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Allattamento al seno

Di

Deborah M. Consolini

, MD, Thomas Jefferson University Hospital

Revisionato/Rivisto set 2023
Visualizzazione l’educazione dei pazienti
Risorse sull’argomento

Il latte materno è la nutrizione di scelta per i giovani lattanti. L'American Academy of Pediatrics (AAP) raccomanda un allattamento al seno esclusivo per un minimo di 6 mesi e l'introduzione di un appropriato cibo solido dai 6 mesi a 1 anno (1 Riferimento (Vedi anche Nutrizione nei neonati.) Il latte materno è la nutrizione di scelta per i giovani lattanti. L'American Academy of Pediatrics (AAP) raccomanda un allattamento al seno esclusivo per... maggiori informazioni ). Oltre 1 anno, l'allattamento al seno continua fino a quando lo desiderano sia il lattante che la madre, anche se, dopo 1 anno, l'allattamento al seno deve essere di complemento a una dieta completa con cibi solidi Alimenti solidi nell'infanzia L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'American Academy of Pediatrics (AAP) raccomandano un allattamento al seno esclusivo per circa 6 mesi, con l'introduzione di cibi solidi successivamente... maggiori informazioni e liquidi. Per incoraggiare l'allattamento al seno, i medici devono iniziare una discussione in fase prenatale, menzionando i molteplici vantaggi:

  • Per il bambino: vantaggi nutrizionali e cognitivi e protezione contro le infezioni, le allergie, l'obesità, il morbo di Crohn e il diabete

  • Per la madre: ridotta fertilità durante l'allattamento, più rapido ritorno alla condizione pre-parto normale (p. es., involuzione uterina, perdita di peso), e protezione contro l'osteoporosi, l'obesità, e tumori dell'ovaio e della mammella in pre-menopausa

La produzione di latte si stabilizza completamente fra le 72 e le 96 h, e prima rispetto alle multipare. Il primo latte prodotto è il colostro, un liquido giallo chiaro, ad alto contenuto di calorie e proteine, immunoprotettivo perché ricco di Ac, di linfociti e di macrofagi; il colostro stimola anche il passaggio di meconio. Il latte materno prodotto successivamente ha le seguenti caratteristiche:

  • Ha un alto contenuto di lattosio, fornendo una fonte di energia rapidamente utilizzabile compatibile con il corredo enzimatico neonatale

  • Contiene grandi quantità di vitamina E, un importante antiossidante che può aiutare a prevenire l'anemia, aumentando la durata della vita degli eritrociti

  • Ha un rapporto Ca:P di 2:1, che impedisce una tetania da deficit di Ca

  • Cambia favorevolmente il pH fecale e la flora intestinale, proteggendo così dalle diarree batteriche

  • Trasferisce anticorpi protettivi dalla madre al lattante

  • Contiene colesterolo e taurina, importanti per lo sviluppo cerebrale a prescindere dalla dieta materna

  • È una fonte naturale di acidi grassi omega-3 e omega-6

Questi acidi grassi e i loro derivati polinsaturi a catena molto lunga, l'acido arachidonico e l'acido docosaesaenoico, si ritiene possano migliorare in particolare la vista e le capacità cognitive nei neonati allattati al seno rispetto a quelli allattati con latte in formula Alimentazione con latte formulato L'unica alternativa accettabile all' allattamento al seno nel primo anno è il latte formulato; l'acqua può causare iponatriemia, e il latte vaccino intero non è nutrizionalmente completo. I... maggiori informazioni . La maggior parte delle formule commerciali è ora integrata con acido arachidonico e acido docosaesaenoico per avvicinarsi il più possibile al latte materno e ridurre le differenze potenziali di sviluppo.

Se la dieta materna è sufficientemente variata, non è necessaria nessuna supplementazione dietetica o vitaminica per la madre o per il neonato nato a termine allattato al seno. Tuttavia, per evitare il rachitismo da carenza di vitamina D Carenza e dipendenza dalla vitamina D L'inadeguata esposizione alla luce del sole predispone alla carenza di vitamina D. La carenza altera la mineralizzazione ossea, causando il rachitismo nei bambini e l'osteomalacia negli adulti... maggiori informazioni , viene prescritta vitamina D 10 mcg (400 unità) per via orale 1 volta/die durante i primi 2 mesi a tutti i bambini allattati esclusivamente al seno. I lattanti prematuri e con pelle scura e i lattanti con limitata esposizione solare (residenti in regioni del nord) sono particolarmente a rischio di carenza di vitamina D. Dopo 6 mesi, i neonati allattati al seno nelle case dove l'acqua non ha un adeguato quantitativo di fluoro (supplementare o naturale) devono prendere gocce di fluoro. I medici possono ottenere informazioni sul contenuto di fluoro da un dentista locale o da un dipartimento di salute.

Riferimento

Tecnica di allattamento al seno

La madre deve assumere qualsiasi posizione confortevole e rilassata e deve sostenere il suo seno con la mano per essere sicura che sia centrato con la bocca del lattante, riducendo ogni fastidio. Il centro del labbro inferiore del lattante deve essere stimolato dal capezzolo in modo che si verifichi il riflesso e che la bocca si spalanchi. Il lattante deve essere incoraggiato ad afferrare quanto più seno e areola riesce, posizionando le labbra a 2,5-4 cm dalla base del capezzolo. La lingua del neonato quindi comprime il capezzolo contro il palato duro. Inizialmente, occorrono almeno 2 minuti perché si instauri il riflesso di rilascio del latte.

Il volume di latte aumenta con la crescita del lattante e della stimolazione mediante suzione. La durata della poppata è solitamente determinata dal lattante.

Alcune madri necessitano di un tiralatte per aumentare o mantenere la produzione del latte; nella maggior parte delle madri, un totale di 90 min/die di spremitura del seno diviso in 6-8 sedute produce latte sufficiente per un lattante che non è direttamente allattato.

Il lattante deve nutrirsi da una mammella fino a che questa si ammorbidisce e la suzione rallenta o si interrompe. La madre può quindi interrompere la suzione con un dito prima di rimuovere il lattante da un seno e offrendo al lattante l'altro seno. Nei primi giorni dopo la nascita, i neonati possono essere allattati da un solo lato; poi la madre deve alternare i lati con ogni poppata. Qualora il lattante tenda ad addormentarsi prima di un'adeguata alimentazione, la madre può rimuoverlo quando la suzione diminuisce, fargli fare il ruttino e spostare il bambino dall'altro lato. Questa alimentazione "alternata" mantiene sveglio il lattante per l'alimentazione e stimola la produzione di latte in entrambe le mammelle.

Le madri devono essere incoraggiate ad alimentare in base alla richiesta oppure da circa ogni 1,5-3 h (8-12 pasti/die), con una frequenza che decresce gradualmente con il tempo; alcuni neonati < 2500 g possono aver bisogno di alimentarsi ancora di più per prevenire l'ipoglicemia. Nei primi giorni, i neonati possono avere bisogno di essere svegliati e stimolati; ai lattanti di piccole dimensioni e ai neonati pretermine tardivi Neonati pretermine Un bambino nato prima della 37a settimana di gestazione è considerato prematuro. Nel 2021 negli Stati Uniti, il 10,48% delle nascite era pretermine ( 1), e nel 2018, il 26,53% delle nascite... maggiori informazioni non deve essere consentito di dormire per lunghi periodi durante la notte. I neonati di grandi dimensioni nati a termine che si nutrono bene (come evidenziato dalla costituzione delle feci) possono dormire più a lungo. Alla fine, una tabella che consenta al lattante di dormire il più possibile durante la notte è di solito la soluzione migliore sia per il lattante che per la famiglia.

Le madri che lavorano fuori casa possono tirare il latte per mantenere la produzione di latte mentre sono lontane dai figli. La frequenza varia ma deve essere all'incirca uguale al programma di alimentazione del lattante. Il latte materno tirato deve essere immediatamente refrigerato se deve essere utilizzato entro 48 h; e immediatamente congelato se deve essere utilizzato dopo 48 h. Il latte refrigerato che non viene utilizzato entro 96 h deve essere buttato a causa di contaminazione batterica. Il latte congelato deve essere scongelato mettendolo in acqua tiepida; l'uso del microonde non è consigliato.

Complicanze dell'allattamento al seno nel neonato

Una valutazione grossolana dell'adeguatezza della nutrizione può essere eseguita mediante la conta giornaliera dei pannolini. All'età di 5 giorni, un neonato normale bagna almeno 6 pannolini/die e sporca con le feci almeno 4 pannolini/die; numeri più bassi suggeriscono scarsa idratazione e iponutrizione. Inoltre, le feci devono cambiare da meconio scuro alla nascita a marrone chiaro e poi giallo. Anche il peso è un ragionevole parametro da seguire (vedi Problemi di alimentazione Problemi di alimentazione Se il parto non è stato complicato e il neonato è vigile e in salute, può essere portato alla madre per un allattamento immediato. L'efficacia dell' allattamento al seno è aumentata esponendo... maggiori informazioni ); l'incapacità di raggiungimento dei punti di riferimento della crescita suggerisce iponutrizione. La costante agitazione prima delle 6 settimane (quando una colica Colica La colica è frequente e determina periodi di pianto senza motivo apparente in un bambino altrimenti sano. Sebbene il termine colica suggerisca un'origine intestinale, l'eziologia è sconosciuta... maggiori informazioni può insorgere senza relazione con la fame o la sete) può anche indicare ipoalimentazione.

Complicanze dell'allattamento al seno nella madre

Le comuni complicanze materne comprendono l'ingorgo mammario, i capezzoli dolenti, i dotti ostruiti, la mastite e l'ansia.

L' ingorgo mammario Ingorgo mammario Le manifestazioni cliniche del puerperio (periodo di 6 settimane dopo il parto) generalmente riflettono la regressione dei cambiamenti fisiologici avvenuti durante la gravidanza (vedi tabella... maggiori informazioni , che si presenta durante le prime fasi della lattazione e può durare 24-48 h, può essere ridotto al minimo mediante l'allattamento precoce e frequente. Un comodo reggiseno da allattamento indossato 24 h/24 può aiutare, come anche applicare impacchi freddi dopo l'allattamento e assumere blandi analgesici (p. es., ibuprofene). Poco prima dell'allattamento al seno, la madre può fare un massaggio e degli impacchi caldi e spremere il latte manualmente per permettere al lattante di afferrare con la bocca l'areola rigonfia. Dopo l'allattamento, gli impacchi freddi riducono l'ingorgo e forniscono ulteriore sollievo. Un'eccessiva spremitura di latte negli intervalli tra le poppate favorisce l'ingorgo, perciò la spremitura deve essere effettuata solamente per alleviare il fastidio.

Nel caso di capezzoli dolenti, deve essere controllata la posizione del neonato; a volte il lattante tira in dentro un labbro e lo succhia, irritando il capezzolo. La madre con il proprio pollice può portare il labbro verso l'esterno. Dopo i pasti, può spremere un po' di latte, lasciando che si secchi sui capezzoli. Dopo l'allattamento, gli impacchi freddi riducono l'ingorgo e forniscono ulteriore sollievo.

L'ostruzione dei dotti si manifesta come noduli nelle mammelle di donne che allattano e che non hanno altri segni sistemici di malattia. L'allattamento continuo assicura un adeguato svuotamento del seno. Gli impacchi caldi e il massaggio della zona interessata prima dell'allattamento possono aiutare ulteriormente lo svuotamento. Le donne possono anche alternare le posizioni, poiché le differenti zone del seno si svuotano meglio in base alla posizione del lattante quando è attaccato al seno. Per l'allattamento è utile un buon reggiseno, in quanto un reggiseno normale con ferretto o spalline che stringono, può contribuire alla stasi del latte in una zona compressa.

La mastite Mastite La mastite è un'infiammazione dolorosa della mammella, accompagnata di solito da infezione. La comparsa di febbre nel puerperio avanzato è frequentemente dovuta a una mastite. Le cause più frequenti... maggiori informazioni è frequente e si manifesta come un'area cuneiforme del seno, dolente, calda e tumefatta. Viene causata da un ingorgo, un blocco o un'ostruzione di un'area della mammella; può verificarsi secondariamente a un'infezione, il più delle volte da Staphylococcus aureus penicillina-resistente e meno frequentemente da Streptococcus spp o Escherichia coli. Con l'infezione, possono comparire febbre 38,5° C, brividi, e dolore simil-influenzale. La diagnosi della mastite è data dall'anamnesi e dall'esame obiettivo. La conta cellulare (conta dei globuli bianchi > 106/mL) e gli esami colturali del latte materno (batteri > 103 mL) possono distinguere la mastite infettiva da quella non infettiva. Se i sintomi sono lievi e si presentano < 24 h, il trattamento conservativo (la rimozione del latte tramite allattamento o tiralatte, gli impacchi, gli analgesici, il reggiseno di sostegno, e la riduzione dello stress) può essere sufficiente. Se i sintomi non migliorano in 12-24 h o se la donna è gravemente malata, devono essere iniziati gli antibiotici sicuri in corso di allattamento e specifici contro S. aureus (p. es., dicloxacillina, cloxacillina, o cefalexina 500 mg per via orale 4 volte/die); la durata del trattamento è di 7-14 giorni. Un'infezione da S. aureus meticillino-resistente acquisita in comunità deve essere presa in considerazione se i casi non rispondono prontamente a queste misure, o se è presente un ascesso. Un ritardo del trattamento può dare origine a delle complicanze in particolar modo delle recidive e alla formazione di ascessi. L'allattamento può continuare durante il trattamento.

L'ansia materna, la frustrazione, e la sensazione di inadeguatezza possono essere causate dalla mancanza di esperienza nell'allattamento al seno, dalle difficoltà meccaniche nel tenere il bambino e nell'indurlo ad attaccarsi e succhiare, dalla spossatezza, dalla difficoltà nel determinare se il nutrimento è adeguato, e da cambiamenti fisiologici post-partum. Questi problemi ed emozioni sono le ragioni più frequenti per cui le madri decidono di interrompere l'allattamento al seno. Un precoce follow up con un pediatra o una consulenza con uno specialista dell'allattamento possono essere utili ed efficaci per prevenire la precoce interruzione dell'allattamento al seno.

Farmaci e allattamento al seno

Le madri che allattano devono evitare, se possibile, l'assunzione di farmaci. Quando la terapia farmacologica è necessaria, la madre deve evitare i farmaci controindicati e i farmaci che sopprimono l'allattamento (p. es., la bromocriptina, la levodopa, il trazodone). L'U.S. Department of Health and Human Services mantiene l'ampio database LactMed® per i farmaci e l'allattamento al seno; può essere consultato per quanto riguarda l'uso o l'esposizione a farmaci o a classi di farmaci specifici. Per alcuni comuni farmaci controindicati per le madri che allattano, vedi tabella Alcuni farmaci controindicati per l'allattamento materno Alcuni farmaci controindicati per l'allattamento materno Alcuni farmaci controindicati per l'allattamento materno .

Quando il trattamento farmacologico si rende necessario, bisogna usare l'opzione più sicura; quando possibile, la maggior parte dei farmaci deve essere assunta immediatamente dopo l'allattamento al seno o prima del periodo di sonno più lungo del neonato, questa strategia è poco utilizzabile però per i neonati che allattano spesso ed esclusivamente. La conoscenza degli effetti avversi della maggior parte dei farmaci deriva dalla segnalazione di casi clinici e da piccoli studi. La sicurezza di alcuni farmaci (p. es., acetaminofene [paracetamolo], l'ibuprofene, le cefalosporine, l'insulina) è stata determinata da una ricerca su ampia scala, ma altri sono considerati sicuri solo perché non ci sono casi clinici di effetti avversi. I farmaci con un'anamnesi prolungata di utilizzo sono generalmente più sicuri dei nuovi farmaci per cui esistono pochi dati.

Tabella

Svezzamento

Lo svezzamento può verificarsi ogni volta che la madre e il bambino lo desiderino, possibilmente non prima dei 12 mesi di età di vita del neonato. Uno svezzamento graduale deve avvenire in un lasso di tempo che può variare da diverse settimane o mesi, durante il quale in genere viene introdotto il cibo solido; alcune madri e neonati interrompono improvvisamente senza problemi, mentre altre continuano ad allattare 1 o 2 volte/die per 18-24 mesi o più. Non esiste uno schema fisso o semplificato.

Per ulteriori informazioni

Le seguenti risorse in lingua inglese possono essere utili. Si noti che il Manuale non è responsabile per il contenuto di questa risorsa.

  • U.S. Department of Health and Human Services: LactMed® database for drugs and breastfeeding

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