Gozzo non tossico semplice

(gozzo; gozzo eutiroideo)

DiGlenn D. Braunstein, MD, Cedars-Sinai Medical Center
Revisionato/Rivisto set 2022
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Il gozzo non tossico semplice è un ingrossamento benigno della tiroide che non comporta un eccesso né un deficit di ormoni tiroidei.

  • Può formarsi a causa della mancanza di iodio nella dieta o dell’ingestione di determinate sostanze o farmaci.

  • Spesso i soggetti restano asintomatici.

  • Vengono effettuati gli esami del sangue per stabilire il grado di funzionalità della tiroide.

  • Viene curata la causa dell’ingrossamento, ma talvolta è necessario ricorrere all’intervento chirurgico per asportare parte della tiroide ingrossata.

(Vedere anche Panoramica sulla tiroide)

Il termine gozzo è talvolta utilizzato per descrivere qualsiasi forma di ingrossamento della tiroide (ad esempio, l’ingrossamento dovuto a infiammazione o cancro). Il gozzo non tossico semplice è una forma specifica di ingrossamento benigno.

Nella maggior parte del mondo, la causa più comune del gozzo non tossico semplice è:

Lo iodio viene utilizzato dalla tiroide per produrre gli ormoni tiroidei. Se è presente una quantità insufficiente di iodio, la tiroide si ingrossa nel tentativo di compensare tale carenza. Tuttavia, negli Stati Uniti la maggior parte del sale è arricchito di iodio, pertanto tale carenza non è una causa comune del gozzo.

Altre cause del gozzo non tossico semplice includono:

  • L’uso di alcuni farmaci (come l’amiodarone o il litio)

  • L’assunzione di alcuni alimenti in quantità insolitamente elevate (come tapioca, broccoli, cavolfiore e cavolo)

Talvolta, si sviluppano forme temporanee di gozzo durante la pubertà, la gravidanza o la menopausa.

Nei soggetti con il gozzo non tossico semplice, la tiroide produce quantità normali di ormoni tiroidei, pertanto non si ha una tiroide ipoattiva (ipotiroidismo) o iperattiva (ipertiroidismo).

Sintomi del gozzo non tossico semplice

Di solito i soggetti osservano un rigonfiamento alla base del collo senza riscontrare altri sintomi. Talvolta il gozzo comprime i tessuti circostanti causando tosse, disfonia, difficoltà respiratoria o di deglutizione. Nei soggetti con tiroidite subacuta, la ghiandola di solito è dolorante e dolente al tatto.

Diagnosi di gozzo non tossico semplice

  • Esami della funzionalità tiroidea

  • Ecografia e scintigrafia tiroidea

Generalmente, vengono effettuati esami del sangue per stabilire il grado di funzionalità della tiroide (esami della funzionalità tiroidea) e misurare i livelli degli ormoni tiroidei tiroxina (T4 o tetraiodotironina) e triiodotironina (T3) e dell’ormone tireostimolante (TSH). In qualche caso, il medico cercherà anche anticorpi che attaccano la tiroide (anticorpi antitiroidei) nel sangue, che indicano una reazione immunitaria alla tiroide, con conseguente infiammazione.

Il medico eseguirà un test di captazione dello iodio radioattivo e una scintigrafia tiroidea. Per tali esami, ai soggetti viene chiesto di assumere per via orale (o mediante iniezione) una piccola quantità di iodio radioattivo. Lo iodio radioattivo si concentra nella tiroide. Lo scanner è in grado di rilevare la quantità di iodio assorbita dalla ghiandola e una gamma camera (che rileva la radiazione) ricostruisce l’immagine della tiroide. Tali dispositivi mostrano eventuali alterazioni morfologiche della ghiandola che potrebbero suggerire la presenza di malattia di Graves, noduli della tiroide o tiroidite.

Il medico esegue un’ecografia, che prevede l’uso di onde sonore per generare un’immagine della tiroide e identificare così eventuali noduli che potrebbero essere maligni.

Trattamento del gozzo non tossico semplice

  • Talvolta integratori di iodio

  • Talvolta ormone tiroideo sostitutivo

  • Talvolta intervento chirurgico

Il trattamento dipende dalle dimensioni e dalla causa del gozzo.

Nelle regioni geografiche carenti di iodio, ai soggetti vengono somministrati integratori di iodio. Lo iodio può essere aggiunto al sale, all’acqua o alle coltivazioni al fine di eliminare la carenza di iodio nella regione. I soggetti devono interrompere l’assunzione di alimenti che inibiscono la produzione di ormoni tiroidei, come manioca, broccoli, cavolfiore e cavolo.

Quando la causa non risiede nella dieta, ad alcuni soggetti può essere somministrata una terapia sostitutiva degli ormoni tiroidei con levotiroxina. Questo farmaco blocca la produzione di ormone tireostimolante e può ridurre il gozzo.

I soggetti con gozzo molto grande possono richiedere l’asportazione chirurgica di parte della tiroide oppure la somministrazione di iodio radioattivo per ridurre la ghiandola a dimensioni tali da prevenire l’interferenza con la respirazione o la deglutizione oppure per correggere problemi estetici.