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Neuropatie ereditarie

Di

Michael Rubin

, MDCM, New York Presbyterian Hospital-Cornell Medical Center

Revisionato/Rivisto apr 2022
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

Le neuropatie ereditarie comprendono numerose neuropatie periferiche degenerative congenite (p. es., malattia di Charcot-Marie-Tooth).

Le neuropatie ereditarie sono classificate come

Neuropatie motorie e sensitive

Esistono 3 forme principali (CMT1, CMT2, e CMT3) di neuropatie motorie e sensoriali; tutte iniziano durante l'infanzia. Alcune forme meno frequenti insorgono alla nascita e comportano un'invalidità più grave.

CMT1 e CMT2 (varianti della malattia di Charcot-Marie-Tooth, chiamata anche atrofia muscolare peroneale) sono le forme più frequenti; esse sono solitamente patologie autosomico-dominanti, ma possono essere anche recessive o legate al cromosoma X. Quelle di tipo I sono conseguenti a una duplicazione (copia extra) del gene della "proteina della mielina periferica-22" (PMP22), che si trova sul braccio corto del cromosoma 17; rappresenta dal 70 all'80% dei casi di CMT1.

CMT1 e CMT2 sono caratterizzate da debolezza e atrofia, principalmente a carico dei muscoli peronei e della muscolatura distale della gamba. I pazienti hanno spesso una storia familiare positiva per neuropatia. La storia naturale della malattia è eterogenea: alcuni pazienti sono asintomatici e presentano solamente delle velocità di conduzione rallentate (rilevate su studi della conduzione nervosa); altri pazienti sono invece più gravemente colpiti.

I pazienti affetti dalla forma CMT1 possono presentare durante la seconda infanzia la comparsa del piede cadente (footdrop) e di un'atrofia muscolare distale lentamente progressiva, che conducono alla caratteristica deformità "a zampa di cicogna". I muscoli intrinseci della mano si atrofizzano più tardivamente. La pallestesia, la sensibilità dolorifica e quella termica diminuiscono con una distribuzione a calza e a guanto. I riflessi osteotendinei sono assenti. Nei familiari portatori della malattia gli unici segni presenti possono essere piede cavo o dita a martello. Le velocità di conduzione nervosa sono rallentate e le latenze distali sono prolungate. Possono verificarsi processi di demielinizzazione e remielinizzazione segmentale. I nervi periferici ipertrofici possono essere palpabili. La malattia evolve in modo lentamente progressivo ed è compatibile con un'aspettativa di vita normale. In un sottotipo, i maschi hanno sintomi gravi, mentre le femmine hanno sintomi da lievi a moderati o possono essere asintomatiche.

La genetica del tipo II della malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT2) è meno chiara. Questo tipo rappresenta circa il 25% di tutti i casi di malattia di Charcot-Marie-Tooth; mutazioni patogene sono state identificate solo in una minoranza di pazienti, forse del 25%, con molti sottotipi. Il CMT2A è il fenotipo più comune del CMT2, il più delle volte dovuto a una mutazione nel gene che codifica per la proteina di fusione mitocondriale mitofusina-2 (MFN2). Il CMT2A di solito è una malattia autosomica dominante ed è assonale. Evolve lentamente; la debolezza di solito si sviluppa a un'età più tardiva. I pazienti presentano velocità di conduzione nervosa relativamente normali ma potenziali di azione sensitivi e potenziali di sommazione motori di bassa ampiezza. Alla biopsia si rileva una degenerazione assonale (walleriana).

La malattia di Charcot-Marie-Tooth di tipo 3 [CMT3] (conosciuta anche come malattia di Dejerine-Sottas) è una rara forma di neuropatia congenita ipomielinizzante, che può essere un disturbo autosomico dominante o recessivo con mutazioni in diversi geni, tra cui PMP22, MPZ, e EGR2. Comincia nell'infanzia con progressiva debolezza e perdita della sensibilità e assenza di riflessi tendinei profondi. Sebbene in fase iniziale essa sia simile alla malattia di Charcot-Marie-Tooth, la debolezza muscolare progredisce più rapidamente. Si tratta di una malattia con un processo di demielinizzazione-rimielinizzazione che provoca un ispessimento dei nervi periferici con aspetto "a bulbo di cipolla" all'esame bioptico.

Neuropatie sensitive e disautonomiche

Le neuropatie ereditarie sensitive e disautonomiche sono rare. Sono stati descritti sette tipi principali.

La perdita distale della sensibilità dolorifica e termica è più importante rispetto alla compromissione della pallestesia e della propriocezione. Il problema principale è rappresentato dalla mutilazione del piede dovuta all'insensibilità al dolore, cui consegue un elevato rischio di infezioni e osteomieliti Osteomielite L'osteomielite è un'infiammazione e distruzione dell'osso causata da batteri, micobatteri o funghi. Sintomi comuni sono dolore e dolorabilità ossea localizzata, con sintomi sistemici (nell'osteomielite... maggiori informazioni Osteomielite .

Diagnosi delle neuropatie ereditarie

  • Valutazione clinica

  • Esami elettrodiagnostici

La neuropatia ereditaria, che deve essere confermata dagli studi elettrofisiologici, è suggerita dalla caratteristica distribuzione della debolezza muscolare, dalla presenza di deformità dei piedi e dall'anamnesi familiare.

Le analisi genetiche sono disponibili.

Trattamento delle neuropatie ereditarie

  • Terapia di supporto

Gli apparecchi ortopedici aiutano a correggere il piede cadente; può inoltre essere utile la chirurgia ortopedica per la stabilizzazione del piede.

La fisioterapia (per rinforzare i muscoli) e la terapia occupazionale possono aiutare; la consulenza professionale può aiutare i pazienti giovani a mantenere le proprie abilità lavorative e le aspettative nonostante la progressione della malattia.

Punti chiave

  • Le neuropatie ereditarie possono affliggere nervi motori e sensoriali, nervi sensoriali, nervi sensoriali e autonomici, o solo nervi motori.

  • Esistono 3 tipi principali di neuropatie motorie e sensoriali, che variano in gravità e velocità di progressione; quasi tutte iniziano nell'infanzia.

  • Utilizzare le bretelle per correggere la mancanza del passo e raccomandare la terapia fisica e occupazionale per aiutare i pazienti a mantenere la funzionalità; a volte è necessario un intervento chirurgico ortopedico.

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