La tinea pedis è la dermatofitosi più diffusa poiché l'umidità dovuta alla sudorazione plantare facilita la crescita dei funghi. La tinea pedis si può manifestare in 4 forme cliniche diverse o come loro combinazione:
La tinea pedis ipercheratosica cronica da Trichophyton rubrum produce una lesione caratteristica, che si manifesta con desquamazione e ispessimento plantare, che spesso si estendono oltre la superficie plantare in una distribuzione a mocassino. I pazienti che non rispondono come previsto alla terapia antifungina possono soffrire di una dermatosi plantare da altra causa meno comune. In diagnosi differenziale entrano la macerazione non infettiva (dovuta all'iperidrosi o all'uso di calzature occlusive), la dermatite da contatto (dovuta ad ipersensibilità ritardata di tipo IV verso i vari materiali presenti nelle scarpe, in particolare le colle, i tiurami presenti nelle calzature di gomma, gli agenti cromati nella conciatura di calzature in pelle) la dermatite irritativa da contatto e la psoriasi.
La tinea pedis intertriginosa cronica è caratterizzata da desquamazione, eritema ed erosione della cute interdigitale e subdigitale dei piedi, nella maggior parte dei casi a carico delle 3 dita laterali.
La tinea pedis acuta ulcerativa (causata in genere da T. mentagrophytes var. interdigitale) generalmente inizia nel 3o e 4o spazio interdigitale e si estende alla regione laterale del dorso e/o alla superficie plantare dell'arco. Queste lesioni delle dita dei piedi sono di solito macerate e hanno margini desquamati. L'infezione batterica secondaria, la cellulite e la linfangite sono complicanze frequenti.
La tinea pedis vescico-bollosa, in cui si sviluppano delle vescicole plantari che confluiscono in bolle, a volte costituisce una fase acuta della tinea pedis interdigitale; i fattori di rischio sono le scarpe strette e il caldo e l'umidità dell'ambiente.
Diagnosi
La diagnosi di tinea pedis è di solito evidente all'esame obiettivo e con l'analisi dei fattori di rischio. Se l'aspetto non è diagnostico o se l'infezione si manifesta come ipercheratosica, ulcerata o vescicolo-bollosa, è utile un preparato a fresco con idrossido di potassio.
La diagnosi differenziale della tinea pedis comprende
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Psoriasi palmoplantare ( Sottotipi di psoriasi)
Trattamento
Il trattamento più sicuro della tinea pedis è rappresentato dagli antimicotici topici, ma sono frequenti le recidive e il trattamento spesso deve essere prolungato. Le alternative che forniscono una risposta più duratura comprendono l'itraconazolo 200 mg per via orale 1 volta/die per 1 mese (o una terapia in bolo con 200 mg 2 volte/die 1 settimana/mese per 1-2 mesi) e la terbinafina 250 mg per via orale 1 volta/die per 2-6 settimane. L'utilizzo concomitante di antimicotici topici può ridurre le recidive.
Per prevenire le recidive è necessario ridurre l'umidità a livello dei piedi e nelle calzature. L'uso di scarpe permeabili o con dita scoperte e il cambio delle calze sono fondamentali in particolare durante le stagioni calde. Gli spazi interdigitali devono essere asciugati manualmente dopo il bagno. È raccomandato anche l'uso di agenti adsorbenti come le polveri antimicotiche (p. es., miconazolo), il violetto di genziana, i lavaggi con soluzione di Burow (subacetato di alluminio al 5%) 2 volte/die o una polvere di cloruro di alluminio iperidrato al 20-25% da applicare durante la notte per 1 settimana e poi 1 o 2 volte alla settimana.
Punti chiave
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La tinea pedis è la dermatofitosi più diffusa poiché l'umidità dovuta alla sudorazione plantare facilita la crescita dei funghi.
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Considerare la diagnosi se i pazienti hanno lesioni delle dita dei piedi e/o dei piedi che sono intertriginose, ulcerative, ipercheratosiche o vescicobulose.
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Considerare anche l'eczema disidrosico, la psoriasi palmoplantare e la dermatite allergica da contatto.
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Trattare utilizzando antimicotici topici e occasionalmente orali, nonché misure di asciugatura.