Disturbo da alimentazione incontrollata

DiEvelyn Attia, MD, Columbia University Medical Center;
B. Timothy Walsh, MD, College of Physicians and Surgeons, Columbia University
Revisionato/Rivisto lug 2022 | Modificata set 2022
CONSULTA LA VERSIONE PER I PROFESSIONISTI
I fatti in Breve

Il disturbo da alimentazione incontrollata è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dal consumo di quantità di cibo eccezionalmente grandi (alimentazione compulsiva) con una sensazione di perdita di controllo durante e dopo la sovralimentazione. L’alimentazione incontrollata non è seguita dal tentativo di rimediare al troppo cibo ingerito (ad esempio, espellendo l’eccesso di cibo consumato, purgandosi).

  • Il disturbo da alimentazione incontrollata è più comune tra le persone in sovrappeso o obese.

  • Il soggetto ingurgita grandi quantità di cibo rapidamente, non si purga ed è molto angosciato dal suo comportamento.

  • Il medico pone la diagnosi in base alla descrizione che il soggetto fa del proprio comportamento alimentare.

  • Il trattamento mira ad aiutare le persone a controllare l’alimentazione compulsiva e comprende la terapia cognitivo-comportamentale, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI, un tipo di antidepressivi) e farmaci stimolanti.

  • I programmi per perdere peso, alcuni farmaci dimagranti e farmaci stimolanti possono aiutare a controllare il peso.

Complessivamente, circa il 3,5% delle donne e il 2% degli uomini soffre del disturbo da alimentazione incontrollata. Il disturbo diventa più comune all’aumentare del peso corporeo. In alcuni programmi di riduzione del peso, almeno il 30% dei soggetti obesi presenta questo disturbo.

La maggior parte dei soggetti affetti dal disturbo da alimentazione incontrollata è in sovrappeso oppure obesa, e il disturbo contribuisce al loro eccessivo consumo calorico. Invece, la maggior parte dei soggetti affetti da bulimia nervosa ha un peso normale, mentre i soggetti affetti da anoressia nervosa sono magri. I soggetti con disturbo da alimentazione incontrollata sono solitamente di età superiore rispetto a quelli affetti da anoressia nervosa o bulimia nervosa, e quasi la metà sono uomini.

Sapevate che...

  • Circa la metà dei soggetti affetti dal disturbo da alimentazione incontrollata è costituita da uomini.

Sintomi del disturbo da alimentazione incontrollata

Durante un episodio di alimentazione compulsiva, il soggetto consuma una quantità di cibo molto superiore a quanto la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili. Le circostanze e l’ambiente culturale sono importanti, dato che la quantità di cibo considerata eccessiva per un pasto normale può essere diversa da quella considerata eccessiva per un pasto di un giorno festivo. Sia durante che dopo un’abbuffata, il soggetto ha la sensazione di avere perso il controllo e si sente angosciato. I soggetti affetti dal disturbo da alimentazione incontrollata non compensano le abbuffate con tecniche per eliminare l’eccesso di cibo (procurandosi il vomito o abusando di lassativi, diuretici o clisteri), un’attività fisica eccessiva o il digiuno. L’alimentazione compulsiva si realizza in episodi, diversamente dall’iperalimentazione continua.

Un soggetto affetto dal disturbo da alimentazione incontrollata può inoltre:

  • mangiare più in fretta del normale

  • mangiare fino a sentirsi dolorosamente sazio

  • mangiare grandi quantità di cibo senza essere affamato

  • mangiare da solo per via dell’imbarazzo

  • avvertire un senso di disgusto, depressione o colpa dopo aver mangiato troppo

Il soggetto affetto dal disturbo da alimentazione incontrollata ne è angosciato, specialmente se sta cercando di perdere peso. Rispetto a chi non soffre di questo disturbo, il soggetto è più incline a soffrire di depressione o ansia. Inoltre, i soggetti obesi affetti dal disturbo da alimentazione incontrollata hanno maggiori probabilità di essere preoccupati per la propria forma fisica o il peso, o entrambi, rispetto a quelli che non si alimentano in modo compulsivo.

Diagnosi del disturbo da alimentazione incontrollata

  • Valutazione medica

Il medico diagnostica il disturbo da alimentazione incontrollata quando

  • le persone riferiscono di avere mangiato in modo compulsivo almeno una volta alla settimana per almeno 3 mesi

  • le abbuffate sono accompagnate da una sensazione di mancanza di controllo sull’alimentazione

  • il soggetto ha sintomatologia e comportamento tipici del disturbo

Trattamento del disturbo da alimentazione incontrollata

  • Psicoterapia

  • alcuni antidepressivi e farmaci stimolanti

  • possibilmente, farmaci per perdere peso e soppressori dell’appetito

  • eventualmente, gruppi di autoaiuto e programmi di riduzione del peso convenzionali

Possono essere d’aiuto i seguenti trattamenti:

  • La terapia cognitivo-comportamentale può aiutare a controllare l’alimentazione compulsiva nel lungo periodo, ma ha ben poco effetto sul peso corporeo.

  • La psicoterapia interpersonale è efficace quanto la terapia cognitivo-comportamentale, ma anch’essa ha poco effetto sul peso corporeo.

  • I farmaci stimolanti (come quelli utilizzati per trattare il deficit di attenzione con iperattività [Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ADHD]) e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (un tipo di antidepressivi), come la fluoxetina, possono aiutare le persone a cessare di alimentarsi in modo compulsivo per un breve periodo di tempo e potenzialmente determinare una perdita di peso.

  • I farmaci per perdere peso (come l’orlistat) o i soppressori dell’appetito (come il topiramato) possono favorire il calo ponderale.

  • I gruppi di auto-aiuto che seguono i principi degli alcolisti anonimi (come Overeaters Anonymous e Food Addicts Anonymous negli Stati uniti) sono diffusi, ma la loro efficacia è dubbia.

  • I programmi comportamentali di riduzione del peso convenzionali possono aiutare le persone a perdere peso e interrompere l’alimentazione compulsiva per un breve periodo di tempo, ma i soggetti tendono a ritornare all’alimentazione incontrollata.

  • Può venire effettuato un intervento chirurgico per trattare l’obesità grave, ma i suoi effetti sull’alimentazione compulsiva restano dubbi.

Ulteriori informazioni

Le seguenti sono alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di tali risorse.

  1. National Eating Disorders Association (NEDA): Grande organizzazione senza fini di lucro che offre l’accesso a strumenti di screening online, assistenza telefonica, forum e una serie di gruppi di supporto (alcuni virtuali)

  2. National Association of Anorexia Nervosa and Associated Disorders (ANAD): accesso ai curricula e alla formazione dei professionisti medici e sanitari, nonché gruppi di supporto tra pari e di autoaiuto, ed altri servizi

  3. National Institutes of Mental Health (NIMH), Eating Disorders: Un portale di informazioni sui disturbi alimentari, tra cui statistiche sulla prevalenza, opuscoli e schede informative (disponibili anche in spagnolo), campagne didattiche e di sensibilizzazione, e informazioni sulle sperimentazioni cliniche pertinenti