Dopo la nascita del bambino, un eccessivo sanguinamento uterino rappresenta una grave preoccupazione.
Normalmente, la donna perde circa mezzo litro di sangue durante e dopo il parto vaginale, a causa dell’apertura di alcuni vasi sanguigni al momento del distacco della placenta dall’utero. Le contrazioni dell’utero aiutano la chiusura di questi vasi fino alla loro guarigione. Generalmente, il parto cesareo comporta una perdita di sangue doppia rispetto al parto vaginale, in parte perché richiede un’incisione dell’utero in parte perché durante la gravidanza viene pompato molto sangue all’utero.
La perdita di sangue è ritenuta eccessiva se dopo il parto si verifica una delle situazioni seguenti:
Perdita di più di circa 1 litro di sangue.
La donna presenta sintomi di perdita di sangue significativa, come ipotensione, tachicardia, capogiri, stordimento, stanchezza e debolezza.
Una grave perdita di sangue si verifica di solito subito dopo la nascita, ma può verificarsi anche dopo 1 mese.
Cause
La causa più comune di eccessivo sanguinamento durante il parto è:
L’utero non inizia a contrarsi dopo il parto ma rimane molle e dilatato (una condizione detta atonia uterina)
Quando l’utero non inizia a contrarsi dopo il parto, i vasi sanguigni che si sono aperti al momento del distacco della placenta continuano a sanguinare.
Le contrazioni diminuiscono nelle seguenti situazioni:
Eccessivo stiramento dell’utero dovuto, ad esempio, a un eccesso di liquido amniotico nella cavità uterina Troppo liquido amniotico Il liquido amniotico è il liquido che circonda il feto nella cavità uterina e insieme al feto è contenuto nelle membrane chiamate sacco amniotico. I problemi del liquido amniotico includono... Common.TooltipReadMore , per la presenza di più feti (parto plurimo Parti plurimi Il termine parti plurimi fa riferimento alla presenza di più feti nell’utero. Nell’ultimo ventennio il numero di nascite gemellari, trigemine e plurigemellari è aumentato. Fino a 1 parto su... Common.TooltipReadMore ) o di un feto molto grande Neonati grandi per l’età gestazionale (LGA) Un neonato con un peso superiore rispetto a quello del 90% dei bambini della stessa età gestazionale (al di sopra del 90° percentile) si definisce grande per l’età gestazionale. I neonati possono... Common.TooltipReadMore
Il travaglio si protrae, è anomalo o rapido
La donna ha partorito cinque o più figli
Se si è utilizzato un anestetico miorilassante durante il travaglio e il parto
infezione delle membrane che avvolgono il feto (chiamata infezione intra-amniotica Infezione intra-amniotica L’infezione intra-amniotica è l’infezione dei tessuti che circondano il feto, come il liquido che circonda il feto (liquido amniotico), la placenta, le membrane che circondano il feto o una... Common.TooltipReadMore )
L’eccessivo sanguinamento può dipendere anche dalle seguenti situazioni:
La vagina o la cervice si lacerano durante il parto
Il taglio effettuato durante l’ episiotomia Espulsione del bambino
si estende eccessivamente
La donna soffre di disturbi ematici che interferiscono con la coagulazione Panoramica sui disturbi della coagulazione I disturbi della coagulazione sono disfunzioni nella capacità dell'organismo di controllare la formazione dei coaguli di sangue. Queste disfunzioni possono provocare Una coagulazione insufficiente... Common.TooltipReadMore
Infezione intra-amniotica che determina un’ infezione dell’utero Infezioni uterine dopo il parto Le infezioni che si sviluppano dopo il parto ( infezioni post-partum) di solito iniziano nell’utero. Subito dopo il parto, l’utero e le zone circostanti possono essere infettati da batteri.... Common.TooltipReadMore (chiamata endometrite)
Un pezzo di placenta resta nell’utero dopo il parto
Raramente, l’ utero si rompe Rottura dell’utero La rottura dell’utero consiste nella lacerazione spontanea dell’utero successiva ai movimenti del feto nell’addome. È una situazione molto rara, ma necessita di trattamento d’urgenza immediato... Common.TooltipReadMore o si rigira (utero retroverso Utero retroverso Molto raramente l’utero si presenta rovesciato (retroverso) e sporge nella cervice, fino alla vagina. L’utero si rovescia se la placenta rimane saldamente attaccata e i medici esercitano una... Common.TooltipReadMore )
Il sanguinamento eccessivo dopo un parto può aumentare il rischio che si verifichi anche in parti successivi.
Diagnosi
Valutazione medica
La diagnosi di emorragia post-partum si basa sull’attenta osservazione della quantità di sangue perso. La vagina e il perineo vengono esaminati per verificare che non siano presenti lacerazioni che vanno riparate. I medici esercitano una delicata pressione sull’addome della donna per palpare l’utero e assicurarsi che sia tonico. Se l’utero è molle, potrebbe significare che non si contrae come dovrebbe e che si sta raccogliendo sangue al suo interno.
Il monitoraggio dei parametri vitali della donna, come la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, può aiutare i medici a determinare se la perdita ematica è eccessiva. Un improvviso calo della pressione arteriosa o una frequenza cardiaca rapida potrebbero indicare un sanguinamento eccessivo.
Prevenzione
Prima che una donna entri in travaglio, i medici prendono delle misure per prevenire o prepararsi al sanguinamento eccessivo dopo la nascita. Viene stabilito, ad esempio, se la donna presenta una qualsiasi condizione che aumenta il rischio di sanguinamento (come un eccesso di liquido amniotico o un disturbo della coagulazione). Queste condizioni sono trattate, se possibile.
Se la donna ha un gruppo sanguigno poco comune, i medici si assicurano che sia disponibile quel tipo di sangue.
Il parto deve avvenire con la massima lentezza e delicatezza possibili. Il medico di solito somministra alla donna ossitocina attraverso una linea endovenosa o iniettandola in un muscolo. L’ossitocina favorisce la contrazione dell'utero e aiuta a ridurre la perdita di sangue.
Quando la placenta fuoriesce, i medici la controllano per verificare se sia completa. Se è incompleta, i frammenti rimasti nell’utero (che possono causare sanguinamento) vengono rimossi manualmente.
Dopo l’espulsione della placenta, la donna viene monitorata per almeno 1 ora, per essere sicuri che l’utero si sia contratto e per valutare il sanguinamento.
Trattamento
Massaggio dell’utero
Farmaci che favoriscono le contrazioni uterine
Liquidi somministrati in vena (per via endovenosa)
A volte una trasfusione di sangue
Rimozione di eventuali frammenti di placenta rimasti
A volte una procedura per comprimere le arterie dell’utero
Se insorge un sanguinamento eccessivo, viene massaggiato l’utero premendo sull’addome della donna e le viene somministrata costantemente ossitocina per via endovenosa. Questi provvedimenti favoriscono le contrazioni dell’utero. Inoltre le vengono somministrati liquidi per via endovenosa per aiutare a ristabilire la quantità di liquidi nel torrente ematico. Se l’emorragia continua, viene somministrato anche un altro farmaco che aiuta l’utero a contrarsi. Questi farmaci possono essere iniettati in un muscolo, essere inseriti come supposte rettali o, in caso di parto cesareo, essere iniettati nell’utero.
Può essere necessaria una trasfusione.
I medici ricercano le cause dell’eccessivo sanguinamento. Si può esaminare l’utero per trovare frammenti ritenuti di placenta. Eventuali frammenti rimasti nell'utero vengono rimossi manualmente. Raramente, è necessario ricorrere alla dilatazione e raschiamento Dilatazione e raschiamento Talvolta il medico raccomanda test di screening, vale a dire esami che consentono di individuare disturbi in persone asintomatiche. Se le donne presentano sintomi correlati all’apparato riproduttivo... Common.TooltipReadMore per rimuovere questi frammenti. Tale procedura prevede l’inserimento di un piccolo strumento tagliente (curette) attraverso la cervice (che, in genere, è ancora aperta per il parto). La curette viene utilizzata per togliere i frammenti ritenuti. Per questa procedura è necessario l’impiego di un anestetico. Si procede esaminando la cervice e la vagina per escludere qualsiasi lacerazione.
Se l’utero non può essere stimolato a contrarsi e il sanguinamento non si interrompe, può essere necessario il clampaggio delle arterie che portano il sangue all’utero. Potrebbero essere utilizzate le seguenti procedure:
Inserimento di un palloncino nell’utero e gonfiaggio.
Inserimento di un tampone nell’utero
Confezionamento di punti (suture) attorno al fondo dell’utero: questa procedura richiede un intervento chirurgico addominale.
Nell’utero può essere impiantato un dispositivo che applica una lieve aspirazione all'utero aiutamdolo quindi a contrarsi.
Le tecniche utilizzate di solito non hanno effetti sulla sterilità, non causano anomalie mestruali né altri problemi duraturi.
A volte le arterie che riforniscono l’utero di sangue devono essere bloccate chirurgicamente oppure inserendo del materiale nelle arterie attraverso un catetere.
Di rado, è necessario asportare l’utero (isterectomia) per fermare il sanguinamento.