La vitiligine è una perdita di melanociti che causa lo schiarimento di alcune zone della pelle.
Le zone di cute schiarita sono presenti su varie parti del corpo.
In generale, i medici basano la diagnosi sull’aspetto della pelle.
Le creme a base di corticosteroidi, altri farmaci o la fototerapia in aggiunta a farmaci di sensibilizzazione alla luce possono aiutare a ripigmentare la pelle, oppure, se necessario, si può ricorrere a innesti cutanei.
(Vedere anche Panoramica sulla pigmentazione della cute.)
Fino al 2% della popolazione soffre di vitiligine.
La causa della vitiligine è sconosciuta, ma è un disturbo della pigmentazione cutanea che potrebbe comportare un attacco da parte del sistema immunitario alle cellule che producono il pigmento cutaneo melanina (melanociti). La vitiligine può avere carattere familiare o si può sviluppare spontaneamente. Potrebbe verificarsi in concomitanza con certe altre malattie, ed è associata alle malattie autoimmuni (quando il corpo attacca i propri tessuti), tra le quali la malattia tiroidea è la più comune. È associata più strettamente alle patologie che rendono la tiroide iperattiva (ipertiroidismo, in particolare se causato dalla malattia di Graves) e a quelle che rendono la tiroide ipoattiva (ipotiroidismo, in particolare se causato dalla tiroidite di Hashimoto). Anche le persone affette da diabete, morbo di Addison e anemia perniciosa sono maggiormente predisposte alla comparsa di vitiligine. Comunque, la relazione tra questi disturbi e la vitiligine non è chiara.
Occasionalmente, la vitiligine si verifica dopo una lesione fisica della pelle, ad esempio in risposta a un’ustione da sostanze chimiche o a un’ustione solare. Chi ne è affetto potrebbe anche notare che la vitiligine viene scatenata da un episodio di stress emotivo.
Anche l’immunoterapia può scatenare la vitiligine (ad esempio per il melanoma).
Sintomi della vitiligine
In alcune persone compaiono una o due chiazze di vitiligine ben definite. In altre, le chiazze si manifestano su un’area vasta del corpo. Raramente, la vitiligine si verifica sulla maggior parte della superficie cutanea. Tali variazioni sono più evidenti nelle persone di pelle scura. Comunemente le zone affette sono il viso, le dita delle mani e dei piedi, i polsi, i gomiti, le ginocchia, le mani, la cresta tibiale, le caviglie, le ascelle, l’ano e l’area genitale, l’ombelico e i capezzoli. La cute affetta è estremamente predisposta alle ustioni solari. Le zone cutanee interessate dalla vitiligine producono anche peli di colore bianco, poiché i melanociti non sono più presenti nei follicoli piliferi.
Immagine fornita dal Dott. Thomas Habif.
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Diagnosi della vitiligine
Valutazione medica
La vitiligine si riconosce per il suo aspetto caratteristico. Spesso si esegue un esame con lampada di Wood per differenziarla meglio da altre cause di schiarimento della cute. Di rado, sono necessari ulteriori accertamenti, comprese le biopsie cutanee.
Trattamento della vitiligine
Crema contenente un corticosteroide e calcipotriene o a volte altre sostanze applicate sulla cute (terapia topica)
Fototerapia e psoraleni
Intervento chirurgico
Sbiancamento della cute non colpita
Non esiste alcuna cura per la vitiligine e la gestione della patologia può essere difficile. Tuttavia, la colorazione della cute può ritornare spontaneamente. Il trattamento può essere utile. Tutte le zone cutanee colpite sono a rischio di gravi ustioni solari e vanno protette dal sole con indumenti e creme solari. L’esposizione solare a lungo termine può aumentare il rischio di cancro della pelle.
Per il trattamento della vitiligine è disponibile la crema per uso topico ruxolitinib. Tuttavia, la depigmentazione può ripresentarsi dopo l’interruzione dell’uso del farmaco.
Terapia topica
Talvolta, le macchie di piccole dimensioni si scuriscono (ripigmentazione) con l’uso di potenti creme a base di corticosteroidi. Farmaci come il tacrolimus o il pimecrolimus possono essere applicati sulle macchie cutanee del viso o dell’inguine, dove le potenti creme a base di corticosteroidi potrebbero causare effetti collaterali. Una crema contenente calcipotriene (detto anche calcipotriolo), una forma di vitamina D, e betametasone (una crema cortisonica), è più efficace di entrambe le creme applicate singolarmente. Per scurire la zona interessata, alcune persone utilizzano semplicemente prodotti abbronzanti, coloranti cutanei o prodotti per il trucco.
Fototerapia e psoraleni
Poiché molte persone presentano comunque alcuni melanociti nelle macchie della vitiligine, l’esposizione alla luce ultravioletta (UV) nell’ambulatorio del medico (fototerapia) stimola nuovamente la produzione del pigmento in più della metà dei soggetti ( see sidebar Fototerapia). In particolare, possono essere somministrati psoraleni (farmaci che rendono la pelle più sensibile alla luce) in combinazione con luce UVA (PUVA) o un trattamento con luce UVB a banda stretta senza psoraleni. Tuttavia, l’efficacia della fototerapia si manifesta dopo alcuni mesi e potrebbe essere necessario praticarla per un periodo indefinito. Può anche determinare lo sviluppo di un cancro della pelle. Inoltre, i medici usano la laserterapia su persone che presentano piccole zone che non rispondono alle creme a base di corticosteroidi.
Intervento chirurgico
Le zone resistenti alla fototerapia possono essere trattate con varie tecniche di innesto cutaneo o essere sottoposte a trapianto di melanociti provenienti da aree cutanee indenni della stessa persona. I tatuaggi sono particolarmente utili nelle aree in cui è difficile favorire la nuova produzione di pigmento (come i capezzoli, le labbra e le punte delle dita).
Sbiancamento
Alcune persone con aree di vitiligine molto ampie, talvolta preferiscono decolorare anche le zone non interessate per avere un colorito uniforme. Lo schiarimento si ottiene con applicazioni cutanee ripetute di una potente crema all’idrochinone, protratte da alcune settimane fino a 1 o più anni. La crema può essere estremamente irritante. Gli effetti dello schiarimento (come la perdita permanente del pigmento) sono irreversibili.