Il cuore d’atleta

DiRobert S. McKelvie, MD, PhD, Western University
Revisionato/Rivisto ago 2024
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Con il termine cuore d’atleta si fa riferimento ai normali cambiamenti del cuore in soggetti che praticano attività fisica aerobica a livelli agonistici (per esempio corsa o ciclismo molto intensi) e sollevamento pesi molto intenso.

In un soggetto con cuore d’atleta

  • Il cuore è più grande.

  • Le pareti cardiache sono ispessite.

  • Le camere cardiache sono lievemente dilatate.

L’aumento di volume e l’ispessimento delle pareti permettono al cuore di pompare una quantità di sangue nettamente superiore per ogni battito. Il volume maggiore di sangue associato a ogni battito consente al cuore di battere più lentamente, con conseguente rallentamento e rafforzamento delle pulsazioni (percepibili sul polso e in altre parti del corpo), e talvolta un soffio cardiaco.

I soffi cardiaci sono suoni specifici prodotti dal sangue mentre scorre attraverso le valvole del cuore. Sebbene i soffi cardiaci possano anche essere il segno di una valvulopatia, alcuni sono perfettamente normali nel cuore d’atleta e non sono pericolosi. Nel cuore d’atleta, il ritmo può essere irregolare a riposo, per tornare regolare con la ripresa dell’attività fisica. La pressione arteriosa è uguale a quella dei soggetti sani.

I cambiamenti cardiaci osservati nelle donne in genere sono inferiori rispetto a quelli degli uomini della stessa età, corporatura e livello di allenamento.

I cambiamenti cardiaci che avvengono nel cuore d’atleta assomigliano per certi versi a quelli che possono avvenire in alcune cardiopatie. Il cuore, per esempio, può ingrossarsi nella cardiomiopatia ipertrofica e nell’insufficienza cardiaca. I soffi possono comparire nelle valvulopatie e un polso irregolare può indicare un’aritmia. Le principali differenze tra il cuore d’atleta e un cuore patologico sono che nel primo

  • Il cuore e le valvole cardiache funzionano normalmente.

  • Il soggetto non presenta un rischio aumentato di attacco cardiaco o di altre cardiopatie (tranne un lieve aumento del rischio di fibrillazione atriale nei soggetti impegnati in un regolare allenamento di resistenza per lungo tempo).

Il soggetto è asintomatico. Il sospetto di una diagnosi di cuore d’atleta sorge in corso di screening di routine o nel corso della visita di un soggetto per sintomi non correlati.

Diagnosi del cuore d’atleta

  • Elettrocardiogramma

La maggior parte degli atleti non richiede esami approfonditi, ma in genere il medico li sottopone a elettrocardiogramma (ECG) perché è importante accertare che il soggetto non sia affetto da cardiopatie. L’ECG consente di rilevare numerosi cambiamenti elettrici del cuore che sarebbero considerati patologici in un soggetto che non è un atleta, mentre sono perfettamente normali in un atleta.

Se il soggetto avverte dolore toracico o altri sintomi correlati a una cardiopatia, sono necessari ulteriori accertamenti, come ecocardiogramma, test da sforzo e, talvolta, risonanza magnetica per immagini cardiaca (RMC). Questi esami valutano la struttura e la funzionalità del cuore.

I soggetti con cuore d’atleta sottoposti a tomografia computerizzata a fascio di elettroni per la ricerca di coronaropatie spesso presentano notevoli accumuli di calcio nelle pareti delle arterie che alimentano il cuore; tali depositi non sembrano tuttavia indicare un rischio altrettanto elevato come nei soggetti che non sono atleti.

Trattamento del cuore d’atleta

  • Non è necessario alcun trattamento

Non è necessario alcun trattamento. Quando l’atleta interrompe l’allenamento, il cuore d’atleta regredisce lentamente, e le dimensioni del cuore e la frequenza cardiaca ritornano progressivamente ai valori tipici di un soggetto che non è un atleta. Questo processo potrebbe richiedere alcune settimane o mesi. Talvolta, un atleta deve ridurre o interrompere gli allenamenti per qualche mese per stabilire se i cambiamenti scompaiano o se siano necessarie ulteriori valutazioni per un disturbo cardiaco.

Si ritiene generalmente che il cuore d’atleta non influisca in alcun modo sulla salute. I rari casi di morte improvvisa di un atleta sono dovuti solitamente a una patologia cardiaca non accertata in precedenza, piuttosto che a un fattore di rischio associato al cuore d’atleta.