Patologie che richiedono l’intervento chirurgico durante la gravidanza

DiLara A. Friel, MD, PhD, University of Texas Health Medical School at Houston, McGovern Medical School
Revisionato/Rivisto ott 2021
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    Nel corso della gravidanza possono svilupparsi patologie che richiedono un intervento chirurgico. Gli interventi chirurgici maggiori, se coinvolgono l’addome, aumentano il rischio di travaglio pretermine e possono provocare un aborto, specialmente all’inizio della gravidanza. Pertanto di solito, se possibile, viene rimandato. Ma se necessario, si deve procedere senza indugio e di solito è ancora ragionevolmente sicuro.

    Appendicite

    Se si sviluppa un’appendicite nel corso della gravidanza, l’intervento per togliere l’appendice (appendicectomia) viene eseguito immediatamente, dato che la perforazione dell’appendice può essere letale. Un’appendicectomia difficilmente provoca danni al feto o determina un aborto. Tuttavia, tale situazione può essere difficile da riconoscere nel corso della gravidanza. Il dolore crampiforme dell’appendicite simula le contrazioni uterine, frequenti in gravidanza. Inoltre, l’appendice è spinta più in alto nell’addome con il progredire della gravidanza, cosicché la localizzazione del dolore dovuto all’appendicite può non corrispondere a quella prevista.

    Le donne che avvertono qualsiasi sintomo che potrebbe indicare un’appendicite, dovrebbero riferirlo al proprio medico. Fra i sintomi: dolore addominale superiore alle sei ore, specie se accompagnato da nausea e vomito.

    Malattie della cistifellea

    In caso di infiammazione della cistifellea (di solito a causa dei calcoli biliari che la bloccano), i medici somministrano analgesici per il dolore e liquidi attraverso un catetere endovenoso. Si deve restare a digiuno fino alla scomparsa dell’infiammazione.

    L’eventuale infezione va trattata con antibiotici. In caso di mancato miglioramento si procede con l’intervento chirurgico.

    Cisti ovarica

    Le cisti ovariche benigne sono comuni durante la gravidanza.

    Nel caso in cui durante la gravidanza persista una cisti ovarica, l’intervento è solitamente rimandato fino a dopo le 14 settimane. Le cisti spesso producono ormoni che aiutano la gravidanza e spesso scompaiono senza alcun trattamento.

    Tuttavia, una cisti o qualunque massa in evoluzione, che causa sensibilità o presenta determinate caratteristiche (visibili con l’ecografia) deve essere asportata prima di 14 settimane. Alcune masse possono essere maligne.

    Occlusione intestinale

    Un blocco intestinale (ostruzione intestinale) nel corso della gravidanza può essere molto grave. Se l’ostruzione provoca una cancrena dell’intestino e una peritonite (infiammazione della membrana che riveste la cavità addominale), la donna può abortire ed essere in pericolo di vita.

    In genere, quando la gestante presenta sintomi di occlusione intestinale, si effettua immediatamente un intervento esplorativo, soprattutto nel caso in cui la paziente sia già stata sottoposta a interventi di chirurgia addominale o sia stata affetta da infezioni addominali. I sintomi di occlusione intestinale includono dolore addominale crampiforme, inappetenza, gonfiore, vomito, grave stipsi o grave diarrea e talvolta febbre.