Panoramica sui disturbi della personalità

DiMark Zimmerman, MD, South County Psychiatry
Revisionato/Rivisto mag 2021
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I fatti in Breve

I disturbi della personalità sono caratterizzati da persistenti schemi di pensiero, percezione, reazione e da modi di relazionarsi che provocano nel soggetto notevole sofferenza e/o compromettono le sue capacità funzionali.

  • Esistono 10 tipi di disturbi della personalità e ciascuno di essi presenta problematiche peculiari relative all’immagine che si dà di sé e agli schemi di risposta alle persone e ad eventi stressanti.

  • I sintomi variano in funzione del tipo di disturbo della personalità ma, in generale, il soggetto ha difficoltà a rapportarsi con gli altri e a gestire lo stress e/o ha un modo di vedere se stesso che varia in base alla situazione e differisce dalla percezione che altri hanno di lui.

  • Il medico pone una diagnosi di disturbo della personalità quando il soggetto ha una visione costante di se stesso e degli altri distaccata dalla realtà oppure continua ad agire secondo schemi che abitualmente hanno conseguenze negative.

  • I farmaci prescritti per trattare i disturbi della personalità di solito non modificano il disturbo, ma possono ridurre i sintomi che provocano malessere.

  • La psicoterapia può aiutare il soggetto a prendere coscienza dei problemi da lui creati e lo aiuta a modificare il proprio comportamento antisociale.

I tratti della personalità rappresentano schemi di pensiero, percezione, reazione e relazione che sono relativamente stabili nel tempo. Ad esempio, alcune persone tendono ad avere sbalzi di umore e ad essere introverse, altre tendono ad essere estroverse e sociali.

È presente un disturbo della personalità quando i tratti della personalità diventano talmente intensi, rigidi e disadattati che la persona ha problemi al lavoro, a scuola e/o nel relazionarsi con con gli altri. Tale disadattamento sociale può causare un malessere significativo nelle persone con disturbi della personalità e in quelle che le circondano. La maggior parte di coloro i cui tratti della personalità sono inefficaci o producono conseguenze negative cerca di modificare i propri schemi di risposta. Al contrario, i soggetti affetti da disturbo della personalità non cambiano i loro schemi di risposta anche quando i comportamenti risultano ripetutamente fallimentari e le conseguenze sono negative. Tali schemi sono detti disadattivi, poiché il soggetto non li modifica in base a quanto richiesto dalle circostanze (non si adatta). Gli schemi disadattivi differiscono per gravità e durata.

Vi sono 10 tipi di disturbi della personalità secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione (DSM-5), pubblicato dall’American Psychiatric Association.

Circa il 10% delle persone è affetto da un disturbo della personalità. Questi disturbi di solito colpiscono in egual misura gli uomini e le donne, anche se alcuni tipi di disturbo della personalità interessano maggiormente un sesso piuttosto che l’altro. Ad esempio, il disturbo di personalità antisociale è 6 volte più frequente tra gli uomini.

Per la maggior parte dei soggetti con personalità disturbata, il disturbo provoca problemi moderati che si riducono nel corso del tempo, ma per alcuni di loro si tratta di problemi psicosociali gravi, che durano per tutta la vita.

I disturbi della personalità iniziano solitamente durante la tarda adolescenza o nei giovani adulti, ma possono comparire prima (durante l’infanzia). La loro durata varia notevolmente. Alcuni tipi di disturbi della personalità (ad esempio, antisociale o borderline) tendono a ridursi o a risolversi con l’avanzare dell’età. Altri (ad esempio, ossessivo-compulsivo o schizotipico) hanno minori probabilità di farlo. In alcune persone, i sintomi possono persistere ma essere meno gravi.

Molte persone con un disturbo della personalità presentano anche uno o più dei seguenti problemi:

Nel caso di un disturbo della personalità accompagnato da uno dei suddetti disturbi, è probabile che la risposta al trattamento per il secondo disturbo sia meno buona; per tale motivo, la prognosi è peggiore.

Cause dei disturbi della personalità

I disturbi della personalità sono dovuti all’interazione tra fattori genetici e l’ambiente. Ossia, alcune persone nascono con una tendenza genetica a sviluppare un disturbo della personalità che può essere soppressa o amplificata da fattori ambientali. Generalmente, i fattori genetici e ambientali contribuiscono in egual misura allo sviluppo dei disturbi della personalità.

Tipi di disturbi della personalità

I 10 disturbi della personalità possono essere suddivisi in tre gruppi (A, B e C). I tipi in ciascun gruppo condividono alcuni tratti comuni della personalità, ma ogni disturbo ha delle peculiari caratteristiche.

Il gruppo A è caratterizzato dall’apparire strani o eccentrici. Include i seguenti disturbi della personalità, ciascuno con le sue peculiari caratteristiche:

Il cluster B è caratterizzato dall’apparire plateali, emotivi o imprevedibili. Include i seguenti disturbi della personalità, ciascuno con le sue peculiari caratteristiche:

  • Antisociale: irresponsabilità sociale, disprezzo degli altri e disonestà e manipolazione degli altri per un guadagno personale

  • Borderline: vuoto interiore, paura dell’abbandono nelle relazioni interpersonali, relazioni instabili, problemi di controllo delle emozioni e comportamento impulsivo

  • Istrionico: bisogno di attenzione e comportamento plateale

  • Narcisistico: bisogno di essere ammirati e distorsione esagerata dell’autostima (definita megalomania)

Il gruppo C è caratterizzato dall’apparire ansiosi o timorosi. Include i seguenti disturbi della personalità, ciascuno con le sue peculiari caratteristiche:

  • Evitante: evitare il contatto interpersonale per paura del rifiuto

  • Dipendente: sottomissione e dipendenza (dovuto a un’esigenza di essere accuditi)

  • Ossessivo-compulsivo: perfezionismo, rigidità e ostinazione

Sintomi dei disturbi della personalità

I disturbi della personalità comportano problemi principalmente con

  • L’identità e il senso del sé: il soggetto con disturbo della personalità non ha di sé un’immagine definita o stabile. Ciò significa che il modo in cui si vede cambia a seconda della situazione e delle persone con cui si trova. Ad esempio, può alternativamente vedersi come una persona crudele o gentile. Oppure può essere incoerente per valori e obiettivi. Ad esempio, può essere profondamente religioso quando si trova in chiesa, ma irriverente e irrispettoso altrove. L’autostima può essere irrealisticamente alta o bassa.

  • Rapporti: il soggetto affetto da un disturbo della personalità ha problemi a stringere rapporti stabili e intimi con altri. Può essere insensibile verso gli altri o emotivamente distaccato, oppure mancare di empatia.

I soggetti con disturbo della personalità sembrano spesso incoerenti, confusi e frustrati ai membri della famiglia e alle altre persone che li circondano, medici inclusi. Possono adottare stili di genitorialità incoerenti, distaccati, iperemotivi, aggressivi o irresponsabili e talvolta causare problemi psichici e/o somatici nei figli.

I soggetti con disturbo della personalità possono avere problemi a sapere quali siano modi ragionevoli, sicuri e accettabili di trattare e comportarsi con gli altri.

Il soggetto con una personalità disturbata può essere inconsapevole di essere responsabile dei propri problemi.

Sapevate che...

  • Il soggetto affetto da un disturbo della personalità può non rendersi conto di eventuali problemi nel suo modo di pensare o comportarsi.

Diagnosi dei disturbi della personalità

  • Valutazione di un medico basata su determinati criteri

Il medico pone la diagnosi di uno specifico disturbo della personalità in base a un elenco di tratti della personalità (criteri) descritti per ciascun disturbo e presenti nel DSM-5.

Alcuni soggetti con un disturbo della personalità soffrono a causa del proprio comportamento e chiedono attivamente un aiuto terapeutico. Qualcun altro non percepisce alcun problema nel proprio comportamento, per tale motivo, non chiede aiuto. Può invece essere indirizzato al medico da amici, famigliari o consultori sociali, poiché il suo comportamento crea difficoltà agli altri.

Quando un soggetto con personalità disturbata chiede assistenza medica, di solito lo fa a causa di sintomi come l’ansia, la depressione o l’uso di sostanze, oppure per via dei problemi causati dal disturbo della personalità, come il divorzio, la disoccupazione o la solitudine, piuttosto che dal disturbo stesso. Quando il soggetto riferisce questi sintomi e problemi, il medico generalmente pone delle domande per stabilire se siano dovuti a un disturbo della personalità; ad esempio, chiede al soggetto come vede se stesso e come vede gli altri e quale sia la sua reazione quando gli altri reagiscono negativamente al suo comportamento. I disturbi della personalità sono sottodiagnosticati perché talvolta i medici si concentrano sui sintomi dell’ansia o della depressione, che possono occultare le caratteristiche di eventuali disturbi della personalità latenti.

Il medico sospetta un disturbo della personalità se il soggetto:

  • Ha una visione costante di se stesso e degli altri distaccata dalla realtà

  • Descrive uno schema di pensiero o comportamento inappropriato che non modifica nonostante le conseguenze negative di tale comportamento

  • È angosciato dal proprio comportamento e/o le sue conseguenze o non può funzionare in modo adeguato a causa del proprio comportamento

I pensieri e i comportamenti inappropriati possono riguardare il modo in cui il soggetto vede se stesso e gli altri, come interagisce con gli altri e/o in quale misura riesce a controllare i propri impulsi. Tali pensieri e comportamenti sono considerati un disturbo solo se sono persistenti (non si verificano solo ogni tanto) e se il soggetto continua a perpetrarli, anche se gli causano sofferenza o difficoltà nella vita di tutti i giorni. Inoltre, i pensieri e i comportamenti devono aver avuto inizio durante l’adolescenza o la prima età adulta, non successivamente.

Per trovare conferma della propria diagnosi, il medico potrebbe parlare con gli amici e i famigliari del soggetto per ottenere ulteriori informazioni. Senza l’aiuto di queste persone, il medico e il soggetto possono non scoprire il ruolo attivo del soggetto nel creare i problemi.

Trattamento dei disturbi della personalità

  • Psicoterapia

Il trattamento dei disturbi della personalità si avvale della psicoterapia, che comprende la psicoterapia individuale e la terapia di gruppo. La terapia ha maggiori probabilità di essere efficace quando il soggetto chiede un aiuto terapeutico ed è motivato a cambiare.

I farmaci possono aiutare ad alleviare i sintomi di sofferenza, quali la depressione e l’ansia, e possono contribuire a controllare alcuni tratti della personalità come l’aggressività. Tuttavia, i farmaci non possono curare un disturbo della personalità.

I disturbi della personalità possono essere particolarmente difficili da trattare, per cui è importante scegliere uno psicoterapeuta esperto e acritico, che sia in grado di comprendere l’immagine che il soggetto ha di sé, nonché le aree di sensibilità e i metodi tradizionali di interazione.

Principi generali del trattamento

Sebbene i trattamenti specifici differiscano in base al tipo di disturbo della personalità, in generale questi hanno l’obiettivo di:

  • ridurre il malessere

  • aiutare il soggetto a comprendere che i problemi nascono da lui (non da altre persone o situazioni)

  • ridurre il comportamento disadattivo o socialmente indesiderato

  • modificare i tratti della personalità che provocano difficoltà

Il primo obiettivo del trattamento è di ridurre immediatamente il malessere, come l’ansia e la depressione. Ridurre il malessere facilita il trattamento del disturbo della personalità. Dapprima, lo psicoterapeuta aiuta il soggetto a identificare la causa del malessere; in seguito, valuta i sistemi per alleviare il malessere. I terapeuti offrono strategie per aiutare il soggetto ad uscire da situazioni o rapporti che creano malessere (definito supporto psicosociale). Queste strategie possono includere assistenza e supporto da parte di familiari, amici, vicini di casa, operatori sanitari e altre persone. I farmaci per l’ansia o la depressione possono aiutare ad alleviare questi sintomi. Quando si ricorre ai farmaci, si usano idealmente dosaggi bassi, per un tempo limitato.

Aiutare il soggetto a comprendere che i problemi nascono da lui è cruciale, in quanto il soggetto affetto da un disturbo della personalità potrebbe non vedere i problemi come dipendenti dal comportamento adottato. Il medico cerca di aiutarlo a capire quando il suo comportamento non è opportuno e ha conseguenze negative. Instaurando un rapporto medico-paziente collaborativo e di mutuo rispetto, il medico può aiutare il soggetto a prendere coscienza di sé, nonché a riconoscere il proprio comportamento inappropriato socialmente indesiderabile. Grazie al medico, il soggetto può inoltre comprendere che i cambiamenti comportamentali e il modo di vedere se stesso e gli altri richiederanno tempo e sforzi.

I comportamenti disadattivi e indesiderabili (come la sconsideratezza, l’isolamento sociale, la mancanza di assertività e gli scatti d’ira) devono essere trattati rapidamente per ridurre al minimo i continui danni in ambito lavorativo e affettivo. Talvolta, lo psicoterapeuta deve porre dei limiti al tipo di comportamento all’interno del suo studio. Ad esempio, può dire al soggetto che urla e minacce rendono difficile condurre una sessione. Se il comportamento è estremo, ad esempio, se il soggetto è spregiudicato, si isola socialmente, ha scatti d’ira o è autodistruttivo, può essere necessario un trattamento in una struttura ambulatoriale o residenziale.

Modificare il comportamento è particolarmente importante per i soggetti con uno dei seguenti disturbi della personalità:

Di solito, la terapia di gruppo e i cambiamenti comportamentali possono migliorare il comportamento nel giro di alcuni mesi. Inoltre, i gruppi di auto-aiuto o la terapia familiare possono contribuire a cambiare un comportamento inappropriato. Il coinvolgimento dei famigliari costituisce un elemento utile e spesso indispensabile, poiché possono agire in modo tale da rafforzare o ridurre i comportamenti o i pensieri irrazionali.

Modificare i tratti problematici della personalità (come la dipendenza, la sfiducia, l’arroganza e la strumentalizzazione) richiede più tempo, di solito più di un anno. La chiave per modificare questi tratti è

  • La psicoterapia individuale

La psicoterapia può aiutare il soggetto a comprendere come i suoi attuali problemi siano correlati al disturbo della personalità di cui è affetto. Può inoltre aiutarlo ad apprendere modi nuovi e migliori di interagire e reagire. Generalmente, il cambiamento è graduale.