Morbillo

(Rubeola; morbillo dei 9 giorni)

DiBrenda L. Tesini, MD, University of Rochester School of Medicine and Dentistry
Revisionato/Rivisto lug 2021
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I fatti in Breve

Il morbillo è un’infezione virale altamente contagiosa che genera vari sintomi e un’eruzione cutanea caratteristica.

  • È causato da un virus.

  • e fra i sintomi vi sono febbre, rinorrea, tosse secca, irritazione degli occhi ed eruzione cutanea arrossata e pruriginosa.

  • La diagnosi si basa sui sintomi tipici e sulla caratteristica eruzione cutanea.

  • Sebbene la maggioranza dei bambini guarisca, occasionalmente il morbillo può essere letale o provocare danno cerebrale.

  • La vaccinazione di routine può prevenire l’infezione.

  • Il trattamento mira ad attenuare i sintomi.

Prima dell’ampia diffusione della vaccinazione, il morbillo si verificava in epidemie ogni 2-3 anni, in particolare fra i bambini in età prescolare e scolare. Piccoli focolai localizzati si verificavano durante gli altri anni. Il morbillo è ancora diffuso in altri Paesi. A livello mondiale, ogni anno il morbillo colpisce circa 10 milioni di persone e causa circa 100.000-200.000 decessi, prevalentemente fra i bambini. Grazie alle vaccinazioni pediatriche di routine, negli Stati Uniti il morbillo è raro. Dal 2000 al 2007, ai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) sono stati riferiti solamente 63 casi all’anno, Tuttavia, nel 2019, ai CDC sono stati segnalati 1.282 casi di morbillo. Si tratta del più alto numero riportato dal 1992. Questo incremento è il risultato della riduzione del numero di bambini vaccinati contro il morbillo a causa dei genitori che lo rifiutano e della diffusione dell’infezione trasmessa da viaggiatori o immigrati provenienti da regioni in cui il morbillo è più comune. Le infezioni trasmesse da viaggiatori o immigrati si verifica soprattutto nei luoghi in cui convivono molte persone (come i campus dei college) o nelle comunità che limitano intenzionalmente il contatto con persone esterne (come le comunità ebraiche ortodosse, gli amish e i mennoniti). Nel 2020, negli Stati Uniti sono stati segnalati solo 13 casi durante la pandemia mondiale di COVID-19.

Una donna che ha avuto il morbillo o ha ricevuto il vaccino trasmette l’immunità (sotto forma di anticorpi) al feto durante la gravidanza. L’immunità dura per quasi tutto il primo anno di vita. Successivamente, però, il rischio di contagio è elevato se il bambino non effettua la vaccinazione. Chi ha avuto il morbillo sviluppa immunità e generalmente non lo può contrarre di nuovo.

I bambini contraggono il morbillo respirando le goccioline di saliva emesse tramite colpi di tosse da una persona infetta. Circa il 90% delle persone non immuni al morbillo sviluppa la malattia dopo avere avvicinato una persona infetta. Il morbillo è contagioso da diversi giorni prima della comparsa dell’eruzione cutanea e per molti giorni a seguire.

Sintomi del morbillo

I sintomi del morbillo iniziano da 7 a 14 giorni dopo che è stata contratta l’infezione. Il bambino infetto presenta inizialmente febbre, rinorrea, tosse secca e arrossamento degli occhi. Talvolta, diventa fotosensibile. Prima della comparsa dell’eruzione cutanea, delle macchioline di color rosso brillante con un puntino centrale bianco o bluastro (macchie di Koplik) possono comparire all’interno della bocca. Queste macchioline assomigliano a dei granelli di sabbia. Quindi il bambino sviluppa mal di gola.

Macchie di Koplik
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Sono macchioline di color rosso brillante con un puntino centrale bianco o bluastro, che assomigliano a dei granelli di sabbia. Possono svilupparsi ovunque nel cavo orale in soggetti affetti da morbillo.
Immagini per gentile concessione della Public Health Image Library dei Centers for Disease Control and Prevention.

Una leggera eruzione cutanea pruriginosa si sviluppa da 3 a 5 giorni dopo i sintomi iniziali. L’eruzione cutanea inizia davanti e sotto le orecchie e ai lati del collo nella forma di zone rosse, piatte e irregolari che diventano presto rilevate. Nel giro di 1-2 giorni l’eruzione si diffonde a tronco, braccia, palmi delle mani, gambe e piante dei piedi cominciando a scomparire dal volto.

Esantema del morbillo
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L’immagine mostra l’eruzione cutanea causata dal morbillo.
Immagine per gentile concessione della Public Health Image Library dei Centers for Disease Control and Prevention.

Al culmine della malattia, il bambino è molto malato e sviluppa un’infiammazione agli occhi (congiuntivite); l’eruzione cutanea è diffusa e la temperatura corporea può superare i 40 °C. Nel giro di 3-5 giorni, la temperatura corporea scende, il bambino inizia a sentirsi meglio e l’eruzione cutanea a regredire.

Complicanze del morbillo

L’infezione cerebrale (vedere encefalite) si verifica in circa in 1 bambino su 1.000-2.000 bambini affetti da morbillo. Si manifesta con febbre alta, mal di testa, convulsioni e coma, solitamente da 2 giorni a 2 settimane dopo la comparsa dell’eruzione cutanea. La malattia può essere breve e regredire in 1 settimana circa oppure prolungata e portare a danno cerebrale o morte.

La polmonite causata dall’infezione del morbillo a livello polmonare colpisce circa il 5% dei soggetti e nei bambini è una comune causa di morte. Talvolta, la polmonite è causata dai batteri e non dal virus del morbillo.

Il sanguinamento eccessivo si può verificare dopo che l’infezione da morbillo si è risolta poiché i livelli di tossine nel sangue del soggetto si sono abbassati (trombocitopenia). Spesso il soggetto accusa la formazione di ecchimosi a livello epidermico e un leggero sanguinamento, che occasionalmente può essere grave.

Durante l’infezione possono insorgere temporanea infiammazione del fegato (epatite) e diarrea.

La panencefalite subacuta sclerosante è una complicanza rara del morbillo che causa danno cerebrale e decesso, spesso con anni di progressivo deterioramento cerebrale.

Diagnosi di morbillo

  • Valutazione medica

La diagnosi di morbillo si basa sui sintomi tipici, sulle macchie di Koplik e sull’eruzione cutanea caratteristica.

Gli esami del sangue per identificare il virus vengono eseguiti principalmente per documentare i casi a scopi di pubblica sanità, in modo che le autorità sanitarie possano tentare di limitarne la ricorrenza mitigandone la diffusione.

Prognosi del morbillo

Nei bambini sani e ben nutriti il morbillo generalmente non è grave. Tuttavia, persino negli Stati Uniti, muoiono circa 2 bambini infetti da morbillo su 1.000. A livello mondiale, ogni anni circa 100.000-200.000 soggetti muoiono a causa del morbillo, soprattutto bambini. La denutrizione e la carenza di vitamina A possono aumentare il rischio di morte delle persone contagiate dal morbillo.

Prevenzione del morbillo

  • Vaccino anti-morbillo

Il vaccino anti-morbillo, uno dei vaccini pediatrici di routine, è somministrato fra i 12 e i 15 mesi di vita ma può essere dato anche ai bambini di soli 6 mesi durante le epidemie o prima di un viaggio all’estero. Una seconda dose viene somministrata tra i 4 e i 6 anni d’età. I bambini vaccinati a meno di un anno d’età devono prendere altre due dosi dopo aver compiuto il primo anno. Il vaccino in uso è di tipo combinato e contiene il vaccino contro il morbillo, la parotite, la rosolia (MPR) e talvolta anche quello contro la varicella. Il vaccino anti-morbillo non esiste più in forma autonoma. In alcuni bambini, il vaccino causa febbre lieve ed eruzione cutanea, senza renderli contagiosi. Il vaccino non causa autismo (vedere Vaccino anti-morbillo-parotite-rosolia e autismo).

I bambini (e gli adulti) esposti al morbillo e non immunizzati possono essere protetti dalla vaccinazione entro 3 giorni dall’esposizione. Alle persone eventualmente esposte al morbillo che non possono ricevere il vaccino (ad esempio le donne in gravidanza, le persone affette da alcuni tipi di tumore o da tubercolosi non trattata e con malattie gravi o un sistema immunitario indebolito) viene invece somministrata immunoglobulina come protezione.

Trattamento del morbillo

  • Vitamina A

  • Farmaci per ridurre la febbre

Non esiste un trattamento specifico per il morbillo. Ai bambini affetti da morbillo i medici somministrano vitamina A, poiché la vitamina A ha dimostrato di ridurre il numero dei decessi e delle malattie gravi prodotte dal morbillo nei Paesi in cui la carenza di vitamina A è comune.

I bambini malati di morbillo devono stare al caldo e in un ambiente confortevole.

Paracetamolo o ibuprofene possono essere utili per ridurre la febbre.

Se si sviluppa un’infezione batterica, è necessaria una terapia antibiotica.