Tumori articolari

DiLukas M. Nystrom, MD, Cleveland Clinic Lerner College of Medicine and Case Western Reserve University
Reviewed ByBrian F. Mandell, MD, PhD, Cleveland Clinic Lerner College of Medicine at Case Western Reserve University
Revisionato/Rivisto Modificata apr 2025
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I tumori interessano raramente le articolazioni, a meno che un tumore osseo o un tumore dei tessuti molli non si trovi vicino a un’articolazione. Tuttavia, nel rivestimento (sinovia) dell’articolazione si sviluppano due patologie: condromatosi sinoviale e tumori tenosinoviali a cellule giganti (in precedenza chiamati sinovite villonodulare pigmentosa). Questi tumori sono non cancerosi (benigni), ma possono danneggiare gravemente l’articolazione. Entrambe le patologie di solito interessano una singola articolazione, il più delle volte il ginocchio o l’anca, e possono causare dolore e accumulo di liquido.

In entrambi i casi la diagnosi viene formulata mediante una radiografia, una tomografia computerizzata (TC), una risonanza magnetica per immagini (RMI) o una loro combinazione. Per confermare la diagnosi, generalmente il medico preleva un campione di tessuto per esaminarlo al microscopio (biopsia).

Il trattamento consiste nell’ablazione chirurgica della sinovia anomala (cosiddetta sinoviectomia).

(Vedere anche Panoramica sui tumori ossei.)

Tumore tenosinoviale a cellule giganti

Il tumore tenosinoviale a cellule giganti (noto in precedenza come sinovite villonodulare pigmentosa [PVNS] e tumore a cellule giganti della guaina tendinea) causa il gonfiore e la crescita del rivestimento dell’articolazione. Questa crescita danneggia la cartilagine e l’osso intorno all’articolazione. La mucosa produce anche liquido in eccesso, che può provocare dolore e gonfiore. Il processo spesso provoca la formazione di liquido contenente sangue nell’articolazione e può portare ad artrite. Il tumore tenosinoviale a cellule giganti di solito interessa una articolazione.

Generalmente si ricorre al trattamento chirurgico, ma le recidive non sono infrequenti. Pexidartinib, un farmaco assunto per via orale, viene utilizzato per ridurre la crescita del tumore, ma solo se i sintomi sono gravi e non alleviati dal trattamento chirurgico. Negli Stati Uniti pexidartinib è disponibile solo nei centri oncologici tramite il Risk Evaluation and Mitigation Strategy Program (Programma di valutazione del rischio e strategia di mitigazione) del produttore. In alcuni soggetti il farmaco può causare gravi danni epatici, potenzialmente letali.

Condromatosi sinoviale

La condromatosi sinoviale (precedentemente chiamata osteocondromatosi sinoviale) è una condizione nella quale le cellule del rivestimento dell’articolazione si trasformano in cellule che producono cartilagine. Queste cellule convertite possono formare addensamenti di cartilagine che, in seguito, si riversano nello spazio intorno all’articolazione, formando dei corpi liberi non più grandi di un chicco di riso che causano dolore e gonfiore. Questa condizione diventa raramente cancerogena (maligna).

Se i sintomi sono gravi, i corpi liberi vengono rimossi assieme alla sinovia anomala. Questa condizione di solito si ripresenta dopo il trattamento; viene solitamente trattata chirurgicamente.

La condromatosi sinoviale viene diagnosticata mediante esami di diagnostica per immagini. È preferita la risonanza magnetica per immagini (RMI), perché possiede maggiore sensibilità nella rilevazione dei corpi liberi più piccoli. I corpi liberi più grandi possono essere identificati mediante radiografie o tomografia computerizzata (TC), perché si induriscono formando osso.

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