Dengue

(Febbre spaccaossa [o rompiossa, breackbone]; Febbre di Dandy)

DiThomas M. Yuill, PhD, University of Wisconsin-Madison
Revisionato/Rivisto giu 2023
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

La dengue è una malattia trasmessa da zanzare, causata da un flavivirus. La febbre dengue si manifesta generalmente con la comparsa improvvisa di febbre elevata, cefalea, mialgie, artralgie e linfadenopatie generalizzate, seguite da un'eruzione cutanea che compare con una febbre ricorrente dopo un periodo apiretico. Possono verificarsi sintomi respiratori, come tosse, faringodinia e rinorrea. La dengue può anche causare febbre emorragica potenzialmente fatale con una diatesi emorragica e shock. La diagnosi richiede esami sierologici e PCR (Polymerase Chain Reaction). La terapia è sintomatica e, per la dengue emorragica, comprende una meticolosa somministrazione di fluidi per il mantenimento del volume intravascolare.

La dengue è endemica nelle aree del mondo a clima tropicale, cioè, le latitudini comprese tra circa 35° nord e 35° sud. Le epidemie sono più frequenti nel Sud-Est Asiatico ma possono anche interessare i Caraibi, incluso Portorico e le isole Vergini (Stati Uniti), Oceania e il subcontinente indiano; più di recente, si è registrato un incremento nell'incidenza della Dengue in America Centrale e in Sud America. Ogni anno, solo da circa 100 a 200 casi vengono importati negli Stati Uniti con il ritorno di turisti, ma da 50 a 100 milioni di casi si verificano in tutto il mondo, con circa 20 000 morti. La trasmissione locale limitata si è verificata più recentemente nelle Hawaii (2015), in Florida (2013, 2020, 2022), e in Texas (2013).

Gli agenti causali, i virus RNA a singolo filamento con capsula del genere Flavivirus con 4 sierotipi, sono trasmessi dal morso delle zanzare Aedes. Le singole zanzare possono mordere ripetutamente, esponendo potenzialmente più persone alle infezioni. Il virus circola nel sangue degli esseri umani infetti da 2 a 7 giorni; le zanzare Aedes in questo periodo possono acquisire il virus quando si nutrono di esseri umani.

Una donna incinta può trasmettere il virus della dengue al suo feto durante la gravidanza o intorno al momento della nascita, anche se il tasso di trasmissione verticale sembra basso (vedi World Health Organization [WHO]: Dengue and severe dengue). C'è stato un rapporto di potenziale trasmissione della dengue dal latte materno (1).

Riferimento

  1. 1. Barthel A, Gourinat AC, Cazorla C, et al: Breast milk as a possible route of vertical transmission of dengue virus? Clin Infect Dis 57(3):415-417, 2013. doi:10.1093/cid/cit227

Sintomatologia della dengue

Dopo un periodo di incubazione di 3-15 giorni, si manifestano improvvisamente febbre, brivido, cefalea, dolore retrorbitario con i movimenti oculari, lombalgia e grave prostrazione. Durante le prime ore si presentano anche dolori di elevata intensità alle gambe e alle articolazioni, che giustificano la denominazione di febbre spaccaossa (o rompiossa, breackbone). La temperatura sale rapidamente fino a 40° C con bradicardia relativa. Si osservano comunemente iniezione della congiuntiva bulbare e palpebrale e flushing transitorio o esantema maculare rosa-chiaro (particolarmente a carico del volto). Spesso i linfonodi cervicali, epitrocleari e inguinali sono aumentati di volume.

La febbre e gli altri sintomi persistono per 48-96 h, seguiti da un abbassamento rapido della temperatura con sudorazione profusa. A questo punto i pazienti passano un periodo di evidente benessere di circa 24 h, dopo il quale può ripresentarsi la febbre (aspetto a sella), tipicamente con un'elevazione termica inferiore rispetto alla precedente. Allo stesso tempo, un rash maculopapulare pallido si diffonde dal tronco alle estremità e al viso.

Possono verificarsi mal di gola, sintomi gastrointestinali (p. es., nausea, vomito), e sintomi emorragici. Alcuni pazienti sviluppano la febbre emorragica dengue.

I sintomi neurologici sono rari e possono includere l'encefalopatia e convulsioni; alcuni pazienti sviluppano Sindrome di Guillain Barré.

I casi lievi di dengue, che di solito non manifestano linfoadenopatia, guariscono in < 72 h. Nelle forme più gravi, l'astenia può durare diverse settimane. Il decesso è raro. L'immunità verso il ceppo infettante è persistente, mentre l'immunità ad ampio spettro, verso altri ceppi, dura solo 2-12 mesi.

Una malattia più grave può derivare dall'esacerbazione dell'infezione anticorpo-dipendente, in cui i pazienti hanno un anticorpo non neutralizzante di una precedente infezione con un sierotipo di dengue e quindi contraggono un'altra infezione con un sierotipo di dengue diverso.

Diagnosi della dengue

  • Test sierologici in fase acuta e in convalescenza

La dengue va sospettata in pazienti che vivono o che hanno viaggiato in aree endemiche se sviluppano febbre improvvisa, cefalea retro-orbitale grave, mialgie e adenopatie, soprattutto associati al caratteristico rush cutaneo o a una febbre ricorrente. La diagnosi differenziale deve escludere altre eziologie, in particolare malaria, infezione da virus Zika, chikungunya e leptospirosi.

Gli studi diagnostici comprendono test sierologici acuti e convalescenti, l'individuazione dell'antigene, e il rilevamento del genoma virale dalla PCR (Polymerase Chain Reaction) del sangue (1). La sierologia utilizza test di inibizione dell'emoagglutinazione e di fissazione del complemento, ma sono possibili reazioni incrociate con anticorpi diretti verso altri flavivirus, in particolare contro il virus Zika. I test di neutralizzazione della riduzione della placca sono più specifici e sono considerati lo standard di riferimento per la diagnosi sierologica. Il rilevamento dell'antigene è disponibile in alcune parti del mondo (non negli Stati Uniti) e solitamente la PCR (Polymerase Chain Reaction) si esegue solo in laboratori con speciali competenze.

Anche se raramente eseguite e difficili, le colture possono essere effettuate utilizzando zanzare Toxorhynchites inoculate o linee cellulari specializzate in laboratori competenti.

L'emocromo con formula può evidenziare leucopenia a partire dal 2o giorno di febbre; dal 4o o 5o giorno la conta dei globuli bianchi può scendere a 2000-4000/mcL con appena il 20-40% di granulociti. L'esame delle urine può mostrare albuminuria moderata e alcuni cilindri. Vi può essere anche una trombocitopenia.

Riferimento relativo alla diagnosi

Trattamento della dengue

  • Terapia di supporto

La terapia della dengue è sintomatica. L'acetaminofene (paracetamolo) può essere utilizzato, ma non i FANS, compresa l'aspirina, che devono essere evitati per il rischio di sanguinamento. L'aspirina aumenta il rischio della sindrome di Reye nei bambini e deve essere evitata proprio per questo motivo.

Prevenzione della dengue

Nelle aree endemiche si devono prevenire le punture di zanzara. Le aree dengue-endemiche comprendono i territori americani delle Samoa americane, Porto Rico e le Isole Vergini americane, e gli Stati liberamente associati, tra cui gli Stati federati di Micronesia, la Repubblica delle Isole Marshall e la Repubblica di Palau. Per impedire l'ulteriore trasmissione da parte delle zanzare, i pazienti con Dengue devono essere isolati con zanzariere fino a che non si sia risolto il 2o picco febbrile.

Negli Stati Uniti, il vaccino contro la dengue CYD-TDV è approvato per l'uso nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 9 e 16 anni che hanno un'infezione da virus dengue confermata in laboratorio e che vivono in un'area in cui la dengue è endemica (1). Il vaccino riduce il rischio di ospedalizzazione e di malattia grave nei riceventi sieropositivi. Tuttavia, vaccinare i bambini che non hanno mai avuto la dengue sembra comportare il rischio di una malattia più grave se i bambini si infettano con la dengue più tardi. La World Health Organization (2) e l'US Food and Drug Administration (FDA) raccomandano di fare uno screening pre-vaccinazione per evidenziare i segni sierologici d'infezione pregressa da dengue e quindi vaccinare solo i pazienti sieropositivi. Vengono somministrate tre dosi a intervalli di 6 mesi.

L'FDA (Food and Drug Administration) sta valutando un altro vaccino contro la dengue (TAK-003) per la prevenzione della malattia virale causata da qualsiasi sierotipo. TAK-003 è approvato per l'uso in Indonesia, Unione Europea e Regno Unito. Vedi CDC: TAK-003 (tetravalent dengue vaccine candidate).

Riferimento relativo alla prevenzione

  1. 1. Centers for Disease Control and Prevention: Dengue Vaccine: Recommendations of the Advisory Committee on Immunization Practices, United States, 2021. Consultato 20 marzo 2023.

  2. 2. World Health Organization: Dengue vaccines: WHO position paper – September 2018. Consultato 20 marzo 2023.

Punti chiave

  • Il virus dengue si trasmette tramite puntura delle zanzare Aedes.

  • La febbre dengue provoca in genere febbre improvvisa, grave cefalea retro-orbitale, mialgie, adenopatia, una caratteristica eruzione cutanea, ed estremo dolore alle gambe e alle articolazioni durante le prime ore.

  • La febbre dengue può anche causare febbre emorragica potenzialmente fatale con una diatesi emorragica e shock (febbre dengue emorragica e sindrome da shock dengue).

  • Sospettare di febbre dengue se i pazienti vivono o hanno viaggiato in aree endemiche se hanno sintomi tipici; diagnosticare con test sierologici, i test antigene, o PCR (Polymerase Chain Reaction) di sangue.

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