Il carcinoma squamocellulare è un tumore maligno che origina dai cheratinociti e invade il derma; questo tipo di tumore solitamente si sviluppa in zone foto-esposte. Localmente, può avere un comportamento molto aggressivo, e negli stadi avanzati si sviluppano metastasi. La diagnosi viene formulata mediante biopsia. Il trattamento dipende dalle caratteristiche del tumore e può avvenire mediante curettage e diatermocoagulazione, escissione chirurgica, criochirurgia oppure, occasionalmente, radioterapia.
(Vedi anche Panoramica sui tumori della pelle.)
Il carcinoma squamocellulare è il secondo tumore della pelle più diffuso dopo il carcinoma basocellulare con circa > 1,8 milioni di casi/anno negli Stati Uniti (1). Può svilupparsi su tessuto sano, su una cheratosi attinica preesistente oppure su una placca di leucoplachia orale, o su una cicatrice da ustione.
Le persone con pelle chiara sono molto più suscettibili al carcinoma squamocellulare rispetto alle persone con pelle scura.
Riferimento
1. The Skin Cancer Foundation: Skin Cancer Facts & Statistics: Nonmelanoma skin cancer. Consultato il 25/09/2023.
Sintomatologia del carcinoma a cellule squamose
I quadri clinici sono estremamente variabili, tuttavia, qualsiasi lesione a decorso torpido (che non guarisce spontaneamente), localizzata in un'area fotoesposta deve destare sospetto. Il tumore può esordire come una papula o placca eritematosa, con superficie desquamante o crostosa a possibile evoluzione nodulare o ipercheratosica, a volte con superficie verrucosa. In alcuni casi, la maggior parte della lesione può svilupparsi sotto il livello della cute circostante. Alla fine, il tumore si ulcera e invade i tessuti sottostanti.
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Diagnosi del carcinoma squamocellulare
Biopsia
La biopsia è essenziale.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale varia in base all'aspetto della lesione.
Le ulcere che non guariscono spontaneamente devono essere differenziate dal pioderma gangrenoso e dalle ulcere da stasi venosa.
Le lesioni nodulari e ipercheratosiche devono essere differenziate dai cheratoacantomi (probabilmente loro stessi carcinomi a cellule squamose) e dalla verruca vulgaris.
Le placche desquamanti devono essere differenziate da carcinoma basocellulare, cheratosi attinica, verruca vulgaris, cheratosi seborroica, psoriasi e dermatite nummulare (dermatite discoide).
Trattamento del carcinoma squamocellulare
In genere si avvale di tecniche localmente distruttive
Il trattamento del carcinoma squamocellulare è simile al carcinoma basocellulare e comprende curettage e diatermocoagulazione, escissione chirurgica, criochirurgia, chemioterapia topica (imiquimod o 5-fluorouracile) terapia fotodinamica, o, talvolta, radioterapia. Il trattamento deve essere seguito da uno stretto follow up a causa del maggior rischio di metastasi rispetto a un carcinoma basocellulare.
Il carcinoma squamocellulare delle labbra o delle altre giunzioni cutaneo-mucose deve essere asportato chirurgicamente; a volte, la guarigione è difficile.
Le recidive e i tumori più estesi devono essere trattati in modo aggressivo mediante chirurgia microscopicamente controllata di Mohs, nella quale si procede a una progressiva resezione dei margini tissutali fino al tessuto indenne (attraverso il controllo microscopico dei margini durante l'operazione) oppure tramite un approccio multidisciplinare che comprenda terapia chirurgica e radioterapia. Dal momento che i tumori con invasione perineurale hanno un comportamento particolarmente aggressivo, dopo l'intervento chirurgico è necessario considerare il trattamento radiante.
In caso di metastasi identificabili e isolate, la malattia metastatica è sensibile alla radioterapia. Le metastasi diffuse non rispondono bene ai protocolli chemioterapici. Per la malattia avanzata inoperabile o la malattia metastatica, gli inibitori del PD-1 (p. es., cemiplimab, pembrolizumab) sono ora un'opzione.
Prognosi del carcinoma squamocellulare
In genere, le lesioni piccole, asportate precocemente e in modo corretto, presentano una prognosi eccellente. Le metastasi regionali e a distanza del carcinoma squamocellulare insorto in zone fotoesposte sono rare ma si sviluppano soprattutto per tumori scarsamente differenziati. Le caratteristiche dei tumori più aggressivi comprendono
Dimensioni > 2 cm di diametro
Profondità d'invasione > 2 mm
Invasione perineurale
Posizione vicino all'orecchio o al bordo del vermiglio
Circa un terzo dei tumori della lingua o delle mucose metastatizza prima di essere diagnosticato (vedi tabella Carcinoma squamocellulare orale).
Una malattia in stadio avanzato, che richiede un intervento chirurgico importante, è molto più probabile che metastatizzi. Si diffonde inizialmente a livello regionale alla cute circostante e ai linfonodi e, infine, agli organi vicini. Tumori che si insorgono vicino alle orecchie o al bordo vermiglio, che originano su cicatrici, o che presentano un'invasione perineurale hanno una maggiore probabilità di metastatizzare. Nella malattia metastatica, la percentuale globale di sopravvivenza a 5 anni è pari al 34% nonostante la terapia.
Prevenzione del carcinoma squamocellulare
Dal momento che il carcinoma squamocellulare è associato all'esposizione ai raggi ultravioletti, è raccomandata una serie di misure per limitare l'esposizione.
Astenersi dall'esposizione solare: ricercare l'ombra, riducendo al minimo le attività all'aperto tra le 10 del mattino e le 4 di pomeriggio (quando i raggi solari sono più intensi), ed evitare di esporsi al sole o di utilizzare i lettini abbronzanti
Usare indumenti protettivi: camicie a maniche lunghe, pantaloni e cappelli a falde larghe
Usare una protezione solare: il fattore di protezione solare deve essere almeno 30 con protezione ad ampio spettro UVA/UVB, e deve essere usato secondo istruzioni (ossia, riapplicare la protezione ogni 2 h e dopo il bagno o dopo aver sudato); non deve essere utilizzato per prolungare l'esposizione solare
Punti chiave
Il carcinoma a cellule squamose, a causa della sua elevata frequenza d'insorgenza e del suo aspetto estremamente variabile, deve essere sospettato ogniqualvolta ci si trovi davanti a una lesione comparsa in un'area foto-esposta e che non tende a una guarigione spontanea.
Le metastasi sono rare, ma sono più probabili in caso di tumori che coinvolgono la lingua e le mucose, che insorgono vicino alle orecchie, al bordo vermiglio o su cicatrici o che si presentano con un'invasione perineurale.
Il trattamento avviene di solito con metodi distruttivi a livello locale, a volte anche con la radioterapia (p. es., per i tumori che sono di grandi dimensioni, ricorrenti, o presentano invasione perineurale).
Gli inibitori della PD-1 come il cemiplimab e il pembrolizumab possono essere utili nei pazienti con malattia avanzata o metastatica.