Disturbi del sonno nei bambini

DiStephen Brian Sulkes, MD, Golisano Children’s Hospital at Strong, University of Rochester School of Medicine and Dentistry
Reviewed ByAlicia R. Pekarsky, MD, State University of New York Upstate Medical University, Upstate Golisano Children's Hospital
Revisionato/Rivisto mag 2025 | Modificata lug 2025
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I fatti in Breve

Circa due terzi dei neonati sono in grado di dormire regolarmente per tutta la notte entro i 6 mesi di età. Successivamente, nei primi anni di vita, i bambini possono avere periodi di veglia notturna, spesso quando sono malati o si verifica un cambiamento nella loro routine. Con l’età, il periodo di sonno con movimenti oculari rapidi (REM) aumenta ed è durante questa fase del ciclo del sonno che si fanno sogni, compresi gli incubi.

L’atteggiamento delle famiglie in merito ai bambini che dormono con i genitori e altre abitudini del sonno variano, e culture diverse hanno atteggiamenti diversi nei confronti delle abitudini del sonno. Gli esperti raccomandano di far dormire i lattanti nella stessa stanza dei genitori, ma non sulla stessa superficie, per esempio nello stesso letto (condivisione del letto). Si ritiene che dormire nello stesso letto aumenti il rischio di morte del bambino legata al sonno, come la sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS). È importante che i genitori discutano apertamente tra loro le preferenze per quanto riguarda il sonno, per evitare situazioni di tensione e non inviare ai bambini messaggi contrastanti.

Nella maggior parte dei bambini, i problemi del sonno sono intermittenti e temporanei e spesso non richiedono alcun trattamento.

(Vedere anche Panoramica sui problemi comportamentali dei bambini.)

Incubi

Gli incubi sono sogni spaventosi che caratterizzano la fase di sonno REM. Un bambino che ha un incubo può risvegliarsi completamente ed è in grado di ricordare vividamente i dettagli del sogno.

Gli incubi non destano preoccupazione, a meno che non si verifichino molto spesso. Possono presentarsi più spesso nei periodi di stress o dopo aver guardato un film o un programma televisivo con contenuti paurosi o violenti. Se gli incubi si verificano spesso, i genitori possono tenere un diario delle attività del bambino durante il giorno prima che si verifichi un incubo, in particolare prima di coricarsi, per vedere se sia possibile identificare la causa.

Episodi di terrore notturno e sonnambulismo

I terrori notturni rappresentano episodi di risveglio incompleto con ansia estrema che si verificano solitamente nelle prime ore dopo essersi addormentati. Si verificano nella fase del sonno caratterizzata dall’assenza di movimenti oculari rapidi (NREM) e sono più comuni nei bambini d’età compresa tra i 3 e gli 8 anni.

Durante un terrore notturno il bambino grida e appare spaventato, suda e presenta ritmo cardiaco e respiro accelerati, non sembra accorgersi della presenza dei genitori, può dibattersi violentemente e non reagisce ai tentativi di rassicurazione, può parlare ma non essere in grado di rispondere alle domande. I bambini non devono essere svegliati, perché sarebbero ulteriormente spaventati. Di solito il bambino si riaddormenta dopo pochi minuti. Diversamente da quanto accade negli incubi, il bambino non è in grado di ricordare i particolari di tali episodi. Gli eventi di terrore notturno sono drammatici, in quanto il bambino può urlare ed essere inconsolabile durante l’episodio.

Circa un terzo dei bambini che sperimenta terrori notturni presenta anche sonnambulismo (alzarsi dal letto e camminare mentre apparentemente si dorme). Circa il 13% dei bambini fino a circa 10 anni ha almeno 1 episodio di sonnambulismo.

Terrori notturni e sonnambulismo scompaiono quasi sempre senza trattamento, anche se episodi occasionali possono continuare per anni. Al contrario, può essere utile una terapia se questi disturbi sono gravi e continuano durante l’adolescenza o l’età adulta. I bambini che necessitano di trattamento per i terrori notturni talvolta rispondono a un sedativo o ad alcuni antidepressivi. Si tratta tuttavia di farmaci potenti, che possono avere effetti collaterali.

Talvolta il sonno è disturbato dalla sindrome delle gambe senza riposo e alcuni bambini, soprattutto quelli che si agitano e russano, possono soffrire di apnea ostruttiva nel sonno. Ai bambini con sindrome delle gambe senza riposo il medico può consigliare integratori di ferro anche in assenza di anemia da carenza di ferro, e può suggerire un esame specifico per l’apnea notturna per i bambini che si agitano e russano.

Resistenza ad andare a letto

I bambini, in particolare tra 1 e 2 anni, spesso si rifiutano di andare a letto a causa di ansia da separazione, mentre quelli più grandi possono farlo nel tentativo di controllare aspetti del proprio ambiente. I bambini piccoli spesso piangono quando vengono lasciati soli nel lettino e si sporgono per cercare i genitori.

Un’altra causa diffusa di resistenza a coricarsi è la difficoltà ad addormentarsi. Queste situazioni si presentano quando ai bambini è consentito di rimanere alzati più del normale e andare a dormire più tardi del solito per un numero di notti tale da causare una reimpostazione dell’“orologio interiore” a un orario di sonno successivo. Anticipare ogni sera di pochi minuti l’orario per andare a letto è il modo migliore per resettare l’orologio interno, ma, se necessario, un breve trattamento con sonniferi da banco, come la melatonina o un antistaminico può aiutare i bambini in tal senso.

Se i genitori rimangono nella stanza a lungo per confortare o prendere in braccio il bambino, la resistenza ad andare a letto può peggiorare. Infatti, questi comportamenti dei genitori rinforzano la veglia notturna, durante la quale i bambini tentano di riprodurre le condizioni che consentono loro di addormentarsi. Per far fronte al problema, un genitore può sedersi silenziosamente in un corridoio, dal quale possa tenere il bambino sotto controllo e assicurarsi che rimanga a letto. Successivamente, il bambino stabilisce una routine del sonno, imparando ad addormentarsi da solo e capendo che non serve a nulla alzarsi dal letto. Il bambino capisce anche che i genitori ci sono, ma che l’ora dei giochi e delle fiabe è passata. Alla fine, il bambino si distende e si addormenta. Spesso è utile fornire un oggetto di attaccamento (come un orsacchiotto). Anche una luce notturna, un suono di sottofondo o entrambi possono essere di conforto. Alcuni genitori possono trovare utile porre dei limiti, dando al bambino un “passaporto del sonno" che consente di alzarsi una sola volta durante la notte.

Risveglio durante la notte

Tutti si svegliano più volte nel corso della notte e la maggior parte delle persone si riaddormenta senza problemi. I bambini hanno spesso episodi di risveglio notturno ripetuti dopo un trasloco, una malattia o un altro avvenimento stressante. I problemi del sonno possono peggiorare quando un bambino dorme diverse ore nel tardo pomeriggio o è iperstimolato al gioco prima di andare a dormire. Talvolta il sonno è disturbato dalla sindrome delle gambe senza riposo e alcuni bambini, soprattutto quelli che si agitano e russano, possono soffrire di apnea ostruttiva nel sonno. Ai bambini con sindrome delle gambe senza riposo il medico può consigliare integratori di ferro anche in assenza di anemia da carenza di ferro, e può suggerire un esame specifico per l’apnea notturna per i bambini che si agitano e russano.

Consentire al bambino di dormire con i genitori in risposta ai risvegli notturni non fa che rafforzare il comportamento. Anche giocare o dare da mangiare al bambino durante la notte o rimproverarlo o punirlo per essersi svegliato durante la notte sono misure controproducenti. Solitamente, si consiglia di rimettere il bambino a letto con semplici rassicurazioni.

Spesso, risulta utile adottare degli espedienti per farlo addormentare, come leggere un breve racconto, dargli la bambola o la coperta preferita e utilizzare una piccola luce notturna (nei bambini d’età superiore ai 3 anni). Per ridurre la probabilità di risvegli notturni, è importante che le condizioni e il luogo in cui il bambino si sveglia siano gli stessi in cui si è addormentato. Pertanto, sebbene il bambino possa essere calmato in un altro luogo (ad esempio, un’altra stanza insieme ai genitori), questi non dovrebbe essere completamente addormentato quando messo nella culla o a letto.

I genitori e le altre persone che si occupano del bambino devono anche tentare di mantenere queste abitudini, in modo che il bambino possa imparare ciò che l’aspetta. Se il bambino è fisicamente sano, lasciarlo piangere per alcuni minuti fa spesso sì che si calmi da solo, con conseguente riduzione del numero di risvegli notturni. Tuttavia, un pianto eccessivo è controproducente, perché i genitori possono sentire la necessità di interrompere la routine e coccolare il bambino per farlo riaddormentare.

Alcuni genitori di bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni possono trovare utile l’orologio educativo per il sonno con luce rossa/verde. L’orologio viene collocato nella stanza del bambino in un punto visibile. L’impostazione della luce verde è scelta dai genitori e indica al bambino quando è accettabile alzarsi dal letto.

Ulteriori informazioni

Di seguito si riportano alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che il Manuale non è responsabile del contenuto di queste risorse.

  1. How to Keep Your Sleeping Baby Safe: AAP Policy Explained

  2. Honor the Past, Learn for the Future: What does a safe sleep environment look like? (American Indian/Alaska Native Outreach)

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