Esposizione all’acido fluoridrico

DiMichael I. Greenberg, MD, Drexel University College of Medicine;
David Vearrier, MD, MPH, University of Mississippi Medical Center
Revisionato/Rivisto ago 2022
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L’esposizione all’acido fluoridrico può causare ustioni cutanee o altre lesioni, a seconda della parte del corpo esposta.

  • Generalmente, le lesioni si verificano quando l’acido fluoridrico entra in contatto con la pelle.

  • I sintomi variano a seconda della parte del corpo esposta e possono includere dolore (talvolta descritto come bruciore) in corrispondenza della sede dell’esposizione.

  • Se l’acido fluoridrico entra in contatto con la pelle oppure viene ingerito o inalato, le conseguenze possono interessare tutto il corpo.

  • Per diagnosticare una lesione dovuta all’esposizione all’acido fluoridrico, il medico pone domande sulla potenziale esposizione all’acido, sottopone il soggetto a un esame obiettivo e può eseguire radiografie o realizzare un elettrocardiogramma o un’endoscopia.

  • Il trattamento prevede la decontaminazione se l’esposizione all’acido fluoridrico interessa la pelle o gli occhi, lo svuotamento dello stomaco se l’acido fluoridrico è stato ingerito, l’uso di gluconato di calcio e talvolta di altri farmaci.

L’acido fluoridrico è comunemente utilizzato in numerosi processi industriali, tra cui la raffinazione del petrolio, l’incisione di silicio e vetro, la produzione di refrigerante e la produzione di alluminio metallico. L’acido fluoridrico viene utilizzato anche come detergente per laterizi e pietre, come prodotto antiruggine e come detergente per le ruote. La maggior parte dei casi di esposizione all’acido fluoridrico si verifica sul posto di lavoro.

L’acido fluoridrico è un acido debole che può penetrare nella pelle e spostarsi nei tessuti sottostanti danneggiandoli.

Di solito, le lesioni dovute all’esposizione si verificano quando l’acido fluoridrico entra in contatto con la pelle. Si possono verificare lesioni anche in caso di contatto con gli occhi, ingestione o inalazione. I lavoratori possono ingerire accidentalmente acido fluoridrico se questo viene conservato in contenitori non contrassegnati, come bottiglie d’acqua. Questo tipo di esposizione non è comune. Al di fuori del luogo di lavoro, l’acido può essere ingerito in caso di atti di autolesionismo oppure quando un bambino piccolo lo beve per curiosità.

Sintomi dell’esposizione all’acido fluoridrico

I sintomi dell’esposizione all’acido fluoridrico variano in base alla parte del corpo esposta all’acido e alla concentrazione dell’acido nella soluzione (diluita o concentrata). Il dolore può manifestarsi immediatamente o svilupparsi diverse ore più tardi.

In caso di esposizione cutanea, il dolore è solitamente il primo sintomo e può manifestarsi prima che si sviluppino arrossamento, gonfiore, vesciche o macchie di colore bianco-grigiastro sulla pelle (segni di ustione chimica). Il dolore è spesso più intenso di quello che ci si aspetterebbe in base all’estensione dell’area di pelle interessata. Se l’ustione riguarda le dita e i letti ungueali, le unghie possono rimanere intatte e il dolore può essere intenso anche se le unghie e la pelle possono apparire normali o quasi normali.

In caso di inalazione di acido fluoridrico, i sintomi più comuni sono dolore alle vie respiratorie superiori, dolore toracico (descritto come bruciore), tosse e respiro affannoso. I soggetti possono anche riferire una sensazione di bruciore nel punto in cui la pelle è venuta a contatto con l’acido, nausea, vomito e cefalea. La gola può risultare arrossata e gonfia e i soggetti possono emettere sibili o crepitii durante la respirazione. I piccoli muscoli delle pareti delle vie respiratorie possono irrigidirsi (contrarsi) involontariamente (un fenomeno chiamato broncospasmo), rendendo difficile la respirazione. In caso di maggiore esposizione, i polmoni possono riempirsi di liquido e i soggetti possono presentare tosse con presenza di sangue o sviluppare insufficienza respiratoria acuta ipossiemica (sindrome da distress respiratorio dell’adulto), che può essere letale.

L’ingestione di una soluzione diluita di acido fluoridrico può causare arrossamento e gonfiore della bocca e della gola. L’ingestione di una piccola quantità di acido fluoridrico può essere asintomatica. Se viene ingerita una soluzione concentrata, si verificano irritazione e sanguinamento a livello dello stomaco, mentre le conseguenze a livello polmonare possono essere simili a quelle osservate in caso di inalazione.

Il contatto con gli occhi può verificarsi in caso di schizzi di acido fluoridrico che raggiungono gli occhi. Se l’acido è diluito, si possono presentare dolore e arrossamento a livello oculare e protrusione della congiuntiva (la membrana che riveste internamente la palpebra e copre la parte bianca dell’occhio). I sintomi possono manifestarsi varie ore dopo l’esposizione. Se l’acido è più concentrato, i sintomi si sviluppano più rapidamente. Si possono verificare degenerazione della cornea e rottura del bulbo oculare.

Quando l’acido fluoridrico entra in contatto con la pelle oppure viene ingerito o inalato, può pregiudicare tutto il corpo, causando un eccesso di fluoruro nell’organismo (tossicità da fluoro). Il contatto con gli occhi non ha lo stesso effetto. Gli effetti sistemici si manifestano più rapidamente in caso di ingestione. La tossicità da fluoro può causare bassi livelli di calcio, bassi livelli di magnesio, alterazioni del ritmo cardiaco e calo della pressione arteriosa.

Diagnosi dell’esposizione all’acido fluoridrico

  • Valutazione medica

  • Esami del sangue

Per diagnosticare una lesione dovuta all’esposizione all’acido fluoridrico, il medico pone domande sulla possibile esposizione all’acido nelle ultime 24 ore ed esegue un esame obiettivo. In particolare, le domande sono finalizzate a stabilire:

  • In che modo l’acido è venuto a contatto con il corpo

  • Per quanto tempo è rimasto a contatto con il corpo

  • Se l’acido era diluito o più concentrato

  • Quali altre sostanze chimiche erano presenti

  • Se erano in uso dispositivi di protezione individuale (DPI)

Il medico chiede anche informazioni su eventuali disturbi e farmaci in uso che aumentano il rischio di riduzione dei livelli di calcio o di magnesio.

Non esistono esami specifici per la tossicità da fluoro, ma i medici eseguono analisi del sangue per misurare i livelli di calcio, magnesio e fluoruro.

Se il medico sospetta che i polmoni contengano liquido o se l’acido fluoridrico è stato inalato o ingerito, vengono eseguiti una radiografia del torace e altri esami appropriati (come la pulsossimetria). Il medico può anche effettuare un test di funzionalità polmonare, sebbene spesso questo esame venga realizzato dopo la guarigione.

In caso di ustione delle dita, vengono eseguite radiografie per verificare la presenza di danni alle ossa.

Se il medico sospetta un’esposizione sistemica, viene eseguito un elettrocardiogramma per verificare la presenza di alterazioni del ritmo cardiaco.

Se l’acido fluoridrico è stato ingerito, può essere eseguita un’endoscopia.

Prognosi dell’esposizione all’acido fluoridrico

La prognosi dipende dalla parte del corpo esposta all’acido fluoridrico.

Se l’esposizione riguarda la pelle, è lieve e la diagnosi e il trattamento sono tempestivi, la prognosi è favorevole. Le ustioni di solito guariscono nell’arco di alcuni giorni o settimane, a seconda della gravità.

In caso di inalazione, la prognosi dipende dalla concentrazione dell’acido fluoridrico e dalla durata dell’esposizione. Se l’esposizione è stata lieve o moderata, i sintomi possono risolversi spontaneamente nell’arco di ore o giorni. Se l’esposizione è stata più grave, l’irritazione a livello delle vie respiratorie superiori e/o dei polmoni può perdurare per mesi o anni.

L’ingestione di acido fluoridrico diluito può essere asintomatica o causare irritazione del tratto digerente, che è comunque reversibile. L’ingestione di acido fluoridrico concentrato può provocare sanguinamento nel tratto digerente o tossicità da fluoro. Entrambe queste conseguenze possono essere fatali.

Se l’esposizione degli occhi è lieve, i sintomi si risolvono nell’arco di qualche giorno; se l’esposizione è più grave, può causare danni alla cornea e si possono sviluppare congiuntivite cronica, opacizzazione della cornea, glaucoma o cheratocongiuntivite secca (secchezza della cornea).

Prevenzione dell’esposizione all’acido fluoridrico

Diverse organizzazioni (come l’Occupational Safety and Health Administration [OSHA] e il National Institute for Occupational Safety and Health [NIOSH] statunitensi) forniscono raccomandazioni per ridurre il rischio di esposizione all’acido fluoridrico. Tra questi troviamo:

  • Fornire ai lavoratori informazioni sui pericoli associati all’acido fluoridrico prima che lo utilizzino

  • Limitare il tempo di esposizione dei lavoratori all’acido fluoridrico

  • Esigere che i lavoratori utilizzino una cappa aspirante correttamente funzionante e dispositivi di protezione individuale (DPI) appropriati, come occhiali di sicurezza, guanti monouso e un grembiule resistente agli acidi

  • Esigere che i lavoratori indossino pantaloni lunghi, indumenti a maniche lunghe e scarpe chiuse

  • Dotare l’area di lavoro di una doccia di sicurezza e di una postazione di lavaggio oculare

  • Avere a disposizione gluconato di calcio per il trattamento dell’area di pelle esposta all’acido fluoridrico

  • Conservare correttamente l’acido fluoridrico

  • Collocare dispositivi di risposta alle fuoriuscite (come materiale assorbente per il controllo delle fuoriuscite) in tutte le aree in cui viene utilizzato l’acido fluoridrico

Trattamento dell’esposizione all’acido fluoridrico

  • Diversi trattamenti a seconda della parte del corpo esposta

  • Decontaminazione tempestiva, se pertinente

  • Sali di calcio e di magnesio

Esposizione della pelle all’acido fluoridrico

In caso di esposizione della pelle all’acido fluoridrico, il medico rimuove immediatamente gli indumenti o l’equipaggiamento da lavoro contaminati e sciacqua le aree interessate con acqua per 15 minuti (decontaminazione). Dopo la decontaminazione, viene applicato un gel a base di gluconato di calcio o carbonato di calcio sull’area interessata, che viene coperta con una medicazione. Il gel aiuta a rimuovere l’acido fluoridrico dall’organismo. Viene applicato finché il dolore non si attenua.

Se il gel a base di calcio non allevia il dolore o se l’acido fluoridrico venuto a contatto con la pelle era concentrato, il gluconato di calcio può essere iniettato sotto la pelle (per via sottocutanea) o in un’arteria.

In caso di esposizione cutanea moderata o grave, il soggetto viene trasferito in un centro ustionati per un possibile intervento chirurgico, che può richiedere l’uso di innesti cutanei, la rimozione del tessuto necrotico e l’amputazione.

Ingestione di acido fluoridrico

In caso di ingestione di acido fluoridrico, talvolta si rende necessario lo svuotamento gastrico mediante un tubo inserito nello stomaco attraverso la bocca o il naso il prima possibile. Se non viene eseguite entro un’ora, lo svuotamento ha poche probabilità di essere utile e viene quindi evitato.

Inalazione di acido fluoridrico

I soggetti che hanno inalato acido fluoridrico possono essere trattati con gluconato di calcio, che viene somministrato mediante un nebulizzatore. I soggetti con respiro sibilante e broncospasmo possono anche essere trattati con un beta agonista (come l’albuterolo) o ipratropio somministrati con un nebulizzatore e con corticosteroidi somministrati per via orale o in una vena (per via endovenosa).

Se i sintomi sono simili a quelli della sindrome da distress respiratorio dell’adulto (ARDS), possono essere utilizzati trattamenti per l’ARDS. Questi includono la ventilazione meccanica e il posizionamento del soggetto in posizione prona (coricato sulla pancia).

Esposizione sistemica all’acido fluoridrico

I soggetti con tossicità da fluoro vengono ricoverati in unità di terapia intensiva per essere sottoposti a esami e al trattamento.

La tossicità da fluoro viene trattata con sali di calcio e di magnesio, somministrati per via endovenosa, perché i loro livelli sono bassi. Vengono somministrati liquidi per via endovenosa e, se necessario, vengono somministrati farmaci per contrastare il calo della pressione arteriosa causato dalla tossicità da fluoro.

Se il soggetto è stabile, può essere sottoposto a emodialisi, che aiuta a rimuovere il fluoruro dal torrente ematico.

Esposizione degli occhi all’acido fluoridrico

In caso di esposizione degli occhi all’acido fluoridrico, il medico li sciacqua con acqua abbondante (irrigazione) il prima possibile. L’irrigazione viene iniziata presso una postazione di lavaggio oculare sul luogo di lavoro e viene continuata durante il tragitto verso l’ospedale.

Può essere necessario consultare un oculista.