Il COVID-19 è una patologia respiratoria acuta che può essere lieve o grave ed è causato da un coronavirus denominato SARS-CoV-2.
Risorse sull’argomento
I sintomi del COVID-19 variano significativamente.
Per diagnosticare un’infezione da virus del COVID-19 possono essere utilizzati due tipi di test.
Devono essere adottate misure per prevenire l’infezione, in particolare la vaccinazione.
Il trattamento il COVID-19 dipende dalla gravità della malattia e dalla probabilità che il soggetto sviluppi malattia grave.
I primi casi di COVID-19 sono stati segnalati alla fine del 2019; da allora la malattia si è ampiamente diffusa in tutto il mondo. Per informazioni aggiornate sul numero di casi e di decessi, vedere Centers for Disease Control and Prevention: COVID Data Tracker (CDC: monitoraggio dei dati sul COVID) e il Dashboard sul coronavirus (COVID-19) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il coronavirus che causa il COVID-19 è chiamato SARS-CoV-2. È correlato al coronavirus che causa la SARS, dal quale differisce però leggermente.
I determinanti sociali della salute (ovvero le condizioni nei luoghi in cui le persone nascono, vivono, studiano, lavorano e trascorrono il tempo libero) influiscono su un’ampia gamma di rischi ed esiti sanitari, come l’esposizione all’infezione da virus SARS-CoV-2, forme gravi di COVID-19 e morte, nonché sull’accesso a test, vaccinazioni e terapie. Negli Stati Uniti, all’apice della pandemia i tassi di casi, ricoveri ospedalieri e decessi legati al COVID-19 erano più elevati in alcune minoranze razziali ed etniche, tra cui gli afroamericani, gli ispanici o i latini, i nativi americani e i nativi dell’Alaska.
La maggior parte dei virus, compreso il virus SARS-CoV-2, evolve e ne emergono nuove varianti. Le varianti potenzialmente più trasmissibili, che hanno maggiori probabilità di causare malattia grave o più difficili da trattare o da individuare, sono classificate come varianti di preoccupazione (Variant of Concern o VOC) e sono comunemente indicate con una lettera dell’alfabeto greco. Le varianti dominanti negli Stati Uniti e in gran parte del mondo sono Alfa, Beta, Delta e Omicron. La variante Omicron è la variante più comune al mondo dal marzo 2022, con sottovarianti Omicron più recenti e maggiormente trasmissibili che stanno sostituendo la Omicron originale.
Trasmissione del COVID-19
Il COVID-19 si trasmette principalmente da persona a persona attraverso le goccioline respiratorie che vengono prodotte quando un soggetto infetto tossisce, starnutisce, canta, fa attività fisica o parla. Il virus si diffonde attraverso grosse goccioline respiratorie in grado di percorrere brevi distanze e aerosol di piccole particelle respiratorie che possono rimanere nell’aria per diverse ore e percorrere distanze più lunghe (fino a circa 2 metri) prima di essere inalate.
In generale, più da vicino e più lunga è l’interazione con un soggetto infetto, maggiore è il rischio di diffusione del virus. Fattori come la distanza da una persona infetta, la durata di tempo in presenza di una persona infetta, la dimensione dello spazio aereo e la direzione e la velocità del flusso d’aria possono contribuire a questo rischio. Le persone possono anche contrarre l’infezione COVID-19 toccando qualcosa su cui è presente il virus e poi toccandosi la bocca, il naso o gli occhi.
Il virus viene solitamente trasmesso da un soggetto con sintomi dell’infezione, ma può essere trasmesso da persone prima che queste manifestino i sintomi (presintomatiche) e anche da persone che sono infette ma non sviluppano mai i sintomi (asintomatiche).
Le situazioni ad alto rischio di trasmissione comprendono le strutture abitative collettive (ad esempio case di riposo o altre strutture di lungodegenza, collegi, prigioni, navi) e gli ambienti affollati e scarsamente ventilati (come funzioni religiose al chiuso, palestre, bar, night club, ristoranti al chiuso e strutture per il confezionamento della carne). Anche i residenti delle case di riposo sono ad alto rischio di sviluppare malattia grave, a causa dell’età e dei disturbi medici sottostanti.
Anche grandi eventi al chiuso, come riunioni o matrimoni, sono stati associati a tassi di trasmissione elevati. Questi sono stati chiamati eventi di super diffusione e possono determinare alti tassi di infezione a causa del vasto numero di persone fisicamente vicine tra loro in assenza di un flusso d’aria o una ventilazione adeguati.
I test virali nei soggetti con COVID-19 possono rimanere positivi per almeno 3 mesi, indipendentemente dai sintomi. Tuttavia, anche i soggetti con sintomi persistenti generalmente non sono considerati infettivi dopo 10 giorni di malattia.
Sintomi del COVID-19
Nei soggetti con COVID-19 i sintomi variano e possono includere:
Febbre
Tosse
Mal di gola
Congestione nasale o rinorrea
Difficoltà respiratoria o respiro affannoso
Brividi, anche accompagnati da forti tremori
Recente perdita dell’olfatto o del gusto
Affaticamento
Dolore muscolare
Cefalea
Nausea o vomito
Diarrea
I sintomi, se presenti, solitamente compaiono da 2 a 10 giorni (periodo di incubazione) dopo aver contratto l’infezione. Nel caso della variante Omicron i sintomi solitamente compaiono in soli 2-4 giorni. Molti soggetti infetti sono asintomatici o presentano solo una malattia lieve.
Nei soggetti con COVID-19 il rischio di malattia grave e decesso aumenta
Con l’età
Nei fumatori o negli ex-fumatori
In presenza di altre patologie gravi, come i tumori o le malattie cardiache, polmonari, renali o epatiche croniche, l’anemia falciforme, il diabete, l’obesità o i disturbi che determinano una compromissione immunitaria
Il rischio di malattia grave e di decesso diminuisce nei soggetti che sono vaccinati contro il COVID-19.
Complicanze
Oltre alle malattie respiratorie che possono essere gravi e portare alla morte, altre gravi complicanze includono
Disturbi cardiaci, tra cui aritmie, patologie del muscolo cardiaco e lesione cardiaca acuta
Disturbi della coagulazione compresi coaguli di sangue nei vasi sanguigni piccoli e grandi e sanguinamento
Sindrome di Guillain-Barré (rara)
Una rara complicazione chiamata sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini (multi-system inflammatory syndrome in children, MIS-C) che può essere collegata a COVID-19 è stata segnalata nei bambini. I sintomi possono essere simili a una rara malattia che prende il nome di sindrome di Kawasaki e includono febbre, dolore addominale ed eruzione cutanea. La vaccinazione aiuta a proteggere contro lo sviluppo di MIS-C. Una complicanza simile è stata segnalata in adulti giovani e di mezza età (sindrome infiammatoria multisistemica negli adulti [multisystem inflammatory syndrome in adults, MIS-A]).
Alcuni soggetti con COVID-19 sviluppano long COVID. Il long COVID è definito come una condizione cronica che si verifica dopo l’infezione da SARS-CoV-2 ed è presente per almeno 3 mesi. La long COVID presenta un’ampia gamma di sintomi o condizioni che possono migliorare, peggiorare o continuare. Il long COVID si osserva più spesso nei soggetti con COVID-19 grave, ma chiunque contragga il COVID-19 può svilupparlo, compresi i bambini (vedere anche Centers for Disease Control and Prevention [CDC]: Long COVID).
Diagnosi del COVID-19
Analisi per identificare il virus
I medici sospettano un caso di COVID-19 quando osservano nelle persone i sintomi dell’infezione. Un recente contatto stretto con qualcuno che è affetto da COVID-19 aumenta le probabilità di infezione. I soggetti che temono di poter essere affetti da COVID-19 devono contattare il proprio medico prima di sottoporsi al test e dell’arrivo in ospedale, affinché possano essere prese le precauzioni appropriate.
I seguenti soggetti devono essere sottoposti al tampone per COVID-19 (vedere anche Tamponi per COVID-19):
soggetti con sintomi di COVID-19
soggetti che sono stati a stretto contatto con una persona affetta da COVID-19, ma sono asintomatici: fare il tampone almeno 5 giorni dopo l’esposizione; si raccomanda di indossare una mascherina fino al ricevimento di un risultato negativo del tampone
persone alle quali è richiesto di effettuare il tampone per motivi scolastici, lavorativi, in ambito sanitario o per obblighi governativi
le persone che hanno preso parte ad attività che mettono a maggior rischio di contrarre il COVID-19, come partecipare a grandi eventi sociali o trovarsi in ambienti chiusi affollati senza l’uso corretto e costante di mascherine, possono volersi sottoporre al tampone.
Per diagnosticare l’infezione COVID-19 possono essere utilizzati due tipi di test:
Test di amplificazione degli acidi nucleici (nucleic acid amplification test, NAAT)
Test antigenici
Esistono diversi tipi di NAAT. I test basati sulla reazione a catena della polimerasi-trascrittasi inversa in tempo reale (real-time reverse transcriptase–polymerase chain reaction, RT-PCR), spesso chiamati semplicemente test PCR, sono il tipo di NAAT che ha la massima sensibilità e specificità, vale a dire che sono più accurati e quindi sono il test iniziale preferito per il COVID-19. I test RT-PCR possono essere eseguiti sulle secrezioni delle vie respiratorie superiori e inferiori (campioni ottenuti da tamponi nasali o orali o dalla saliva) per identificare il virus. È necessario seguire attentamente le istruzioni del test.
I tamponi antigenici possono essere eseguiti a casa o in ambito sanitario, ma sono generalmente meno accurati dei NAAT, compresi i test RT-PCR. (Vedere anche FDA: At-Home COVID-19 Antigen Tests-Adottare misure per ridurre il rischio di risultati falsi negativi [FDA: tamponi antigenici per COVID-19 rapidi a domicilio: misure per ridurre il rischio di risultati falsi negativi].) Pertanto, può essere necessario confermare alcuni risultati del tampone antigenico (ad esempio un tampone negativo in un soggetto sintomatico) con una RT-PCR o un altro NAAT. Molti kit di tamponi antigenici raccomandano inoltre di ripetere il test nell’arco di diversi giorni per aumentare la probabilità di rilevare un’infezione. Inoltre, alcuni test potrebbero non rilevare la variante Omicron o altre varianti emergenti (vedere FDA: SARS-CoV-2 Viral Mutations: Impact on COVID-19 Tests [FDA: mutazioni virali del SARS-CoV-2: impatto sui tamponi per COVID-19]).
Un altro tipo di esame è chiamato test anticorpale. I test anticorpali (chiamati anche test sierologici) non vengono utilizzati per diagnosticare le infezioni in corso. I test anticorpali aiutano a determinare se il soggetto è stato precedentemente infettato, il che è importante per rintracciare i casi e studiare il virus.
Trattamento del COVID-19
Farmaci per alleviare la febbre e i dolori muscolari
Talvolta, per i soggetti con malattia da lieve a moderata ad alto rischio di malattia grave: combinazione nirmatrelvir/ritonavir, remdesivir (breve ciclo), molnupiravir
Per la malattia grave: remdesivir, desametasone, immunomodulatori
Il trattamento il COVID-19 dipende dalla gravità della malattia e dalla probabilità che il soggetto sviluppi malattia grave.
In caso di malattia lieve, spesso è sufficiente il riposo a casa. Il paracetamolo o i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene, possono essere assunti per alleviare febbre e dolori muscolari. Malgrado alcuni timori iniziali di carattere aneddotico, non esistono evidenze scientifiche che l’uso di FANS peggiori il COVID-19. Allo stesso modo, non esistono evidenze scientifiche che i soggetti con COVID-19 debbano smettere di assumere certi farmaci antipertensivi: gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori) o i bloccanti del recettore dell’angiotensina (ARB).
In caso di malattia più grave, per alcuni soggetti è necessario il ricovero con un trattamento che potrebbe includere l’ossigenoterapia o la ventilazione meccanica.
Per i soggetti con COVID-19 grave o i soggetti ad alto rischio di progressione a malattia grave, si raccomandano alcuni farmaci e altre terapie. Per esempio, per la malattia grave possono essere utilizzate alcune terapie immunomodulatorie (come tocilizumab, baricitinib o sarilumab). Si tratta di un campo in rapida evoluzione (vedere National Institutes of Health (NIH) COVID-19 Treatment Guidelines [Linee guida terapeutiche per il COVID-19 dei National Institutes of Health (NIH)] e Infectious Diseases Society of America (IDSA) Guidelines on the Treatment and Management of Patients with COVID-19 [Linee guida sul trattamento e la gestione dei pazienti con COVID-19 dell’Infectious Diseases Society of America (IDSA)]).
Mirmatrelvir/ritonavir è una combinazione antivirale assunta per via orale. Può essere utilizzato per trattare l’infezione da virus del COVID-19 da lieve a moderata di alcuni adulti e adolescenti ad alto rischio di progressione a COVID-19 grave, compresi il ricovero o il decesso. Non è autorizzato all’uso per più di 5 giorni consecutivi.
In alcuni soggetti i sintomi si ripresentano dopo l’uso di nirmatrelvir/ritonavir e i tamponi per il SARS-CoV-2 possono risultare nuovamente positivi, anche in soggetti asintomatici. Attualmente non è raccomandato alcun trattamento aggiuntivo, ma i soggetti devono isolarsi in caso di sintomi di rimbalzo o di tamponi positivi. (Vedere anche CDC: COVID-19 Rebound After Paxlovid Treatment [CDC: COVID-19 di rimbalzo dopo il trattamento con paxlovid.)
Remdesivir (un farmaco antivirale) per il trattamento di soggetti con COVID-19 selezionati. Remdesivir viene somministrato per via endovenosa. La durata raccomandata del trattamento va da 3 a 10 giorni. La combinazione che prevede remdesivir e il corticosteroide desametasone viene comunemente utilizzata nei soggetti ricoverati che necessitano di ossigenoterapia.
Molnupiravir è un farmaco antivirale assunto per via orale. Può essere utilizzato per trattare l’infezione da virus del COVID-19 da lieve a moderata in adulti non ricoverati ad alto rischio di progressione a COVID-19 grave, compresi il ricovero o il decesso, e per i quali opzioni terapeutiche alternative per il COVID-19 non sono disponibili o appropriate. Molnupiravir non è autorizzato all’uso per più di 5 giorni consecutivi. Non è consigliato durante la gravidanza.
Bamlanivimab/etesevimab, casirivimab/imdevimab, sotrovimab e bebtelovimab sono terapie a base di anticorpi monoclonali. Non sono efficaci contro la variante Omicron. Pertanto, la FDA ne sconsiglia l’uso per il trattamento del COVID-19, perché la variante Omicron è diventata la variante dominante negli Stati Uniti.
Anche le seguenti terapie NON sono raccomandate per il trattamento o la prevenzione del COVID-19:
Vilobelimab, un anticorpo monoclonale (non ancora raccomandato nelle linee guida cliniche)
Plasma ottenuto dal sangue di pazienti guariti
Terapia con immunoglobuline aspecifiche (IVIG) e cellule staminali mesenchimali
Terapie immunomodulatorie aggiuntive, tra cui interferoni, inibitori delle chinasi e inibitori dell’interleuchina
Azitromicina e farmaci antiretrovirali
Lopinavir/ritonavir (farmaci antiretrovirali per l’HIV)
Clorochina e idrossiclorochina (farmaci antimalarici)
Ivermectina (un farmaco antiparassitario): la FDA e altre organizzazioni hanno diramato avvertenze sulla tossicità derivante dall’uso non corretto di preparati a base di ivermectina destinati agli animali di grandi dimensioni (vedere FDA: Ivermectin and COVID-19 [FDA: ivermectina e COVID-19]).
Prevenzione del COVID-19
Vaccinazione
Il modo migliore per prevenire l’infezione, la malattia grave e il decesso per COVID-19 consiste nel mantenersi al passo con le vaccinazioni anti-COVID-19. Le persone non vaccinate hanno una probabilità più elevata di morire di COVID-19 rispetto alle persone vaccinate.
Per una discussione dettagliata dei vaccini approvati negli Stati Uniti, vedere Vaccino anti-COVID-19.
Diversi vaccini anti-COVID-19 sono attualmente in uso in tutto il mondo. Per maggiori informazioni sulle approvazioni di vaccini a livello globale e sulle sperimentazioni cliniche, consultare la risorsa COVID-19 vaccine tracker and landscape (Monitoraggio e panorama dei vaccini anti-COVID-19) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Seguire le raccomandazioni per la vaccinazione è molto importante per la salute, non solo a livello individuale e familiare, ma anche di tutta la popolazione della comunità in cui si vive.
I CDC raccomandano alle persone di età pari o superiore a 6 mesi di fare il vaccino anti-COVID-19 aggiornato 2023-2024 per proteggersi dalla malattia COVID-19 grave. I CDC raccomandano inoltre agli adulti di età pari o superiore a 65 anni di ricevere un’ulteriore dose del vaccino anti-COVID-19 aggiornato 2023-2024 (vedere CDC: Older Adults Now Able to Receive Additional Dose of Updated COVID-19 Vaccine [CDC: Gli anziani possono ora ricevere una dose aggiuntiva di vaccino anti-COVID-19 aggiornato]). I vaccini sono prodotti da Pfizer-BioNTech, Moderna o Novavax. I vaccini aggiornati 2023-2024 sono mirati alla variante Omicron XBB.1.5 e sostituiscono i vaccini utilizzati in precedenza. Vedere CDC: Stay Up to Date with COVID-19 Vaccines [CDC: Rimanere al passo con i vaccini anti-COVID-19] per maggiori informazioni sui produttori e sul numero di dosi raccomandate in base all’età, alla storia vaccinale precedente e allo stato di immunocompromissione.
Uso di mascherine e altre misure di routine
Oltre a rimanere al passo con i nuovi vaccini anti-COVID-19, è possibile evitare di esporsi al virus lavandosi spesso le mani, indossando mascherine, mantenendo una buona distanza sociale dalle altre persone, evitando luoghi scarsamente ventilati e affollati e adottando altre misure raccomandate dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC).
I CDC raccomandano alle seguenti persone di indossare una mascherina ben aderente, che copra sia la bocca sia il naso (vedere CDC: Masks and Respiratory Viruses Prevention [CDC: mascherine e prevenzione dei virus respiratori]):
Persone in comunità dove i virus respiratori stanno causando molte malattie.
Persone che sono state esposte o frequentano soggetti recentemente esposti a un virus respiratorio, malati o in fase di guarigione.
Persone o altri nella loro cerchia che presentano fattori di rischio di malattia grave.
Oltre a seguire le raccomandazioni dei CDC, l’obbligo di mascherina può essere prescritto da leggi o norme locali, oppure da regolamenti o linee guida aziendali o vigenti sul luogo di lavoro, e può variare in base allo stato vaccinale. Le persone che presentano un maggior rischio di malattia grave o convivono con qualcuno a maggior rischio potrebbero scegliere di indossare una mascherina indipendentemente da qualsiasi obbligo in materia. Le persone a maggior rischio di malattia grave sono ad esempio quelle non vaccinate, con un sistema immunitario compromesso, con una patologia sottostante, in gravidanza o che hanno partorito da poco e i soggetti di età superiore ai 65 anni (vedere Fattori di rischio di malattia grave a causa dei virus respiratori). Tipi diversi di mascherine forniscono livelli di protezione diversi, tra cui (in ordine crescente di protezione): mascherine in tessuto multistrato, mascherine chirurgiche multistrato e mascherine KN95 e infine mascherine N95 (vedere CDC: Community Respirators and Marks [CDC: respiratori e mascherine di comunità]).
Oltre a rimanere al passo con le vaccinazioni e a indossare una mascherina, le seguenti misure aiutano a prevenire la diffusione del COVID-19 e di altri virus respiratori:
I soggetti con sintomi di COVID-19 devono valutare l’esecuzione di un tampone (vedere CDC: Testing and Respiratory Viruses [CDC: test e virus respiratori])
In caso di maggior rischio di COVID-19 molto grave, evitare i luoghi affollati e gli ambienti chiusi che non ricevono aria fresca dall’esterno (vedere CDC: Taking Steps for Cleaner Air for Respiratory Virus Prevention [CDC: Misure per un’aria più pulita per la prevenzione dei virus respiratori])
Mantenere una buona distanza sociale dalle altre persone, soprattutto se si è a maggior rischio di COVID-19 molto grave (vedere CDC: About Physical Distancing and Respiratory Viruses [CDC: Distanziamento fisico e virus respiratori])
Ove possibile, mantenere una buona distanza sociale tra una persona malata di COVID-19 e gli altri membri del nucleo domestico
Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi, soprattutto dopo essere andati in bagno, prima di mangiare e dopo essersi soffiati il naso, aver tossito o aver starnutito (vedere CDC: Hygiene and Respiratory Viruses Prevention [CDC: Igiene e prevenzione dei virus respiratori])
Utilizzare un disinfettante a base alcolica (almeno il 60% di alcol) per le mani se acqua e sapone non sono facilmente reperibili
Evitare di toccarsi gli occhi, il naso e la bocca se non ci si è lavati le mani
Restare a casa quando si è malati (vedere CDC: Preventing Spread of Respiratory Viruses When You’re Sick [CDC: Prevenzione della diffusione dei virus respiratori quando si è malati])
Tossire o starnutire coprendosi il naso e la bocca con un fazzoletto, quindi gettarlo nella spazzatura
Pulire e disinfettare oggetti e superfici che vengono toccati frequentemente con uno spray o una salvietta detergente normalmente utilizzati per la pulizia della casa
Monitorare la salute per possibili sintomi e misurare la temperatura se si sviluppano sintomi
Misure per i soggetti esposti o infetti
I soggetti asintomatici, ma che sono stati esposti (a stretto contatto) a una persona con infezione da virus del COVID-19 devono valutare l’esecuzione di un tampone almeno 5 giorni dopo l’esposizione (o prima se sviluppano sintomi). I soggetti esposti devono indossare una mascherina in presenza di altre persone fino a quando non risultano negativi al tampone. Vedere CDC: Testing and Respiratory Viruses (CDC: test e virus respiratori) per ulteriori informazioni su mascherine e tamponi dopo l’esposizione.
Alle persone con infezione da virus del COVID-19 si raccomandano l’isolamento e misure precauzionali, nel tentativo di limitare la diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2 (vedere CDC: Preventing Spread of Respiratory Viruses When You’re Sick [CDC: Prevenzione della diffusione dei virus respiratori quando si è malati]). I soggetti sintomatici devono rimanere a casa distanziandosi dagli altri. I soggetti possono tornare alle normali attività dopo 24 ore senza febbre (senza usare farmaci che riducono la febbre) e il miglioramento degli altri sintomi. Per altri 5 giorni dopo il miglioramento dei sintomi, devono indossare una mascherina in presenza di altre persone, sia nei luoghi pubblici sia in casa, e adottare altre precauzioni.
Ulteriori informazioni
Di seguito si riportano alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di tali risorse.