Panoramica sulla funzione biliare

DiYedidya Saiman, MD, PhD, Lewis Katz School of Medicine, Temple University
Reviewed ByMinhhuyen Nguyen, MD, Fox Chase Cancer Center, Temple University
Revisionato/Rivisto Modificata ott 2025
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Visualizzazione l’educazione dei pazienti

Il fegato produce circa 500-600 mL di bile ogni giorno. La bile è isosmotica con il plasma e consiste principalmente di acqua ed elettroliti, ma anche di composti organici: bilirubina, sali biliari, fosfolipidi (principalmente lecitina), colesterolo, proteine che regolano la funzione gastrointestinale, e farmaci o i loro metaboliti.

La bilirubina è il prodotto di degradazione dei composti eme dai globuli rossi senescenti ed è il pigmento che dà alla bile il suo caratteristico colore giallo-verde.

I sali biliari (acidi biliari) sono la principale componente organica nella bile. Gli epatociti utilizzano il trasporto attivo per secernere i sali biliari nei canalicoli, i canali tra le cellule adiacenti. La secrezione degli acidi biliari nel canalicolo è la fase che limita la velocità di formazione della bile. Una volta secreti, i sali biliari attirano gli altri componenti biliari (in particolare sodio e acqua) nel canalicolo per osmosi. I sali biliari sono anche detergenti biologici che permettono al corpo di espellere il colesterolo e i composti potenzialmente tossici (p. es., bilirubina, metaboliti dei farmaci). La funzione dei sali biliari nel duodeno è di solubilizzare i grassi ingeriti e le vitamine liposolubili, facilitandone la digestione e l'assorbimento. Dai canalicoli, la bile defluisce nel sistema collettore intraepatico, quindi nel dotto epatico destro o sinistro, e infine nel dotto epatico comune.

A digiuno, circa il 75% della bile prodotta passa dal dotto epatico comune nella colecisti attraverso il dotto cistico. Il resto scorre direttamente nella via biliare principale, o coledoco (formata dalla giunzione del dotto epatico comune e del dotto cistico) e da qui nel duodeno. Inoltre a digiuno, la colecisti assorbe fino al 90% dell'acqua biliare, concentrando e immagazzinando la bile.

Panoramica su fegato e colecisti

La bile defluisce dalla colecisti nella via biliare principale attraverso il dotto cistico. Questa si congiunge con il dotto pancreatico di Wirsung a formare l'ampolla di Vater, che sbocca nella seconda porzione del duodeno. Prima di confluire col dotto pancreatico, la via biliare principale si riduce di calibro fino a un diametro 0,6 cm.

Lo sfintere di Oddi, che circonda sia il dotto pancreatico che la via biliare principale, comprende uno sfintere per ogni canale. Normalmente la bile non refluisce nel dotto pancreatico. Questi sfinteri sono molto sensibili alla colecistochinina e agli altri ormoni intestinali (p. es., peptide rilasciante la gastrina) e ai cambiamenti del tono colinergico (p. es., da anticolinergici).

Il mangiare determina la secrezione degli ormoni intestinali e stimola i nervi colinergici, causando la contrazione della colecisti e il rilasciamento dello sfintere di Oddi. Come risultato, la colecisti svuota dal 50 al 75% del suo contenuto nel duodeno. Viceversa, durante il digiuno, un aumento del tono dello sfintere determina il riempimento della colecisti.

Nel digiuno prossimale, i sali biliari subiscono una diffusione passiva e vengono scarsamente assorbiti; la maggior parte dei sali biliari intestinali raggiunge l'ileo terminale, che assorbe attivamente il 90% dei sali biliari nella circolazione venosa portale. Ritornati al fegato, i sali biliari sono efficientemente estratti, prontamente metabolizzati (p. es., coniugati se arrivano nella forma libera) e nuovamente secreti nella bile. I sali biliari passano attraverso questa via denominata circolo enteroepatico da 10 a 12 volte/die.

I calcoli biliari sono depositi induriti di colesterolo, sali biliari o pigmento che si formano nella colecisti o nel tratto biliare, principalmente a causa di squilibri nella composizione della bile. La maggior parte dei disturbi delle vie biliari risulta da calcoli biliari, sebbene i calcoli biliari nella colecisti (colelitiasi) siano solitamente asintomatici. Il flusso biliare può essere bloccato da calcoli biliari nei dotti biliari (coledocolitiasi), causando colica biliare e colangite (infiammazione del dotto biliare), più comunemente dovuta a infezione in caso di ostruzione biliare. In alternativa, i calcoli biliari nel dotto cistico possono causare l'infiammazione della cistifellea (colecistite). La colecistite può essere acuta, sviluppandosi nel giro di ore, o cronica, se persiste per un tempo più lungo.

Il flusso biliare può anche essere rallentato (chiamato colestasi) da malattie epatiche come la cirrosi o l'epatite, e rallentato o bloccato da tumori. Nei pazienti con HIV in stadio avanzato, il flusso biliare può essere rallentato o bloccato da stenosi causate da infezioni opportunistiche (colangiopatia correlata all'HIV). La colestasi derivante da stenosi dei dotti biliari (chiamata colangite sclerosante) può anche portare a infiammazione e fibrosi epatica. Di solito, la causa della colangite sclerosante è sconosciuta (colangite sclerosante primitiva). Anche l'infestazione parassitaria può bloccare il flusso biliare.

I disturbi biliari non specificamente correlati ai calcoli biliari includono la sindrome post-colecistectomia, che si verifica dopo la rimozione della colecisti, e il dolore biliare acalcoloso.

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