La dengue è una malattia causata da un flavivirus e trasmessa dalla zanzara Aedes. La dengue si manifesta generalmente con la comparsa improvvisa di febbre elevata, cefalea, mialgie, artralgie e linfadenopatie generalizzate, seguite da un'eruzione cutanea che compare con una febbre ricorrente dopo un periodo apiretico. Possono verificarsi sintomi respiratori, come tosse, faringodinia e rinorrea. La dengue può anche causare febbre emorragica potenzialmente fatale con coagulopatia e shock. La diagnosi richiede esami sierologici e PCR (Polymerase Chain Reaction). La terapia è sintomatica e, per la dengue emorragica, comprende una meticolosa somministrazione di fluidi per il mantenimento del volume intravascolare.
La dengue è endemica in oltre 100 paesi in Africa, nelle Americhe, nel Mediterraneo, nel Sud-Est asiatico e nel Pacifico occidentale (1), principalmente nelle regioni tropicali del mondo tra le latitudini di circa 35° nord e 35° sud. Le epidemie sono più frequenti nel Sud-Est Asiatico ma possono anche interessare i Caraibi, incluso Portorico e le Isole Vergini (Stati Uniti), l'Oceania, il subcontinente indiano e l'America Centrale e del Sud. Nel 2024, circa 3500 casi di dengue sono stati segnalati come importati negli Stati Uniti da turisti di ritorno, ma si stimano 50-100 milioni di casi in tutto il mondo, con circa 20 000 decessi (2, 3)
Gli agenti causali, i virus RNA a singolo filamento con capsula del genere Flavivirus con 4 sierotipi, sono trasmessi dal morso delle zanzare Aedes. Le singole zanzare possono mordere ripetutamente, esponendo potenzialmente più persone alle infezioni. Il virus circola nel sangue degli esseri umani infetti da 2 a 7 giorni; le zanzare Aedes in questo periodo possono acquisire il virus quando si nutrono di esseri umani. La trasmissione verticale può verificarsi durante la gravidanza o intorno al momento della nascita, o tramite trasfusione di sangue e trapianto di organi, ma i tassi sono bassi (1, 2, 4).
Riferimenti generali
1. World Health Organization: Dengue and severe dengue. Geneva, WHO. April 23, 2024. Accessed June 16, 2025.
2. Centers for Disease Control and Prevention: Dengue: Historic Data (2-10-2024). June 11, 2025. Accessed June 16, 2025.
3. Clarke J, Lim A, Gupte P, Pigott DM, van Panhuis WG, Brady OJ: A global dataset of publicly available dengue case count data. Sci Data 11(1):296, 2024. Published 2024 Mar 14. doi:10.1038/s41597-024-03120-7
4. Paz-Bailey G, Adams LE, Deen J, Anderson KB, Katzelnick LC: Dengue. Lancet 403(10427):667-682, 2024. doi: 10.1016/S0140-6736(23)02576-X
Sintomatologia della dengue
Dopo un periodo di incubazione di 3-15 giorni, si manifestano improvvisamente febbre, brividi, cefalea, dolore retrorbitario con i movimenti oculari, lombalgia e grave prostrazione. Durante le prime ore si presentano anche dolori di elevata intensità alle gambe e alle articolazioni, che giustificano la denominazione di febbre spaccaossa (o rompiossa, breackbone). La temperatura sale rapidamente fino a 40° C con bradicardia relativa. Possono essere presenti iperemia della congiuntiva bulbare e palpebrale e flushing transitorio o esantema maculare (particolarmente a carico del volto). Spesso i linfonodi cervicali, epitrocleari e inguinali sono aumentati di volume.
La febbre e gli altri sintomi persistono per 48-96 h, seguiti da un abbassamento rapido della temperatura con sudorazione profusa. A questo punto i pazienti passano un periodo di evidente benessere di circa 24 h, dopo il quale può ripresentarsi la febbre (aspetto a sella), tipicamente con un'elevazione termica inferiore rispetto alla precedente. Allo stesso tempo, un rash maculopapulare pallido si diffonde dal tronco alle estremità e al viso.
Possono verificarsi mal di gola, sintomi gastrointestinali (p. es., nausea, vomito), e sintomi emorragici. I giorni da 4 a 7 dell'infezione da dengue sono considerati la fase critica. I pazienti che sviluppano determinati segni di allarme (dolore o dolorabilità addominale, vomito persistente, sanguinamento mucoso, epatomegalia, letargia o irrequietezza, o emoconcentrazione) durante la fase critica sono a maggior rischio di sviluppare febbre emorragica da dengue, caratterizzata da un calo della conta piastrinica, perdita di plasma ed emorragia. Se si sviluppa uno shock, la malattia composita è chiamata sindrome da shock da dengue.
I sintomi neurologici sono rari e possono includere l'encefalopatia e convulsioni; alcuni pazienti sviluppano Sindrome di Guillain Barré.
I casi lievi di dengue, che di solito non manifestano linfoadenopatia, guariscono in < 72 h. Nelle forme più gravi, l'astenia può durare diverse settimane. Il decesso è raro. L'immunità verso il ceppo virale infettante è persistente, mentre l'immunità ad ampio spettro, verso altri ceppi, dura solo 2-12 mesi.
Una malattia più grave può derivare dall'esacerbazione dell'infezione anticorpo-dipendente, in cui i pazienti hanno un anticorpo non neutralizzante di una precedente infezione con un sierotipo di dengue e quindi contraggono un'altra infezione con un sierotipo di dengue diverso.
Diagnosi della dengue
Test sierologici in fase acuta e in convalescenza
La dengue va sospettata in pazienti che vivono o che hanno viaggiato in aree endemiche se sviluppano febbre improvvisa, cefalea retro-orbitale grave, mialgie e adenopatie, in particolare in presenza della caratteristica eruzione cutanea o di una febbre ricorrente. La valutazione deve escludere diagnosi alternative, in particolare malaria, infezione da virus Zika, malattia da chikungunya e leptospirosi.
Gli esami diagnostici comprendono test sierologici acuti e convalescenti, l'individuazione dell'antigene della proteina non strutturale 1 (NS1) della dengue, e il rilevamento del genoma virale tramite reazione a catena della polimerasi (PCR) di un campione di sangue (1, 2). La sierologia utilizza test di inibizione dell'emoagglutinazione e di fissazione del complemento, ma sono possibili reazioni incrociate con anticorpi diretti verso altri flavivirus, in particolare contro il virus Zika. I test di neutralizzazione della riduzione della placca sono più specifici e sono considerati lo standard di riferimento per la diagnosi sierologica. Il rilevamento dell'antigene è disponibile in alcune parti del mondo (non negli Stati Uniti) e solitamente la PCR (Polymerase Chain Reaction) si esegue solo in laboratori con speciali competenze.
Anche se raramente eseguite e difficili, le colture possono essere effettuate utilizzando zanzare Toxorhynchites inoculate o linee cellulari specializzate in laboratori competenti.
L'emocromo con formula può evidenziare leucopenia a partire dal 2o giorno di febbre; dal 4o o 5o giorno la conta dei globuli bianchi può scendere a 2000-4000/mcL (2 a 4 × 109/L) con appena il 20-40% di granulociti. I pazienti con dengue grave possono mostrare un aumento acuto dell'ematocrito con una contemporanea diminuzione della conta piastrinica intorno ai giorni 4-6 della malattia. L'esame delle urine può mostrare albuminuria moderata e alcuni cilindri.
Riferimenti relativi alla diagnosi
1. World Health Organization: Dengue and severe dengue. Geneva, WHO. April 23, 2024. Accessed June 16, 2025.
2. Paz-Bailey G, Adams LE, Deen J, Anderson KB, Katzelnick LC: Dengue. Lancet 403(10427):667-682, 2024. doi: 10.1016/S0140-6736(23)02576-X
Trattamento della dengue
Terapia di supporto
La terapia della dengue è sintomatica. L'acetaminofene (paracetamolo) può essere utilizzato, ma non i FANS, compresa l'aspirina, che devono essere evitati per il rischio di sanguinamento. Inoltre, l'aspirina aumenta il rischio della sindrome di Reye nei bambini.
Prevenzione della dengue
Nelle aree endemiche si devono prevenire le punture di zanzara. Per impedire l'ulteriore trasmissione da parte delle zanzare, i pazienti con la dengue devono rimanere sotto una zanzariera fino a che non si sia risolto il 2o picco febbrile.
Negli Stati Uniti, il vaccino contro la dengue CYD-TDV è approvato per l'uso nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 9 e 16 anni che hanno avuto una precedente infezione da virus della dengue confermata in laboratorio e vivono in una zona in cui la dengue è endemica (1, 2). Tuttavia, questo vaccino è disponibile solo a Porto Rico, dove la dengue è endemica. Il vaccino riduce il rischio di ospedalizzazione e di malattia grave nei riceventi sieropositivi, ma sembra aumentare il rischio di malattia più grave nei pazienti che non hanno mai avuto la dengue se successivamente vengono infettati. La World Health Organization (3) e l'U.S. Food and Drug Administration (FDA) raccomandano di effettuare uno screening pre-vaccinazione per evidenza sierologica di pregressa infezione da dengue e di vaccinare solo i pazienti sieropositivi (4). Vengono somministrate tre dosi a intervalli di 6 mesi.
Un altro candidato vaccino contro la dengue (TAK-003) per la prevenzione della malattia virale causata da qualsiasi sierotipo è disponibile in Argentina, Brasile, Indonesia, Unione Europea e Regno Unito ed è in fase di valutazione negli Stati Uniti.
Riferimento relativo alla prevenzione
1. Paz-Bailey G, Adams L, Wong JM, et al. Dengue Vaccine: Recommendations of the Advisory Committee on Immunization Practices, United States, 2021. MMWR Recomm Rep 70(6):1-16, 2021. doi:10.15585/mmwr.rr7006a1
2. Paz-Bailey G, Adams LE, Deen J, Anderson KB, Katzelnick LC: Dengue. Lancet 403(10427):667-682, 2024. doi: 10.1016/S0140-6736(23)02576-X
3. World Health Organization: WHO position paper on Dengue vaccines—May 2024. Accessed June 16, 2025.
4. Centers for Disease Control and Prevention: Dengue: Dengue Vaccine. May 15, 2025. Accessed June 16, 2025.
Punti chiave
Il virus dengue si trasmette tramite puntura delle zanzare Aedes.
La febbre dengue provoca in genere febbre improvvisa, grave cefalea retro-orbitale, mialgie, adenopatia, una caratteristica eruzione cutanea, ed estremo dolore alle gambe e alle articolazioni durante le prime ore.
La febbre dengue può anche causare febbre emorragica potenzialmente fatale con una diatesi emorragica e shock (febbre dengue emorragica e sindrome da shock dengue).
Sospettare di febbre dengue se i pazienti vivono o hanno viaggiato in aree endemiche se hanno sintomi tipici; diagnosticare con test sierologici, i test antigene, o PCR (Polymerase Chain Reaction) di sangue.
La gestione della dengue si concentra sulle cure di supporto e sul sollievo dai sintomi.
