Panoramica sulla riabilitazione

DiZacharia Isaac, MD, Brigham and Women's Hospital
Revisionato/Rivisto nov 2023
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

La riabilitazione mira a facilitare il recupero in seguito alla perdita di una funzione e a ridurre il dolore. La perdita di funzionalità può essere dovuta a fratture, amputazioni, ictus o altri disturbi neurologici, trauma cranico, lesioni sportive e/o disturbi muscoloscheletrici dovuti a condizioni come artrite, lesioni del midollo spinale, insufficienza cardiaca o polmonare, dolore cronico o a un prolungato decondizionamento (p. es., dopo alcuni disturbi e procedure chirurgiche). La riabilitazione può comportare

Per alcuni pazienti, l'obiettivo è il completo recupero, con funzionalità completa e senza restrizioni; per altri, è il recupero dell'abilità a compiere quante più attività della vita quotidiana possibili. I risultati della riabilitazione dipendono dal tipo di perdita e dalle motivazioni del paziente. I progressi possono essere lenti nel caso di pazienti anziani, che hanno lesioni gravi, o che hanno una cattiva salute generale e nel caso dei pazienti che non hanno forza muscolare. La mancanza di motivazione, la coesistenza di disturbi dell'umore, la mancanza di supporto sociale e fattori socioeconomici possono anche contribuire a rallentare i progressi.

La riabilitazione può iniziare in un ospedale per acuti. Gli ospedali o i reparti riabilitativi generalmente forniscono l'assistenza più completa e intensiva; questo tipo di assistenza deve tuttavia essere presa in considerazione nei pazienti che hanno un buon potenziale di recupero e che possono partecipare a un trattamento aggressivo e tollerarlo (generalmente 3 h/die). Molte strutture infermieristiche hanno programmi meno intensivi (generalmente 1-3 h/die, fino a 5 giorni/settimana) che durano più a lungo e, pertanto, sono più adatte ai pazienti meno capaci di tollerare la terapia (p. es., i pazienti deboli o anziani). Dei programmi di riabilitazione con minore varietà e frequenza possono essere proposti in strutture ambulatoriali o a domicilio e sono appropriati per molti pazienti. Tuttavia, la riabilitazione ambulatoriale può essere relativamente intensiva (alcune ore/die fino a 5 giorni/settimana). I servizi di terapia fisica domiciliare possono essere indicati per i pazienti stabili con gravi disabilità che non sono in grado di partecipare alle sedute di trattamento in una struttura a causa della loro ubicazione o della mancanza di trasporti. La terapia domiciliare è spesso utilizzata dopo interventi di sostituzione del ginocchio, in pazienti con disfunzione ambulatoriale dopo una caduta, o se un paziente è costretto a casa a causa di una malattia cronica.

Un approccio interdisciplinare è migliore perché la disabilità può portare a vari problemi (p. es., depressione, mancanza di motivazione per riacquisire la funzione persa, problemi economici). Così, i pazienti possono richiedere l'intervento psicologico e un aiuto da parte degli assistenti sociali. Inoltre, i componenti della famiglia possono avere bisogno di aiuto per imparare ad adattarsi alla disabilità del paziente e ad assisterlo.

Indirizzamento (consulenza)

Per avviare un trattamento riabilitativo formale, un medico deve richiedere una consulenza fisiatrica in un centro di riabilitazione. La richiesta deve stabilire la diagnosi e l'obiettivo della terapia. La diagnosi può essere specifica (p. es., postumi di ictus emisferico sinistro, deficit residui a destra agli arti superiori e inferiori) o funzionale (p. es., astenia generalizzata dovuta all'allettamento). Gli obiettivi devono essere quanto più possibile specifici (p. es., allenarsi a usare un arto protesico, massimizzare la forza muscolare generale e la resistenza totale). Sebbene istruzioni vaghe (p. es., valutazione e trattamento fisioterapico) siano talvolta accettate, non sono nel miglior interesse dei pazienti e possono essere respinte con una richiesta di istruzioni più specifiche. I medici che non hanno familiarità con le richieste per la riabilitazione possono consultare un fisiatra. Importanti precauzioni, come i limiti di frequenza cardiaca per i pazienti con malattia cardiopolmonare, restrizioni di carico per i pazienti con fratture o scarsa densità ossea, o modifiche specifiche per i pazienti a rischio di cadute, possono aiutare a guidare i piani di trattamento dei terapisti.

Obiettivi del trattamento

La valutazione iniziale stabilisce gli obiettivi per ripristinare la mobilità e le funzioni necessarie per eseguire le attività della vita quotidiana, che comprendono le cure personali (p. es., rassettare, fare il bagno, vestirsi, nutrirsi, fare i bisogni), cucinare, pulire, fare la spesa, gestire i farmaci, le finanze, usare il telefono e viaggiare. Il medico referente e l'équipe di riabilitazione determinano quali di queste attività siano raggiungibili e quali siano essenziali per l'indipendenza del paziente. Una volta che la funzione delle attività della vita quotidiana è massimizzata, sono aggiunti gli obiettivi che possono aiutare a migliorare la qualità della vita.

I pazienti migliorano in misura diversa. Alcuni cicli di terapia durano solo poche settimane; altri durano più a lungo. Alcuni pazienti che hanno completato il trattamento iniziale hanno bisogno di un'ulteriore terapia.

Problemi del paziente e di chi lo assiste

L'educazione terapeutica del paziente e dei caregiver è una parte importante del percorso riabilitativo, soprattutto quando il paziente viene dimesso e reintegrato nella comunità. Ai pazienti viene insegnato come mantenere le nuove funzioni recuperate e ridurre il rischio di incidenti (p. es., cadute, tagli, ustioni) e di disabilità secondarie. I familiari sono istruiti su come aiutare il paziente a essere il più possibile indipendente, così come a non proteggerlo in modo eccessivo (determinando un livello funzionale ridotto e un incremento della dipendenza) o a non trascurare i bisogni primari del paziente (causando sensazioni di rifiuto, che possono causare depressione o interferire con le attività fisiche).

È essenziale il supporto emotivo della famiglia, dei caregiver e degli amici. Questo può assumere molte forme. Il sostegno spirituale e i consigli da parte dei propri coetanei o da parte delle figure religiose può essere indispensabile.

Riabilitazione geriatrica

Le patologie che richiedono riabilitazione (p. es., ictus, infarto del miocardio, frattura dell'anca, amputazione degli arti) sono frequenti tra i pazienti anziani. Gli anziani sono anche con molta probabilità decondizionati già prima del problema acuto che necessita di riabilitazione.

Gli anziani, anche se con deficit cognitivi, possono trarre beneficio dalla riabilitazione. La sola età non è una ragione per rimandare o negare la riabilitazione. Tuttavia, gli anziani possono recuperare più lentamente a causa di una ridotta capacità di adattarsi a un ambiente che cambia, compresi

  • Inattività fisica

  • Mancanza di resistenza

  • Depressione o demenza

  • Diminuzione della forza muscolare, mobilità articolare, coordinazione o agilità

  • Disturbi dell'equilibrio

Dei programmi designati specificamente per i pazienti anziani sono da preferire, poiché i pazienti anziani hanno spesso degli obiettivi diversi e hanno bisogno di trattamenti diversi da quelli dei pazienti più giovani. Nei programmi separati per età, i pazienti anziani hanno minori probabilità di confrontare i loro progressi con quelli dei pazienti più giovani e, quindi, di scoraggiarsi, mentre è più facile integrare gli aspetti relativi all'assistenza sociale. Alcuni programmi sono studiati per situazioni cliniche specifiche (p. es., recupero dopo un intervento per frattura dell'anca); i pazienti affetti da condizioni simili possono lavorare insieme per raggiungere degli obiettivi comuni, incoraggiandosi l'un l'altro e rinforzando l'allenamento riabilitativo.

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