(Vedi anche Panoramica sulle infezioni fungine.)
La cromoblastomicosi è un'infezione cutanea che colpisce soggetti normali, persone immunocompetenti per lo più in zone tropicali o subtropicali; è caratterizzata dalla formazione di noduli papillomatosi che tendono a ulcerare.
La cromoblastomicosi è causata da funghi di colore marrone scuro o nero che producono corpi sclerotici nel tessuto.
Sintomatologia
Di solito, la cromoblastomicosi inizia dai piedi o dalle gambe, anche se altre parti esposte del corpo possono essere infettate, specialmente dove la cute è lesionata. Le piccole papule iniziali, pruriginose, che si allargano possono ricordare le dermatofitosi (tigna). Queste papule si estendono a formare chiazze rosso scuro o violacee, dai margini demarcati con base indurita. Diverse settimane o mesi dopo, nuove lesioni, aggettanti 1-2 mm al di sopra della cute, possono apparire lungo il decorso delle vie linfatiche. Al centro delle chiazze possono svilupparsi formazioni nodulari dure a forma di cavolfiore, di colore rosso scuro o grigiastro che, se l'infezione non viene trattata, si estendono gradualmente fino a coprire le estremità nel corso di vari anni. I vasi linfatici possono essere ostruiti, il prurito può persistere, e possono svilupparsi sovrainfezioni batteriche secondarie causando ulcerazioni e, occasionalmente, setticemia.
Diagnosi
Le lesioni cromoblastomicotiche tardive hanno un aspetto caratteristico, ma quelle iniziali possono essere confuse con le dermatofitosi.
La colorazione di Fontana-Masson per la melanina conferma la presenza di corpi sclerotici (corpi di Medlar), che sono patognomonici. La coltura è necessaria per identificare la specie responsabile della patologia.
Trattamento
(Vedi anche Farmaci antifungini.)
L'itraconazolo è il farmaco più efficace per la cromoblastomicosi, sebbene non tutti i pazienti rispondano. La flucitosina viene talvolta aggiunta per prevenire le recidive. L'amfotericina B è inefficace. Segnalazioni aneddotiche suggeriscono che il posaconazolo, il voriconazolo o la terbinafina possano anche essere efficaci.
Terapie aggiuntive come la crioterapia sono spesso utili, anche se la risposta è lenta.
Per lesioni localizzate, l'asportazione chirurgica può essere curativa.