Dopo un’amputazione, circa il 60% dei soggetti prova dolore nell’arto residuo, che può limitare gravemente la funzionalità, compromettere la qualità di vita e ostacolare significativamente la riabilitazione. Il dolore dell’arto residuo deve essere valutato e trattato in modo aggressivo, perché alcune cause possono essere pericolose. (Vedere anche Panoramica sulle protesi articolari.)
La sensazione dell’arto fantasma è una sensazione auspicabile e non dolorosa che può migliorare la sensazione del soggetto di dove si trovi l’arto ed è diversa dal dolore da arto fantasma.
Il dolore persistente dell’arto residuo è una condizione cronica diversa dal dolore da arto fantasma e dalla sensazione dell’arto fantasma.
Le cause del dolore dell’arto residuo comprendono
Dolore cutaneo
Infezione dei tessuti profondi (per esempio, infezione ossea)
Punti di pressione con o senza lesioni cutanee
Eccessiva crescita di tessuto nervoso (un neuroma)
Danni ai nervi (neuropatia)
Speroni ossei
Mancanza di afflusso ematico all’arto (ischemia)
Dolore da arto fantasma
Un soggetto con dolore dell’arto residuo deve innanzitutto controllare la presenza di segni di infezione e di lesione cutanea. Se è probabile un’infezione, è necessario consultare un medico. Anche se non sono presenti segni evidenti d’infezione, è opportuno consultare il medico se il dolore è grave e improvviso oppure se compare febbre: questi sintomi, infatti, potrebbero indicare la presenza d’infezione. L’area può essere detersa o irrigata con una soluzione. È possibile rimuovere la cute morta e applicare un bendaggio. Potrebbe essere necessario ricorrere alla somministrazione di antibiotici e talvolta a un intervento chirurgico.
Il dolore da ferita chirurgica di solito si risolve con la guarigione dei tessuti, generalmente nell’arco di 3-6 mesi. Se il dolore si protrae oltre possono esserci numerose cause, tra cui infezione e una protesi preparatoria che non aderisce bene. Il trattamento è diretto alla causa e può includere anche la modifica della protesi, non indossare la protesi finché la ferita non guarisce, e l’assunzione di antidolorifici.
Il dolore dovuto a un danno nervoso (dolore neuropatico) è comune. Di solito descritto come un dolore lancinante o bruciante, il dolore neuropatico in genere si sviluppa entro 7 giorni dall’amputazione. Il dolore può scomparire spontaneamente, ma spesso è di lunga durata. Può essere grave e continuo oppure intermittente. I nervi possono essere stati danneggiati da un trauma o a causa della recisione durante l’amputazione. Il trattamento del dolore neuropatico comprende terapie psicologiche, metodi fisici, antidepressivi e farmaci anticonvulsivanti.
Dolorosi neuromi (neoformazioni non cancerose di tessuto nervoso) possono verificarsi in qualsiasi nervo amputato (a causa di un intervento chirurgico o un trauma) e possono causare dolore di tipo “elettrico”, lancinante, con formicolio, acuto e trafittivo oppure pungente. Il dolore di solito non interessa l’arto fantasma, ma può succedere. Altri sintomi del neuroma sono sensazioni sgradevoli e insolite che si manifestano senza stimolazione o quando si contraggono i muscoli dell’arto residuo e una sensazione spiacevole (disestesia) che si verifica palpando delicatamente la cute. Più a lungo il neuroma è irritato, sia a causa della protesi indossata sia delle contrazioni muscolari, più tempo impiegherà a scomparire. I medici a volte eseguono una RMI e/o un’ecografia per confermare la diagnosi di neuroma. Se il neuroma è grave può essere necessario un intervento chirurgico.
I soggetti la cui amputazione è stata necessaria a causa di scarsa circolazione ematica (arteriopatia periferica) possono presentare scarsa circolazione nell’arto residuo, che può essere difficile da diagnosticare.
Se non vi è alcuna patologia che causa il dolore, il massaggio e un leggero picchiettio combinati al sollevamento del moncone possono aiutare ad alleviare il dolore. Se queste pratiche sono inefficaci, si possono utilizzare degli analgesici leggeri (come ibuprofene o paracetamolo). Se il dolore persiste, può essere utile rivolgersi a uno specialista della gestione del dolore.
Il dolore talvolta si avverte in altri arti o sui fianchi, lungo la colonna vertebrale, sulle spalle o sul collo. Si tratta di un dolore che può verificarsi perché, indossando una protesi, si cambia il modo di deambulare o la propria postura (allineamento del corpo) o si devono ripetere i movimenti. Una regolare attività fisica con esercizi specifici di distensione e rafforzamento muscolare può contribuire a evitare o lenire questo tipo di dolore. Un fisioterapista può aiutare a realizzare un programma di allenamento appropriato.
Dolore da arto fantasma
La maggior parte dei soggetti ha alle volte la sensazione di avvertire dolore nell’arto amputato (dolore da arto fantasma). L’aspetto “fantasma” di questa condizione non è il dolore, che è reale, ma la posizione del dolore, vale a dire un arto che è stato amputato. Il dolore da arto fantasma di solito inizia entro pochi giorni dopo l’amputazione, ma può essere ritardato di mesi o anni. Il dolore da arto fantasma può essere avvertito come formicolio, dolore lancinante, trafittivo, pulsante, bruciante, profondo, pizzicante, compressivo e schiacciante, come in una morsa.
Il dolore da arto fantasma è spesso peggiore subito dopo l’amputazione, ma si riduce con il passare del tempo. Per molti soggetti, il dolore da arto fantasma è più comune quando la protesi non è in uso, come ad esempio di notte. Il rischio di avvertire questo dolore è ridotto se durante l’intervento chirurgico il soggetto viene sottoposto sia ad anestesia spinale sia generale.
Elettrostimolazione nervosa transcutanea (TENS), agopuntura e stimolazione del midollo spinale possono alleviare il dolore.
Sensazione dell’arto fantasma
La maggior parte dei soggetti avverte la sensazione dell’arto fantasma, ovvero la sensazione che l’arto amputato sia ancora presente. La sensazione dell’arto fantasma è diversa dal dolore da arto fantasma. La sensazione dell’arto fantasma può essere un problema per i pazienti che hanno subito amputazioni degli arti inferiori, quando vanno in bagno durante la notte. Pensano infatti che l’arto sia ancora presente e fanno un passo e cadono o ledono l’arto residuo.
Dolore persistente dell’arto residuo
Alcune persone con una protesi tradizionale fissata all’invasatura presentano dolore cronico e ricorrente all’arto residuo causato da irritazione cutanea cronica dovuta a sudorazione e ulcere da pressione/attrito. Ciò comporta un minore controllo della protesi, perdita di funzionalità, riduzione dell’indipendenza e una ridotta qualità della vita. Il dolore persistente può influire sul sonno, aumentare i livelli di stress e aumentare i problemi di salute mentale (ad esempio ansia, depressione e disturbi da uso di sostanze). Alcuni soggetti con dolore persistente dell’arto residuo possono trarre beneficio dalla sostituzione della protesi ad invasatura tradizionale con l’osteointegrazione transcutanea, che prevede l’impianto chirurgico di un’ancora protesica nell’osso dell’arto residuo.