Disturbi dell'interazione intestino-cervello

(Malattia funzionale gastrointestinale)

DiStephanie M. Moleski, MD, Sidney Kimmel Medical College at Thomas Jefferson University
Revisionato/Rivisto set 2023
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

I disturbi dell'interazione intestino-cervello sono caratterizzati da sintomi gastrointestinali di ipersensibilità viscerale, come disturbi della motilità, alterazione del microbiota, anomalie della funzione della mucosa e del sistema immunitario, e da un'alterata elaborazione da parte del sistema nervoso centrale. La diagnosi è clinica. Il trattamento consiste nella modificazione del comportamento per i sintomi lievi e nella terapia farmacologica per i sintomi più pronunciati.

Sono frequenti i disturbi dell'interazione intestino-cervello (precedentemente noti come malattia gastrointestinale funzionale). I disturbi dell'interazione intestino-cervello possono manifestarsi con sintomi del tratto gastrointestinale superiore e/o inferiore.

La sindrome dell'intestino irritabile è il disturbo dell'interazione intestino-cervello più frequente.

I pazienti affetti da sindrome dell'intestino irritabile possono avere un'ipersensibilità viscerale, un disturbo della nocicezione per cui provano disagio per sensazioni (p. es., distensione del lume, peristalsi) che altre persone non percepiscono come dolorose. I pazienti con disturbi dell'interazione intestino-cervello hanno sintomi correlati a una combinazione non solo di ipersensibilità viscerale, ma anche a disturbi della motilità, del microbiota, a disfunzioni della mucosa e del sistema immunitario e ai processi elaborativi del sistema nervoso centrale (1).

Molti medici e specialisti gastrointestinali trovano difficile la diagnosi e il trattamento dei disturbi dell'interazione intestino-cervello. Un'anamnesi dettagliata e un esame obiettivo (come descritto in Valutazione del paziente con malattia del tratto gastrointestinale) guidano i test per escludere le eziologie organiche dei sintomi. I criteri di Roma IV devono essere utilizzati per la diagnosi dei disturbi dell'interazione intestino-cervello (1).

Un'interazione medico-paziente efficace riduce il comportamento di ricerca di assistenza sanitaria da parte del paziente. I medici devono riconoscere i sintomi del paziente ed essere empatici. L'educazione del paziente fornita in un linguaggio comprensibile dal paziente circa la causa del dolore è essenziale (2). L'educazione può comprendere la valutazione di precedenti risultati normali, la spiegazione di come i pazienti possano avere soglie diverse per il dolore e la gestione dei fattori comportamentali che possono esacerbare i sintomi. Stabilire le aspettative è una componente importante della relazione paziente-medico e aiuta a gestire i sintomi.

Il trattamento di solito inizia con la modificazione del comportamento per i sintomi lievi e la terapia farmacologica per i sintomi più gravi. Gli oppiacei devono essere evitati nei pazienti con disturbi dell'interazione intestino-cervello.

Riferimenti

  1. 1. Drossman DA: Functional gastrointestinal disorders: History, pathophysiology, clinical features, and Rome IV. Gastroenterology 150:1262–1279, 2016. doi: 10.1053/j.gastro.2016.02.032

  2. 2. Keefer L, Ko CW, Ford AC: AGA clinical practice update on management of chronic gastrointestinal pain in disorders of gut-brain interaction: Expert review. Clin Gastroenterol Hepatol 19(12):2481–2488.e1, 2021. doi: 10.1016/j.cgh.2021.07.006

Per ulteriori informazioni

Le seguenti risorse in lingua inglese possono essere utili. Si noti che il Manuale non è responsabile per il contenuto di questa risorsa.

  1. American College of Gastroenterology: Clinical Guideline: Management of Irritable Bowel Syndrome (2021)

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