Varicella

(varicella-zoster)

DiKenneth M. Kaye, MD, Harvard Medical School
Revisionato/Rivisto set 2021
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I fatti in Breve

La varicella è un’infezione virale altamente contagiosa, causata dal virus varicella-zoster, che si manifesta con una caratteristica eruzione (esantema) pruriginosa, costituita da piccole pustole rilevate, vescicole e croste.

  • La varicella colpisce più frequentemente i bambini, ma il vaccino ha diminuito notevolmente il numero di casi.

  • Prima della comparsa dell’eruzione, i bambini avvertono un leggero mal di testa, febbre moderata, inappetenza e malessere generale.

  • La diagnosi si basa sui sintomi, in particolare l’esantema.

  • La maggior parte dei bambini guarisce completamente, anche se alcuni si ammalano gravemente e possono persino morire.

  • La vaccinazione di routine è in grado di prevenire la varicella.

  • Di solito si trattano solo i sintomi.

L’infezione della varicella colpisce prevalentemente i bambini. È causata dal virus varicella-zoster, che è un tipo di herpesvirus (herpesvirus di tipo 3).

Prima dell’introduzione del vaccino nel 1995, circa il 90% dei bambini aveva sviluppato la malattia entro i 15 anni di età. Oggi, l’uso del vaccino ha ridotto di circa il 90% il numero di casi all’anno. Tuttavia, in alcuni Paesi il vaccino non è disponibile o non rientra nell’elenco delle vaccinazioni infantili consigliate di routine.

Un soggetto con varicella è contagioso a partire da 2 giorni prima della comparsa dell’esantema e lo rimane finché tutte le vescicole non si sono trasformate in croste.

Sapevate che...

  • Un soggetto con varicella è contagioso a partire da 2 giorni prima della comparsa dell’esantema e lo rimane finché tutte le vescicole non si sono trasformate in croste.

Nei bambini con sistema immunitario competente raramente la varicella è grave. La maggior parte delle persone affette da varicella presenta semplicemente delle lesioni sulla cute e nel cavo orale. Tuttavia, a volte il virus può colpire i polmoni, il cervello, il cuore o il fegato. Infezioni gravi di questo tipo sono più comuni tra i neonati, gli adulti e i soggetti con sistema immunitario compromesso (per esempio chi è affetto da infezione da HIV oppure chi assume farmaci che sopprimono il sistema immunitario o dosi elevate di corticosteroidi).

I malati di varicella sviluppano immunità e non possono contrarla di nuovo. Tuttavia, dopo l’infezione iniziale che provoca la varicella, il virus varicella-zoster rimane nell’organismo inattivo (quiescente) e può riattivarsi nel corso della vita, causando il fuoco di Sant’Antonio. Per gli anziani è disponibile un vaccino contro il fuoco di Sant’Antonio. che può ridurre il rischio di sviluppare questa malattia in età avanzata.

Trasmissione della varicella

La varicella si trasmette:

  • Attraverso goccioline di saliva disperse nell’aria contenenti il virus varicella-zoster

  • Attraverso il contatto diretto con l’esantema della varicella o dell’herpes zoster

  • Da una donna in gravidanza al feto

Sintomi della varicella

I sintomi della varicella iniziano da 7 a 21 giorni dopo il contagio Tra questi troviamo:

  • Lieve cefalea

  • Febbre moderata

  • Perdita dell’appetito

  • Sensazione diffusa di malattia (malessere)

Spesso i bambini più piccoli non hanno questi sintomi, ma negli adulti possono essere gravi.

Circa 24-36 ore dopo l’insorgenza dei primi sintomi, compare un’eruzione cutanea caratterizzata da piccole macchie rosse piane, che iniziano dal tronco e volto e poi si diffondono su braccia e gambe. In alcuni casi l’eruzione cutanea è lieve, mentre altri hanno macchie praticamente ovunque, anche sul cuoio capelluto e in bocca.

Nel giro di 6-8 ore, le macchie diventano rilevate, si trasformano in vescicole rotonde e pruriginose piene di liquido, delimitate da una zona arrossata e, infine, evolvono in croste. Nuove lesioni continuano a formarsi e a trasformarsi in croste per vari giorni. Un segno distintivo della varicella è dato dalla comparsa sequenziale dell’eruzione cutanea, cosicché in qualsiasi area interessata sono presenti vescicole in diverse fasi dello sviluppo. Molto raramente, le lesioni vengono infettate da batteri, che possono causare un’infezione cutanea grave (cellulite o fascite necrotizzante).

In genere dopo il quinto giorno non compaiono più nuove lesioni. Gran parte delle vescicole è crostosa entro il sesto giorno e quasi tutte scompaiono in una ventina di giorni.

A volte, la varicella insorge nei bambini vaccinati. In questi casi, l’eruzione cutanea è generalmente più lieve, la febbre è meno comune e la malattia ha una durata più breve. Tuttavia, il contatto con le lesioni cutanee può trasmettere l’infezione.

Le lesioni del cavo orale si rompono rapidamente e formano piaghe torpide (ulcere) che spesso rendono dolorosa la deglutizione. Le ulcere possono anche comparire sulle palpebre, nelle vie aeree superiori, nel retto e nella vagina. Il culmine della malattia dura in genere da 4 a 7 giorni.

Complicanze

Il rischio di complicanze della varicella è maggiore nei neonati, negli adulti e in presenza di un sistema immunitario compromesso o di certe malattie.

L’infezione polmonare (polmonite) si manifesta in circa 1 adulto su 400, con tosse e difficoltà respiratorie. La polmonite si sviluppa raramente nei bambini piccoli il cui sistema immunitario funziona normalmente.

L’infezione cerebrale (encefalite) è meno comune e causa instabilità nella deambulazione, cefalea, vertigini, stato confusionale e convulsioni. Negli adulti, l’encefalite può essere potenzialmente letale. Si manifesta in 1-2 casi di varicella su 1.000.

Possono svilupparsi anche infiammazione del fegato e problemi emorragici.

La sindrome di Reye è una complicanza rara, ma molto grave, che si manifesta quasi esclusivamente nei soggetti di età inferiore ai 18 anni in seguito all’uso di aspirina. Pertanto, l’aspirina non deve essere somministrata ai bambini con varicella. La sindrome di Reye può insorgere da 3 a 8 giorni dopo la comparsa dell’eruzione cutanea.

Le donne in gravidanza che contraggono la varicella sono a rischio di gravi complicanze, come la polmonite, che possono comportare il decesso. La varicella può anche essere trasmessa dalla madre al feto, soprattutto quando si sviluppa durante il 1º o all’inizio del 2º trimestre di gravidanza. Tale infezione può determinare cicatrici sulla pelle, difetti congeniti e un basso peso alla nascita.

Diagnosi della varicella

  • Valutazione medica

  • Raramente, analisi del sangue ed esame di un campione prelevato da una lesione cutanea

Per il medico, la diagnosi di varicella è semplice per la tipicità dell’eruzione e degli altri sintomi.

Le analisi del sangue per misurare i livelli di anticorpi nel sangue e i test di laboratorio per identificare il virus (solitamente utilizzando un campione prelevato dalle lesioni tramite raschiamento) sono necessari di rado (gli anticorpi sono prodotti dal sistema immunitario per contribuire a difendere l’organismo dall’attacco di particolari agenti, come il virus varicella-zoster).

Prognosi della varicella

Quasi tutti i bambini sani guariscono dalla varicella senza problemi. Prima dell’immunizzazione di routine, ogni anno negli Stati Uniti circa 4 milioni di persone contraevano la varicella e di queste circa 100-150 morivano a causa delle complicanze di questa malattia.

Negli adulti, la varicella è più grave e il rischio di morte è maggiore.

La varicella è particolarmente grave nelle persone con sistema immunitario compromesso.

Quando la varicella viene contratta da soggetti già vaccinati, la malattia è meno grave e i casi di decesso sono inferiori.

Prevenzione della varicella

  • Vaccinazione

  • Talvolta, immunoglobuline

Vaccinazione

Il vaccino contro la varicella contiene il virus della varicella vivo attenuato. Negli Stati Uniti esistono tre formulazioni del vaccino:

  • Vaccino contro la varicella a dosaggio standard

  • Vaccino combinato contro morbillo-parotite-rosolia-varicella (MPRV)

  • Vaccino a dosaggio più alto per la prevenzione dell’herpes zoster (vedere Vaccino contro il fuoco di Sant’Antonio

Negli Stati Uniti, i bambini vengono normalmente vaccinati contro il virus varicella-zoster. Il vaccino si somministra in due dosi: la prima all’età di 12-15 mesi e la seconda all’età di 4-6 anni ( see page Vaccinazioni di routine per neonati, bambini e adolescenti).

Anche i ragazzi e gli adulti (in particolare le donne in età fertile e gli adulti con malattie croniche) che non hanno mai contratto la varicella né ricevuto il vaccino possono essere vaccinati, con la somministrazione di due dosi a distanza di 4-8 settimane.

Alcune persone non devono essere vaccinate:

  • Soggetti con sistema immunitario compromesso, inclusi coloro che assumono dosi elevate di corticosteroidi

  • Bambini che assumono regolarmente aspirina

  • Donne in gravidanza o che intendono programmare una gravidanza nel periodo di 1-3 mesi successivo alla vaccinazione

  • Soggetti che al momento della vaccinazione non sono in condizioni di salute ottimali

Come prevenire la trasmissione della varicella

L’isolamento dei soggetti infetti aiuta a prevenire la diffusione dell’infezione a chi non ha mai contratto la malattia. I bambini dovrebbero tornare a scuola (e gli adulti al lavoro) solo dopo che le ultime vescicole sono diventate croste.

Dopo l’esposizione alla varicella

Ai soggetti a rischio elevato di complicanze e a coloro che sono stati esposti a malati di varicella possono venire somministrati anticorpi contro il virus (immunoglobuline anti-varicella-zoster). Tali soggetti includono:

  • Persone con leucemia o con sistema immunitario compromesso

  • Donne in gravidanza che non hanno mai contratto la varicella né ricevuto il vaccino

  • Neonati la cui madre ha sviluppato la varicella 5 giorni prima o 2 giorni dopo il parto

Il trattamento con le immunoglobuline anti-varicella-zoster può prevenire l’infezione o ridurne la gravità.

In caso di esposizione alla varicella di persone sane non vaccinate, la vaccinazione entro i 3-5 giorni successivi può aiutare a prevenire la varicella o a ridurne la gravità.

Trattamento della varicella

  • Per le persone con sintomatologia lieve, misure per alleviare i sintomi

  • Per le persone a rischio di sintomatologia da moderata a grave, farmaci antivirali

Le forme lievi di varicella nei bambini richiedono solo il trattamento dei sintomi. Garze umide applicate sulla superficie cutanea aiutano a calmare il prurito, a volte intenso, e a prevenire il grattamento, che può allargare l’infezione e provocare cicatrici. Per il rischio di infezioni batteriche, occorre lavarsi spesso con acqua e sapone, tenere le mani pulite e le unghie tagliate corte per ridurre al minimo il grattamento e tenere gli indumenti puliti e asciutti. Se il prurito è grave, possono essere prescritti farmaci che alleviano il prurito, come gli antistaminici, per via orale. Anche i bagni di farina d’avena colloidale possono essere utili.

Se si sviluppa un’infezione batterica, potrebbero essere necessari gli antibiotici.

I medici di solito prescrivono farmaci antivirali, come aciclovir, valaciclovir e famciclovir (vedere la tabella Alcuni farmaci antivirali per le infezioni da herpesvirus), per via orale ad alcuni soggetti sani a rischio di malattia da moderata a grave, incluse le persone:

  • Di età pari o superiore a 12 anni (pari o superiore a 18 anni per famciclovir)

  • Con patologie cutanee come l’eczema

  • Con malattie polmonari croniche

Per i soggetti di età superiore a 1 anno con sistema immunitario compromesso, è possibile prescrivere aciclovir per via endovenosa (e.v.).

I farmaci antivirali possono ridurre la gravità e la durata dei sintomi, e devono essere somministrati entro le 24 ore successive all’insorgere della malattia, ove possibile.

Dato che le donne in gravidanza sono ad alto rischio di complicanze gravi della varicella, alcuni specialisti consigliano di trattare le donne incinte che hanno contratto la varicella con aciclovir o valaciclovir.