Panoramica sulla luce solare e sui danni cutanei

DiJulia Benedetti, MD, Harvard Medical School
Revisionato/Rivisto gen 2022
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La luce solare stimola la produzione di vitamina D, contribuisce a controllare alcune malattie cutanee croniche (quali la psoriasi) e provoca un senso di benessere. Tuttavia, luce solare può causare danni alla cute.

I danni non riguardano soltanto le dolorose ustioni solari, ma anche la formazione di rughe e altre alterazioni associate all’invecchiamento cutaneo (fotoinvecchiamento), cheratosi attinica, tumori cutanei e perfino reazioni allergiche e il peggioramento di certe malattie cutanee ( see page Reazioni da fotosensibilità).

Luce ultravioletta

La luce ultravioletta (UV), pur invisibile all’occhio umano, è la componente della luce solare che esercita i maggiori effetti sulla cute. La luce UV è classificata in tre tipi, in base alla sua lunghezza d’onda:

  • Ultravioletta A (UVA)

  • Ultravioletta B (UVB)

  • Ultravioletta C (UVC)

La luce UV (di tutti i tipi) danneggia l’acido desossiribonucleico (DNA, il materiale genetico del corpo) e, in definitiva, può causare il cancro. La luce UV ha anche effetti dannosi come l’invecchiamento precoce della pelle e la formazione di rughe. Anche le ustioni solari possono essere dovute alla luce UV, principalmente del tipo UVB. Non esiste un livello sicuro di luce UV.

La quantità di luce UV che raggiunge la superficie terrestre sta aumentando, soprattutto alle latitudini settentrionali. Questo aumento è dovuto all’assottigliamento dello strato di ozono nell’atmosfera superiore. L’ozono, una sostanza chimica presente in natura, blocca la maggior parte della luce UV, impedendole di raggiungere la superficie della terra. Le reazioni chimiche tra l’ozono e i clorofluorocarburi (sostanze chimiche contenute nelle bombolette spray e nei fluidi refrigeranti) stanno assottigliando la quantità di ozono nello strato protettivo.

La quantità di luce UV che raggiunge la superficie della terra varia anche in base ad altri fattori. La luce UV è più intensa tra le 10 e le 16, durante l’estate, e ad altitudini elevate o latitudini basse (come a livello dell’equatore). Il vetro, le nubi pesanti, il fumo e lo smog filtrano la maggior parte della luce UV, ma i raggi UV possono passare attraverso le nubi leggere, la nebbia e circa 30 centimetri di acqua limpida, causando potenzialmente gravi ustioni.

Protezione naturale

La pelle esposta alla luce UV, al fine di proteggersi da un eventuale danno, subisce alcune modifiche. L’epidermide (lo strato cutaneo superficiale) s’ispessisce, bloccando la luce UV. I melanociti (cellule che producono il pigmento cutaneo) aumentano la quantità di melanina, un pigmento di colore brunastro che scurisce la pelle, determinando l’abbronzatura. L’abbronzatura fornisce una certa protezione naturale contro la futura esposizione alla radiazione UV, infatti, la melanina assorbe l’energia della luce UV e aiuta a impedire che la luce danneggi le cellule cutanee e penetri in profondità nei tessuti. Altrimenti, l’abbronzatura non offre alcun beneficio per la salute. L’abbronzatura ottenuta per ragioni estetiche rappresenta un pericolo per la salute ( see sidebar L’abbronzatura è salutare?).

La sensibilità alla luce solare varia in rapporto alla quantità di melanina presente nella cute. Le persone con pelle scura possiedono più melanina e, pertanto, una maggiore protezione dagli effetti dannosi del sole. Tuttavia, sono anch’esse vulnerabili ai danni solari e agli effetti a lungo termine dell’esposizione alla luce UV.

La quantità di melanina presente nella cute di una persona dipende da fattori ereditari e dall’entità delle recenti esposizioni al sole. Alcune persone sono in grado di produrre grandi quantità di melanina in risposta alla luce UV, mentre altre ne producono pochissima. Gli individui con i capelli biondi o rossi sono particolarmente sensibili agli effetti a breve e a lungo termine dei raggi UV, in quanto non sono in grado di produrre abbastanza melanina. La melanina nella loro pelle può anche essere distribuita non uniformemente e causare lentiggini. Gli individui affetti da vitiligine presentano aree della pelle prive di pigmento. I soggetti affetti da albinismo possiedono poca melanina o non ne possiedono affatto.

Sapevate che...

  • Le persone con la pelle scura sono anch’esse vulnerabili ai danni solari e agli effetti a lungo termine dell’esposizione alla luce UV.

Tabella

Fotoinvecchiamento

L’esposizione alla luce solare porta a un invecchiamento prematuro della pelle. I danni cutanei causati dall’esposizione prolungata alla luce solare sono conosciuti come fotoinvecchiamento. L’esposizione alla luce UV causa la formazione di rughe, sottili e spesse, irregolarità della pigmentazione e grandi macchie simili alle efelidi chiamate lentiggini, conferisce alla carnagione un colorito giallastro e rende la trama della pelle coriacea e ruvida. Nonostante la maggiore vulnerabilità delle persone con carnagione chiara, in caso di esposizione significativa, ogni tipo di cute subisce delle modifiche.

Fotoinvecchiamento
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La cute invecchiata dall’esposizione alla luce solare è caratterizzata da rughe, sottili e spesse, irregolarità della pigmentazione e lentiggini (ampie macchie simili alle efelidi), è ruvida e presenta un colorito giallastro.
Immagine fornita dalla Dott.ssa Barbara A. Gilchrest.

Cheratosi attiniche

Le cheratosi attiniche sono neoformazioni precancerose causate dalla prolungata esposizione al sole. Queste neoformazioni solitamente sono di colore rosa o rosso, oppure, meno comunemente, grigio o marrone. Al tatto si percepiscono ruvide e squamose.

Le cheratosi seborroiche appaiono simili alle cheratosi attiniche. Possono comparire su aree della pelle non esposte alla luce solare, ma non sono di tipo precanceroso.

Cancro della pelle

Il rischio di neoformazioni cutanee precancerose e tumori cutanei, tra cui il carcinoma a cellule squamose, il carcinoma basocellulare e il melanoma maligno, è proporzionale al grado di esposizione al sole. Il cancro della pelle è particolarmente comune tra le persone che sono state largamente esposte alla luce solare, come i bambini e gli adolescenti, e tra coloro che sono continuamente esposti al sole nell’ambito della loro professione o delle loro attività ricreative (come gli atleti, gli agricoltori, gli allevatori, i marinai e coloro che prendono frequentemente il sole). Inoltre, l’esposizione ai raggi UV nei solarium/centri estetici aumenta il rischio di cancro della pelle e danni cutanei.

Trattamento

  • Prevenzione delle scottature solari

  • Per il fotoinvecchiamento, trattamenti applicati sulla pelle

Per minimizzare gli effetti dannosi del sole, è particolarmente importante evitare ulteriori esposizioni al sole e i lettini abbronzanti, indossare indumenti protettivi e applicare schermi solari (vedere Prevenzione delle ustioni solari). Il danno già esistente è difficilmente reversibile.

Le creme idratanti provocano il temporaneo rigonfiamento delle rughe e il trucco aiuta a nascondere le imperfezioni nel colore della pelle (come efelidi, macchie solari e lentiggini) e alcune rughe sottili. Tuttavia, la reversibilità delle rughe profonde e dei danni considerevoli alla cute richiede trattamenti significativi.

Fotoinvecchiamento

Vari trattamenti, come il peeling chimico, gli alfaidrossiacidi, le creme a base di tretinoina e la microablazione con laser, possono migliorare l’aspetto estetico delle pelli con danni cronici dovuti al sole.

Sebbene questi trattamenti possano migliorare l’aspetto delle alterazioni cutanee superficiali (per esempio rughe sottili, pigmentazione irregolare, colorazione giallastra o brunastra e ruvidità), sono molto meno efficaci sulle rughe profonde e sul danno cutaneo sostanziale.

Cheratosi attiniche

Per il trattamento delle cheratosi attiniche, vedere Cheratosi attiniche.

Cancro della pelle

Per il trattamento dei tumori cutanei, vedere Cancro della pelle.