Sifilide nel neonato

(Sifilide congenita)

DiAnnabelle de St. Maurice, MD, MPH, UCLA, David Geffen School of Medicine
Reviewed ByBrenda L. Tesini, MD, University of Rochester School of Medicine and Dentistry
Revisionato/Rivisto Modificata apr 2025
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La sifilide è un’infezione causata dai batteri Treponema pallidum. Causa gravi problemi nei neonati infettati prima della nascita.

  • La sifilide è causata da batteri.

  • Possono svilupparsi gravi complicanze durante la gravidanza.

  • I neonati possono essere asintomatici o presentare sintomi e complicanze gravi.

  • Di solito, la diagnosi si basa su analisi del sangue del neonato e della madre.

  • Per trattare l’infezione si usa la penicillina

(Vedere anche Panoramica sulle infezioni del neonato e Sifilide negli adulti.)

La sifilide si diffonde attraverso il contatto sessuale. Tuttavia, se una gestante è infetta, il feto può contrarre l’infezione prima della nascita se i batteri che causano la sifilide attraversano la placenta (l’organo che fornisce nutrimento al feto). Quando un bambino nasce con la sifilide, l’infezione è definita congenita.

La sifilide congenita è diffusa negli Stati Uniti. Nel 2023 sono stati segnalati oltre 3.800 casi di sifilide congenita, tra cui 279 morti fetali, morti in utero e decessi neonatali. Negli Stati Uniti l’infezione è più comune nei neonati che risiedono in particolari zone e tra quelli appartenenti a certi gruppi razziali ed etnici. Il motivo per cui questi gruppi sono maggiormente colpiti non è chiaro, ma probabilmente include minore accesso ad assistenza sanitaria di alta qualità in generale e una diminuzione delle attività di sanità pubblica rivolte alla salute sessuale, compresi meno infermieri del settore pubblico e personale sul campo che possa analizzare e seguire le persone infette allo scopo di assicurarsi che stiano ricevendo trattamento.

Nel 2022 sono stati segnalati circa 700.000 casi di sifilide congenita a livello mondiale.

Le gestanti con sifilide che non ricevono alcun trattamento per questa patologia sono ad alto rischio di parto pretermine e di morte del bambino prima della nascita (morte in utero) o subito dopo.

Sintomi della sifilide nel neonato

Alla nascita, molti neonati non presentano sintomi di sifilide. Nei neonati che presentano sintomi, le manifestazioni della sifilide congenita sono classificate come precoci o tardive.

La sifilide congenita precoce inizia durante i primi 3 mesi di vita. Sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi possono svilupparsi grandi vesciche o un’eruzione cutanea piatta color rame, che può essere più chiara o più scura rispetto alla pelle circostante. Attorno al naso e nell’area del pannolino possono svilupparsi delle protuberanze. È possibile che il neonato non abbia una crescita adeguata. Potrebbero comparire fessure attorno alla bocca o perdita di muco, pus o sangue dal naso. Solitamente, linfonodi, fegato e milza sono ingrossati.

In rari casi si osservano infiammazione di occhi o del cervello, convulsioni, meningite o deficit intellettivo.

Entro i primi 8 mesi di vita, infiammazione delle ossa e delle cartilagini, in particolare le ossa lunghe e le costole, possono rendere difficile per i lattanti muoversi e possono provocare uno sviluppo scorretto delle ossa.

Sifilide nel neonato (eruzione cutanea)
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L’immagine mostra un’eruzione cutanea vescicolare in un neonato con sifilide congenita.

© Springer Science+Business Media

La sifilide congenita tardiva inizia dopo i 2 anni di vita. Possono formarsi ulcere nel naso e nella bocca e le ossa possono crescere in modo anomalo. I problemi oculari possono causare cecità e cicatrizzazione della cornea (la membrana trasparente davanti all’iride e alla pupilla). Possono verificarsi anche problemi nello sviluppo dei denti e delle ossa del viso. Può insorgere sordità a qualsiasi età.

Diagnosi di sifilide nel neonato

  • Sifilide congenita precoce: Esame di materiale prelevato da cute, placenta e/o cordone ombelicale; analisi del sangue della madre e del neonato e possibilmente una puntura lombare, altri esami del sangue e radiografie ossee

  • Sifilide congenita tardiva: Esami del sangue della madre e del bambino

Sifilide congenita precoce

La diagnosi di sifilide congenita precoce di solito si basa sui risultati di un esame del sangue della gestante, che viene eseguito abitualmente all’inizio della gravidanza e spesso ripetuto nel terzo trimestre e al momento del parto in presenza di certi fattori di rischio. Se una gestante ha la sifilide, i medici sospettano che anche il neonato sia infetto. Per stabilire se un bambino nato da una donna infetta abbia la sifilide, i medici eseguono un esame obiettivo approfondito e cercano ulcere o un’eruzione cutanea. Se sono presenti ulcere o eruzione cutanea, i medici ne prelevano campioni e li esaminano al microscopio per cercare i batteri. Possono anche analizzare la placenta, il cordone ombelicale e il sangue del neonato per la presenza di sifilide.

I neonati e i bambini piccoli fino ai 2 anni che presentano sintomi di sifilide o che sono positivi all’esame del sangue devono anche essere sottoposti a una rachicentesi (puntura lombare) per consentire di valutare se l’infezione abbia coinvolto il cervello. I medici eseguono inoltre radiografie ossee per ricercare alterazioni ossee caratteristiche della sifilide congenita.

Sifilide congenita tardiva

I medici sospettano la sifilide congenita tardiva in base all’esame obiettivo e ai risultati delle analisi del sangue della madre e del bambino.

I medici esaminano i bambini ricercando problemi specifici causati dall’infezione, che comprendono infiammazione degli occhi, deformità dei denti e sordità. La diagnosi di sifilide congenita tardiva è confermata nei bambini che presentano questi problemi specifici.

Trattamento della sifilide nel neonato

  • Penicillina

Tutti i soggetti affetti da sifilide sono trattati con l’antibiotico penicillina. Durante la gravidanza le donne infette ricevono un’iniezione (o una serie di iniezioni) del farmaco in un muscolo (per via intramuscolare) o, raramente, in vena (per via endovenosa).

I neonati, lattanti e bambini infetti ricevono la penicillina per via endovenosa o intramuscolare.

Per l’infiammazione oculare, si possono somministrare colliri a base di corticosteroidi e atropina. I bambini che soffrono di perdita dell’udito possono ottenere benefici dalla penicillina più un corticosteroide assunti per via orale, ma questo trattamento non ripristina sempre l’udito.

Prevenzione della sifilide nel neonato

Le gestanti devono essere sottoposte regolarmente al test della sifilide durante il primo trimestre e nuovamente nel terzo trimestre e al momento del parto se vivono in una comunità con alti tassi di sifilide o se presentano fattori di rischio per la sifilide (ad esempio, infezione da HIV o pratiche sessuali non sicure).

Nella maggioranza dei casi il trattamento con penicillina durante la gravidanza cura sia la madre sia il feto. Tuttavia, il trattamento della madre meno di 4 settimane prima del parto può non eradicare completamente l’infezione nel feto.

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