Disturbo borderline di personalità (DBP)

DiMark Zimmerman, MD, South County Psychiatry
Revisionato/Rivisto set 2023
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I fatti in Breve

Il disturbo borderline di personalità è una malattia mentale caratterizzata da uno schema pervasivo di instabilità che si ripercuote sulle relazioni, l’immagine di sé, l’umore e il comportamento, e dall’ipersensibilità al possibile rifiuto e abbandono.

  • I soggetti con disturbo borderline di personalità temono il rifiuto e l’abbandono, in parte perché non vogliono restare da soli.

  • La diagnosi di disturbo borderline di personalità viene formulata in base a sintomi specifici, tra cui i frequenti cambiamenti nelle relazioni, nell’immagine di sé e nell’umore, nonché il comportamento impulsivo e autodistruttivo.

  • La psicoterapia può ridurre i comportamenti suicidari, aiutare ad alleviare la depressione e aiutare le persone con questo disturbo a funzionare meglio, tuttavia a volte si utilizzano farmaci per ridurre i sintomi.

I disturbi della personalità sono malattie mentali caratterizzate da schemi persistenti e pervasivi di pensiero, percezione, reazione e relazione che provocano nel soggetto notevole sofferenza e/o compromettono le sue capacità funzionali.

I soggetti con disturbo borderline di personalità hanno spesso difficoltà a tollerare di restare da soli e possono ricorrere ad azioni autodistruttive per affrontare o evitare la solitudine. Possono fare sforzi frenetici per evitare l’abbandono, incluso il creare delle crisi. Ad esempio, possono tentare il suicidio per comunicare la loro sofferenza e fare in modo che gli altri li salvino e si prendano cura di loro.

Le stime di quanto sia comune il disturbo borderline variano. Probabilmente interessa il 3–6% circa delle persone negli Stati Uniti. Viene diagnosticato più spesso nelle donne rispetto agli uomini. Con il tempo, i sintomi tendono a ridursi nella maggior parte delle persone.

Spesso sono presenti anche altre malattie mentali. Tra questi troviamo:

Cause del disturbo borderline di personalità

Fattori genetici e ambientali possono contribuire allo sviluppo del disturbo borderline di personalità.

Alcune persone possono avere una tendenza genetica a reagire male agli stress della vita, perciò tendono maggiormente a sviluppare il disturbo borderline di personalità e altri disturbi mentali. Inoltre, il disturbo borderline di personalità tende a essere ereditario, il che suggerisce che questa tendenza possa essere parzialmente ereditaria.

Esperienze stressanti nella prima infanzia possono contribuire allo sviluppo del disturbo borderline di personalità. Molti soggetti con disturbo borderline di personalità hanno subito abusi fisici o sessuali, separati da chi si occupava di loro e/o hanno perso un genitore da bambini. L’insicurezza del loro attaccamento verso chi si prende cura di loro contribuisce ai sintomi del disturbo borderline di personalità.

Sintomi del disturbo borderline di personalità

I soggetti con disturbo borderline di personalità sembrano spesso più stabili rispetto a come si sentono intimamente.

Paura dell’abbandono

I soggetti con disturbo borderline di personalità temono l’abbandono, in parte perché non vogliono restare da soli. Talvolta si sentono come se non esistessero affatto, spesso quando non hanno qualcuno che si prenda cura di loro. Spesso si sentono vuoti dentro.

Quando i soggetti con questo disturbo sentono di stare per essere abbandonati, di solito diventano timorosi e arrabbiati. Ad esempio, possono andare in preda al panico o diventare furiosi quando qualcuno che considerano importante ritarda di qualche minuto o annulla un impegno. Presumono che questi passi falsi siano causati da come si sente la persona nei loro confronti, piuttosto che da circostanze estranee. Possono credere che un impegno sociale annullato significhi che l’altra persona li rifiuta e di essere sbagliati. L’intensità della loro reazione rispecchia la loro sensibilità al rifiuto.

I soggetti con disturbo borderline di personalità possono empatizzare e prendersi cura di un’altra persona ma solo se sentono che l’altra persona ci sarà per loro ogniqualvolta ne avranno bisogno. Sebbene desiderino rapporti intimi e prendersi cura degli altri, è difficile per loro sostenere rapporti stabili. Tendono ad avere aspettative molto elevate su come dovrebbero comportarsi le persone che sentono vicine e i loro sentimenti riguardo a un rapporto possono oscillare in modo rapido e intenso.

Rabbia

I soggetti con disturbo borderline di personalità hanno difficoltà a controllare la rabbia e spesso si infuriano in modo intenso e inappropriato. Possono esprimere la rabbia con un sarcasmo tagliente, livore, o scenate. La loro rabbia viene spesso rivolta verso amici più stretti, partner amorosi, familiari e, talvolta, i medici perché si sentono trascurati o abbandonati.

Dopo l’esplosione, spesso avvertono vergogna e sensi di colpa, il che rinforza la loro sensazione di essere sbagliati.

Volubilità

I soggetti con disturbo borderline di personalità tendono a cambiare l’opinione che hanno degli altri improvvisamente e in modo drammatico. Ad esempio, nelle prime fasi di un rapporto possono idealizzare qualcuno, trascorrervi moltissimo tempo insieme e condividere tutto. Improvvisamente, possono ritenere che l’altra persona non ci tenga abbastanza e restare delusi. Quindi possono denigrare o arrabbiarsi con l’altra persona.

Possono apparire bisognosi d’aiuto un minuto prima e assolutamente arrabbiati per essere stati maltrattati un minuto dopo. Il loro atteggiamento varia in base a come percepiscono la disponibilità e il sostegno degli altri. Quando si sentono supportati, possono essere vulnerabili e bisognosi d’aiuto e quando si sentono minacciati o delusi, possono arrabbiarsi e svalutare gli altri.

I soggetti con disturbo borderline di personalità possono anche cambiare bruscamente e sensibilmente l’immagine che hanno di sé, cambiando improvvisamente i loro obiettivi, valori, opinioni, carriere, o amici.

I cambiamenti d’umore di solito durano solo qualche ora e raramente durano più di qualche giorno. L’umore può cambiare perché i soggetti con questo disturbo sono sensibili ai segni di rifiuto o alle critiche nei loro rapporti.

Comportamento impulsivo e autolesionismo

Molte persone con disturbo borderline di personalità agiscono impulsivamente, il che conduce spesso all’autolesionismo. Possono giocare d’azzardo, praticare sesso non sicuro, abbuffarsi di cibo, essere imprudenti alla guida, avere problemi di uso di sostanze o spendere troppo.

Sono molto comuni i comportamenti correlati al suicidio, inclusi tentativi e minacce di suicidio e autolesionismo (ad esempio, tagliandosi o bruciandosi). Sebbene molti di questi atti autodistruttivi non siano volti a togliersi la vita, il rischio di suicidio in questi soggetti è 40 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Circa l’8-10% dei soggetti con disturbo borderline di personalità si suicida. Questi atti autodistruttivi sono spesso scatenati dal rifiuto, percepito come abbandono, o dal sentirsi delusi da qualcuno a cui sono vicini. I soggetti possono farsi del male anche per esprimere la loro sensazione di essere sbagliati o per ripristinare la loro capacità di sentire quando hanno una sensazione di irrealtà o si sentono distaccati dagli altri (definita dissociazione). Talvolta, i soggetti con disturbo borderline di personalità utilizzano l’autolesionismo per distrarsi dalle emozioni dolorose.

Altri sintomi

I soggetti con disturbo borderline di personalità spesso si sabotano da soli quando stanno per raggiungere un obiettivo, in modo che gli altri li percepiranno in difficoltà. Ad esempio, possono abbandonare la scuola poco prima del diploma o rovinare una relazione promettente.

Quando questi soggetti si sentono molto stressati, possono avere brevi episodi di paranoia, sintomi simili alla psicosi (come allucinazioni), o dissociazione. Di solito, lo stress è causato dal percepire che nessuno ha cura di loro (ovvero, sentirsi soli e abbandonati) oppure traditi e inutili. La dissociazione comprende la sensazione di non sentirsi reali (derealizzazione) o un senso di distacco da mente e corpo (depersonalizzazione). Questi episodi sono temporanei e di solito non sono abbastanza gravi da essere considerati un disturbo separato.

Diagnosi del disturbo borderline di personalità

  • Valutazione di un medico basata su criteri diagnostici psichiatrici standard

La diagnosi dei disturbi della personalità si basa solitamente sui criteri del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali , 5a ed., Revisione del testo (DSM-5-TR), il riferimento standard per le diagnosi psichiatriche dell’American Psychiatric Association.

Per la diagnosi di disturbo borderline di personalità, i soggetti devono avere un’anamnesi di instabilità nei rapporti, nell’immagine di sé e nell’umore e agire in modo impulsivo, come dimostrato da almeno cinque dei problemi di seguito:

  • Fanno sforzi disperati per evitare l’abbandono (effettivo o immaginato).

  • Hanno rapporti instabili e intensi in cui alternano l’idealizzazione e la svalutazione dell’altra persona.

  • Spesso mutano l’immagine di sé o il senso di sé.

  • Agiscono impulsivamente in almeno due tipi di situazioni che possono causare loro danno (come avere rapporti sessuali non sicuri, abbuffarsi o guidare in modo imprudente).

  • Hanno ripetutamente comportamenti correlati al suicidio, incluso il tentare o minacciare il suicidio e farsi del male.

  • Hanno repentini cambiamenti d’umore che di solito durano solo qualche ora e raramente durano più di qualche giorno.

  • Si sentono cronicamente vuoti.

  • Si arrabbiano in modo intenso e inappropriato, oppure hanno problemi a controllare la rabbia.

  • Hanno temporanei pensieri paranoidi o gravi sintomi dissociativi (sensazione di irrealtà o di distacco da se stessi), scatenati dallo stress.

Inoltre, i sintomi devono aver avuto inizio entro la prima età adulta.

Trattamento del disturbo borderline di personalità

  • Psicoterapia

  • Talvolta farmaci

I principi generali del trattamento del disturbo borderline di personalità sono uguali a quelli degli altri disturbi della personalità.

Identificare e trattare i disturbi coesistenti è importante per un trattamento efficace del disturbo borderline di personalità.

Il trattamento include la psicoterapia e alcuni farmaci.

Psicoterapia

Il trattamento principale per il disturbo borderline di personalità è la psicoterapia. Le psicoterapie specifiche per il disturbo borderline di personalità possono ridurre i comportamenti correlati al suicidio, aiutare ad alleviare la depressione e aiutare le capacità funzionali.

Le seguenti terapie cognitivo-comportamentali si concentrano sulla regolazione delle emozioni e sull’agevolare il miglioramento delle abilità sociali del soggetto:

  • Terapia dialettico-comportamentale (una combinazione di sessioni individuali e di gruppo con psicoterapeuti che agiscono da “allenatori” comportamentali e sono disponibili 24 ore su 24)

  • Addestramento dei sistemi (reti di relazioni) alla prevedibilità emotiva e problem solving (systems training for emotional predictability and problem solving, STEPPS)

Terapia dialettico-comportamentale, che consiste in sessioni settimanali, sia individuali che di gruppo, con uno psicoterapeuta disponibile anche telefonicamente. Lo psicoterapeuta funge da allenatore del comportamento. Lo scopo è quello di aiutare il soggetto a trovare modi migliori di reagire allo stress, per esempio resistendo alle pulsioni del comportamento autodistruttivo.

STEPPS prevede sessioni di gruppo per 20 settimane. Le persone imparano a gestire le loro emozioni, a mettere in discussione le loro aspettative negative e a prendersi meglio cura di sé. Ad esempio, imparano a prendere le distanze da ciò che sentono al momento. Imparano a stabilire degli obiettivi, evitare le sostanze illecite, migliorare le abitudini legate all’alimentazione, al sonno e all’attività fisica. Inoltre, alle persone viene chiesto di identificare una rete di supporto di amici, familiari e operatori sanitari che siano disposti ad aiutarli quando sono in crisi.

Per trattare i disturbi borderline di personalità vengono utilizzate anche le seguenti psicoterapie aggiuntive:

  • Trattamento basato sulla mentalizzazione

  • Psicoterapia incentrata sul transfert

  • Schema therapy

  • Psicoterapia di supporto

La mentalizzazione si riferisce alla capacità di una persona di riflettere su e comprendere il suo stato mentale (cosa sta sentendo e perché) e quello altrui. Il trattamento basato sulla mentalizzazione aiuta i soggetti a:

  • Regolare efficacemente le loro emozioni (ad esempio, calmarsi quando sono agitati)

  • Comprendere in che modo contribuiscono ai propri problemi e alle difficoltà con gli altri

  • Riflettere su e comprendere ciò che pensano e sentono gli altri

Quindi, li aiuta a relazionarsi con gli altri con empatia e compassione, il che aiuta anche gli altri a comprenderli e sostenerli.

La psicoterapia incentrata sul transfert verte sull’interazione tra il soggetto e il terapeuta. Il terapeuta pone domande e aiuta il soggetto a esaminare le immagini di sé esagerate, distorte e irrealistiche e le reazioni alle varie situazioni. Viene enfatizzato il momento attuale (incluso il modo in cui il soggetto si relaziona con il terapeuta), piuttosto che il passato. Ad esempio, quando una persona timida e tranquilla diventa improvvisamente ostile e polemica, il terapeuta può chiedere se il soggetto abbia notato un cambiamento nei sentimenti e quindi chiedergli di pensare a come stesse vivendo il terapeuta e se stesso quando le cose sono cambiate. Gli obiettivi sono

  • Consentire alla persona di sviluppare un senso di sé e degli altri più stabile e realistico

  • Imparare a relazionarsi con gli altri in modo più sano attraverso il transfert verso il terapeuta

La schema therapy si concentra sull’identificazione degli schemi disadattivi permanenti relativi a pensieri, sentimenti, comportamenti e gestione delle situazioni (definiti schemi) e sul sostituire pensieri, sentimenti e comportamenti negativi con altri più sani.

Anche la psicoterapia di supporto è utile. L’obiettivo del terapeuta è di stabilire un rapporto emotivo, incoraggiante, di supporto con il soggetto e quindi aiutare il soggetto a sviluppare meccanismi sani di difesa, in particolare nei rapporti interpersonali. Tuttavia, i trattamenti di supporto da soli potrebbero non ridurre i problemi più immediati del disturbo borderline di personalità (come il comportamento suicidario e l’autolesionismo) in modo altrettanto efficace quanto altre psicoterapie più specifiche per il disturbo borderline di personalità.

Farmaci

Se necessario, vengono usati farmaci con moderazione per trattare sintomi specifici. Questi farmaci comprendono:

Prognosi del disturbo borderline di personalità

Nella maggior parte dei soggetti con disturbo borderline di personalità, i sintomi si riducono sensibilmente e spesso si risolvono. Tuttavia, questi miglioramenti non si traducono necessariamente nell’essere in grado di mantenere rapporti stabili o mantenersi un lavoro. I trattamenti sono mirati ad aiutare queste persone nelle loro capacità funzionali e a ridurre i sintomi. Comunque, in genere i sintomi migliorano più della funzionalità globale.