Trattamento farmacologico dell’ipertensione nei bambini

DiMichael A. Ferguson, MD, Harvard Medical School
Reviewed ByMichael SD Agus, MD, Harvard Medical School
Revisionato/Rivisto Modificata apr 2025
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Una pressione arteriosa alta (ipertensione) è una pressione delle arterie persistentemente alta. In alcuni bambini che soffrono di ipertensione sono necessari farmaci per abbassarla.

(Vedere anche Ipertensione arteriosa nei bambini.)

Nei bambini di età inferiore ai 13 anni, i valori considerati alti variano in base a sesso, età e altezza. Pertanto, non esiste un singolo valore di pressione arteriosa indice di ipertensione per tutti i bambini. Nei bambini di età inferiore ai 13 anni, la pressione arteriosa viene classificata come segue:

  • Normale: pari o inferiore rispetto al 90% dei coetanei dello stesso sesso e della stessa altezza

  • Innalzata: più elevata rispetto al 90% dei coetanei dello stesso sesso e con la stessa corporatura, ma non abbastanza alta da qualificarsi per lo stadio 1

  • Stadio 1: più elevata rispetto al 95% dei coetanei dello stesso sesso e della stessa altezza, ma non sufficientemente alta da qualificarsi come ipertensione di stadio 2

  • Stadio 2: superiore di 12 mmHg rispetto al livello dello stadio 1

Negli adolescenti (dai 13 anni in su), la pressione arteriosa è classificata come per gli adulti:

  • Normale: pressione sistolica inferiore a 120 e pressione diastolica inferiore a 80

  • Alta: pressione sistolica da 120 a 129 e pressione diastolica inferiore a 80

  • Ipertensione di stadio 1 (lieve): da 130/80 a 139/89

  • Ipertensione di stadio 2: 140/90 o superiore

I bambini di età inferiore a 13 anni usano le soglie per gli adulti per classificare la pressione arteriosa se tale valore è inferiore alla soglia basata su età, sesso e corporatura.

Generalmente si avvia un trattamento farmacologico immediato (in aggiunta a cambiamenti dello stile di vita) in presenza di una qualsiasi delle seguenti condizioni:

  • L’ipertensione arteriosa, indipendentemente dalla gravità, provoca sintomi.

  • L’ipertensione di stadio 1 causa una disfunzione o un danno d’organo o non migliora con i cambiamenti dello stile di vita.

  • È presente ipertensione di stadio 2.

  • Il bambino è affetto da malattia renale cronica, diabete o cardiopatia, indipendentemente dallo stadio dell’ipertensione arteriosa.

Per i bambini con forme più lievi di ipertensione arteriosa che non risulta controllata dopo circa 6 mesi di cambiamenti dello stile di vita è necessario un trattamento farmacologico.

I farmaci utilizzati per il trattamento dell’ipertensione vengono chiamati antipertensivi. Il trattamento è più efficace quando c’è buona comunicazione tra i genitori, il bambino e il medico, che discutono il programma terapeutico farmacologico. Qualsiasi farmaco antipertensivo può avere effetti collaterali, i genitori devono pertanto esserne consapevoli. Se si sviluppano effetti indesiderati, i genitori o il bambino devono informare il medico, che può aggiustare la dose o sostituire il farmaco con un altro.

Generalmente i farmaci antipertensivi, assunti per via orale, vengono inizialmente prescritti a una dose bassa, che viene aumentata secondo necessità per ridurre la pressione fino a quando si raggiunge il massimo dosaggio del farmaco o insorgono effetti collaterali. Se la pressione rimane comunque troppo alta, i medici possono somministrare ai bambini un secondo farmaco o cambiare farmaci.

Esistono molti tipi diversi di farmaci antipertensivi. Le categorie includono:

I diversi tipi di farmaci antipertensivi agiscono in modi diversi, esistono pertanto molte opzioni terapeutiche. Non è insolito che a chi soffre di ipertensione venga prescritto più di un farmaco.

Tabella
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Bloccanti adrenergici

I bloccanti adrenergici utilizzati per l’ipertensione includono i betabloccanti (atenololo), gli alfabetabloccanti (labetalolo), gli alfa-agonisti (clonidina). Tali farmaci bloccano gli effetti del sistema simpatico, la parte del sistema nervoso autonomo che può rispondere rapidamente allo stress aumentando la pressione arteriosa.

I betabloccanti sono i bloccanti adrenergici usati più comunemente. Gli effetti collaterali comuni includono affaticamento, capogiri, cambiamenti dell’appetito e dell’umore.

È più probabile che gli alfa-agonisti causino sonnolenza, affaticamento e depressione rispetto ad altri farmaci antipertensivi, quindi sono usati di rado. La clonidina può essere applicata in forma di cerotto.

Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori)

Gli ACE-inibitori riducono la pressione arteriosa in parte dilatando le arteriole (piccoli vasi sanguigni) dei reni e del cuore. Questa dilatazione avviene prevenendo la formazione dell’angiotensina II, una sostanza chimica prodotta dall’organismo che provoca la costrizione delle arteriole. Nello specifico, questi inibitori bloccano l’azione dell’enzima di conversione dell’angiotensina, che converte l’angiotensina I in angiotensina II (vedere la figura Regolazione della pressione arteriosa). La tosse è l’effetto collaterale più comune degli ACE-inibitori.

Bloccanti del recettore dell’angiotensina II (ARB)

Gli ARB riducono la pressione arteriosa mediante un meccanismo simile a quello degli ACE-inibitori: bloccano direttamente l’azione dell’angiotensina II, che provoca il restringimento delle arteriole. Poiché il meccanismo è più diretto, gli ARB hanno meno effetti collaterali.

Calcio-antagonisti

I calcio-antagonisti causano la dilatazione delle arteriole tramite un meccanismo completamente diverso. Questi farmaci possono essere a breve o a lunga durata d’azione. I calcio-antagonisti a breve durata d’azione non sono usati per trattare l’ipertensione. Capogiri e frequenza cardiaca accelerata sono gli effetti collaterali più comuni dei calcio-antagonisti utilizzati per l’ipertensione.

Diuretici tiazidici

Un diuretico tiazidico (come il clortalidone) può essere il primo farmaco prescritto per il trattamento dell’ipertensione. I diuretici causano l’allargamento (dilatazione) dei vasi sanguigni e aiutano anche i reni a eliminare sodio e acqua, riducendo la volemia totale, con conseguente riduzione della pressione.

I diuretici tiazidici causano l’escrezione del potassio nelle urine, pertanto talvolta con un diuretico tiazidico è necessario assumere integratori di potassio.

Vasodilatatori diretti

I vasodilatatori diretti dilatano i vasi sanguigni tramite un altro meccanismo. Un farmaco di questo tipo non viene quasi mai usato da solo. Piuttosto il vasodilatatore viene aggiunto come secondo o terzo farmaco quando un altro farmaco da solo non riduce la pressione in modo sufficiente.

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