Cistifellea e vie biliari

DiChristina C. Lindenmeyer, MD, Cleveland Clinic
Revisionato/Rivisto apr 2022
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I fatti in Breve

    La cistifellea è una piccola sacca muscolare piriforme, che funge da deposito per la bile, ed è interconnessa al fegato da dotti noti come vie biliari. (Vedere anche Panoramica sul fegato e sulla cistifellea.)

    La bile è un liquido di colore verde-giallastro, denso e appiccicoso. È composta da sali biliari, elettroliti (ioni disciolti, quali sodio e bicarbonato), pigmenti biliari, colesterolo e altri grassi (lipidi). La bile ha due funzioni principali:

    • Favorire la digestione

    • Eliminare alcuni prodotti di scarto (soprattutto emoglobina e colesterolo in eccesso) dall’organismo

    I sali biliari facilitano la digestione rendendo il colesterolo, i lipidi e le vitamine liposolubili più facilmente assorbibili dall’intestino.

    Il principale pigmento della bile è la bilirubina. La bilirubina è un prodotto di scarto che si forma dall’emoglobina (la proteina che trasporta l’ossigeno contenuto nel sangue) e viene escreto nella bile. L’emoglobina viene rilasciata quando i globuli rossi danneggiati o vecchi vengono distrutti.

    La bile defluisce dal fegato attraverso i dotti epatici sinistro e destro che si uniscono a formare il dotto epatico comune. L’epatico comune confluisce nel dotto collegato alla cistifellea, il dotto cistico, a formare il coledoco. Il coledoco sbocca nell’intestino tenue a livello dello sfintere di Oddi (un muscolo a forma di anello), situato pochi centimetri sotto lo stomaco.

    Circa la metà della bile secreta tra i pasti scorre direttamente attraverso il coledoco nell’intestino tenue. Il resto della bile viene deviato tramite il dotto cistico nella cistifellea per esservi conservata. Qui, fino al 90% dell’acqua contenuta nella bile viene riassorbita nel torrente ematico, producendo una maggiore concentrazione della bile residua. Quando il cibo giunge nell’intestino tenue, una serie di segnali ormonali e nervosi induce la contrazione della cistifellea, nonché il rilassamento e l’apertura dello sfintere di Oddi. Successivamente, la bile defluisce dalla cistifellea all’intestino tenue per mescolarsi al contenuto alimentare e favorire le funzioni digestive.

    Dopo il passaggio della bile nell’intestino tenue, circa il 90% dei sali biliari viene riassorbito nel torrente ematico attraverso la parete dell’ultimo tratto dell’intestino tenue. Il fegato estrae i sali biliari dal sangue e li secerne nuovamente nella bile. I sali biliari compiono questo ciclo circa 10-12 volte al giorno. Ogni volta, piccole quantità di sali biliari non vengono assorbite e raggiungono il colon, dove vengono scisse dai batteri. Una quota di sali biliari viene riassorbita dal colon. Il resto viene escreto nelle feci.

    Sebbene utile, la cistifellea non è indispensabile. Pertanto, in caso di asportazione della cistifellea (per esempio, in un paziente affetto da colecistite), la bile fluisce direttamente dal fegato all’intestino tenue.

    I calcoli biliari sono masse dure, che si formano in presenza di una quantità eccessiva di colesterolo (il tipo più comune di calcoli), di una quantità eccessiva di bilirubina o di una quantità insufficiente di sali biliari. Possono formarsi all’interno della cistifellea o nei dotti biliari. I calcoli biliari generalmente non provocano sintomi. Tuttavia, possono bloccare il flusso della bile proveniente dalla cistifellea, causando dolore (colica biliare) o infiammazione. Inoltre, i calcoli biliari possono migrare dalla cistifellea al dotto biliare, dove possono bloccare il normale flusso della bile verso l’intestino, causando ittero (una pigmentazione giallastra della cute e del bianco degli occhi), oltre a dolore e infiammazione.

    Il flusso biliare può anche essere bloccato da un tumore. Altre cause ostruttive sono meno comuni.