Avvio dei cibi soli nei lattanti

DiDeborah M. Consolini, MD, Thomas Jefferson University Hospital
Revisionato/Rivisto set 2021
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    Il momento di inizio dell’alimentazione con cibi solidi dipende dalle esigenze e dalla disponibilità del lattante. Generalmente, i bambini necessitano di cibi solidi quando sono abbastanza grandi da richiedere un maggiore apporto calorico rispetto a quello fornito dal latte materno o dal latte artificiale. Ciò si verifica quando il lattante, nonostante abbia assunto un intero biberon e sia soddisfatto, ha nuovamente fame dopo 2-3 ore o se consuma più di circa 1,2 litri di latte artificiale al giorno. In genere, questo accade entro i 4-6 mesi di vita. Molti bambini assumono cibi solidi dopo l’allattamento al seno o con biberon, il che soddisfa il bisogno di succhiare e sazia rapidamente. I lattanti sotto i quattro mesi non hanno necessità di essere nutriti con cibi solidi, non riescono a deglutire con facilità i cibi non liquidi e non devono essere alimentati forzatamente con il cucchiaino o mischiando cibo e latte artificiale nel biberon. L’introduzione di cibi solidi prima dei 4 mesi di vita e dopo i 6 mesi può essere associata a un rischio maggiore di sviluppare allergie alimentari e celiachia..

    I lattanti possono sviluppare allergie alimentari. Se vengono somministrati molti cibi differenti in breve tempo, è difficile stabilire quale sia responsabile della reazione allergica. A causa di questa difficoltà, i genitori devono introdurre uno alla volta nuovi cibi con singolo ingrediente, circa ogni 3-5 giorni. Quando si è certi che l’alimento è ben tollerato, è possibile introdurne un altro.

    Gli alimenti per bambini comprendono singoli cereali (come riso con integrazione di ferro) e una varietà di frutta, verdura e carni ridotte in purea. I medici non ritengono più che sia importante l’ordine in cui si introducono i cibi. Quando viene introdotto un nuovo alimento, può essere necessario tentarlo varie volte nell’arco di una settimana prima che il bambino lo gradisca, pertanto è importante per i genitori non rinunciare dopo il primo o il secondo tentativo se il lattante non sembra gradire un particolare nuovo alimento.

    Gli alimenti devono essere dati con un cucchiaio, per insegnare al bambino questo nuovo modo di alimentarsi. A 6-9 mesi, i bambini sono capaci di prendere il cibo e portarlo alla bocca e pertanto occorre incoraggiarli a mangiare da soli. I cibi frullati in casa sono meno costosi dei prodotti commerciali e offrono un adeguato nutrimento. Comunque, le preparazioni a base di carote, erbette, rape e cavoli disponibili in commercio sono da preferire per i bambini al di sotto dell’anno d’età, poiché sono controllate per la presenza di nitrati. Alti livelli di nitrati, che possono causare metaemoglobinemia (un disturbo che colpisce la capacità del sangue di veicolare l’ossigeno) nei bambini piccoli, si trovano nelle verdure coltivate usando acqua contaminata dai fertilizzanti.

    Sebbene ai lattanti piacciano i cibi dolci, lo zucchero non è un nutriente essenziale e deve essere somministrato in piccole quantità se non completamente evitato. I dessert dolcificati non danno alcun beneficio ai bambini. I succhi di frutta sono una fonte di nutrimento povera, che contribuisce alla formazione di carie e che dovrebbe essere limitata a 110-170 ml al giorno, se non evitata del tutto.

    I cibi da evitare includono

    • miele (fino a un anno d’età) perché potrebbe contenere spore di Clostridium botulinum, innocue per i bambini più grandi e gli adulti, ma in grado di provocare botulismo nei lattanti

    • alimenti che possono facilmente causare soffocamento o essere inalati (fino a due o tre anni d’età), tra cui noci, caramelle dure, semi di soia, popcorn, salsiccia e wurstel, carne (se non frullata) e uva (a meno che non vengano tagliati in pezzi molto piccoli)

    Per prevenire lo sviluppo di allergie alimentari, molti genitori evitano di somministrare ai bambini uova, arachidi e grano. Tuttavia, evidenze recenti suggeriscono che l’introduzione di questi alimenti tra i 4 e i 6 mesi di vita potrebbe in effetti aiutare a proteggere contro lo sviluppo di allergie alimentari. Le evidenze non sono conclusive, ma per la maggior parte dei lattanti di almeno 4 mesi non è necessario attendere prima di introdurre qualsiasi cibo solido specifico. Tuttavia, va introdotto un solo nuovo cibo ogni 3-5 giorni per assicurarsi che sia tollerato. Evidenze recenti suggeriscono che va raccomandata l’alimentazione precoce (tra i 4 e i 6 mesi) dei lattanti con prodotti contenenti arachidi, in quanto ritardarne l’introduzione potrebbe in effetti aumentare il rischio di sviluppare un’allergia alle arachidi. Anche nei bambini che soffrono di eczema grave, allergia alle uova o entrambi dovrebbero essere introdotti alimenti contenenti arachidi adatti all’età a soli 4-6 mesi di vita, per ridurre il rischio di sviluppare un’allergia alle arachidi, purché i risultati di alcuni esami del sangue e test cutanei indichino che questi alimenti sono accettabili. I genitori devono discutere con il pediatra quando e come introdurre vari cibi solidi.

    A partire da un anno d’età, il bambino può iniziare a bere il latte vaccino intero. A due anni d’età, può passare al latte semi-scremato per adattare la sua dieta a quella del resto della famiglia. Nei bambini piccoli, i genitori devono limitare l’assunzione di latte a 450-630 ml al giorno. I bambini che bevono troppo latte possono non ricavare sufficienti nutrienti da altri alimenti importanti e sviluppare carenza di ferro.

    A un anno d’età, il tasso di crescita solitamente diminuisce; il bambino richiede meno cibo e può rifiutarlo in occasione di qualche pasto. Per stabilire quanto mangia, i genitori devono riepilogare quanto cibo il bambino ha consumato nel corso della settimana e non in un singolo pasto o in una giornata. La sottoalimentazione di cibi solidi diventa una preoccupazione solamente se il bambino non soddisfa in modo continuativo le aspettative di percentili di peso ().

    (Vedere anche Panoramica sull’alimentazione dei neonati e dei lattanti.)