Malattia di Lyme

DiLarry M. Bush, MD, FACP, Charles E. Schmidt College of Medicine, Florida Atlantic University
Revisionato/Rivisto nov 2022
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I fatti in Breve

La malattia di Lyme è un’infezione trasmessa da zecche dovuta a batteri del genere Borrelia, negli Stati Uniti principalmente quelli della specie Borrelia burgdorferi e talvolta della specie Borrelia mayonii. Questi batteri a forma di spirale sono chiamati spirochete (vedere la figura ).

  • Nella maggior parte dei casi, l’infezione si contrae quando si fanno escursioni in aree boscose in cui la malattia di Lyme è endemica e si viene punti da zecche infette da batteri del genere Borrelia.

  • Generalmente, nella sede della puntura compare una grande macchia rossa che lentamente si ingrandisce e che è spesso circondata da diversi anelli rossi.

  • Se non trattata, la malattia di Lyme può causare febbre, dolori muscolari, gonfiore alle articolazioni, anomalie del sistema di conduzione elettrica del cuore e in seguito problemi associati a disfunzioni cerebrali e nervose.

  • La diagnosi si basa sui sintomi e sulla tipica eruzione cutanea, sulla probabilità di esposizione alle zecche e sulle analisi del sangue volte a rilevare gli anticorpi contro i batteri.

  • Normalmente, l’assunzione degli antibiotici cura la malattia, ma alcuni sintomi, come il dolore articolare, potrebbero persistere.

(Vedere anche Panoramica sui batteri.)

La malattia di Lyme è stata identificata nel 1976, anno in cui si è verificata una serie di casi a Lyme, nel Connecticut, da cui il nome. Attualmente, è la più comune infezione trasmessa dalle zecche negli Stati Uniti ed è presente in 49 stati. Oltre il 90% dei casi si manifesta lungo la costa nordorientale, dal Maine alla Virginia, e negli stati di Wisconsin, Minnesota e Michigan. Sulla costa occidentale, la maggior parte dei casi si verificano in California settentrionale e in Oregon. La malattia di Lyme è presente anche in Europa, Cina, Giappone e nell’ex Unione Sovietica.

Sapevate che...

  • Di solito, le persone contraggono la malattia di Lyme solo se la zecca rimane attaccata per almeno un giorno e mezzo.

Spesso, si contrae in estate e all’inizio dell’autunno. I bambini e i giovani adulti che vivono nelle zone boschive sono maggiormente soggetti all’infezione.

I batteri che causano la malattia di Lyme sono trasmessi dalla zecca del cervo Ixodes, chiamata così in quanto le zecche adulte si nutrono spesso del sangue dei cervi. Le zecche giovani (larve e ninfe) si nutrono del sangue dei roditori, in particolare del peromisco, un portatore dei batteri responsabili della malattia di Lyme negli Stati Uniti. Normalmente, le zecche si trovano nella fase di ninfe quando infettano gli esseri umani. I cervi non sono portatori né trasmettono i batteri responsabili della malattia di Lyme. Sono soltanto una fonte di sangue per le zecche adulte. In Europa, gli ospiti delle zecche adulte sono i mammiferi di grandi dimensioni, come gli ovini.

Sapevate che...

  • Attualmente, la malattia di Lyme è la più comune infezione trasmessa dalle zecche negli Stati Uniti.

  • I cervi non sono portatori né trasmettono i batteri che causano la malattia di Lyme; rappresentano soltanto una fonte di sangue per le zecche adulte.

Le zecche dei cervi sono portatrici anche di altre infezioni (come la babesiosi e l’anaplasmosi) e possono portare diverse infezioni contemporaneamente. Negli Stati Uniti queste infezioni si verificano principalmente nelle stesse zone in cui si manifesta la malattia di Lyme, ossia nella regione nordorientale e nel Midwest settentrionale. Quindi, quando le zecche trasmettono la malattia di Lyme, possono trasmettere anche queste altre infezioni e le persone possono contrarre più di un’infezione alla volta.

I batteri che causano la malattia di Lyme si trasmettono all’uomo attraverso la puntura di una zecca infetta che rimanga attaccata alla pelle per un tempo superiore a 36 ore. Se la zecca rimane attaccata per meno tempo raramente trasmette la malattia.

All’inizio, i batteri si moltiplicano nella sede della puntura della zecca. Dopo un periodo variabile da 3 a 32 giorni, i batteri migrano dalla sede della puntura alle aree adiacenti e causano un’eruzione cutanea definita eritema migrante. I batteri possono penetrare nel sistema linfatico e infettare i linfonodi, oppure entrare in circolo nel sangue e diffondersi ad altri organi, come la pelle di altre aree del corpo e il cuore, il sistema nervoso e le articolazioni.

Sintomi della malattia di Lyme

Il decorso della malattia di Lyme è suddiviso in tre fasi:

  • Fase precoce localizzata

  • Fase precoce disseminata (diffusa)

  • Fase tardiva

Le tre fasi della malattia di Lyme sono solitamente separate da un periodo asintomatico.

Fase precoce localizzata della malattia di Lyme

Generalmente, nella sede della puntura, di solito sulla coscia, sulle natiche, sul tronco o sotto un’ascella, compare una grande macchia rossa in rilievo (eritema migrante). La macchia si manifesta in circa il 75% dei pazienti e in genere compare da 3 a 32 giorni dopo la puntura della zecca. Tuttavia, poiché le ninfe della zecca dei cervi sono molto piccole, la maggior parte delle persone non si rende conto di essere stata punta.

Normalmente, la macchia aumenta lentamente di dimensioni fino a raggiungere un diametro massimo di 50 centimetri, spesso scomparendo nella parte centrale. L’aspetto può comunque variare. Ad esempio, il centro può rimanere di colore rosso oppure attorno al centro di colore rosso possono comparire diversi anelli (dando alla lesione l’aspetto di un bersaglio). Sebbene l’eritema migrante non causi prurito o dolore, l’area può risultare calda al tatto. Normalmente, la macchia scompare in 3-4 settimane.

Circa il 25% dei soggetti infetti non sviluppa mai (o almeno non nota) la caratteristica macchia rossa.

Immagini dell’eruzione cutanea della malattia di Lyme
Eritema della malattia di Lyme (eritema migrante)
Eritema della malattia di Lyme (eritema migrante)
Generalmente nella malattia di Lyme, in corrispondenza della puntura della zecca, compare una macchia rossa (eritema mi... maggiori informazioni

Immagine per gentile concessione del Dott. Thomas Habif.

Variante dell’eruzione dovuta a malattia di Lyme (eritema migrante)
Variante dell’eruzione dovuta a malattia di Lyme (eritema migrante)
Talvolta, nella malattia di Lyme, la macchia rossa si allarga senza che il centro si schiarisca. Ne risulta una macchia... maggiori informazioni

LARRY MULVEHILL/SCIENCE PHOTO LIBRARY

Eruzione cutanea a occhio di bue nella malattia di Lyme (eritema migrante)
Eruzione cutanea a occhio di bue nella malattia di Lyme (eritema migrante)
A volte, nella malattia di Lyme, l’eruzione cutanea (eritema migrante) somiglia a un occhio di bue e consiste in una ma... maggiori informazioni

Immagine per gentile concessione di James Gathany tramite la Public Health Image Library dei Centers for Disease Control and Prevention.

Fase precoce disseminata della malattia di Lyme

Questa fase inizia quando i batteri si diffondono nel corpo, da qualche giorno a qualche settimana dopo la comparsa della macchia.

Sono comuni affaticamento, brividi, febbre, cefalee, rigidità nucale, dolori muscolari e articolazioni gonfie e dolenti. Questi sintomi della malattia di Lyme possono durare per settimane. In quasi la metà delle persone non trattate si sviluppano altre macchie di eritema migrante, generalmente più piccole, in altre parti del corpo. Sintomi meno comuni comprendono lombalgia, nausea, vomito, mal di gola, ingrossamento dei linfonodi e della milza.

Sebbene molti sintomi siano remittenti, la sensazione di malessere e di affaticamento può persistere per settimane. Questi sintomi sono spesso confusi con quelli influenzali o con le comuni infezioni virali, specialmente in assenza di eritema migrante.

A volte, si sviluppano sintomi più gravi. Il sistema nervoso viene colpito in circa il 15% dei soggetti. Problemi comuni sono rappresentati dalla meningite (che causa cefalea e rigidità del collo) e dalla paralisi di Bell (che causa deficit muscolare in uno o, talvolta, in entrambi i lati del viso).

Questi problemi possono durare per mesi. In altre aree possono comparire dolori nevralgici e debolezza che durano più a lungo.

Fino all’8% delle persone infette sviluppa problemi cardiaci. Questi problemi includono quanto segue:

  • Un ritardo della propagazione dei segnali elettrici attraverso il cuore, con conseguenti alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie), chiamato blocco cardiaco

  • Un’infiammazione del tessuto cardiaco (miocardite) e della sacca che circonda il cuore (pericardite), con dolore toracico

Le aritmie possono causare palpitazioni, stordimento o svenimento.

Fase tardiva della malattia di Lyme

Se la fase iniziale non viene trattata, si sviluppano spesso altri problemi mesi o anni dopo.

L’artrite si sviluppa in oltre la metà dei soggetti, di solito entro alcuni mesi. Episodi di gonfiore e dolore di alcune grandi articolazioni, specialmente del ginocchio, recidivano, in genere, per alcuni anni. Le ginocchia sono, di solito, più gonfie che dolenti, spesso calde al tatto e, in rari casi, arrossate. Dietro le ginocchia possono svilupparsi e rompersi delle cisti, con conseguente aumento improvviso del dolore. In circa il 10% dei soggetti affetti da artrite, i problemi alle ginocchia durano oltre i sei mesi.

Alcuni soggetti sviluppano anomalie associate a disfunzione cerebrale e nervosa, con conseguenze sull’umore, il linguaggio e il sonno. Alcuni pazienti presentano intorpidimento o dolori lancinanti alla schiena, alle gambe e alle braccia.

Diagnosi della malattia di Lyme

  • Esami del sangue

  • Talvolta, esame di un campione di liquido sinoviale o di liquido cerebrospinale (ottenuto mediante puntura lombare)

La diagnosi di malattia di Lyme solitamente viene formulata sulla base di:

  • Sintomatologia tipica, tra cui l’eruzione cutanea (soprattutto l’eritema migrante)

  • Probabilità di esposizione (risiedere o recarsi in zone dove la malattia di Lyme è endemica)

  • Risultati degli esami

Il medico normalmente esegue test che rilevano gli anticorpi contro il batterio presenti nel sangue (gli anticorpi sono proteine prodotte dal sistema immunitario per contribuire a difendere l’organismo dall’attacco di particolari agenti, come Borrelia burgdorferi o Borrelia mayonii). Tuttavia, gli anticorpi possono risultare assenti se l’esame viene eseguito durante le prime settimane di infezione o se gli antibiotici vengono somministrati prima che gli anticorpi si siano sviluppati.

Gli anticorpi si sviluppano in oltre il 95% dei soggetti che hanno contratto l’infezione da almeno un mese, in particolare se non hanno assunto antibiotici. Una volta sviluppatisi, gli anticorpi permangono per molti anni e possono quindi essere presenti dopo che la malattia di Lyme si è risolta o nei soggetti che hanno avuto un’infezione asintomatica.

L’interpretazione degli esiti delle analisi del sangue è difficile. L’incertezza causa diversi problemi. Per esempio, nelle aree in cui la malattia di Lyme è diffusa molti soggetti con dolore articolare, problemi di concentrazione o debolezza persistente spesso temono di essere affetti da una forma tardiva della malattia di Lyme, sebbene non abbiano mai sviluppato eruzione cutanea o qualunque altro sintomo della malattia in fase precoce. Solitamente, la malattia di Lyme non è la causa di questi disturbi, ma gli anticorpi contro i batteri possono essere presenti perché il soggetto ha contratto l’infezione anni prima, dal momento che permangono per molto tempo. Quindi, se il medico decide il trattamento esclusivamente in base agli esiti degli esami sugli anticorpi, molti soggetti non affetti dalla malattia di Lyme vengono sottoposti a lunghi e inutili cicli di antibiotici.

Le colture non sono utili in quanto Borrelia burgdorferi è difficile da coltivare in laboratorio.

A volte, il medico inserisce un ago in un’articolazione per prelevare un campione di liquido sinoviale oppure esegue una puntura lombare (rachicentesi) per ottenere un campione del liquido che circonda il cervello e il midollo spinale (liquido cerebrospinale). Possono essere presenti frammenti del materiale genetico dei batteri, che vengono rilevati usando la tecnica della reazione a catena della polimerasi (PCR). Questa tecnica produce molte copie di un gene e consente al medico di identificare rapidamente i batteri della specie Borrelia burgdorferi.

Prevenzione della malattia di Lyme

È necessario prendere precauzioni per evitare le punture di zecca. In caso di possibile esposizione alle zecche, si deve ispezionare molto attentamente tutto il corpo e rimuovere eventuali zecche presenti. L’ispezione è efficace perché di norma le zecche devono restare attaccate per oltre un giorno e mezzo per trasmettere la malattia di Lyme.

Prevenzione delle punture di zecca

È possibile ridurre il rischio di imbattersi o di essere punti dalle zecche prendendo le seguenti misure:

  • Rimanere sui percorsi e sulle piste battute nelle aree boscose

  • Camminare nel centro delle piste per evitare di sfiorare cespugli e erbacce

  • Non sedersi a terra o sui muretti di pietre

  • Indossare magliette a maniche lunghe

  • Indossare pantaloni lunghi e rimboccarli negli stivali o nelle calze

  • Indossare abiti di colore chiaro, che consentono di vedere meglio le zecche

  • Applicare sulla pelle un repellente per insetti che contenga dietiltoluamide (DEET)

  • Applicare un repellente per insetti contenente permetrina sugli indumenti o indossare abbigliamento pretrattato con permetrina disponibile sul mercato

Di solito, la malattia di Lyme si trasmette attraverso le zecche dei cervi giovani (ninfe), molto più piccole di quelle dei cani. I soggetti che possono essere stati esposti alle zecche devono controllare ogni giorno attentamente il proprio corpo, soprattutto le aree coperte da peli. L’ispezione è efficace perché le zecche devono restare attaccate per oltre un giorno e mezzo per trasmettere la malattia di Lyme.

Per rimuovere una zecca, si devono utilizzare delle pinzette a punta sottile, afferrando la zecca dalla testa o dalla parte della bocca esattamente nel punto in cui è ancorata alla pelle ed estraendola gradualmente. Non afferrare o schiacciare il corpo della zecca. Non si devono utilizzare vaselina, alcol, fiammiferi accesi o altre sostanze irritanti.

In caso di puntura di zecca, il medico talvolta prescrive una dose singola di doxiciclina per via orale, al fine di prevenire lo sviluppo della malattia di Lyme. In alternativa, può raccomandare alla persona di tenere sotto osservazione la sede della puntura e somministrare antibiotici solo se si sviluppa il tipico eritema o altri sintomi che suggeriscono l’esordio della malattia di Lyme.

Trattamento della malattia di Lyme

  • Antibiotici

Sebbene la malattia di Lyme risponda agli antibiotici in tutti gli stadi, il trattamento precoce è più efficace per prevenire le complicanze.

Antibiotici come doxiciclina, amoxicillina o cefuroxime, assunti per via orale per 10-14 giorni, sono efficaci nelle fasi iniziali della malattia. Se nello stadio iniziale la malattia è localizzata, può essere necessario un trattamento di soli 10 giorni. Qualora i soggetti non possano assumere nessuno di questi antibiotici, si ricorre all’azitromicina o all’eritromicina. La doxiciclina solitamente non viene somministrata ai bambini di età inferiore a 8 anni né alle donne in stato di gravidanza o in allattamento.

Gli antibiotici possono anche contribuire ad alleviare molti dei sintomi causati dalla malattia di Lyme.

Per la paralisi di Bell, si somministra doxiciclina per via orale per 2-3 settimane.

Per la meningite, si ricorre alla somministrazione di ceftriaxone, cefotaxime o penicillina in vena (per via endovenosa) per 2-3 settimane.

Per l’artrite, si somministra amoxicillina, cefuroxima o doxiciclina per via orale oppure ceftriaxone per via endovenosa per 4 settimane.

Per un’alterazione del ritmo cardiaco (aritmia) chiamata blocco cardiaco di terzo grado (blocco cardiaco completo), si somministra ceftriaxone o penicillina per via endovenosa. A volte, per il blocco cardiaco completo è necessario un pacemaker temporaneo. In caso di lieve interessamento cardiaco, si ricorre alla somministrazione di doxiciclina, amoxicillina o cefuroxima per via orale per 2-3 settimane.

Gli antibiotici sono efficaci anche nelle fasi avanzate della malattia. Gli antibiotici debellano i batteri e, nella maggior parte dei soggetti, alleviano l’artrite. Tuttavia, poiché l’infiammazione persiste anche dopo l’eliminazione di tutti i batteri, a volte l’artrite perdura. Persino dopo il buon esito di un trattamento antibiotico, in alcuni casi permangono altri sintomi, come affaticamento, cefalea, dolori articolari e muscolari e problemi mentali. Questi sintomi sono collettivamente definiti sindrome post-trattamento della malattia di Lyme (PTLDS). La causa della permanenza di questi sintomi non è nota, ma il trattamento con ulteriori antibiotici non è efficace.

Gli antinfiammatori non steroidei (FANS), come aspirina o ibuprofene, alleviano il dolore causato dal gonfiore articolare. Il liquido che si raccoglie all’interno delle articolazioni colpite può essere drenato. Può essere di aiuto l’utilizzo delle stampelle.

Ulteriori informazioni

Di seguito si riportano alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di tali risorse.

  1. Centers for Disease Control and Prevention (CDC): Lyme Disease - informazioni complete sulla malattia di Lyme, compresi link su come rimuovere delle zecche, sugli esami da eseguire e sul trattamento

  2. CDC: Post-Treatment Lyme Disease Syndrome (PTLDS): una risorsa che offre maggiori informazioni e risorse sulla PTLDS