Il disturbo da alimentazione incontrollata è caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate, con una sensazione di perdita di controllo. Non è seguito da comportamenti compensatori inadeguati, come il vomito autoindotto o l'uso di lassativi. La diagnosi si basa su criteri clinici. Il trattamento si basa sulla terapia cognitivo-comportamentale o, a volte, sulla psicoterapia interpersonale o sui farmaci (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o sulla lisdexamfetamina).
Il disturbo da alimentazione incontrollata colpisce circa l'1-2% delle donne e meno dell'1% degli uomini nella popolazione generale durante la loro vita. Secondo alcune stime, ne sono colpite più del 3% delle ragazze adolescenti e l'1% dei ragazzi adolescenti (1). A differenza della bulimia nervosa, il disturbo da alimentazione incontrollata si manifesta in genere tra le persone con sovrappeso o obesità e contribuisce a un eccessivo apporto calorico; è presente nel 17-27% dei pazienti in alcuni programmi di riduzione del peso (2, 3). Rispetto alle persone con anoressia nervosa o bulimia nervosa, quelle con disturbo da alimentazione incontrollata sono più anziane, in media, al momento della diagnosi (4).
La variazione genetica e il microbioma intestinale possono svolgere un ruolo causale, ma questo non è stato dimostrato in modo definitivo (1).
Riferimenti
1. Giel KE, Bulik CM, Fernandez-Aranda F, et al. Binge eating disorder. Nat Rev Dis Primers. 2022;8(1):16. Published 2022 Mar 17. doi:10.1038/s41572-022-00344-y
2. Graungaard S, Christensen TL, Soendergaard LN, Telléus GK. Prevalence of eating disorder symptomatology among outpatients referred to health promotion from somatic hospital departments. BMC Psychiatry. 2023;23(1):841. Published 2023 Nov 15. doi:10.1186/s12888-023-05331-5
3. Montano CB, Rasgon NL, Herman BK. Diagnosing binge eating disorder in a primary care setting. Postgrad Med. 2016;128(1):115-123. doi:10.1080/00325481.2016.1115330
4. Udo T, Grilo CM. Prevalence and Correlates of DSM-5-Defined Eating Disorders in a Nationally Representative Sample of U.S. Adults. Biol Psychiatry. 2018;84(5):345-354. doi:10.1016/j.biopsych.2018.03.014
Sintomatologia dei disturbi da alimentazione incontrollata
Durante un episodio di abbuffata, avviene un consumo di una quantità di cibo più grande rispetto a quanto la maggior parte delle persone assumerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili. Durante e dopo un'abbuffata, le persone si sentono come se avessero perso il controllo. L'abbuffata non è seguita da epurazione (vomito indotto, abuso di lassativi, diuretici o clisteri), esercizio fisico eccessivo o digiuno. L'abbuffarsi si verifica in episodi; non comporta un eccesso di cibo costante ("spizzicare") (1).
I soggetti con disturbo da alimentazione incontrollata soffrono per questo disturbo. La depressione da lieve a moderata e la preoccupazione per la forma del corpo, per il peso, o per entrambi, sono più frequenti nelle persone obese con disturbo da alimentazione incontrollata rispetto a quelle di peso simile che non si abbuffano (2, 3).
Il disturbo da alimentazione incontrollata è fortemente associato al sovrappeso e all'obesità e i pazienti con disturbo da alimentazione incontrollata sono a rischio di sviluppare complicanze mediche correlate all'obesità come ipertensione e diabete (4).
Riferimenti relativi alla sintomatologia
1. Uniacke B, Walsh BT. Eating Disorders. Ann Intern Med. 2022;175(8):ITC113-ITC128. doi:10.7326/AITC202208160
2. Sommer LM, Halbeisen G, Erim Y, Paslakis G. Two of a Kind? Mapping the Psychopathological Space between Obesity with and without Binge Eating Disorder. Nutrients. 2021;13(11):3813. Published 2021 Oct 26. doi:10.3390/nu13113813
3. Jones-Corneille LR, Wadden TA, Sarwer DB, et al. Axis I psychopathology in bariatric surgery candidates with and without binge eating disorder: results of structured clinical interviews. Obes Surg. 2012;22(3):389-397. doi:10.1007/s11695-010-0322-9
4. Giel KE, Bulik CM, Fernandez-Aranda F, et al. Binge eating disorder. Nat Rev Dis Primers. 2022;8(1):16. Published 2022 Mar 17. doi:10.1038/s41572-022-00344-y
Diagnosi del disturbo da alimentazione incontrollata
Valutazione psichiatrica
I criteri clinici per la diagnosi di disturbo da alimentazione incontrollata dal Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th ed, Text Revision (DSM-5-TR) richiedono i seguenti (1):
Le abbuffate si verificano, in media, almeno 1 volta/settimana per 3 mesi
I pazienti hanno un senso di mancanza di controllo sul mangiare
Inoltre, ≥ 3 dei seguenti sintomi devono essere presenti:
Mangiare molto più rapidamente del normale
Mangiare fino a sentirsi dolorosamente pieni
Mangiare grandi quantità di cibo pur non sentendo fame
Mangiare da soli a causa dell'imbarazzo
Sentirsi disgustati, depressi o in colpa dopo aver mangiato troppo
Il disturbo da alimentazione incontrollata si differenzia dalla bulimia nervosa (che coinvolge anche alimentazione incontrollata) per l'assenza di comportamenti compensatori (p. es., vomito autoindotto, uso di lassativi o diuretici, eccessivo esercizio fisico, digiuno).
Riferimento relativo alla diagnosi
1. American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition Text Revision, DSM-5-TRFeeding and Eating Disorders: Binge-eating disorder. American Psychiatric Association Publishing, Washington, DC, pp 392-396.
Trattamento del disturbo da alimentazione incontrollata
Terapia cognitivo-comportamentale
A volte psicoterapia interpersonale
Tenere in considerazione una terapia farmacologica, in genere inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o lisdexamfetamina
La terapia cognitivo-comportamentale è il trattamento più studiato e meglio supportato per il disturbo da alimentazione incontrollata, ma la psicoterapia interpersonale sembra ugualmente efficace (1). Entrambi determinano tassi di remissione di circa il 50%, e il miglioramento è di solito ben mantenuto a lungo termine (2). Tali trattamenti non producono una significativa perdita di peso nei pazienti obesi.
Un trattamento dimagrante convenzionale ha efficacia a breve termine nel ridurre le abbuffate, ma i pazienti tendono a ricadere (3). Anche i farmaci antidepressivi (p. es., gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) hanno un'efficacia a breve termine nell'eliminare le abbuffate, ma quella a lungo termine non è nota. La lisdexamfetamina è anche prescritta per il trattamento del disturbo da alimentazione incontrollata da moderato a grave. Può ridurre il numero di giorni di abbuffata e sembra causare una lieve perdita di peso, ma la sua efficacia a lungo termine è sconosciuta. Possono essere utili farmaci che sopprimono l'appetito (p. es., topiramato) o farmaci dimagranti (p. es., orlistat).
La chirurgia bariatrica può portare a un miglioramento a breve termine del disturbo da alimentazione incontrollata, probabilmente alterando sia l'ambiente ormonale sia il microbioma intestinale (4). Le prove sugli esiti a lungo termine sono meno chiare; in uno studio, circa un terzo delle persone con alimentazione incontrollata preoperatoria ha riferito di alimentazione incontrollata 10 anni dopo la chirurgia bariatrica (5).
Riferimenti relativi al trattamento
1. Grilo CM. Treatment of Eating Disorders: Current Status, Challenges, and Future Directions. Annu Rev Clin Psychol. 2024;20(1):97-123. doi:10.1146/annurev-clinpsy-080822-043256
2. Linardon J. Rates of abstinence following psychological or behavioral treatments for binge-eating disorder: Meta-analysis. Int J Eat Disord. 2018;51(8):785-797. doi:10.1002/eat.22897
3. Giel KE, Bulik CM, Fernandez-Aranda F, et al. Binge eating disorder. Nat Rev Dis Primers. 2022;8(1):16. Published 2022 Mar 17. doi:10.1038/s41572-022-00344-y
4. Morad-Abbasi R, Zare-Shahne F, Naeini F, Saidpour A, Etesam F, Hosseinzadeh-Attar MJ. Effects of bariatric surgeries on Binge eating disorders, Food addiction, and eating behaviors: A comprehensive systematic review of RCTs. Clin Nutr ESPEN. 2025;67:222-232. doi:10.1016/j.clnesp.2025.03.016
5. Reas DL, Lie SØ, Mala T, Lundin Kvalem I. Binge Eating Behaviour Before and 10 Years Following Metabolic and Bariatric Surgery. Eur Eat Disord Rev. 2025;33(3):544-550. doi:10.1002/erv.3161
Punti chiave
Le persone con disturbo da alimentazione incontrollata hanno episodi di consumo di grandi quantità di cibo, non compensano con il vomito o le purghe e tendono ad essere in sovrappeso o obese.
Diagnosticare il disturbo da alimentazione incontrollata in base a criteri clinici (tra cui abbuffate, in media, almeno 1 volta/settimana per 3 mesi, con un senso di mancanza di controllo sul mangiare).
Trattare con la terapia cognitivo-comportamentale o psicoterapia interpersonale e talvolta con farmaci (p. es., inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, lisdexamfetamina).
