Alcune specie di trematodi causano infezioni del fegato.
Le persone contraggono l’infezione quando ingeriscono le cisti contenenti le larve dei trematodi consumando pesce d’acqua dolce crudo, poco cotto, essiccato, sotto sale o marinato, oppure crescione contaminato.
A seconda della specie di parassita e dell’intensità dell’infestazione, possono manifestarsi febbre, brividi, dolore o fastidio addominale, ittero, prurito, diarrea e perdita di peso.
Il medico formula la diagnosi di infezione quando osserva le uova dei trematodi nelle feci o nel contenuto intestinale di un paziente.
Farmaci come praziquantel, albendazolo o triclabendazolo possono eliminare i trematodi, a seconda della specie.
I trematodi sono una classe di vermi parassiti di forma piatta (platelminti). Esistono molte specie di trematodi. Specie diverse tendono a infettare parti differenti del corpo. Le infezioni da trematodi a carico del fegato si osservano in Europa, in Africa, nell’Asia centrale e orientale e in Sud America, ma sono rare negli Stati Uniti. (Vedere anche Panoramica sulle infezioni parassitarie.)
Tra i trematodi che causano infezioni epatiche vi sono:
Clonorchis sinensis (fasciola epatica cinese o orientale), causa della clonorchiasi
Opisthorchis viverrini (fasciola epatica del Sud-est asiatico) e O. felineus (fasciola epatica del gatto), che causano un’infezione che assomiglia alla clonorchiasi
Fasciola hepatica (la fasciola epatica comune o fasciola degli erbivori), causa della fascioliasi, che generalmente infesta gli ovini e i bovini
Il ciclo vitale dei trematodi è complesso. Le persone possono contrarre un’infezione da trematodi e sviluppare disturbi epatici quando ingeriscono le cisti contenenti i trematodi immaturi (larve) di:
Clonorchis sinensis e trematodi del genere Opisthorchis, consumando pesce d’acqua dolce crudo, poco cotto, essiccato, sotto sale o marinato; e di Clonorchis sinensis talvolta presenti anche nei gamberi d’acqua dolce
Fasciola hepatica o Fasciola gigantica, con il crescione o altre piante acquatiche che crescono in acque contaminate da escrementi ovini o bovini contenenti uova di trematodi
Dopo l’ingestione, le cisti di Clonorchis sinensis e dei trematodi del genere Opisthorchis raggiungono l’intestino e liberano le larve, che migrano a ritroso nell’intestino ed entrano nelle vie biliari (i canali che trasportano la bile dal fegato e dalla cistifellea all’intestino), fino a raggiungere il fegato o, talvolta, la cistifellea. Qui le larve si sviluppano in adulti e producono uova. In assenza di trattamento, i vermi adulti possono vivere da 20 a 30 anni. Le uova vengono eliminate con le feci e ingerite dalle lumache. Le lumache infestate rilasciano trematodi immaturi in grado di nuotare (cercarie). Le cercarie rilasciate dalle lumache infestate determinano la formazione di cisti in diversi pesci o gamberi d’acqua dolce.
Immagine fornita dalla Global Health, Division of Parasitic Diseases and Malaria dei Centers for Disease Control and Prevention.
Dopo l’ingestione, le cisti di Fasciola hepatica o Fasciola gigantica raggiungono l’intestino e liberano larve immature. Le larve attraversano la parete intestinale ed entrano nella cavità addominale, in cui si spostano fino ad arrivare al fegato e quindi alle vie biliari. Qui le larve si sviluppano in trematodi adulti e producono uova. che vengono eliminate con le feci. Nell’acqua, le uova liberano larve che penetrano nelle lumache. Le lumache infestate rilasciano trematodi immaturi (cercarie), che formano cisti sul crescione e su altre piante acquatiche.
Immagine fornita dalla Global Health, Division of Parasitic Diseases and Malaria dei Centers for Disease Control and Prevention.
Vedere anche le informazioni sulla clonorchiasi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e le informazioni dell’OMS e dei CDC sulla fascioliasi.
Sintomi delle infezioni epatiche da trematodi
È possibile che inizialmente i trematodi epatici non causino alcun sintomo; tuttavia, a seconda del tipo e della gravità dell’infestazione, possono presentarsi febbre, brividi, dolore addominale, ingrossamento del fegato, nausea, vomito e orticaria. I trematodi del genere Fasciola sono più propensi a causare questi sintomi.
Se i trematodi adulti nel tempo ostruiscono buona parte delle vie biliari interne o esterne al fegato, si possono manifestare un ingiallimento della pelle e delle sclere degli occhi (ittero), prurito, diarrea e perdita di peso. A volte, i trematodi provocano un danno epatico, causando la formazione di tessuto cicatriziale (fibrosi). Altre complicanze includono le infezioni batteriche delle vie biliari, i calcoli biliari e la pancreatite.
In rari casi, i trematodi epatici infestano la parete intestinale, i polmoni, la pelle o la gola.
Anni più tardi, si può sviluppare un cancro dei dotti biliari (colangiocarcinoma). Questo tipo di tumore si è manifestato nei veterani del Vietnam, che possono avere consumato pesce d’acqua dolce crudo o poco cotto contenente trematodi epatici mentre prestavano servizio nel Sud-est asiatico. Se l’infestazione epatica da trematodi abbia o meno contribuito allo sviluppo del cancro nei veterani del Vietnam non è chiaro.
Diagnosi delle infezioni epatiche da trematodi
Esame di un campione di feci
Esami di diagnostica per immagini del fegato
Analisi del sangue per la ricerca di anticorpi
Il medico formula la diagnosi di infestazione dai generi Clonorchis, Opisthorchis o Fasciola quando osserva le uova nelle feci o nel contenuto intestinale di un paziente. Tuttavia, può essere difficile riscontrare le uova nelle feci.
Negli stadi iniziali dell’infestazione da Fasciola hepatica, si possono eseguire analisi del sangue per verificare la presenza di anticorpi contro i trematodi, che possono essere rilevati settimane prima della comparsa delle uova nelle feci (gli anticorpi sono proteine prodotte dal sistema immunitario per contribuire a difendere l’organismo dall’attacco di determinati agenti, parassiti compresi). Vengono inoltre eseguite analisi per misurare i livelli dei granulociti eosinofili (un tipo di globuli bianchi) nel sangue, il cui numero può aumentare in presenza di un’infestazione da trematodi.
Per valutare i danni al fegato e alle vie biliari si eseguono esami di diagnostica per immagini del fegato come l’ecografia, la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (RMI), la colangiopancreatografia retrograda endoscopica (CPRE) o la colangiografia. Occasionalmente, il medico osserva un trematode adulto nelle vie biliari quando esamina l’interno dell’apparato digerente con una sonda a fibre ottiche (endoscopio) inserita attraverso la bocca.
Trattamento delle infezioni epatiche da trematodi
Un farmaco che elimina i trematodi dal corpo (antielmintico)
A volte, intervento chirurgico per l’occlusione delle vie biliari
Le infezioni epatiche da trematodi vengono trattate con farmaci che eliminano i trematodi dall’organismo. I più comuni sono:
Praziquantel o albendazolo per la clonorchiasi
Triclabendazolo per la fascioliasi
Eventualmente nitazoxanide per la fascioliasi
Se i trematodi provocano un’ostruzione delle vie biliari, può essere necessario un intervento chirurgico.
Prevenzione delle infezioni epatiche da trematodi
Cuocere in modo completo i pesci o i gamberi d’acqua dolce provenienti da aree di endemia dei generi Clonorchis e Opisthorchis aiuta a prevenire le infestazioni da trematodi epatici. Non consumare pesci o gamberi d’acqua dolce provenienti da queste aree crudi, essiccati, sotto sale o marinati. Nelle aree in cui gli ovini o i bovini possono essere infestati da trematodi del genere Fasciola, il crescione e altre piante acquatiche non devono essere consumati crudi.