Apnea della prematurità

DiArcangela Lattari Balest, MD, University of Pittsburgh, School of Medicine
Revisionato/Rivisto lug 2021 | Modificata set 2022
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I fatti in Breve

L’apnea (mancanza di respirazione) della prematurità è una sospensione della respirazione che dura anche più di 20 secondi in un bambino nato prima di 37 settimane di gestazione che non presenta eventuali disturbi sottostanti all’origine dell’apnea.

  • Si possono verificare episodi di apnea nei neonati prematuri se la parte del cervello che controlla la respirazione (il centro respiratorio) non è completamente sviluppata.

  • L’apnea può ridurre la quantità di ossigeno nel sangue, con conseguente rallentamento della frequenza cardiaca e colorazione bluastra delle labbra e/o della pelle.

  • Il disturbo viene diagnosticato mediante osservazione o a seguito di un allarme emesso dal monitor collegato al neonato.

  • Man mano che il centro cerebrale del respiro matura, gli episodi di apnea diventano meno frequenti, quindi scompaiono del tutto.

  • Se un delicato massaggio non aiuta il neonato a ricominciare a respirare, potrebbe rendersi necessaria la respirazione artificiale.

  • Ai neonati con episodi di apnea significativa viene somministrata caffeina, assieme ad altri trattamenti, per stimolare la respirazione.

(Vedere anche Panoramica sui problemi generali dei neonati.)

L’apnea della prematurità si verifica comunemente nel 25% circa dei neonati prematuri (partoriti prima di 37 settimane di gestazione). È spesso più frequente e più grave quanto più prematuro è il neonato. Il disturbo di solito inizia 2 o 3 giorni dopo la nascita e solo raramente il primo giorno. Nell’apnea della prematurità il neonato può presentare episodi ripetuti di respiro normale alternati a brevi pause. In alcuni neonati prematuri la sospensione della respirazione può durare meno di 20 secondi, ma causare una riduzione della frequenza cardiaca o della quantità di ossigeno nel sangue. Sospensioni della respirazione più brevi che causano una riduzione della frequenza cardiaca o dei livelli di ossigeno nel sangue sono considerate comunque apnea della prematurità.

Esistono tre tipi di apnea:

  • Centrale

  • Ostruttiva

  • Mista

L’apnea centrale si verifica quando la parte del cervello che controlla la respirazione (centro respiratorio) non funziona in modo corretto perché non è completamente matura. Si tratta del tipo più comune di apnea della prematurità.

L’apnea ostruttiva è causata dal blocco temporaneo della gola (faringe) a causa di un basso tono muscolare o un piegamento in avanti del collo. Questo tipo può verificarsi sia nei neonati a termine che in quelli nati prematuramente.

L’apnea mista è una combinazione di apnea centrale e apnea ostruttiva.

In tutti i tipi di apnea la frequenza cardiaca può rallentare e i livelli di ossigeno possono diminuire.

Non tutte le pause della respirazione rappresentano un problema. La respirazione periodica corrisponde a 5-20 secondi di respirazione normale seguiti da periodi di apnea che durano meno di 20 secondi. La respirazione periodica è comune nei neonati prematuri e non è ritenuta apnea della prematurità. Anche i neonati a termine possono presentare respirazione periodica. Non causa un calo della frequenza cardiaca o dei livelli di ossigeno e di solito non provoca altri problemi.

Sintomi dell’apnea della prematurità

In ospedale i neonati prematuri vengono normalmente collegati a un monitor che fa scattare un allarme se la respirazione si arresta per 20 secondi o più o se la frequenza cardiaca rallenta. A seconda della durata degli episodi, le interruzioni della respirazione possono determinare una riduzione dei livelli di ossigeno nel sangue, con la comparsa di una colorazione bluastra (cianosi) della pelle e/o delle labbra o pallida (pallore) della pelle. Bassi livelli di ossigeno nel sangue possono determinare una riduzione della frequenza cardiaca (bradicardia).

Diagnosi dell’apnea della prematurità

  • Osservazione o allarme mediante monitoraggio

  • Esclusione di altre cause

La diagnosi di apnea di solito viene formulata osservando la respirazione del neonato o in seguito all’allarme di un monitor collegato al neonato e notando l’assenza di movimenti legati alla respirazione quando il neonato viene controllato.

Talvolta l’apnea può essere segno di un disturbo, come un’infezione del sangue (sepsi), bassi livelli di zucchero nel sangue (ipoglicemia) o bassa temperatura corporea (ipotermia). Pertanto, in caso di apnea improvvisa o inaspettata o di aumento della frequenza degli episodi di apnea, il medico valuta il neonato per escludere le suddette cause. I medici possono prescrivere esami di sangue, urina e liquido cerebrospinale per identificare eventuali infezioni gravi e per stabilire se il livello di zucchero nel sangue è troppo basso.

Prognosi dell’apnea della prematurità

Con il passare del tempo e la maturazione del centro respiratorio, gli episodi di apnea diventano meno frequenti e quando il neonato si avvicina alla 37a settimana di gestazione, gli episodi di apnea di norma scompaiono. L’apnea può continuare per settimane nei neonati estremamente prematuri (come quelli nati a 23-27 settimane). L’apnea della prematurità raramente è fatale.

Sebbene la nascita pretermine sia un fattore di rischio di sindrome della morte improvvisa del lattante (Sudden Infant Death Syndrome, SIDS), l’associazione tra apnea della prematurità e futuro rischio di SIDS non è stata dimostrata. Analogamente, non esistono prove che dimettere un neonato prematuro dall’ospedale con un monitor per l’apnea riduca il rischio di SIDS.

Trattamento dell’apnea della prematurità

  • Stimolazione o massaggi leggeri

  • Trattamento della causa

  • Stimolanti (caffeina)

  • Misure per assistere la respirazione

In caso di apnea, rilevata per osservazione o a seguito di un allarme del monitor, i neonati vengono toccati o massaggiati delicatamente per stimolare la respirazione; potrebbero non essere necessari ulteriori interventi.

Un ulteriore trattamento dell’apnea dipende dalla causa. I medici trattano le cause note, come le infezioni.

Se gli episodi di apnea diventano frequenti, e in particolare in presenza di cianosi, i neonati rimangono nell’unità di terapia intensiva neonatale (UTIN). Possono essere trattati con un farmaco che stimola il centro respiratorio, come la caffeina. Se questo trattamento non previene episodi frequenti e gravi di apnea, i neonati possono dover essere trattati con pressione positiva continua nelle vie aeree (continuous positive airway pressure, CPAP). Questa tecnica consente ai neonati di respirare da soli mentre ricevono ossigeno o aria lievemente pressurizzati attraverso due cannule inserite nelle narici. I neonati con episodi di apnea difficili da trattare possono aver bisogno di un ventilatore (una macchina che aiuta a far entrare e uscire l’aria dai polmoni) che li aiuti a respirare.

Assistenza domiciliare

Per dormire, i neonati devono essere sempre adagiati sulla schiena. Le pratiche volte a garantire un sonno sicuro devono essere rispettate per tutti neonati, prematuri o no.

Dato che tutti i neonati prematuri, specialmente quelli con apnea della prematurità, sono a rischio di apnea, bassi livelli di ossigeno nel sangue e una bassa frequenza cardiaca mentre sono seduti in un seggiolino per automobile devono essere sottoposti a un test di stimolazione in un seggiolino per auto prima di lasciare l’ospedale. Il test determina se il neonato sia in grado di tornare a casa in sicurezza nella posizione semi-sdraiata del seggiolino.

La maggior parte dei neonati può essere dimessa dall’ospedale senza un monitor, mentre altri devono tornare a casa collegati a un monitor per l’apnea e possono anche aver bisogno di caffeina. I genitori devono essere istruiti sull’uso corretto del monitor e di qualsiasi altro dispositivo, su cosa fare quando suona l’allarme, su come praticare una rianimazione cardiopolmonare (RCP) in caso di necessità e su come tenere un diario degli eventi. La maggior parte dei monitor memorizzano elettronicamente informazioni sugli eventi che si verificano. I genitori devono consultare un medico per informazioni su quando smettere di usare il monitor.