprattutto dalla contaminazione durante l'intervento stesso da parte di batteri resistenti agli antimicrobici (p. es., S. epidermidis, difteroidi, bacilli coliformi) o da parte di funghi (p. es., Candida spp, Aspergillus spp). Le infezioni a esordio tardivo sono causate soprattutto dalla contaminazione con microrganismi a bassa virulenza durante gli interventi chirurgici o da batteriemie transitorie asintomatiche, il più delle volte da streptococchi; S. epidermidis; difteroidi; e i fastidiosi bacilli Gram-negativi, Haemophilus spp, Actinobacillus actinomycetemcomitans, e Cardiobacterium hominis.

Sintomatologia dell'endocardite infettiva

La sintomatologia varia in base alla classificazione, ma non è specifica.

Endocardite batterica subacuta

Inizialmente i sintomi dell'endocardite batterica subacuta sono vaghi: febbricola (< 39° C), sudorazione notturna, stanchezza, malessere generale e perdita di peso. Si possono inoltre verificare brividi e artralgie. La sintomatologia dell'insufficienza valvolare può rappresentare il primo indizio. All'inizio, 15% dei pazienti presenta febbre o un soffio ma, alla fine, quasi tutti sviluppano entrambi. L'esame obiettivo può essere negativo o comprendere pallore, febbre, modifica di un soffio preesistente o sviluppo di un nuovo soffio da rigurgito e tachicardia.

Gli emboli retinici possono provocare lesioni emorragiche retiniche rotonde o ovalari con piccoli centri pallidi (macchie di Roth). Le manifestazioni cutanee sono petecchie (sulla parte superiore del tronco, le congiuntive, le mucose e le estremità distali), dolorosi noduli sottocutanei eritematosi sulla o vicino alla punta delle dita (noduli di Osler), macchie o papule emorragiche non dolenti sui palmi o sulle piante dei piedi (lesioni di Janeway) ed emorragie a scheggia sotto le unghie. Circa il 35% dei pazienti presenta effetti sul sistema nervoso centrale, che includono attacchi ischemici transitori Attacco ischemico transitorio (AIT) Un attacco ischemico transitorio (AIT) è un'ischemia cerebrale focale che provoca improvvisi e transitori deficit neurologici e non è accompagnata da infarto cerebrale permanente (p. es., i... maggiori informazioni , ictus Panoramica sull'ictus Il termine ictus racchiude un gruppo eterogeneo di patologie caratterizzate da improvvisa interruzione focale del flusso ematico cerebrale, che causa deficit neurologici. Gli ictus possono essere... maggiori informazioni Panoramica sull'ictus , encefalopatie tossiche (a causa di microemboli infettivi) e, se l'interessamento del sistema nervoso centrale è micotico, rottura di aneurisma, ascesso cerebrale ed emorragia subaracnoidea. Gli emboli renali possono causare dolore al fianco e, di rado, ematuria macroscopica. Gli emboli splenici possono essere causa di dolore al quadrante superiore sinistro dell'addome. Una prolungata infezione può causare splenomegalia o ippocratismo delle dita delle mani e dei piedi.

Manifestazioni cutanee dell'endocardite infettiva
Emorragia congiuntivale nell'endocardite infettiva

Endocardite batterica acuta ed endocardite valvolare protesica

La sintomatologia dell'endocardite batterica acuta e dell'endocardite valvolare protesica è simile a quella dell'endocardite batterica subacuta, ma il decorso è più rapido. La febbre è quasi sempre presente all'inizio e i pazienti presentano uno stato tossico; a volte si sviluppa uno shock settico Sepsi e shock settico La sepsi è una sindrome clinica di disfunzioni organiche potenzialmente letale causata da una risposta disregolata all'infezione. Nello shock settico si verifica una riduzione critica della... maggiori informazioni . Un soffio cardiaco è presente inizialmente in circa il 50-80% e, alla fine, in > 90% dei casi. Di rado, si verifica una meningite purulenta.

Endocardite destra

Diagnosi dell'endocardite infettiva

  • Emocolture

  • Ecocardiografia e talvolta altre metodiche di imaging

  • Criteri clinici

Dal momento che la sintomatologia è aspecifica, varia notevolmente e la malattia si può sviluppare in modo subdolo, la diagnosi di certezza richiede una grande prudenza. Le endocarditi devono essere sospettate nei pazienti con febbre e senza evidente focolaio infettivo, in particolare se è presente un soffio cardiaco. Il sospetto di endocardite deve essere molto alto se le emocolture risultano positive in pazienti con anamnesi positive per valvulopatia, che hanno avuto con certezza recenti procedure invasive o che siano noti per tossicodipendenza EV da sostanze illecite. I pazienti con una documentata batteriemia devono essere esaminati a fondo e ripetutamente per la comparsa di nuovi soffi valvolari e segni di embolia.

Oltre alle emocolture positive, non vi sono dati di laboratorio specifici. Le infezioni conclamate spesso causano anemia normocromica normocitica, elevata conta dei globuli bianchi, aumento della VES, aumento dei livelli di immunoglobuline e la presenza dei immunocomplessi circolanti e del fattore reumatoide, ma questi reperti non sono di alcuna utilità diagnostica. L'analisi delle urine spesso mostra ematuria microscopica e, occasionalmente, cilindri di globuli rossi, piuria o batteriuria.

Identificazione dei microrganismi

  • L'identificazione del microrganismo e della sua sensibilità agli antimicrobici è fondamentale nella scelta del trattamento.

Se si sospetta un'endocardite, 3 campioni di sangue per la coltura (20 mL ciascuna) devono essere ottenuti idealmente > 6 h di distanza (se la manifestazione clinica suggerisce un'endocardite batterica acuta, 2 colture entro le prime 1-2 h). Ogni set di colture deve essere ottenuto da un sito di prelievo venoso separato, nuovo (ossia, non da preesistenti cateteri vascolari). Le emocolture non devono essere limitate ai tempi durante i brividi o la febbre perché la maggior parte dei pazienti ha una batteriemia continua. Quando l'endocardite è presente e non è stata intrapresa precedentemente alcuna terapia antibiotica, tutte e 3 le emocolture in genere sono positive per il fatto che la batteriemia è costante; almeno 1 coltura risulta positiva nel 99% dei casi. Il rapido uso di una terapia antibiotica empirica deve essere evitato nei pazienti con lesioni valvolari acquisite o congenite o lesioni in siti di oggetto di shunt; tutto ciò allo scopo di evitare una coltura negativa per endocardite. Qualora sia stata somministrata una precedente terapia antibiotica, le emocolture devono venir comunque eseguite, ma risultano negative.

L'emocoltura può richiedere 3-4 settimane di incubazione per alcuni microrganismi; tuttavia, alcuni sistemi brevettati effettuano un automatizzato controllo della coltura in grado di identificare le colture positive entro una settimana. Altri microrganismi (p. es., Aspergillus) possono non dare positività colturale. Alcuni microrganismi (p. es., Coxiella burnetii, Bartonella spp, Chlamydia psittaci, Brucella spp) richiedono sierodiagnosi; altri ancora (p. es., Legionella pneumophila) richiedono terreni di coltura speciali o la PCR (polymerase chain reaction) (p. es., Tropheryma whippelii). Le emocolture negative possono indicare che l'infezione è stata soppressa da una precedente terapia antibiotica o è sostenuta da agenti che non si sviluppano nei comuni terreni di coltura o un'altra diagnosi (p. es., endocardite non infettiva, mixoma atriale con fenomeni embolici, vasculite).

Diagnostica per immagini

L' ecocardiografia Ecocardiografia L'ecocardiografia utilizza gli ultrasuoni per produrre immagini del cuore, delle valvole cardiache e dei grandi vasi. Permette di valutare lo spessore parietale (p. es., nei casi di ipertrofia... maggiori informazioni Ecocardiografia transtoracica deve essere eseguita inizialmente. Ha una sensibilità del 50-90% e una specificità > 90%. L'ecocardiografia transesofagea può rivelare vegetazioni troppo piccole per essere viste tramite l'ecocardiografia transtoracica. Ha una sensibilità del 90-100%.

L'ecocardiografia transesofagea va effettuata quando

  • I pazienti hanno una protesi valvolare (dove la sensibilità all'ecocardiografia transtoracica è limitata)

  • L'ecocardiogramma transtoracico non è diagnostico

  • La diagnosi di endocardite infettiva è stata stabilita clinicamente (eseguita per rilevare perforazioni, ascessi e fistole)

L'ecocardiografia transesofagea in serie consente la diagnosi di complicanze che si evolvono durante il trattamento, come l'aumento della dimensione della vegetazione o la formazione di ascessi.

La TC viene utilizzata a seconda della necessità per definire completamente gli ascessi paravalvolari e per il rilevamento di aneurismi micotici. La PET (positron emission tomography) migliora la sensibilità dei criteri di Duke modificati senza compromettere la specificità. È particolarmente utile per le infezioni associate a dispositivi impiantati, dove l'imaging è ostacolato dall'ombra metallica e dai cambiamenti postoperatori (1 Riferimenti relativi alla diagnosi L'endocardite infettiva è un'infezione dell'endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o a volte fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie,... maggiori informazioni Riferimenti relativi alla diagnosi ). La PET rileva anche infezioni extracardiache, come gli emboli settici, ed è uno strumento emergente per la diagnosi di endocardite che origina da dispositivi protesici e intracardiaci. Le anomalie agli esami TC e PET sono ora incluse come criteri principali nelle linee guida europee (2 Riferimenti relativi alla diagnosi L'endocardite infettiva è un'infezione dell'endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o a volte fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie,... maggiori informazioni Riferimenti relativi alla diagnosi ).

L'imaging di routine del cervello è stato proposto poiché fino al 60% dei pazienti presenta lesioni clinicamente silenti. È utile per la prognosi e la gestione deve ancora essere definita.

Criteri diagnostici

L'endocardite infettiva è diagnosticata definitivamente quando i microrganismi sono osservati istologicamente (o dimostrati dalla coltura) in vegetazioni endocardiche ottenute durante l'intervento di cardiochirurgia, l'embolectomia o all'autopsia. Poiché le vegetazioni non sono in genere disponibili per l'esame, ci sono vari criteri clinici per stabilire la diagnosi. Includono i criteri Duke modificati (3 Riferimenti relativi alla diagnosi L'endocardite infettiva è un'infezione dell'endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o a volte fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie,... maggiori informazioni Riferimenti relativi alla diagnosi , con una sensibilità e specificità > 90%, vedi tabelle Requisiti diagnostici per l'endocardite infettiva Requisiti diagnostici per l'endocardite infettiva secondo i criteri Duke rivisti  Requisiti diagnostici per l'endocardite infettiva secondo i criteri Duke rivisti e Criteri diagnostico-clinici di Duke modificati per le endocarditi infettive Criteri diagnostico-clinici di Duke rivisti per le endocarditi infettive  Criteri diagnostico-clinici di Duke rivisti per le endocarditi infettive ) e i criteri modificati dalla European Society of Cardiology (ESC) 2015 (2 Riferimenti relativi alla diagnosi L'endocardite infettiva è un'infezione dell'endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o a volte fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie,... maggiori informazioni Riferimenti relativi alla diagnosi ).

I criteri dell'European Society of Cardiology sono simili ai criteri di Duke modificati ma includono risultati di imaging estesi a criteri principali come segue:

  • Vegetazione, ascesso, pseudoaneurisma, fistola intracardiaca, perforazione valvolare o aneurisma o nuova deiscenza parziale della valvola protesica identificate mediante ecocardiografia

  • Attività anomala attorno a una valvola protesica (impiantata > 3 mesi prima) rilevata da PET/TC o dalla TC a emissione di fotone singolo con leucociti radiomarcati

  • Lesioni paravalvolari identificate alla TC cardiaca

L'European Society of Cardiology (ESC) differisce anche dai criteri di Duke minori modificati specificando che il rilevamento di fenomeni vascolari silenti mediante l'imaging è sufficiente.

Tabella
Tabella

Riferimenti relativi alla diagnosi

  • 1. Dilsizian V, Budde RPJ, Chen W, et al: Best practices for imaging cardiac device-related infections and endocarditis: A JACC: Cardiovascular Imaging Expert Panel Statement. JACC Cardiovasc Imaging 15(5):891–911, 2022. doi: 10.1016/j.jcmg.2021.09.029

  • 2. Habib G, Lancellotti P, Antunes MJ, et al: 2015 ESC Guidelines for the management of infective endocarditis: The Task Force for the Management of Infective Endocarditis of the European Society of Cardiology (ESC). Endorsed by: European Association for Cardio-Thoracic Surgery (EACTS), the European Association of Nuclear Medicine (EANM). Eur Heart J 36:3075–3123, 2015.

  • 3. Otto CM, Nishimura RA, Bonow RO, et al: 2020 ACC/AHA Guideline for the management of patients with valvular heart disease: A report of the American College of Cardiology/American Heart Association Joint Committee on Clinical Practice Guidelines. J Am Coll Cardiol 77(4):e25–e197, 2021. doi: 10.1016/j.jacc.2020.11.018

Prognosi dell'endocardite infettiva

Complessivamente, il tasso di mortalità ospedaliera per endocardite è del 15-20%, con un tasso di mortalità a 1 anno che si avvicina al 40% (1 Riferimenti relativi alla prognosi L'endocardite infettiva è un'infezione dell'endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o a volte fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie,... maggiori informazioni Riferimenti relativi alla prognosi ). L'endocardite infettiva non trattata è sempre fatale. Persino con trattamento, il decesso è più che probabile e la prognosi è solitamente pessima nei soggetti anziani e nei soggetti che hanno

  • Infezione con microrganismi resistenti

  • Una malattia di base

  • Un lungo ritardo nel trattamento

  • Valvola aortica o coinvolgimento di più valvole

  • Grandi vegetazioni

  • Batteriemia polimicrobica

  • Infezioni della valvola protesica

  • Aneurismi micotici

  • Ascesso dell'anello valvolare

  • Principali eventi embolici

Lo shock settico Sepsi e shock settico La sepsi è una sindrome clinica di disfunzioni organiche potenzialmente letale causata da una risposta disregolata all'infezione. Nello shock settico si verifica una riduzione critica della... maggiori informazioni è più probabile nei pazienti con diabete, lesione renale acuta, infezione da S. aureus, vegetazione di dimensioni > 15 mm, e segni di infezione persistente. Il tasso di mortalità per endocardite da streptococco viridans senza complicanze gravi è < 10%, ma praticamente è quasi del 100% se l'agente eziologico è l'Aspergillus in seguito alla chirurgia valvolare protesica.

La prognosi è migliore nelle endocarditi delle sezioni destre rispetto alle sinistre per il fatto che la disfunzione della valvola tricuspide è meglio tollerata, l'embolia sistemica è assente e l'endocardite delle sezioni destre da S. aureus risponde meglio alla terapia antibiotica.

Riferimenti relativi alla prognosi

  • 1. Otto CM, Nishimura RA, Bonow RO, et al: 2020 ACC/AHA Guideline for the management of patients with valvular heart disease: A report of the American College of Cardiology/American Heart Association Joint Committee on Clinical Practice Guidelines. J Am Coll Cardiol 77(4):e25–e197, 2021. doi: 10.1016/j.jacc.2020.11.018

Trattamento dell'endocardite infettiva

  • Antibiotici per EV (in base al tipo di microrganismo e alla sua predisposizione)

  • A volte sbrigliamento, riparazione, o sostituzione della valvola

  • Valutazione e trattamento dentale (per ridurre al minimo le fonti orali di batteriemia)

  • Rimozione della potenziale fonte di batteriemia (p. es., cateteri interni, dispositivi)

  • Sospensione dell'anticoagulazione nei pazienti con embolia cerebrale

Il trattamento consiste in un ciclo prolungato di terapia antibiotica (1 Riferimenti relativi al trattamento L'endocardite infettiva è un'infezione dell'endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o a volte fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie,... maggiori informazioni  Riferimenti relativi al trattamento ). L'intervento chirurgico può essere necessario per le complicanze meccaniche o in caso di microrganismi resistenti. Caratteristicamente, gli antibiotici vengono somministrati per EV. Poiché devono essere somministrati per 2-8 settimane, è spesso utilizzata la terapia EV domiciliare.

Deve essere trattata ogni evidente sorgente di batteriemia: l'asportazione di tessuto necrotico, il drenaggio degli ascessi e la rimozione di materiali estranei e di dispositivi infetti. Le persone con endocardite infettiva devono essere valutate da un dentista e trattate per malattie orali che possono causare batteriemia e conseguente endocardite. I cateteri EV presenti (in particolare quelli venosi centrali) devono essere sostituiti. Se l'endocardite persiste in un paziente con un catetere venoso centrale recentemente inserito, anche questo catetere deve essere rimosso. I microrganismi all'interno dei biofilm che aderiscono ai cateteri o ad altri dispositivi possono non rispondere alla terapia antibiotica, determinando il fallimento della terapia o la recidiva. Qualora siano utilizzate le infusioni continue invece dei boli intermittenti, le infusioni non devono essere interrotte per lunghi periodi.

Schemi di terapia antibiotica

I farmaci e i dosaggi dipendono dal microrganismo e dalla sua sensibilità all'antibiotico. (Per i regimi tipici, vedi tabella Alcuni regimi antibiotici per endocardite negli Stati Uniti Alcuni regimi antibiotici per endocardite negli Stati Uniti  Alcuni regimi antibiotici per endocardite negli Stati Uniti .)

Sebbene la maggior parte dei pazienti sia sufficientemente stabile per attendere i risultati della coltura, nei pazienti più gravi può essere necessaria una terapia antibiotica empirica prima dell'identificazione del microrganismo. Gli antibiotici non devono essere somministrati fino a che non siano state ottenute emocolture adeguate (minimamente, generalmente 2 o 3 campioni da siti diversi per 1 h). Gli antibiotici devono essere ad ampio spettro per coprire tutti i probabili microrganismi, in genere inclusi stafilococchi sensibili e resistenti, streptococchi e enterococchi. I regimi antibiotici empirici devono riflettere i modelli locali di infezione e di resistenza agli antibiotici; tuttavia, esempi tipici di copertura antibiotica ad ampio spettro possono comprendere

  • Valvole native: vancomicina da 15 a 20 mg/kg EV ogni 8-12 h (non superare i 2 g per dose)

  • Valvola protesica: vancomicina da 15 a 20 mg/kg EV ogni 8-12 h (non superare i 2 g per dose) più gentamicina 1 mg/kg EV ogni 8 h più cefepima 2 g EV ogni 8 h o imipenem 1 g EV ogni 6-8 h (dose massima 4 g/die)

Non appena possibile, il regime empirico deve essere adattato in base ai risultati della coltura.

Tabella

I pazienti che usano droghe illecite EV spesso non aderiscono al trattamento, usano le linee di accesso EV in modo inappropriato e tendono a lasciare l'ospedale troppo presto. Per questi pazienti può essere utilizzata una terapia EV di breve durata o (meno preferibilmente) una terapia orale. Per le endocarditi delle sezioni destre causate da S. aureus meticillino-sensibile risulta efficace nafcillina 2 g EV ogni 4 h più gentamicina 1 mg/kg EV ogni 8 h per 2 settimane è efficace, come pure una somministrazione orale di ciprofloxacina 750 mg 2 volte/die più rifampicina 300 mg 2 volte/die. L'endocardite delle sezioni sinistre non risponde a cicli di 2 settimane.

Per l'endocardite delle sezioni sinistre, le linee guida attuali raccomandano 6 settimane di terapia antibiotica per via parenterale. Tuttavia, un recente studio multicentrico, randomizzato, non in cieco sull'endocardite non complicata delle sezioni sinistre ha rilevato che il passaggio agli antibiotici per via orale (dopo un minimo di 10 giorni di terapia parenterale) non è inferiore alla terapia parenterale continua. Inoltre, la durata della degenza ospedaliera è stata ridotta nei pazienti passati alla terapia per via orale. Questo approccio ha il potenziale per ridurre lo stress psicologico e alcuni dei rischi intrinseci alla terapia parenterale prolungata in regime di ricovero (2 Riferimenti relativi al trattamento L'endocardite infettiva è un'infezione dell'endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o a volte fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie,... maggiori informazioni  Riferimenti relativi al trattamento ).

Chirurgia valvolare

La chirurgia (sbrigliamento, riparazione della valvola o sostituzione della valvola) è talvolta necessaria per il trattamento dell'endocardite infettiva (3 Riferimenti relativi al trattamento L'endocardite infettiva è un'infezione dell'endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o a volte fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie,... maggiori informazioni  Riferimenti relativi al trattamento ). L'intervento chirurgico in genere è indicato in

  • Pazienti con insufficienza cardiaca (in particolare quelli con endocardite valvolare protesica, aortica o mitrale e quelli con edema polmonare o shock cardiogeno)

  • Pazienti con infezione incontrollata (quelli con infezione persistente, infezione da microrganismi fungini o resistenti, endocardite protesica valvolare ricorrente o endocardite complicata da blocco cardiaco, ascesso, aneurisma, fistola o vegetazione ingrandita)

  • Pazienti a rischio di embolia (in particolare quelli con endocardite valvolare protesica, aortica o mitrale e vaste vegetazioni [definite negli Stati Uniti come > 10 mm] o con emboli ricorrenti). Un intervento chirurgico precoce in questi pazienti riduce il rischio di eventi embolici.

Il timing della chirurgia richiede un parere clinico esperto. Se lo scompenso cardiaco causato da una lesione correggibile sta peggiorando (in particolare quando si tratta di un'infezione da S. aureus, un bacillo Gram-negativo o un fungo), può essere necessario l'intervento chirurgico anche dopo appena 24-72 h di terapia antibiotica.

L'endocardite che coinvolge un dispositivo elettronico cardiaco impiantato richiede la rimozione completa del pacemaker o del defibrillatore, compresi tutti gli elettrodi e il generatore.

L'endocardite destra di solito è gestita clinicamente. Se è necessario un intervento chirurgico (a causa di insufficienza cardiaca o mancanza di risposta terapeutica), la riparazione della valvola è preferibile rispetto alla sostituzione per evitare future infezioni della valvola protesica a causa dell'uso continuato di farmaci EV.

La chirurgia viene solitamente ritardata per un mese dopo emorragia intracranica o ictus ischemico maggiore.

Anticoagulazione

I pazienti che assumono anticoagulanti sono ad aumentato rischio di ictus emorragico e di sanguinamento derivante da procedure invasive urgenti. L'anticoagulazione deve essere sospesa nei pazienti con embolia cerebrale, poiché aumenta il rischio di trasformazione emorragica. La decisione di sospendere l'anticoagulazione in altri pazienti deve essere basata sui rischi relativi di ictus emorragico e tromboembolismo (4 Riferimenti relativi al trattamento L'endocardite infettiva è un'infezione dell'endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o a volte fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie,... maggiori informazioni  Riferimenti relativi al trattamento ).

Risposta al trattamento

Dopo l'inizio della terapia, i pazienti con endocardite da streptococco penicillino-sensibile di solito migliorano e la febbre diminuisce in 3-7 giorni. La febbre può comunque persistere per ragioni diverse dalla persistenza di un'infezione attiva (p. es., allergia al farmaco, flebite o infarto embolico). I pazienti con endocardite da stafilococco tendono a rispondere più lentamente. La diminuzione della dimensione della vegetazione può essere seguita da ecocardiografie seriate. L'ecocardiografia deve essere eseguita al completamento della terapia per stabilire una nuova linea di base per l'aspetto valvolare (comprese le vegetazioni sterili) e l'insufficienza.

Una recidiva si verifica di solito entro 4 settimane. Un nuovo ciclo di terapia antibiotica può essere efficace, ma può essere necessario anche l'intervento chirurgico. Nei pazienti non portatori di protesi valvolari, una recrudescenza di endocardite dopo 6 settimane solitamente è causata da una nuova infezione piuttosto che da una recidiva. Persino dopo una terapia antibiotica efficace, gli emboli sterili e la rottura della valvola si possono verificare fino a 1 anno più tardi. Il rischio di recidiva è significativo, quindi è consigliabile un'igiene dentale e cutanea permanente per tutta la vita. I pazienti che richiedono una terapia antibiotica per qualsiasi motivo devono avere almeno 3 set di emocolture prelevati prima dell'inizio degli antibiotici.

Riferimenti relativi al trattamento

  • 1. Baddour LM, Wilson WR, Bayer AS, et al: Infective endocarditis in adults: Diagnosis, antimicrobial therapy, and management of complications: A scientific statement for healthcare professionals from the American Heart Association. Circulation 132:1435–1486, 2015.

  • 2. Iversen K, Ihlemann N, Gill SU, et al: Partial oral versus intravenous antibiotic treatment of endocarditis. N Engl J Med 380:415–424, 2019. DOI: 10.1056/NEJMoa1808312

  • 3. Cahill TJ, Baddour LM, Habib G, et al: Challenges in infective endocarditis. J Am Coll Cardiol 69(3):325–344, 2017.

  • 4. Otto CM, Nishimura RA, Bonow RO, et al: 2020 ACC/AHA Guideline for the management of patients with valvular heart disease: A report of the American College of Cardiology/American Heart Association Joint Committee on Clinical Practice Guidelines. J Am Coll Cardiol 77(4):e25–e197, 2021. doi: 10.1016/j.jacc.2020.11.018

Prevenzione dell'endocardite infettiva

Una preventiva visita odontoiatrica e la terapia prima dell'intervento chirurgico per riparare le valvole cardiache o le lesioni cardiache congenite sono raccomandate.

Sono anche raccomandate le misure per ridurre la batteriemia acquisita in assistenza sanitaria mirano a frenare la crescente incidenza di batteriemia iatrogena e successiva endocardite.

La profilassi per l'endocardite durante l'impianto di dispositivi protesici sta cambiando per adattarsi all'aumento di endocarditi da enterococchi. La profilassi spesso comporta l'uso di amoxicillina/acido clavulanico al posto di una cefalosporina.

L'igiene dentale e cutanea è raccomandata per la popolazione generale ma in particolare per i pazienti a rischio moderato (quelli con valvulopatia nativa) e ad alto rischio.

Pazienti ad alto rischio

L'American Heart Association (AHA) raccomanda la profilassi antibiotica per i pazienti ad alto rischio di un evento avverso a causa di endocardite infettiva (vedi ACC/AHA Guidelines). Tali pazienti comprendono quelli con

  • Protesi valvolari cardiache, comprese le protesi impiantate con transcatetere

  • Materiale protesico utilizzato per la riparazione della valvola cardiaca (p. es., anelli per annuloplastica, corde)

  • Precedente endocardite infettiva

  • Alcune cardiopatie congenite: cardiopatie congenite cianotiche non corrette (compresi shunt e guide/condotte palliative), cardiopatie congenite corrette durante i primi 6 mesi dopo l'intervento chirurgico se il materiale protesico o il dispositivo che è stato utilizzato o utilizzato per la correzione genera difetti residui o adiacenti al sito di riparazione

  • Trapianto di cuore con valvulopatia

Procedure che richiedono profilassi antibiotica

La maggior parte delle procedure per le quali è necessaria la profilassi per i pazienti ad alto rischio Pazienti ad alto rischio L'endocardite infettiva è un'infezione dell'endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o a volte fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie,... maggiori informazioni  Pazienti ad alto rischio è oro-dentale; procedure che manipolano la gengiva o la regione periapicale dei denti o ancora perforano la mucosa orale. Altre procedure includono quelle procedure del tratto respiratorio in cui la mucosa è incisa, il parto vaginale in alcune pazienti ad alto rischio (pazienti con valvola cardiaca protesica o materiale protesico utilizzato per la riparazione della valvola cardiaca e per pazienti con cardiopatia congenita cianotica non riparata e palliativa) e procedure gastrointestinali, genitourinarie, o procedure muscolo-scheletriche che coinvolgono un'area con un'infezione accertata (vedi tabella Procedure che richiedono la profilassi dell'endocardite antimicrobica Procedure che richiedono la profilassi antibiotica dell'endocardite antimicrobica in pazienti ad alto rischio negli Stati Uniti Procedure che richiedono la profilassi antibiotica dell'endocardite antimicrobica in pazienti ad alto rischio negli Stati Uniti ). Le linee guida per la profilassi dell'endocardite variano per distribuzione geografica.

Tabella

Schemi di profilassi antibiotica

Per la maggior parte dei pazienti, una singola dose subito prima della procedura è efficace. Per le procedure oro-dentali e delle vie respiratorie, viene utilizzato un farmaco efficace contro il gruppo degli streptococchi viridans (vedi tabella Profilassi dell'endocardite raccomandata durante le procedure del tratto oro-dentale o respiratorio Profilassi dell'endocardite raccomandata durante le procedure del tratto oro-dentale o respiratorio* Profilassi dell'endocardite raccomandata durante le procedure del tratto oro-dentale o respiratorio* ). Per il parto vaginale, somministrare ampicillina 2 g EV o IM più gentamicina 1,5 mg/kg (massimo 120 mg) EV somministrata entro 30 minuti prima del parto, seguita da ampicillina 1 g EV o IM (o amoxicillina 1 g [come il triidrato] per via orale) 6 h dopo.

Tabella

Profilassi dell'endocardite raccomandata durante le procedure del tratto oro-dentale o respiratorio*

Via di somministrazione

Farmaco e dosaggio negli adulti (e bambini)

Farmaco e dosaggio negli adulti (e bambini) allergici alla penicillina

Orale (somministrata 1 h prima della procedura)

Amoxicillina 2 g (50 mg/kg)

Clindamicina 600 mg (20 mg/kg)

o

Cefalexina o cefadroxil 2 g (50 mg/kg)

o

Azitromicina o claritromicina 500 mg (15 mg/kg)

Per via parenterale (somministrata 30 minuti prima della procedura)

Ampicillina 2 g (50 mg/kg) IM o EV

Clindamicina 600 mg (20 mg/kg) EV

o

Cefazolina 1 g (25 mg/kg) IM o EV

*Per i pazienti che non presentano un'infezione attiva.

Adattato da Wilson W, Taubert KS, Gewitz M, et al: Prevention of infective endocarditis. Circulation 116(15):1736–1754, 2007.

Per procedure gastrointestinali, genitourinarie e muscoloscheletriche su aree che coinvolgono tessuto infetto, l'antibiotico deve essere selezionato in base al microrganismo noto e alla sua sensibilità. Se l'infezione è presente, ma il microrganismo infettante non è stato identificato, la profilassi antibiotica per i distretti gastrointestinali e genitourinari deve essere mirata innanzitutto contro gli enterococchi (p. es., amoxicillina o ampicillina, o vancomicina e per i pazienti che sono allergici alla penicillina). La profilassi antibiotica per sedi quali cute e apparato muscolo-scheletrico deve essere mirata contro gli stafilococchi e gli streptococchi beta-emolitici (p. es., una cefalosporina o vancomicina o clindamicina se l'infezione da stafilococchi meticillino-resistenti è possibile).

Riferimento relativo alla prevenzione

  • 1. Habib G, Lancellotti P, Antunes MJ, et al: 2015 ESC Guidelines for the management of infective endocarditis: The Task Force for the Management of Infective Endocarditis of the European Society of Cardiology (ESC) Endorsed by: European Association for Cardio-Thoracic Surgery (EACTS), the European Association of Nuclear Medicine (EANM). Eur Heart J 36(44):3075–3128, 2015. doi: 10.1093/eurheartj/ehv319

Punti chiave

  • Poiché il cuore normale è relativamente resistente alle infezioni, l'endocardite si verifica soprattutto quando vi è un'anomalia predisponente dell'endocardio.

  • Le anomalie cardiache predisponenti comprendono patologie cardiache congenite, malattia valvolare reumatica, valvole aortiche bicuspidi o calcifiche, prolasso valvolare mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite, e dispositivi intracardiaci.

  • Conseguenze cardiache includono ascessi del miocardio, anomalie del sistema di conduzione, e improvviso, grave rigurgito valvolare.

  • Conseguenze sistemiche comprendono fenomeni immunitari (p. es., glomerulonefrite) e emboli settici, che possono colpire qualsiasi organo, in particolare i polmoni (con endocardite delle cavità destre), i reni, la milza, il sistema nervoso centrale, la cute e la retina (con endocardite delle cavità sinistre).

  • Eseguire emocolture e diagnosticare utilizzando i criteri di Duke modificati o dell'European Society of Cardiology.

  • Trattare con un ciclo prolungato di terapia antimicrobica; l'intervento chirurgico può essere necessario per le complicanze meccaniche o in caso di microrganismi resistenti.

  • Somministrare profilassi antimicrobica ai pazienti ad alto rischio di prognosi sfavorevole da endocardite infettiva, comprese quelle con protesi valvolari cardiache o la riparazione della valvola cardiaca, endocardite infettiva precedente, alcune malattie cardiache congenite, o che sono sottoposti a trapianto di cuore con valvulopatia.

Visualizzazione l’educazione dei pazienti
NOTA: Questa è la Versione per Professionisti. CLICCA QUI CONSULTA LA VERSIONE PER I PAZIENTI
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