Pianto nei bambini

DiDeborah M. Consolini, MD, Thomas Jefferson University Hospital
Reviewed ByAlicia R. Pekarsky, MD, State University of New York Upstate Medical University, Upstate Golisano Children's Hospital
Revisionato/Rivisto mar 2025 | Modificata mag 2025
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Visualizzazione l’educazione dei pazienti

Tutti i lattanti e i bambini piccoli piangono come forma di comunicazione; è l'unico mezzo che hanno per esprimere un bisogno. Così, la maggior parte dei pianti è in risposta alla fame, al disagio (p. es., un pannolino bagnato), o la separazione, e cessa quando le esigenze sono soddisfatte (p. es., per l'alimentazione, per il cambio del pannolino, per le coccole). Questo pianto è normale e tende a diminuire in durata e frequenza dopo i 3 mesi di vita. Tuttavia, il pianto che persiste dopo i tentativi di rispondere ai bisogni di routine e gli sforzi per consolare o che si prolunga in relazione alla linea di base del bambino devono essere esaminati per identificare una causa specifica.

Eziologia del pianto nei bambini

La causa del pianto è

  • Organica nel < 5%

  • Funzionale nel 95%

Una causa non organica comune di pianto è la colica. La colica è un pianto eccessivo che si verifica nei lattanti ≤ 4 mesi di vita senza alcuna causa organica identificabile e che si verifica almeno 3 h/die > 3 giorni/settimana per > 3 settimane.

Organica

Le cause organiche del pianto, benché rare, devono sempre essere prese in considerazione. Le cause da ipotizzare sono classificate come cardiache, gastrointestinali, infettive e traumatiche (vedi tabella Alcune cause di pianto nei bambini). Tra queste, le potenziali minacce vitali comprendono insufficienza cardiaca, invaginazione, volvolo, meningite (vedi anche Meningite batterica nei neonati di età superiore ai 3 mesi e Meningiti batteriche neonatali), e lesioni, in particolare sanguinamento endocranico da trauma cranico.

Tabella
Tabella

Valutazione del pianto nei bambini

Anamnesi

L'anamnesi della malattia attuale si concentra sull'insorgenza del pianto, sulla durata, sulla risposta ai tentativi di consolamento e sulla frequenza o unicità degli episodi. Ai genitori deve essere chiesto di eventi associati o condizioni, comprese le vaccinazioni recenti, i traumi (p. es., le cadute), l'interazione con un fratello, le infezioni, l'uso di droghe/farmaci, e il rapporto del pianto con alimentazioni e le defecazioni.

La rassegna dei sistemi si focalizza sui sintomi di patologie causali, come stipsi, diarrea, vomito, inarcamento della schiena, evacuazioni esplosive e feci sanguinolente (disturbi gastrointestinali); febbre, tosse, respiro sibilante, congestione nasale e difficoltà respiratoria (infezione respiratoria); e dolore apparente (trauma).

L'anamnesi patologica remota richiama l'attenzione a precedenti episodi di pianto e condizioni che possono potenzialmente predisporre al pianto (p. es., anamnesi di malattie cardiache, ritardo dello sviluppo).

Esame obiettivo

L'esame inizia con una revisione dei segni vitali, in particolare per febbre e tachipnea, nonché una revisione dei parametri di crescita. L'osservazione iniziale valuta il lattante o il bambino alla ricerca di segni di letargia o di distress e nota come i genitori interagiscono con il bambino.

Il neonato o un bambino viene spogliato e monitorato per segni di distress respiratorio (p. es., rientramenti intercostali sovraclaveari e sottocostali, cianosi). L'intera superficie corporea è ispezionata alla ricerca di edema, di ecchimosi e di abrasioni.

L'esame auscultatorio si concentra sui segni di infezione delle vie respiratorie (p. es., respiro sibilante, rantoli, riduzione del murmure) e la compromissione cardiaca (p. es., tachicardia, galoppo, soffio olosistolico, click sistolico). L'addome è palpato alla ricerca di segni di dolorabilità. Il pannolino viene rimosso per l'esame dei genitali e dell'ano per cercare segni di torsione testicolare (p. es., scroto rosso ecchimotico, dolore alla palpazione), tourniquet di capelli sul pene, ernia inguinale (p. es., gonfiore nella regione inguinale o nello scroto), ragadi anali e trauma.

Le estremità vengono esaminate per segni di frattura (p. es., gonfiore, eritema, dolorabilità, dolore con il movimento passivo). Le dita delle mani e dei piedi sono controllate alla ricerca di tourniquet di capelli.

Le orecchie sono esaminate per eventuali traumi (p. es., sangue nel canale o dietro la membrana timpanica) o infezioni (p. es., membrana timpanica rossa, rigonfia). Le cornee sono colorate con fluoresceina ed esaminate alla luce blu per escludere un'abrasione corneale, e i fondi sono esaminati con un oftalmoscopio per i segni dell'emorragia. (Se si sospettano emorragie retiniche, è consigliato l'esame da parte di un oftalmologo.) L'orofaringe è esaminata alla ricerca di segni di candida o abrasioni orali. Il cranio viene palpato delicatamente per segni di frattura e la fontanella anteriore viene esaminata.

Segni d'allarme

I seguenti reperti destano una particolare preoccupazione:

  • Sindrome da distress respiratorio

  • Ecchimosi ed abrasioni

  • Estrema irritabilità

  • Febbre ed inconsolabilità

  • Febbre in un lattante di 8 settimane di età

Interpretazione dei reperti

È d'obbligo una grande prudenza quando si valuta un pianto. I timori dei genitori sono una variabile importante. Se i timori sono elevati, il medico deve stare allerta anche quando non sono presenti reperti conclusivi, poiché i genitori potrebbero reagire a variazioni piccole ma significative. Viceversa, un livello di implicazione dei genitori molto basso, in particolare se vi è una carenza di interazione dei genitori con il bambino, può indicare un problema familiare o un'incapacità di valutare e di gestire le necessità del bambino. Incoerenze tra l'anamnesi e le manifestazioni cliniche del bambino devono sollevare il sospetto di un maltrattamento/abuso.

È utile distinguere l'area generale interessata. Per esempio, con la febbre, l'eziologia più probabile è infettiva; un distress respiratorio senza febbre indica una possibile eziologia o dolore cardiaco. Anomalie nell'anamnesi relativa alle feci, o un dolore addominale durante l'esame obiettivo sono compatibili con un'eziologia gastrointestinale. Segni specifici spesso suggeriscono determinate cause (vedi tabella Alcune cause di pianto).

La tempistica è anche utile. Un pianto che è stato intermittente per un certo numero di giorni è meno preoccupante di un pianto improvviso e costante. È utile definire se il pianto si verifica in un particolare momento del giorno o della notte. Per esempio, la recente insorgenza di pianto notturno in un lattante o bambino altrimenti felice e sano può essere compatibile con l'ansia da separazione o problemi associati al sonno.

Anche le caratteristiche del pianto sono rivelatrici. I genitori spesso possono distinguere un pianto dal carattere doloroso rispetto a un capriccio o uno spavento. È anche importante determinare il livello di acutezza. Un neonato o un bambino inconsolabile desta più preoccupazione di un neonato o un bambino che appare sano e consolabile in ufficio.

Esami

I test sono diretti alla causa sospetta (vedi tabella Alcune cause di pianto), e si presta particolare attenzione ai rischi vitali, a meno che l'anamnesi e l'esame obiettivo non siano sufficienti per porre la diagnosi. Quando i reperti clinici sono pochi o assenti e non è indicato immediatamente alcun esame, sono adeguate una sorveglianza e una rivalutazione stretta.

Trattamento del pianto nei bambini

Si deve trattare la patologia organica di base. Il supporto e l'incoraggiamento sono importanti per i genitori quando il lattante o il bambino non presenta in modo evidente una patologia di base. Fasciare un neonato nel primo mese di vita può essere utile. Tenere in braccio un neonato o un bambino è utile per diminuire la durata del pianto.

È anche utile incoraggiare i genitori, se si sentono frustrati, ad allontanarsi dal bambino che piange e lasciarlo in un ambiente sicuro per alcuni minuti. Educare i genitori e "dare il permesso" di prendere una pausa sono utili nel prevenire gli abusi. Fornire delle risorse dei servizi di sostegno a genitori che sembrano sopraffatti può prevenire problemi futuri.

Punti chiave

  • Il pianto fa parte del normale sviluppo ed è più frequente nei primi 3 mesi di vita.

  • Un pianto eccessivo con cause organiche deve essere differenziato dalla colica.

  • Meno del 5% dei pianti ha una causa organica.

  • I genitori possono aver bisogno di supporto perché il pianto è piuttosto frustrante per loro.

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