L’infezione viene contratta quando si consumano alimenti, spesso frutti di mare, o acqua contaminati.
Il colera è raro, tranne che nelle aree con servizi sanitari inadeguati.
Le persone presentano diarrea acquosa e vomito, solitamente senza febbre.
L’identificazione dei batteri in un campione di feci conferma la diagnosi.
La reintegrazione dei liquidi persi e la somministrazione di antibiotici riescono a curare l’infezione in modo efficace.
(Vedere anche Panoramica sui batteri Panoramica sui batteri I batteri sono organismi unicellulari microscopici. Rientrano tra le forme di vita più antiche conosciute sulla terra. Esistono migliaia di tipi diversi di batteri, che vivono in tutti gli ambienti... maggiori informazioni .)
Diverse specie di batteri del genere Vibrio causano diarrea (vedere la tabella ). La malattia più grave, il colera, è causata dal microrganismo Vibrio cholerae. Il colera può verificarsi in grandi epidemie.
L’infezione da Vibrio cholerae viene acquisita consumando acqua, frutti di mare o altri alimenti contaminati da feci di soggetti infetti. I soggetti infetti eliminano i batteri attraverso le feci. Pertanto l’infezione si può diffondere rapidamente, soprattutto nelle aree in cui i rifiuti umani non vengono trattati.
Un tempo diffuso in tutto il mondo, il colera attualmente è più comune in alcune parti dell’Asia, del Medio Oriente, dell’Africa e dell’America centrale e meridionale. Piccole epidemie si sono verificate in Europa, Giappone e Australia. Negli Stati Uniti, il colera può insorgere lungo la costa del Golfo del Messico.
Grandi epidemie di colera continuano a verificarsi ovunque vi sia povertà e le persone non abbiano accesso all’acqua potabile e a servizi igienico-sanitari adeguati. Ad Haiti, dopo il terremoto del 2010, si è verificata una grave epidemia di colera che è durata fino al 2017. Durante questa epidemia, oltre 820.000 persone hanno contratto la malattia e quasi 10.000 sono decedute. Nello Yemen è scoppiata un’epidemia nel 2016 e non si è ancora risolta. L’epidemia nello Yemen sta provocando effetti devastanti persino maggiori, con oltre 2,5 milioni di persone colpite e quasi 4.000 decessi. È ritenuta l’epidemia di colera più grande e con la diffusione più rapida della storia moderna.
Nelle aree endemiche (aree in cui è presente un tasso di infezione continuo e relativamente costante), le epidemie di solito si verificano quando le strutture igienico-sanitarie pubbliche vengono danneggiate a causa di una guerra o di sommosse civili. L’infezione è particolarmente comune durante i mesi caldi e tra i bambini. Nelle aree recentemente colpite, le epidemie possono manifestarsi in qualsiasi stagione e colpire, in pari misura, soggetti di tutte le età.
Perché l’infezione si sviluppi, è necessario ingerire molti batteri. Se ciò avviene, la quantità di batteri può essere talmente grande da non poter essere distrutta dall’acido gastrico; alcuni batteri possono raggiungere l’intestino tenue, dove proliferano e producono una tossina. La tossina fa sì che l’intestino tenue secerna ingenti quantità di sale e acqua. L’organismo espelle questi liquidi sotto forma di diarrea acquosa, ed è proprio la perdita di acqua e sale a causare la morte. I batteri rimangono nell’intestino tenue e non invadono i tessuti.
Poiché l’acido gastrico uccide i batteri, gli individui che ne producono minori quantità sono più soggetti a contrarre il colera. Tra questi troviamo:
Bambini piccoli
Persone anziane
Individui che assumono farmaci che riducono la quantità di acido gastrico, compresi gli inibitori della pompa protonica (come l’omeprazolo) e gli antagonisti dei recettori H2 dell’istamina (come la famotidina)
Coloro che vivono nelle aree endemiche acquisiscono gradualmente l’ immunità Immunità acquisita Uno dei meccanismi di difesa dell’organismo ( sistema immunitario) implica l’azione dei globuli bianchi (leucociti) che si spostano nel flusso sanguigno e nei tessuti, alla ricerca di microrganismi... maggiori informazioni .
Sintomi del colera
La maggior parte dei soggetti infetti è asintomatica.
Quando si manifestano, 1-3 giorni dopo l’esposizione, i sintomi iniziali del colera di solito consistono in diarrea acquosa improvvisa senza dolore e vomito. Di solito, i soggetti non presentano febbre.
La diarrea e il vomito possono essere da leggeri a gravi. Nelle infezioni gravi negli adulti, si perde quasi 1 litro di acqua e sali all’ora. Le feci sono abbondanti e acquose e vengono descritte come feci ad acqua di riso. Nel giro di poche ore, la disidratazione Disidratazione La disidratazione è una carenza di acqua nell’organismo. Vomito, diarrea, sudorazione eccessiva, ustioni, insufficienza renale e l’uso di diuretici possono causare disidratazione. Le persone... maggiori informazioni può aggravarsi, causare sete intensa, crampi muscolari e debolezza. La minzione è ridotta al minimo. Gli occhi potrebbero apparire infossati e la pelle delle dita potrebbe riempirsi di rughe. Se la disidratazione non viene trattata, la perdita di acqua e sali può portare a insufficienza renale Panoramica sull’insufficienza renale Questo capitolo include una nuova sezione sul COVID-19 e la lesione renale acuta (acute kidney injury, AKI). L’insufficienza renale è l’incapacità dei reni di filtrare adeguatamente le scorie... maggiori informazioni , shock Shock Lo shock è una condizione potenzialmente letale in cui l’apporto di ossigeno agli organi è scarso, con conseguenti danni d’organo e a volte il decesso. In genere la pressione arteriosa è bassa... maggiori informazioni , coma Stupor e coma Lo stupor è una mancata reattività dalla quale la persona può essere risvegliata solo con una stimolazione fisica vigorosa. Il coma è l’assenza di reattività dalla quale una persona non può... maggiori informazioni e morte.
Nelle persone che sopravvivono, i sintomi del colera di solito scompaiono in 3-6 giorni. La maggior parte di loro si libera dai batteri in due settimane. In alcune persone, i batteri permangono indefinitamente senza causare sintomi. Tali individui vengono chiamati portatori.
Diagnosi del colera
Coltura di un campione di feci
I medici prelevano un campione di feci o utilizzano un tampone per ottenere un campione dal retto. Il campione viene inviato in laboratorio per far crescere (in coltura) i batteri del colera, se presenti. L’identificazione di Vibrio cholerae nel campione conferma la diagnosi. Può venire utilizzata la tecnica della reazione a catena della polimerasi (PCR) per aumentare la quantità di materiale genetico (DNA) dei batteri, in modo da poterli rilevare più rapidamente.
Vengono eseguite analisi del sangue e delle urine per valutare la disidratazione e la funzionalità renale.
Prevenzione del colera
Per la prevenzione del colera è indispensabile adottare le seguenti misure:
Purificazione delle risorse idriche
Smaltimento adeguato dei rifiuti organici umani
Nelle aree in cui il colera è presente, altre precauzioni includono:
Utilizzare acqua bollita o clorata
Evitare di consumare verdure crude e frutti di mare poco cotti
Molluschi e crostacei tendono a veicolare anche altre specie di Vibrio.
Vaccini
Negli Stati Uniti, per le persone tra i 18 e i 64 anni è disponibile un vaccino contro il colera, se si recano in aree in cui la malattia è endemica. Se ne assume una dose singola per via orale. Tuttavia, non è noto se questo vaccino sia efficace per più di 3-6 mesi.
Fuori dagli Stati Uniti sono disponibili altri tre vaccini contro il colera, che forniscono protezione per un periodo massimo di 5 anni in circa il 60-85% delle persone vaccinate. Di questi vaccini si assumono due dosi per via orale. Per coloro che continuano ad essere a rischio di contrarre il colera, sono raccomandate dosi di richiamo dopo 2 anni.
Trattamento del colera
Liquidi salini
Antibiotici
Reintegrazione dell’acqua e dei sali corporei persi
Reintegrare rapidamente l’acqua e i sali corporei persi può salvare la vita. La maggior parte dei soggetti colpiti può essere trattata efficacemente con una soluzione somministrata per via orale. Queste soluzioni servono a sostituire i liquidi che il corpo umano ha perso.
Nel caso di grave disidratazione in soggetti che non sono in grado di bere, la soluzione salina viene somministrata per via endovenosa.
In caso di epidemia, se la soluzione endovenosa non è disponibile, viene somministrata una soluzione salina per bocca o, se necessario, tramite un sondino inserito nello stomaco attraverso il naso. Dopo aver consumato una giusta quantità di liquidi per alleviare i sintomi, i soggetti dovrebbero bere una soluzione salina sufficiente a ricostituire i liquidi persi a causa della diarrea e del vomito.
I soggetti vengono anche incoraggiati a bere quanta più acqua possibile. I cibi solidi possono essere assunti dopo la scomparsa del vomito e il ritorno dell’appetito.
Antibiotici
Per ridurre la gravità della diarrea e risolverla in tempi più rapidi viene solitamente somministrato un antibiotico. Inoltre, i soggetti che assumono un antibiotico hanno minore probabilità di diffondere l’infezione durante un’epidemia.
L’antibiotico doxiciclina viene somministrato a tutti, compresi i bambini e le donne in gravidanza. Altri antibiotici che possono essere utilizzati sono l’azitromicina e la ciprofloxacina. Ciascuno di questi antibiotici viene assunto per via orale. Il medico sceglie antibiotici noti per la loro efficacia nei confronti dei batteri che causano il colera nella comunità locale.
Ulteriori informazioni
La seguente risorsa in lingua inglese può essere utile. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di questa risorsa.
Centers for Disease Control and Prevention (CDC): Cholera - materiale con informazioni sul colera, comprese le epidemie e i fattori di rischio